CATCH AND RELEASE (C&R) = filosofia di pesca che prevede la cattura e l'immediato rilascio della preda ancora in vita, con tutte le accortezze del caso per far subire al pesce il minor stress possibile.
magari è un argomento un po a limite, ma si tratta cmq di una disciplina attenta agli equilibri naturali, perciò mi sembrava interessante parlarne a chi non ne è a conoscenza o non ha mai immaginato nemmeno cosa sia il mondo della pesca, sportiva e non...
sono certo che molti di voi abbiano pescato almeno 1 volta nella vita, sicuramente altrettanti saranno pescatori abituali invece.....molti però si troveranno nella mia condizione....ovvero quella di essere un pescatore fin troppo abituale (anni di malattia pescatoria sulle spalle) ma allo stesso tempo un convinto ambientalista nonchè persona attenta alle regole naturali, e soprattutto a fauna e flora del nostro paese....uccidere un animale non è contemplato nella mia filosofia di vita, se non in casi veramente eccezionali.....
sembrerà strano, ma è possibile pescare senza uccidere il pesce!!!!
ovviamente obietterete che se fossi davvero un ambientalista tanto convinto non dovrei pescare in assoluto.....e forse avete ragione...ma anche noi siamo umani e abbiamo qualche debbolezza....debolezze che però cerchiamo di arginare per fare il minor danno possibile!!!!
la pratica del CATCH and RELEASE è la vera anima della pesca sportiva, da non confondere assolutamente con i pescatori della domenica che affolalno i laghetti sportivi e fanno razie di pesce a piu non posso come se non mangiassero da mesi!
la filosofia in questione nasce soprattutto in alcune categorie specifiche di pescatori che praticano soprattutto alcune tecniche, quali lo spinning (lure casting, pesca con artificiali), la mosca (fly fishing) e la pesca della carpa (carp fishing). non a caso lo sviluppo si è registrato in queste tecniche, poiche tutte e tre sono di recente pratica, rispetto alle tecniche "tradizionali" sviluppatesi gia nell'antichità e dovute soprattutto alla sussistenza. La pesca che non è piu esigenza, ma diletto e contatto con la natura tramutandosi percio pian piano in uno sguardo piu rispettoso nei confronti delle specie ittiche e degli specchi di acqua che el ospitano.
Tutte queste tecniche di pesca si sono sviluppate sia a livello teorico che ingegneristico per quanto riguarda i materiali, proprio in funzione del C&R
tale modalità di pesca prevede di arrecare il minor danno possibile al pesce utilizzando talvolta dei comodi trucchi. L'utilizzo di un amo di misure maggiorate, come accade nello spinning, rispetto al normale consente ad esempio la perforazione della sola bocca senza aver modo di entrare e ferire le parti interne come la gola, ovvero diminuendo anche il tempo di slamatura del pesce, percio la rapida reimmissione in acqua. Questo è tuttavia solo uno degli infiniti modi di evitare danni al pescato. il pesce non andrebbe mai tenuto per prolungato tempo fuori dall'acqua (al massimo il tempo di una foto rapida e della pesatura), e andrebbe sempre maneggiato con mani bagnate e mai con i guanti per non asportare la vitale mucosa che li preserva da infezioni e altro.
al di la del fatto che si puo concepire o no di uccidere un animale, e in questo caso un pesce, è importantissima la pratica del C&R anche per preservare alcune specie ormai in estinzione TOTALE in tutta Italia, nonchè alcuni ecosistemi ormai fragilissimi e tenuti in vita dai pochi ripopolamenti elemosinati alle autorità.
si pensi al caso ad esempio della TROTA MACROSTIGMA ormai quasi totalmente sparita dalla penisola se non in Sardegna (rarissima) e in alcune sperdute zone dell'appennino sud, oppure del COREGONE (ormai quasi solo allevato se non in alcune zone del nord), dello STORIONE o della TINCA. Queste sono tutte specie che pullulavano fino a un centinaio di anni fa per poi avere una progressiva scomparsa per vari motivi......ora piu che mai rimettere in acqua un esemplare del genere vuol dire preservare il sistema.
ovviamente non per ultima, la gioia infinita che si prova nel liberare un pesce e sperare di incontrarlo di nuovo ancora piu combattivo per una sfida nel silenzio della natura!!!
Ho imparato in questi anni a godere nel momento del rilascio di un euforia indescrivibile, soprattutto quando spiegavo ai pescatori vicini (come mi succede sempre sul mio amato Tevere) perchè stessi rimettendo in acqua quel bellissimo pesce.......ho imparato ad apprezzare lo stupore sulle loro facce quando gli mostravo con un po di vanità che anche un pesce enorme puo essere rimesso nel suo ambiente.....
ma soprattutto, se proprio poi volete portarvi al campo o a casa un pesce fatelo solo se necessario e i soprattutto in misura necessaria....occhio soprattutto ai DIVIETI !!!!!
