dato che ultimamente si parla molto di serpenti, vipere in particolare, e dai messaggi emergono esperienze allarmanti ai fini conservazionistici (è il mio lavoro, e cerco di farlo nel migliore dei modi) Michael Missione-avventura mi ha chiesto di preparare una scheda tecnica sui serpenti italiani, per pubblicarla sul suo sito. dato che più persone la leggono meglio è per i serpenti, la propongo anche quì.
I colubridi sono serpenti dalle dimensioni che variano dai 60cm ai 270cm. Alcune specie possiedono un blando veleno non letale per l'uomo, anche se in alcuni casi si possono riscontrare dei disturbi che vanno dal gonfiore e l'arrossamento della parte lesa fino a sintomi come febbre, vomito, vertigini. Tutte le specie di colubridi sono protette in Italia da leggi nazionali, dalle direttive habitat e da leggi regionali specifiche.
Dei colubridi fanno parte in Italia 15 specie:
Dei viperidi fanno parte in Italia 4 specie:
note bibliografiche
Silvio Bruno, SERPENTI, Giunti editori
Copyright ©2010 Giuliano Petreri, Carmelo Batti
Serpenti Italiani
I serpenti in Italia sono rappresentati da due famiglie, colubridi e viperidi.
I colubridi sono serpenti dalle dimensioni che variano dai 60cm ai 270cm. Alcune specie possiedono un blando veleno non letale per l'uomo, anche se in alcuni casi si possono riscontrare dei disturbi che vanno dal gonfiore e l'arrossamento della parte lesa fino a sintomi come febbre, vomito, vertigini. Tutte le specie di colubridi sono protette in Italia da leggi nazionali, dalle direttive habitat e da leggi regionali specifiche.
Dei colubridi fanno parte in Italia 15 specie:
- Biacco (Hierophis viridiflavus), può raggiungere i 190cm di lunghezza, è un serpente molto veloce e aggressivo, ma totalmente innocuo non possedendo nessun genere di veleno. La sua livrea è nera puntiforme con anelli verdi che ne circondano il corpo nella metà anteriore, e puntiforme nera e verde in egual modo nella metà posteriore. Lo si può incontrare lungo i sentieri assolati ai margini dei cespuglieti o dei boschi, è il più comune serpente italiano presente in tutto il territorio.
- Natrice dal collare (Natrix natrix), può superare i 150 - 160 cm di lunghezza in casi molto rari, ma mediamente misura 1mt o poco più. E' un serpente veloce, forte, mai aggressivo, preda generalmente animali di piccole dimensioni come rane e rospi, ma anche topi e arvicole (soprattutto quando colonizza ambienti lontani da fonti d'acqua). Uccide le prede per costrizione, possiede un blando veleno con funzioni prevalentemente di predigestione, risultando relativamente innocuo anche per animali di piccola taglia. Di colorazione grigiastra con ornamenti zebrati molto radi, si riconosce dal caratteristico collare nero e giallo. Frequenta le zone paludose o comunque in prossimità di acqua, ma può adattarsi a vivere anche in ambienti meno acquatici. Possiede per difesa una ghiandola cloacale che secerne una sostanza oleosa dal fetore nauseabondo molto persistente, anche dopo essersi lavati le mani numerose volte.
- Natrice tassellata (Natrix tessellata) raramente supera i 130cm di lunghezza, è di colorazione bruno grigiastra con ornamenti simili a natrix natrix, con la quale condivide modi di vita e habitat, può essere trovata anche in acqua salata e spesso tenta traversate marine di 3-5km per raggiungere isole. In alcune località costiere vive in popolazioni molto dense, anche 60 individui per 1km.
- Natrice viperina (Natrix maura) raggiunge e supera il metro di lunghezza, a causa della sua somiglianza con la vipera aspis viene spesso uccisa, anche se si tratta di uno dei serpenti più innocui presenti in italia. È la biscia italiana più legata all'acqua, tanto che i suoi movimenti sul terreno asciutto risultano lenti e goffi, altro fattore che la fa scambiare per una vipera. Vive al nord fino alla pianura padana e in sardegna.
- Cervone (Elaphe quatuorlineata) il più grande serpente italiano, raggiunge e talvolta supera i 230cm ma in media misura dai 140 ai 190cm di lunghezza. A causa della sua estrema docilità quando maneggiato viene utilizzato nelle processioni per la festa dei serpari a Cocullo in Abruzzo. È un serpente terragnolo e arboricolo, nonostante il suo peso si arrampica molto agevolmente per raggiungere i nidi degli uccelli per mangiare uova e pulli. È un gran divoratore di ratti che cattura e uccide, essendo sprovvisto di veleno, per costrizione. La sua livrea è marroncina con quattro linee longitudinali che vanno dal collo alla coda. Chiamato dai contadini “pastura vacche” perchè spesso viene trovato nelle stalle e la credenza popolare lo vuole ghiotto di latte, in realtà entra nelle stalle e nei fienili per cacciare topi e arvicole che vanno a infestare questi ambienti.
