(NON) Verrà rimosso il " Magic Bus 142 " di INTO THE WILD

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
NOTA AMMINISTRATORE: questo post è stato inviato originariamente in data 18/2/2014, 21:36 al post numero 249 di questa discussione. E' stato spostato in prima posizione vista la sua rilevanza sulla discussione in oggetto


"Verrà rimosso il " Magic Bus 142 " di INTO THE WILD"

NO!


Dopo 17 pagine di discussione basata su una notizia non ben verificata, ho deciso di guardarci bene dentro a questa faccenda.


Ho appena finito di parlare con l'ufficio del sindaco del "Denali borough", che comprende l'abitato di Healy, il centro abitato piu' vicino all' autobus. Ho parlato con Steve, ben simpatico, al telefono, numero: +1 (907) 683-1330.

Non devo essere stato il primo a chiamare con domande su questo tema, il suo sospiro iniziale, dopo aver ascoltato la mia domanda, me lo ha fatto capire :).

Comunque: Per quanto riguarda l'amministrazione del Boroug si tratta solamente di un "pour parle' " mitico, senza nessuna base di realta'. E' un tema che si discute da anni nei bars locali, chissa' perche' catturato ultimamente da qualche media zelante. Steve mi ha detto che l'amministrazione non ha mai spinto o richiesto la rimozione dell' Autobus, e non avrebbero neanche la possibilita' di farlo, siccome il bus giace su terra di proprieta' e giurisdizione dello stato dell'Alaska.

Gli ho chiesto quindi ipoteticamente, che cosa si dovrebbe fare per richiedere la rimozione. Mi ha risposto che, se qualcuno lo volesse fare veramente, cosa che lo ha fatto quasi sorridere, deve fare una petizione allo stato, e se fosse cosi', si potrebbero anche presentare gli argomento a favore di lasciarlo dov'e'.

O avventurosi, ecco a voi dove potete mandare la vostra petizione: pro o contro:

DEC Administrative Services Home

Da li' poi, con la famosa solerzia burocratica di ogni corpo governativo del mondo :D;) verra' celermente indirizzato all'ufficio competente...

Un consiglio: Se aggiungete consigli di come risolvere questa questione, NON NOMINATE ASSOLUTAMENTE LA COSTRUZIONE DI UN PONTE! ANCHE PICCOLO!!! Spiego:

Un po' di anni fa', L'Alaska e' diventata lo zimbello della nazione per aver costruito un ponte megagalattico e costosissimo a TUTTI i contribuenti Americani che serviva un'isoletta con 50 abitanti, per altro servita gia' benissimo da un traghetto. Da allora, proporre un qualsiuasi "ponte" in Alaska e' diventato un suicidio politico. Quindi consiglio di non farlo, a meno che' il vostro consiglio non sia corredato di un assegno od un wire transfer che copra TUTTE le spese di costruzione di suddetto ponte :).

Bene, cosi' adesso stanno le cose, poi stai a vedere che domani un tipo come Bill Gates arriva con l'elicottero, ci mette il ponte ed apre un cybercafe' di fronte all'autobus... :)
 
Verrà rimosso il " Magic Bus 142 " di INTO THE WILD

L'articolo del link seguente spiega in maniera esaustiva le motivazioni che hanno spinto alla decisione di rimuovere la carcassa del bus diventato famoso a seguito del libro di Krakauer e del film di Penn.
Quell'autobus rappresenta un sogno, un mito da raggiungere ma mi trovo d'accordo , purtroppo, con la decisione presa.

MAGIC BUS
 
concordo.
se ne è già parlato a lungo in questa sede.
estremizzando il concetto, la mamma dei cretini è sempre incinta...
con luoghi come l'alaska, dove la natura è implacabile, si scherza poco, e l'approcciarsi senza l'adeguato backgroung è fatale.
 
