I miei primi anelli in legno

Volevo condividere con voi i miei primi anelli in legno realizzati partendo da dei rami trovati in montagna (non ho idea del tipo) :)
Ho utilizzato solo un Victorinox (sega, lama grande, lama piccola e alesatore) e della carta vetro (da 40 e 80)
Sono ben accetti pareri, consigli e anche critiche ;)
Ad esempio, voi come li trattereste per proteggerli? Che legname sarebbe più indicato?
Grazie mille!

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Ciao bel lavoro (olio di gomito)!! Scusa l'ignoranza ma li usi come anelli veri e propri( cioè alle dita?). Cmq io ci metterei dell'impregnante per legno: lo fanno di vari colori dal chiaro al noce scuro, rende il legno un po' più impemeabile valorizzando le venature con effetto satinato.
 
uhmm che io sappia l'impregnante ha il vizio di fare alzare il "pelo" al legno.. io proporrei invece dell'olio o della cera per legno, come i mobili insomma...
 
Sono pensati per essere messi, ma mi rendo conto che rimangono un po' troppo spessi e che possano risultare fastidiosi... Solo che non ho ancora preso bene le misure e levigandoli troppo avevo paura di spezzarli... Come mi è già successo con un ramo poco stagionato...
Avevo pensato anche io all'impregnante, ma non sapevo se andasse bene a contatto prolungato con le dita ;) Grazie Foxtrotcharlie! :D

Altri commenti mentre scrivevo ;)
Grazie anche a te Daedin!
 
In effetti questo non te lo so dire... Io l'ho messo sul manico del mio opinel e non ho mai avuto problemi. Però su anelli è diverso: starebbe sempre a contatto con la pelle.
Se proprio posso sbilanciarmi e darti un consiglio: io li farei un po' più lunghi in modo da coprire di più il dito e da poter essere fatti meno spessi. Non so se sono riuscito a spiegarmi.
 
Ma....come fai? io non riesco a farli, sarà da settembre che provo :p
Ne volevo fare uno abbastanza spesso da "attaccare" al foulard
 
Ciao :D
Ti posso dire come ho fatto io, ma essendo un "autodidatta" non ti posso assicurare che sia il metodo migliore ;) Anzi!!! :p
Ripeto che ho usato solo un Vic ;)
Ho preso il ramo e con il seghetto ho tagliato un disco che avesse più o meno lo spessore desiderato.
Poi ho segnato indicativamente le circonferenze interna ed esterna che volevo ottenere.
Ho forato il centro con l'alesatore e l'ho usato anche per allargare il buco. La parte affilata è ottima per scavare l'interno ;)
Una volta allargato abbondantemente il foro interno ho iniziato ad utilizzare la lama piccola, mentre per l'esterno ho usato quella grande.
Per queste fasi ognuno ha la propria "tecnica" personale.
Alla fine ho usato la carta vetro a grana grossa per togliere ancora significative quantità di legno e cercare di rendere il più uniformi possibili le circonferenze (con scarsi risultati...).
Per le rifiniture ovviamente carta vetro a grana fine.

Per quello che vuoi fare tu io però userei il trapano con le punte a tazza oppure farei tanti fori lungo la circonferenza interna e li unirei con il seghetto a filo ;)
 
Con l'impregnante colori il legno ma non lo proteggi.

Indicativamente un trattamento per il legno potrebbe essere eseguito come segue:

Impregnante (colori il legno)
Tura pori (chiudi i pori ed una volta cartavetrato, ed eventualmente stuccato prima, hai una superficie liscia)
Vernice trasparente

Però questo è per un legno "normale", dove per normale intendo NON da portare 24 ore su 24 al dito; non ho idea se a lungo andare la vernice possa creare problemi di intolleranza o qualche eritema, in fin dei conti non nasce con quella finalità (essere a contatto con la pelle).

Probabilmente io farei un trattamento con la gommalacca, solo quella, partendo però dalla gommalacca allo stato naturale (la gommalacca è usata anche nel settore alimentare come agente lucidante, per pillole e caramelle, oltre che per proteggere la frutta, una volta colta, dal naturale deperimento). Questo perchè è un prodotto naturale con impieghi nel settore alimentare (il che vuol dire che non è quanto meno tossica) e non perchè sia a conoscenza di qualche studio che ne certifichi la compatibilità con l'epiderme.

Ciao :), Gianluca
 
Con l'impregnante colori il legno ma non lo proteggi.

Indicativamente un trattamento per il legno potrebbe essere eseguito come segue:

Impregnante (colori il legno)
Tura pori (chiudi i pori ed una volta cartavetrato, ed eventualmente stuccato prima, hai una superficie liscia)
Vernice trasparente

C'è sempre da imparare!!! Menomale che c'è il forum!!
 
In sostanza con la stabilizzazione prendi il legno, lo metti in un contenitore contenente del paraloid e crei il sottovuoto.
Aspirando l'aria togli anche l'aria contenuta nei pori del legno che saranno riempiti dal paraloid (lo vedi che si riempiono perché il liquido comincia a "bollire").
Il legno così trattato diventa stabile ossia non si deforma con l'umido o il secco e diventa molto più resistente ad usura ed agenti atmosferici.

Penso sia importante in un anello che sarà spesso a contatto con acqua e sudore.

Ci si può costruire anche in casa un sistema per stabilizzare....ecco un esempio:


p.s.: io metterei il vaso di vetro dentro una vecchia pentola di acciaio, se si rompe almeno non combini disastri :lol:

p.p.s.: al posto del paraloid puoi usare resine varie più o meno resistenti o anche colorate.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Uhm ...... da wikipedia ....... Viene utilizzato nel campo del restauro come consolidante a basse concentrazioni (2-4%) o come collante in concentrazioni maggiori. Permette un'ottima resa impermeabile e ha il vantaggio di essere reversibile e stabile sul lungo periodo. Può essere utilizzato per il restauro di materiali ceramici, lignei e per i fossili, ma va manipolato con estrema attenzione, poiché è pericoloso per inalazione, ingestione e contatto con la pelle. Inoltre l'esposizione prolungata ai solventi contenuti nel prodotto può essere dannosa per fegato, reni e cuore (leggere con attenzione la scheda dei dati di sicurezza fornita dal produttore).

Oddio non mi sembra proprio il massimo :p ...... per la salute ;)

Ciao :), Gianluca
 
Il paraloid è classificato come scarsamente tossico, il problema della tossicità riguarda più il solvente. Ma dopo la stabilizzazione il solvente evapora.
 
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