Gps e mappe per montagna. Costano. Un aiuto prego.

..magari perche' sopravvalutano le proprie competenze o perche' non sanno leggere una cartina dei sentieri o nemmeno la hanno
Appunto.

Io sono andato in giro per anni con le Tabacco e non mi sono mai perso. Adesso uso anche il gps ma per comodità, mi permette di vedere con un'occhiata allo schermo dove mi trovo, senza stare a perdere tempo a studiare la carta, che ovviamente porto sempre dietro.

Per gli esperti il gps è un ausilio elettronico che se c'è va bene, se non c'è va bene lo stesso.
Magari per quelli poco esperti, che comunque andrebbero in giro senza cartina o che non sanno leggere una carta, può essere di aiuto per tornare a casa.

francesco
 
^^ Ti assicuro che in alcune zone d'appennino, dove le mappe non ci sono o fanno pietà, il GPS è quasi indispensabile
 
ciao, magari saro' controtendenza e mi sentiro qualche "vaffa" dietro..ma secondo me potresti tranquillamente fare a meno del gps:)
L'importante, secondo me, e' avere la cartina dei sentieri, la bussola, un po' di senso d'orientamento e sale in zucca))
Per carita', la tecnologia aiuta..ma il gps puo' rompersi, possono terminare le batterie..poi qui in Italia non esistono aree sperdute come in Canada, Usa o Russia..nel giro di massimo 5-10 km c'e' quasi sempre una strada o un centro abitato.


Aspetta di prendere la prima bufera su un ghiacciaio e poi ne riparliamo! :)
Comunque in Appennino è vero, il più delle volte il gps potrebbe non servire, si parla di gusti, alla fine c'è ancora chi scrive con la Olivetti Lettera 35...

e poi per cortesia non parlatemi di costi, si vedono persone con centinaia di euro addosso per avere l'ultimo guscio della Mammut o della Patagonia anche per andare sul Pellecchia e poi si lamentano che un gps (per me fondamentale ai fini della sicurezza) costi 200 euro


Per chi chiede delle mappe http://www.okmap.org/download/okmap_it.pdf da pag 35 a 40 e pag. 170-171
 
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ciao, magari saro' controtendenza e mi sentiro qualche "vaffa" dietro..ma secondo me potresti tranquillamente fare a meno del gps

senza vaffa, ci mancherebbe!
però un giretto nei boschi della laga quando cala la nebbia te lo farei fare con la cartina e la bussola e poi ne riparliamo...
mi è capitato un paio di volte e senza GPS un bel bivacco non me lo levava nessuno...
 
entro solo per dire che le igm digitali si trovano ormai purtroppo per l'IGM, tranquillamente in rete senza necessita' di scannerizzare le cartacee. Si ritaglia una porzione della digitale,ad esempio,con qlandkarte gt,la si georeferenzia con... ma questo lo sapete gia'.....
 
è un pò una leggenda che in italia dopo 5-10 km trovi un paese , qui sulle alpi dopo 5 km rischi di trovarti a 3500-4000 metri aggrappato ad una cencia strapiombante :D
 
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Derrick

Guest
Posso umilmente dire che ogni volta che vado al Malaina da Gorga, facendo quindi il versante Nord del Malaina (Monti Lepini) mi smarrisco. Più o meno so dove sono, ma mi ritrovo in quella situazione in cui rischio, per cercare di ritrovare il sentiero, di perdermi del tutto. E' tutta una sequenza di faggete e radure, con piccoli saliscendi con inclinazioni varie, "tutte uguali".
Uno non può veramente seguire la direzione della bussola fuori sentiero in pendenza, né può prendere punti di riferimento abbastanza lontani.

I sentieri sono dei non-sentieri, la segnatura è vecchia in generale pessima, e sono così poco frequentati che non c'è nemmeno "traccia" per terra (almeno sui Lepini Nord-Orientali). Il segnale GSM è assente. La prima volta in particolare si fa in fretta a scordarsi dove si è passati.

Personalmente ora non andrei più in montagna da solo senza GPS. Al limite risparmierei sulle mappe. Un GPS cartografico è un piccolo lusso in più, ma l'importante è avere almeno un GPS essenziale che dia le coordinate di dove sei, così le riporti sulla mappa e fine del problema. Nebbia o non nebbia.

Perdersi non è bello e ci si può rimettere la buccia. Un GPS semplice, senza cartografia, costa 100 Euro che vanno assolutamente spese secondo me.
 
...ogni volta che vado al Malaina da Gorga, facendo quindi il versante Nord del Malaina (Monti Lepini) mi smarrisco...

E' uno dei luoghi più belli del Lazio, forse proprio per l'accesso difficoltoso, anche se "perdersi" lì è una cosa da gente come me (credo che in realtà tu te la cavi molto meglio di quanto dici) visto che il bordo dell'altipiano, a est, con vista sulla valle del Sacco, ha un netto andamento nord-sud e che all'estremo sud c'é un bersaglio talmente grande (Pian della Croce) che mancarlo anche con la sola bussola è dura e che il sottobosco non è mai talmente fitto da ostacolare seriamente la progressione fuori sentiero.