Comprendo la necessità di un'amministrazione statale o locale che sia di evitare di bruciare soldi, impiegare uomini, sprecare risorse, e anche, magari, mettere in pericolo la vita dei soccorritori, per il capriccio di un turista.
Quello che non condivido è il principio secondo il quale va impedito all'uomo di confrontarsi con la natura perchè è troppo pericoloso.
Non venitemi poi a dire che si tratta di impreparati, di inconsapevoli, di cretini. Le disgrazie succedono anche ai più preparati, ai più consapevoli, ai più intelligenti.
Chi se ne frega se uno parte per un'avventura che può essere fatale e ci rimane: è partito proprio per quello. Ciò che intendo dire è che se mi avventuro nella wilderness vado incontro a dei pericoli (se ne sono conscio) o verso un'ignoto che non conosco (se non sono conscio dei pericoli): in ogni caso cerco, in un modo o nell'altro, una sfida.
Mi è stato insegnato che nella vita le sfide si vincono o si perdono.
Ovvio che è importante portare a casa la pelle, ma il viaggio nell'avventura consiste proprio nell'esperienza di sopravvivere alla natura e a se stessi.
Mi pare che la nostra società stia tentando di addormentare il rischio, di azzerare il pericolo, di eliminare l'imponderabile, riducendoci a dei consumatori di adrenalina, ma comunque consumatori. Siamo solo clienti del negozio dell'outdoor, al limite extreme outdoor, ma sempre consumatori. E il consumatore va protetto da tutto, anche da se stesso, perchè se muore o rimane invalido non torna più a consumare.
Lo spirito dell'uomo ha bisogno di altro. Quello che realmente conta è potersi e sapersi assumere la responsabilità delle proprie scelte.
 
Giusto si, però che peccato, si a dove sarà spostato oppure verrà demolito? spero proprio di no perché comunque starebbe bene in un museo.
 
Gaheris, il tuo discorso non fa una piega ma il problema è che ci sono molte persone che non sanno valutare i rischi, le proprie capacità, la loro preparazione e trovarsi impreparati nell'entroterra ligure può essere pericoloso, in Alaska è letale.

Nulla vieta a chi è realmente motivato di percorrere l'Alaska a piedi, quello che penso vogliano evitare è disincentivare chi non è all'altezza della situazione ed evitare di adentrarsi in terre così selvagge con un reale obiettivo tangibile.

Sembra strano ma se levi il bus togli l'obiettivo e il 90% delle persone che sarebbe andata non ci andrà, anche se potrebbe farlo ugualmente con una tenda, tanto le coordinate si conoscono!
 
Ma è proprio questo il punto! Trattiamo quelle persone come bambini, come qualcuno che deve essere messo al riparo dai pericoli del mondo che lo circonda. In questo modo non insegnamo al tipo che si muore di fame a pescare ma continuiamo a dargli il pesce in modo che si crei una dipendenza sempre più stretta e soffocante.
In questo modo si uccide l'impossibile (tanto per citare uno sconosciuto), si manda in coma il rischio, con il risultato di educare delle generazioni che pensano di avere sempre il paracadute.
Personalmente credo che arriveremeo a delle leggi che impediranno o limiteranno fortemente le attività "estreme", avremo montagne spittate, pareti costellate da ferrate, l'obbligo di prendere una guida, sentieri con colonnine satellitari d'emergenza.
Non posso essere d'accordo con chi propugna la sicurezza a tutti i costi. Sono io il primo ed unico garante di me stesso.
Non può esserci qualcuno che vigila su di me.
Se si vuole disincentivare chi non è all'altezza che gli venga permesso di ammazzarsi come preferisce. Sicuramente se sopravvive sarà un altro uomo, più consapevole, più maturo, più attento al vero valore della vita.
Impediamo all'uomo di fare esperienze vere ed educheremo degli automi, dei bambini capricciosi alla ricerca di un gioco divertente ma di cui non sono responsabili, in attesa che ci sia sempre un adulto che li tiri fuori dai guai.
In questo modo, con queste idee, non avremmo avuto i Buhl, i Bonatti, i Messner, gli Huber, o gli Scott, Amudsen, e tutti i grandi esploratori e avventurieri che hanno rischiato del proprio e magari sono morti nel farlo.
 
Ti assicuro che la penso come te. Il problema nasce quando è necessario un dispendio di soldi,tempo, energie e uomini del servizio pubblico per andare a salvare un cretino che è andato in Alaska con la tenda che usa sulle spiagge di Rimini!
 