- Colubro gatto (Telescopus fallax) non supera il metro di lunghezza, in italia vive sulla costiera triestina, somiglia per forma e abitudini di vita e atteggiamenti di difesa alla vipera comune, possiede anche la pupilla ellittica, è velenoso ma non riesce a iniettare il suo veleno nell'uomo a causa della posizione delle sue zanne opistoglife, cioè fisse, scanalate e posizionate nella parte posteriore della mascella, inoltre il suo veleno molto blando non rappresenta un pericolo per l'uomo.
- Colubro dei balcani (Hierophis gemonensis) molto simile al biacco, anche se di colore più tendente al marroncino e raramente supera i 120cm di lunghezza. In Italia abita le zone del carso triestino, alcuni tentativi di importarlo in zone montane del Friuli non hanno avuto esito positivo perchè la specie non si è acclimatata. Si nutre di sauri, giovani serpenti, piccoli uccelli, uova, micro-mammiferi. Non è velenoso, e anche se quando infastidito può diventare collerico, non rappresenta un pericolo per l'uomo.
- Colubro del ricciòli (Coronella girondica) colubro molto piccolo, difficilmente raggiunge gli 85cm di lunghezza, somiglia a un giovane di Cervone, la sua distribuzione sul territorio italiano è ancora in fase di studio, presente nella zona centro occidentale dell'Italia continentale, in maniera puntiforme nell'Italia peninsulare e sull'isola di Montecristo. Predilige le zone aride, le macere, muriccioli, i coltivi. Possiede un blando veleno che non ha nessun effetto sull'organismo umano, inoltre è il serpente più mite d'Europa e raramente reagisce al disturbo, viene spesso scambiato per una vipera e ucciso. Caccia a terra, ma può all'occorrenza arrampicarsi sugli alberi. È un serpente apatico e si muove lentamente, trascorre gran parte della sua giornata seminascosto sotto sassi, radici, arbusti..
- Colubro sardo o Colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis) raggiunge i 180cm ma in media misura 120cm di lunghezza, in Italia abita la Sardegna e le piccole isole circostanti. È un serpente molto appariscente, di un grigio tendente al blu con decorazioni a reticoli larghi gialli, vive presso paludi assolate, stagni e arenili, molto vivace e se minacciato diventa aggressivo e mordace ma totalmente innocuo per la salute.
- Colubro lacertino (Malpolon monspessulanus) serpente di grandi dimensioni, raggiunge e supera i 240cm di lunghezza, di colore verde uniforme o grigiastro, abita la zona nord ovest dell'Italia e in maniera puntiforme le zone nord est, se infastidito e messo alle strette dagli esseri umani diventa aggressivo emettendo lunghi e rumorosi sibili e sollevando la parte anteriore del corpo per ¼ della sua lunghezza totale rendendolo simile per comportamento al cobra. Possiede un veleno ad azione simile a quello del cobra indiano (naja naja) ma molto meno potente, mai mortale per l'essere umano, e difficilmente iniettabile a causa dei suoi denti opistoglifi.
- Colubro leopardino (Zamenis situla) raggiunge e supera il metro di lunghezza, la sua colorazione molto appariscente a macchia di leopardo gli ha conferito il suo nome. Di un bianco o grigiastro ben contrastato con macchie rosso-arancio lungo tutta la sua lunghezza, abita la zona meridionale dell'Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata). Frequente in prati, radure, muretti a secco, paludi e zone alluvionali, è molto agile e vivace, corre, si arrampica e nuota con estrema facilità. Caccia tenendosi sempre ai margini delle zone in ombra topi, piccole arvicole e lucertole. Seppur spesso scambiato per vipera aspis hugyi, in realtà non rappresenta una minaccia per l'uomo essendo sprovvisto di apparato velenifero.
- Colubro liscio (Coronella austriaca) piccolo serpente che raramente supera i 75cm di lunghezza, in Italia abita tutta la penisola, Sicilia compresa, anche se non è molto comune. Predilige località soleggiate e radure ben esposte al sole diretto, si rinviene spesso in viottoli, cave, ruderi e muretti a secco. Di norma apatico e lento nei movimenti, può assumere, se minacciato, un atteggiamento più vivace e mordace, in questo caso adotta la tipica posa di allerta delle vipere. Possiede una singola ghiandola velenifera che produce un veleno in grado di uccidere rane e uccelli di piccole dimensioni, ma sull'uomo non ha nessun tipo di effetto.