Anche io credo che da 5 anni a questa parte (o giù di lì) il GPS sia uno strumento maturo per l'escursionismo (dico 5 anni in quanto sfortunato possessore del primissimo etrex di 10 ani fa, che comunque con i suoi infiniti limiti un pernotto all'addiaccio me lo ha evitato) a chi lo detesta dovremmo solo imparare a rispondere "Vai... divertiti!" E senza ironia, credimi.
 
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Derrick

Guest
Sì la situazione a salire non è mai irrimediabile perché anche andando fuori non-sentiero alla fine, all'andata, arrivi alla sella tra Semprevina e Malaina (davanti a te il Pian della Croce, alla tua dx il Malaina), al limite hai fatto più salita del necessario.

Al ritorno però, scendendo dalla sella del Malaina, se vai fuori non-sentiero, nei pressi della sella sul fianco Ovest del Pisciarello fai molta più fatica del necessario per riguadagnare la valletta tra Monte Alto, Monte Pisciarello e Monte San Marino.

Il mio problema non è tanto salire alla sella sotto al Malaina. Il problema è, al ritorno, avere un percorso semplice e chiaro, uguale a quello di andata, che mi riporta alla selletta sopra alle vasche rotte. Da sella a sella sarà 1 km ma è lì che mi "perdo", cioè mi ritrovo a fare un percorso diverso che all'andata. Poi certo, più o meno dove sono lo so. Ma il GPS è molto, molto utile. Oltre che poco esperto sono poco allenato. In discesa in faggeta mi faccio portare più dal pendio (che cambia continuamente verso perché il terreno ha un corrugamento molto vario, che poi è la cosa, credo, che fa perdere l'orientamento) che dalla bussola... e siccome non c'è sentiero il mio punto di arrivo a valle, al primo chiaro, è sempre diverso da quello di attacco della faggeta in salita. Ormai non ci faccio neanche più caso.

Se uno ha le gambe per andare "di bussola" il percorso non è arduo, al limite si aggira qualche valloncello. In discesa dalla sella del Malaina tenendo bene d'occhio la bussola un escursionista esperto non si perderebbe.

Io nel bosco sono andato "a occhio" e il profilo corrugato in modo molto vario mi ha fatto perdere l'orientamento. Sono POCO esperto di sicuro ma una parte della questione è data dal fatto che io so di avere un GPS e che al primo chiaro mi faccio fare il punto, quindi non pratico con attenzione la marcia all'azimut con la bussola. Sapere di avere il GPS finisce per influire sul modo di operare.

E' come con la fotografia. Avere la digitale finisce per farti fare più foto, e meno meditate, che con la pellicola. Ho voglia a dirmi "faccio come se avessi la pellicola". Allo stesso modo, in montagna, ho voglia a dirmi "faccio come se non avessi il GPS". Il GPS ce l'ho, lo so, e quindi sono meno rigoroso nella marcia con carta e bussola. A me almeno fa questo effetto.

Ho dunque sbagliato nel dire che uno "non può veramente" seguire la bussola fuori sentiero, con terreno variamente corrugato. Avrei dovuto scrivere: io finisco per non seguirla (un po' avere il GPS, un po' le gambe).

Però il consiglio di avere un GPS rimane. Nel bosco e con la nebbia aiuta eccome. Un GPS da 100 Euro fa già tutto quello che deve fare per tirare d'impaccio. Il GPS "cartografico" è uno sfizio, il GPS secondo me è una buona polizza contro il bivacco forzato.

A chi vuole spendere poco io consiglierei l'eTrex 10. E' cartografico "per modo di dire", ma dovrebbe avere la stessa sensibilità del mio eTrex 30 che è eccellente, enormemente migliore dell'eTrex Legend del 2005.
 
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...poco allenato....

Forse occorrerebbe insistere sul fattore della tempistica: se è vero che in Italia la distanza massima percorribile tra due agglomerati di case sembra sia di 10 Km (o magari 15), perderci nel senso letterale è un lusso che qui non possiamo proprio permetterci, a meno di non girare in tondo. Diverso è ammettere che ci si può "perdere" abbastanza da essere costretti a passare una notte all'addiaccio (e restare senza viveri né acqua) e credo che questo sia l'incidente più comune almeno in Italia centrale.

Quello che piace anche a me del GPS è che riduce di molto le esitazioni ed il girovagare alla ricerca del sentiero quindi fa risparmiare tempo e gambe.