Il problema è che la maggior parte delle persone vede quel film romanzato e parte all'avventura solo perché fa qualche trekking come me. Picciotti forse non capiamo che la morte di una persona devasta intere famiglie. Per favore non prendiamo alla leggera il dolore lasciato. Chi sente la necessità di sfidarsi la può fare in qualunque luogo. Vi invito ad abitare sul monte cammarata o nei boschi tra cammarata e bivona (Sicilia) per un anno e poi mi venite a dire come siete ridotti. Tutto ciò per dire che chi si vuole sfidare si prepara, chi vede un film può morire al 90%. Poi certo le disgrazie possono capitare pure ai migliori.
 
Aggiungo un'altra cosa. Di recente mi sono avvicinato ai personaggi famosi dell'ambiente bushcraft e sopravvivenza! Dovrebbero mettere un bollino rosso su tutti! Chi salta da albero ad albero, chi si cala con corde fatte sul momento da 30 metri, chi mangia funghi sperando di arrivare all'ospedale più vicino, chi la propria urina…veramente una serie di nozioni fine a se stesse e pericolose per eventuali imitatori incoscienti; però ce n'è uno che invece prima che le nozioni, impartisce le due più grandi qualità da avere in questi ambienti, umiltà e calma! Parlo del buon Ray Mears! Approcciarsi come fa lui fa vivere meglio la vita, oserei dire, arcaica! Scusate i due post ma penso che certi argomenti sia meglio non prenderli alla leggera e soprattutto ognuno NON può fare quello che vuole (a meno che non sia proprio solo al 100%)…mia opinione e come sempre può essere sbagliatissima, ma meglio avere un punto di vista in più che in meno. ;)
 
Io non la farei così tragica, se il magic bus è diventato una meta per tanti bimbominkia che partono allo sbaraglio, ben fanno a rimuoverlo.
Essere garanti di se stessi? Ok, ma allora aboliamo il Soccorso Alpino et simila, perchè sarebbe profondamente immorale riconoscere il diritto a tutti di mettersi nei guai, per poi far correre dei rischi agli altri quando si tratta di salvare il bimbominkiavventuroso di turno.
Tutti a pensare a se stessi e mai agli altri.
 
S

Speleoalp

Guest
Non ho letto l'articolo ma presumo da quello che scrivete... che sia perché ancora qualcuno è finito nei guai o ci ha lasciato la pellaccia.

Dico brevemente la mia, ma breve, breve... perché solitamente i miei punti di vista sollevano polveroni e non è il mio scopo rovinare ogni discussione facendovi innervosire.
Ma adoro partecipare ed esporre il mio punto di vista.
In questi casi con il solito esempio:

"quando un'automobilista che non ha saputo regolarsi sull'assunzione di alcolici ammazza qualche innocente, in molti parlano subito di proibire quel tipo di bevanda dai negozi, ristoranti e locali vari. Moltissimi reclamano immediatamente al fatto che non perché ci sono degli idioti, bisogna privare a quelli buoni una determinata cosa. Praticamente dando ragione e vinta a quelle persone che non ragionano".

Il mio punto di vista ;))
 
Scusate se insisto ma rovescio la problematica con un esempio a me caro di attività pericolosa ma lecita, ovvero la guida di mezzi a motore.
Se un cretino si schianta con la macchina giù per un dirupo perchè magari era ubriaco o perchè stava facendo le corse (quindi ha agito o stava agendo senza essere consapevole delle conseguenze delle sue azioni) non facciamo mica una levata di scudi nei confronti del sistema delle assegnazioni delle patenti. Non ci facciamo mica garanti della sicurezza dei soccorritori (e si che qualcuno è morto per andare a ripescare qualche incidentato). Non parliamo mica di giusta preparazione del guidatore.
Questo perchè il benpensare si nasconde dietro alla patente: "Se ha la patente vuol dire che può guidare". E sappiamo che la strada fa più incidenti di una guerra.
Adesso c'è un ca..o di autobus nel mezzo del nulla, degli idioti si vanno ad ammazzare per vedere come è fatto un cacatoio dove è morto un altro (per alcuni) idiota e la soluzione è togliere di mezzo l'autobus.
Mi sembra che ci sia della notevole ipocrisia in questo.
Quello che deduco (e non credo di sbagliarmi) è che il mondo del "pensiero unico" non ama chi sa e vuole consapevolmente rischiare se stesso. Questo è ciò che trovo di grande nell'esempio di McCandless (non il modo, ma il senso).
Far questo implica saper pensare con la propria testa e avere le palle per assumersi le responsabilità del proprio agire, cosa di cui oggi, dai capi di stato ai bambini delle elementari in pochissimi fanno.
Io voglio educare le mie figlie a questo: vuoi provare qualcosa? Fallo, ma impara (qui sta l'azione pedagogica) a valutare i rischi e le conseguenze. Se a questa valutazione (capacità che deve essere educara ed affinata) segue la volontà di assumersi il rischio allora, solo allora, agisci.
Chiudo citando un grande:
[...]
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!"
.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!
 