- Saettone o Colubro d' Esculapio (Zamenis longissimus) serpente di grosse dimensioni, raggiunge spesso i 150cm di lunghezza ma raramente raggiunge i 200cm. Abita gran parte dell'Italia, isole comprese, molto agile e tranquillo nei movimenti, spesso nervosetto se disturbato, di un colore giallastro uniforme che percorrendo il tronco lascia spazio ad un marrone sempre più contrastato, provvisto anche di screziature biancastre. Preda sia a terra che sugli alberi grazie alla sua abilità nell'arrampicarsi anche su tronchi perfettamente verticali. Predilige le zone aride, con muretti a secco e terreno sassoso alternato a zone di ampia copertura vegetazionale. Associato dagli antichi al dio Esculapio, e divenuto l'emblema della medicina, ancora oggi in alcune zone rurali si pensa che questo serpente possegga proprietà terapeutiche. Non possedendo ghiandole velenifere è totalmente innocuo per l'uomo.
- Saettone occhi rossi (Zamenis lineatus). Un tempo considerata una sottospecie del saettone conosciuta con il nome di elaphe longissima romana, ora i genetisti hanno suddiviso le due specie. Le caratteristiche morfologiche nonché la biologia delle due specie sono simili, ma l'elaphe lineata abita solo il sud Italia e la Sicilia.
- Colubro dal cappuccio (Macroprotodon cucullatus) molto comune in nord africa, questo piccolo serpente lungo al massimo 60cm è presente, forse in seguito a importazioni accidentali, sull'isola di lampedusa. Deve il suo nome al collare nero che gli orna il collo, possiede un blando veleno che utilizza per sopprimere piccole prede, ma non è pericoloso per l'uomo sia per il fatto che il livello di tossicità del veleno non è tale da provocare effetti in animali più grandi di un passeriforme, sia per il fatto che possedendo denti opistoglifi gli è difficile riuscire a iniettarlo.
Dei viperidi fanno parte in Italia 4 specie:
- Marasso (Vipera berus) serpente relativamente piccolo. Sebbene ne sia stato catturato un esemplare di 104cm, in genere in Italia non supera i 65cm. Il suo colore dominante è molto variabile, va dal grigio, giallastro, olivastro, brunastro, rossastro, si trovano individui melanici e individui albini. In Italia è presente nella regione Alpina, escluse prealpi, Alpi marittime e Cozie. In quota vive in brughiere, praterie e boscaglie alpine, mentre in pianura (polesine, valli veronesi ecc.) frequenta per lo più le zone paludose. Il suo veleno è in grado di uccidere un adulto di lucertola vivipara in 30 secondi.
- Vipera comune (Vipera Aspis) la più comune vipera d'Italia presente su quasi tutto il territorio nazionale, raramente raggiunge i 75cm, la sua colorazione è molto variabile, come per Vipera Berus. Ha colonizzato tutti gli ambienti, dalle zone rocciose a quelle sabbiose, coste, paludi, montagne oltre i 3000mt, boschi, praterie collinari. Ogni sua azione è regolata in base alla sua temperatura corporea, quindi passa molto tempo a termoregolarsi. Al mattino, essendo infastidita e ostacolata nell'opera di termoregolazione dall'umidità del terreno essa si arrampica su arbusti all'altezza di un metro circa, in questo caso diventa pericolosa per cercatori di funghi e di asparagi i quali chinandosi sul cespuglio possono venir morsi dall'animale se esso si sente minacciato. Viene predata dai cinghiali che grazie al loro strato di grasso sono immuni al veleno.
- Vipera dal corno (Vipera ammodytes) prende il nome dall'appendice rostrale simile a un corno di rinoceronte. In Italia non supera i 90cm, anche se il record europeo è di 120cm. Abita le regioni nord orientali dell'Italia, con abitudini di vita simili a Vipera aspis, popola le aree assolate di boscaglie, doline, pietraie, pendici collinari e montane esposte a sud. Caccia all'agguato piccoli mammiferi, rettili e nel periodo dei nidiacei si arrampica su bassi arbusti in cerca di nidi da depredare. L'attività del suo veleno è più blanda rispetto a quello della vipera comune, ma ne può iniettare una dose maggiore.
- Vipera dell'Orsini (Vipera ursinii) la più piccola vipera presente sul nostro territorio, difficilmente supera i 40cm, abita esclusivamente alcune catene montuose dell'Italia centrale. Non è potenzialmente letale per l'uomo in quanto il suo morso non è considerato molto pericoloso a causa dei suoi denti veleniferi troppo corti (circa 3mm) per poter iniettare il veleno sufficientemente in profondità, inoltre la quantità e l'azione tossica del veleno non sono tali da impensierire un essere umano.
Vipera ammodytes
quantità di veleno prodotto da un esemplare adulto 10-35mg
dose letale per un uomo adulto 40-60mg
Vipera aspis
quantità di veleno prodotto da un esemplare adulto 8-20mg
dose letale per un uomo adulto 30-40mg
Vipera berus
quantità di veleno prodotto da un esemplare adulto 5-18mg
dose letale per un uomo adulto 20-25mg
Giuliano Petreri, Carmelo Batti
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Silvio Bruno, SERPENTI, Giunti editori
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