Quanto al "poco esperto" lo prendo come una tua manifestazione di modestia, credo anzi che per trarre il massimo dal GPS sia necessaria una buona esperienza nel muoversi in ambiente naturale senza di esso e che - comunque - la decisione di un percorso non possa prescindere da una conoscenza di base dei luoghi.
 
senza vaffa, ci mancherebbe!
però un giretto nei boschi della laga quando cala la nebbia te lo farei fare con la cartina e la bussola e poi ne riparliamo...

parliamone quanto vuoi..ho trovato la nebbia sul Prena prima del Vado di ferruccio e sono sceso lo stesso a campo imperatore. 10 anni fa i gps non erano cosi' diffusi e la gente saliva lo stesso in montagna. Posso capire di usarlo in condizione estreme o in caso di bufere sui ghiacciai, ma andare sempre con quel coso in mano pur di non cercare la segnaletica cai, di leggere la carta e basarsi sull'intuito e' troppo secondo me
 
Io nel bosco sono andato "a occhio" e il profilo corrugato in modo molto vario mi ha fatto perdere l'orientamento. Sono POCO esperto di sicuro ma una parte della questione è data dal fatto che io so di avere un GPS e che al primo chiaro mi faccio fare il punto, quindi non pratico con attenzione la marcia all'azimut con la bussola. Sapere di avere il GPS finisce per influire sul modo di operare.

posso affermare la cosa contraria :) sapere di NON avere il gps ti costringe a cercare il percorso ottimale per seguire la linea che ti conduce dove devi andare. Quando scendi dal malaina verso la cona di selva Piana il Semprevisa lo hai spesso davanti ed e' un punto di riferimento..cosi' come quando devi trovare la famosa valle tra Pisciarello e Monte S.marino e Monte Alto, sai che se vai troppo a destra ti ritrovi nei boschi alle pendici del Monte Gemma
 
...ho trovato la nebbia... sono sceso lo stesso a campo imperatore...

Beh detto così non sembra particolarmente tranquillizzante, trattandosi di un bersaglio... grande 20km! :p Comunque conosco i luoghi (quindi il rischio di finire su fondo scosceso rocce ecc) e battute a parte sono d'accordo.

Quindi faccio un distinguo (parliamo sempre di NEBBIA): altro è scegliere un bersaglio (magari piuttosto grosso o magari lungo, come una carrareccia) e raggiungerlo fuori sentiero (perchè i luoghi ed il fondo lo consentono) altro è dover stare sul sentiero (causa salti di roccia, rovi e quant'altro) nel qual caso la conoscenza dei luoghi (intendo una frequentazione ripetuta per lungo tempo) è insostituibile anche col GPS.

L'unico vero problema del metodo altimetro / bussola / cartina è che dopo un'ora di avanzamento (nella nebbia), in assenza di riferimenti riconoscibili, sai in che direzione stai andando ma non sai esattamente dove ti trovi (a meno che l'orografia non sia banale, tipo che stai scendendo una valle stretta per cui la quota è tutto quello che ti serve per sapere dove sei). Per dirne una se ci sono due valli (o costoni) paralleli e non so se sono nella prima valle (giusta) o nella seconda (sbagliata) lla bussola non me lo dice e l'altimetro nemmeno.

Comunque vada l'ingrediente principale per tornare a casa in certi frangenti è il sale in zucca.
 
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10 anni fa i gps non erano cosi' diffusi e la gente saliva lo stesso in montagna.

Questo discorso non regge. Posso dire "100 anni fa le automobili non esistevano e la gente si spostava comunque": sì, ma quanti, con quale comodità, con quale sicurezza?
Secondo questo ragionamento niente di quello che abbiamo inventato negli ultimi 2000 anni servirebbe a qualcosa.
 
(cit.) "10 anni fa i gps non erano cosi' diffusi e la gente saliva lo stesso in montagna"... Questo discorso non regge....quanti, con quale comodità, con quale sicurezza?...

TUTTI (proprio tutti!) quelli che conosco e che vanno in montagna col GPS lo usano come ausilio ma fanno conto sui sistemi tradizionali.

Come raccomandato dai produttori di GPS, del resto.

Non è che quando è uscita l'auto le case dicevano ai clienti "portatevi appresso un cavallo, non si sa mai".
 
Ma scusa, mi par di capire che frequenti zone turistiche e sentieri segnati, che te ne fai del gps? per me una carta basta e avanza.
 
Ma scusa, mi par di capire che frequenti zone turistiche e sentieri segnati, che te ne fai del gps? per me una carta basta e avanza.
Anch'io frequento "zone turistiche" (che poi non ho capito cosa vuol dire) e sentieri segnati.

IL gps mi serve per avere:
- quota attuale (altimetro barometrico incorporato) e quindi vedo quanto manca alla quota finale;
- distanza reale dalla destinazione;
- verifica posizione attuale con un'occhiata allo schermo del gps, visto che vado in giro con le CTR raster caricate nel mio 62s;
- possibiltà di cambiare il percorso al volo e ripianificare un nuovo percorso lungo i sentieri delle Trekmap e/o OpenMTB;
- aiuto per non saltare un bivio e quindi fare strada e fatica in più per tornare indietro.

E sono le prime che mi vengono in mente. Sono tutte operazioni che sono in grado comunque di fare leggendo la mappa cartacea (a parte i bivi che ogni tanto per distrazione salto) ma col gps è tanto più comodo..... :D

Poi il Mondo è bello perchè è vario, ognuno fa come gli pare.....



francesco
 
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