S

Speleoalp

Guest
Io non la farei così tragica, se il magic bus è diventato una meta per tanti bimbominkia che partono allo sbaraglio, ben fanno a rimuoverlo.
Essere garanti di se stessi? Ok, ma allora aboliamo il Soccorso Alpino et simila, perchè sarebbe profondamente immorale riconoscere il diritto a tutti di mettersi nei guai, per poi far correre dei rischi agli altri quando si tratta di salvare il bimbominkiavventuroso di turno.
Tutti a pensare a se stessi e mai agli altri.

Secondo me i bimbominchia dovrebbero arrangiarsi ed essere lasciati a sé... e non privare cose agli altri per colpa loro.
Quando si fa un soccorso non è obbligatorio mettere a rischio la propria persona, se la situazione è ritenuta troppo "esposta" a rischi si può interrompere. E anche se sembra brutto da dire se l'azione di recupero è nei confronti di un'evidente persona che se lé cercata di brutto e evidentemente senza buonsenso, sinceramente ci penso due volte a rischiare la vita seriamente...un pochino ok.

Un altro discorso per recuperare una persona seria che si è comunque ritrovata nei guai, allora rischio volentieri perché l'ho scelto per dare questo tipo di aiuto"
 
l'importante è che lo facciano ben sapere... CHE LO RIMUOVOO!!!!!.... non vorrei che qualcuno parte..senza tenda.. MAGARI ATTREZZATO... con cibo sacchi a pelo ecc... ma parte convinto di ripararsi dentro il pulman!... e poi non trova nulla
ahahahah
sarebbe comico... ahah...non certo per il malcapitato!

cmq.. detto sinceramente.. io non farei MAI trekking in una zona dove ci sono orsi!?!?... a meno di non andare tipo in 10 tende... creando il campo su una palafitta e installando un sistema di allarme che mi avverte di ogni mosca che si muove nel raggio di 200 km
ahhaha
per sicurezza facciamo 400!
 
Non ho letto l'articolo ma presumo da quello che scrivete... che sia perché ancora qualcuno è finito nei guai o ci ha lasciato la pellaccia.

Dico brevemente la mia, ma breve, breve... perché solitamente i miei punti di vista sollevano polveroni e non è il mio scopo rovinare ogni discussione facendovi innervosire.
Ma adoro partecipare ed esporre il mio punto di vista.
In questi casi con il solito esempio:

"quando un'automobilista che non ha saputo regolarsi sull'assunzione di alcolici ammazza qualche innocente, in molti parlano subito di proibire quel tipo di bevanda dai negozi, ristoranti e locali vari. Moltissimi reclamano immediatamente al fatto che non perché ci sono degli idioti, bisogna privare a quelli buoni una determinata cosa. Praticamente dando ragione e vinta a quelle persone che non ragionano".