Peace
Danilo
magari è un argomento un po a limite, ma si tratta cmq di una disciplina attenta agli equilibri naturali, perciò mi sembrava interessante parlarne a chi non ne è a conoscenza o non ha mai immaginato nemmeno cosa sia il mondo della pesca, sportiva e non...
sono certo che molti di voi abbiano pescato almeno 1 volta nella vita, sicuramente altrettanti saranno pescatori abituali invece.....molti però si troveranno nella mia condizione....ovvero quella di essere un pescatore fin troppo abituale (anni di malattia pescatoria sulle spalle) ma allo stesso tempo un convinto ambientalista nonchè persona attenta alle regole naturali, e soprattutto a fauna e flora del nostro paese....uccidere un animale non è contemplato nella mia filosofia di vita, se non in casi veramente eccezionali.....
sembrerà strano, ma è possibile pescare senza uccidere il pesce!!!!
ovviamente obietterete che se fossi davvero un ambientalista tanto convinto non dovrei pescare in assoluto.....e forse avete ragione...ma anche noi siamo umani e abbiamo qualche debbolezza....debolezze che però cerchiamo di arginare per fare il minor danno possibile!!!!
la pratica del CATCH and RELEASE è la vera anima della pesca sportiva, da non confondere assolutamente con i pescatori della domenica che affolalno i laghetti sportivi e fanno razie di pesce a piu non posso come se non mangiassero da mesi!
la filosofia in questione nasce soprattutto in alcune categorie specifiche di pescatori che praticano soprattutto alcune tecniche, quali lo spinning (lure casting, pesca con artificiali), la mosca (fly fishing) e la pesca della carpa (carp fishing). non a caso lo sviluppo si è registrato in queste tecniche, poiche tutte e tre sono di recente pratica, rispetto alle tecniche "tradizionali" sviluppatesi gia nell'antichità e dovute soprattutto alla sussistenza. La pesca che non è piu esigenza, ma diletto e contatto con la natura tramutandosi percio pian piano in uno sguardo piu rispettoso nei confronti delle specie ittiche e degli specchi di acqua che el ospitano.
Tutte queste tecniche di pesca si sono sviluppate sia a livello teorico che ingegneristico per quanto riguarda i materiali, proprio in funzione del C&R
tale modalità di pesca prevede di arrecare il minor danno possibile al pesce utilizzando talvolta dei comodi trucchi. L'utilizzo di un amo di misure maggiorate, come accade nello spinning, rispetto al normale consente ad esempio la perforazione della sola bocca senza aver modo di entrare e ferire le parti interne come la gola, ovvero diminuendo anche il tempo di slamatura del pesce, percio la rapida reimmissione in acqua. Questo è tuttavia solo uno degli infiniti modi di evitare danni al pescato. il pesce non andrebbe mai tenuto per prolungato tempo fuori dall'acqua (al massimo il tempo di una foto rapida e della pesatura), e andrebbe sempre maneggiato con mani bagnate e mai con i guanti per non asportare la vitale mucosa che li preserva da infezioni e altro.
al di la del fatto che si puo concepire o no di uccidere un animale, e in questo caso un pesce, è importantissima la pratica del C&R anche per preservare alcune specie ormai in estinzione TOTALE in tutta Italia, nonchè alcuni ecosistemi ormai fragilissimi e tenuti in vita dai pochi ripopolamenti elemosinati alle autorità.
si pensi al caso ad esempio della TROTA MACROSTIGMA ormai quasi totalmente sparita dalla penisola se non in Sardegna (rarissima) e in alcune sperdute zone dell'appennino sud, oppure del COREGONE (ormai quasi solo allevato se non in alcune zone del nord), dello STORIONE o della TINCA. Queste sono tutte specie che pullulavano fino a un centinaio di anni fa per poi avere una progressiva scomparsa per vari motivi......ora piu che mai rimettere in acqua un esemplare del genere vuol dire preservare il sistema.
ovviamente non per ultima, la gioia infinita che si prova nel liberare un pesce e sperare di incontrarlo di nuovo ancora piu combattivo per una sfida nel silenzio della natura!!!
Ho imparato in questi anni a godere nel momento del rilascio di un euforia indescrivibile, soprattutto quando spiegavo ai pescatori vicini (come mi succede sempre sul mio amato Tevere) perchè stessi rimettendo in acqua quel bellissimo pesce.......ho imparato ad apprezzare lo stupore sulle loro facce quando gli mostravo con un po di vanità che anche un pesce enorme puo essere rimesso nel suo ambiente.....
ma soprattutto, se proprio poi volete portarvi al campo o a casa un pesce fatelo solo se necessario e i soprattutto in misura necessaria....occhio soprattutto ai DIVIETI !!!!!
Peace
Danilo