Il mio punto di vista ;))

Il tuo punto di vista è giustissimo secondo me! Non privare qualcuno di qualcosa per colpa di pochi che la usano in maniera errata! Questo penso che sia condiviso dal 90% della popolazione mondiale :lol: Però se levi un autobus da quei magnifici posti mica vieti altri di andare. Solo che invece di vedere quel masso di ferro in posti incontaminati vedrai la tua tenda. Lo stesso potrai pernottare lì :)
 
S

Speleoalp

Guest
Il tuo punto di vista è giustissimo secondo me! Non privare qualcuno di qualcosa per colpa di pochi che la usano in maniera errata! Questo penso che sia condiviso dal 90% della popolazione mondiale :lol: Però se levi un autobus da quei magnifici posti mica vieti altri di andare. Solo che invece di vedere quel masso di ferro in posti incontaminati vedrai la tua tenda. Lo stesso potrai pernottare lì :)

Hai perfettamente ragione, anche perché un bus in mezzo alla natura non ci dovrebbe mai essere stato. Ma purtroppo c'è e nonostante personalmente non me ne fraga nulla del veicolo, trovo il messaggio che mandano ad essere sbagliato. Il motivo. Piuttosto lo leverei punto è basta, tanto non è scritto che chi và per natura ha il diritto di trovare un bus, quindi se non lo si trova più... cacchi delle sprovvisti.
 
Scusate se insisto ma rovescio la problematica con un esempio a me caro di attività pericolosa ma lecita, ovvero la guida di mezzi a motore.
Se un cretino si schianta con la macchina giù per un dirupo perchè magari era ubriaco o perchè stava facendo le corse (quindi ha agito o stava agendo senza essere consapevole delle conseguenze delle sue azioni) non facciamo mica una levata di scudi nei confronti del sistema delle assegnazioni delle patenti. Non ci facciamo mica garanti della sicurezza dei soccorritori (e si che qualcuno è morto per andare a ripescare qualche incidentato). Non parliamo mica di giusta preparazione del guidatore.
Questo perchè il benpensare si nasconde dietro alla patente: "Se ha la patente vuol dire che può guidare". E sappiamo che la strada fa più incidenti di una guerra.
Adesso c'è un ca..o di autobus nel mezzo del nulla, degli idioti si vanno ad ammazzare per vedere come è fatto un cacatoio dove è morto un altro (per alcuni) idiota e la soluzione è togliere di mezzo l'autobus.
Mi sembra che ci sia della notevole ipocrisia in questo.
Quello che deduco (e non credo di sbagliarmi) è che il mondo del "pensiero unico" non ama chi sa e vuole consapevolmente rischiare se stesso. Questo è ciò che trovo di grande nell'esempio di McCandless (non il modo, ma il senso).
Far questo implica saper pensare con la propria testa e avere le palle per assumersi le responsabilità del proprio agire, cosa di cui oggi, dai capi di stato ai bambini delle elementari in pochissimi fanno.
Io voglio educare le mie figlie a questo: vuoi provare qualcosa? Fallo, ma impara (qui sta l'azione pedagogica) a valutare i rischi e le conseguenze. Se a questa valutazione (capacità che deve essere educara ed affinata) segue la volontà di assumersi il rischio allora, solo allora, agisci.
Chiudo citando un grande:
[...]
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!"
.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

L'esempio della patente è un esempio purtroppo a me molto "caro". L'estate scorsa un ubriaco ha messo sotto mia zia con la macchina uccidendola.Figurati che era così ubriaco che non se n'è accorto e si è fermato solo dopo ma ancora non aveva capito che era successo. Questo signore è stato fermato ripetutamente ma la patente non è stata tolta. Ora se gli avessero levato la patente sono sicuro che questa tragedia non sarebbe avvenuta. La patente gli è stata levata cmq dopo la morte di mia zia. Il problema che noi facciamo le cose SOLO quando avvengono le tragedie. Ora mia zia lasciava tre figli un marito ed un nipotino…vi lascio immaginare il dolore. Ora non è meglio levare sto schifo di ferraglia per evitare che degli incoscienti provochino dolore alle proprie famiglie? Vi posso assicurare che chi non è spinto da motivi di emulazione in quei posti ci va lo stesso in tenda! Non ha certo bisogno di un autobus che tra l'altro è peggio di una tenda perché i vetri ed il ferro, raffreddandosi, diventano più freddi di un frigorifero. Allo stesso modo se ti beccano ubriaco fradicio per tre volte, ***** levate la patente e non spettate che ammazzi qualcuno per levargliela! La verità è che le cose si fanno sempre dopo la tragedia pur sapendo che è inevitabile e che prima o poi qualcuno commetterà qualche cazzata!
 
Ora non è meglio levare sto schifo di ferraglia per evitare che degli incoscienti provochino dolore alle proprie famiglie?

No, secondo me non è meglio. Il dolore fa parte della condizione umana e se un imbecille si ammazza su un monte, in alaska, in mezzo a un fiume, o nell'oceano, perchè non era preparato, ovvero era inconsapevole, beh, mi dispiace per la famiglia, ma non può giustificare un intervento dall'alto.
L'uomo non si fa (leggi educa) con le leggi, ma sono le leggi ad essere fatte dall'uomo. Quindi se l'uomo non è adeguato non ci sono regole, patenti o proibizioni che tengano, continuerà ad essere inadeguato.
Se invece qualcuno parte ed è preparato, pronto, consapevole e ci lascia la pelle, ovvio che mi dispiace per la famiglia e che sono vicino al loro dolore, ma lui e la sua famiglia sapevano che la possibilità esisteva e non era da escludere.
 
Comprendo la necessità di un'amministrazione statale o locale che sia di evitare di bruciare soldi, impiegare uomini, sprecare risorse, e anche, magari, mettere in pericolo la vita dei soccorritori, per il capriccio di un turista.
Quello che non condivido è il principio secondo il quale va impedito all'uomo di confrontarsi con la natura perchè è troppo pericoloso.
Non venitemi poi a dire che si tratta di impreparati, di inconsapevoli, di cretini. Le disgrazie succedono anche ai più preparati, ai più consapevoli, ai più intelligenti.
Chi se ne frega se uno parte per un'avventura che può essere fatale e ci rimane: è partito proprio per quello. Ciò che intendo dire è che se mi avventuro nella wilderness vado incontro a dei pericoli (se ne sono conscio) o verso un'ignoto che non conosco (se non sono conscio dei pericoli): in ogni caso cerco, in un modo o nell'altro, una sfida.
Mi è stato insegnato che nella vita le sfide si vincono o si perdono.
Ovvio che è importante portare a casa la pelle, ma il viaggio nell'avventura consiste proprio nell'esperienza di sopravvivere alla natura e a se stessi.
Mi pare che la nostra società stia tentando di addormentare il rischio, di azzerare il pericolo, di eliminare l'imponderabile, riducendoci a dei consumatori di adrenalina, ma comunque consumatori. Siamo solo clienti del negozio dell'outdoor, al limite extreme outdoor, ma sempre consumatori. E il consumatore va protetto da tutto, anche da se stesso, perchè se muore o rimane invalido non torna più a consumare.
Lo spirito dell'uomo ha bisogno di altro. Quello che realmente conta è potersi e sapersi assumere la responsabilità delle proprie scelte.

il discorso sul consumismo mi pare un po forzato. nessuno ti obbliga a comprare, ne tantomeno ti tengono in vita per comprare.

al massimo possiamo dire che viviamo in una società che assicura a tutti (evoluzionalmente parlando) la sopravvivenza. azzerando ogni tipo di differenza (non c'è più la sopravvivenza del + forte). da un certo punto di vista è socialmente giusto. altrimenti, estremizzando, ogni persona che nasce con una malattia genetica o cromosomiale dovrebbe morire nei primi anni di età.

però questa "selezione" è venuta a mancare non solo per chi ha limitazioni fisiche o impedenze " di forza maggiore" se così li vogliamo chiamare, ma questa mancanza di pressione selettiva ha anche fatto si che la ragione dell'uomo si addormentasse. non deve più ingegnarsi per arrivare all'anno successivo.
e similmente, anche il rispetto per la società è venuto a mancare, perché ormai il concetto di società (che ha reso, tramite la condivisione delle idee, l'uomo l'essere dominante del pianeta) è dato per scontato. la semplicità con la quale si "vive" ha creato l'illusione che il mondo sia "semplice" e quindi non ci sia bisogno di cooperare per sopravvivere.

Jaques mondo (premio nobel per la biologia) in un suo libro dice che il capitalismo è una sorta di "selezione artificiale" che ha creato l'uomo da quando con la società ha distrutto la soluzione naturale. questo aspetto sarebbe interessante da approfondire.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto Basso