in italia secondo me sono tutti bravi. Si, tutti bravi a parlare o mostrare brevetti e qualifiche. Ma chi sa veramente fare? facile tirare l'acqua al proprio mulino, ormai la moda non è più del survival ma del diventare istruttore per ??? per cosa??? gli istruttori italiani sono comodi, serviti, hanno magari un campo pronto dove far vedere, mostrarsi...qualcuno sa fare qualcosa di più . Associazioni, formule varie per riuscire ad attirare più utenti possibili al costo minore, addirittura in Italia oggi puoi diventare istruttore dopo 3 week end di corso sempre nello stesso posto oppure pagando un solo week end, ho girato un pò...a torino ho visto "personale qualificato" che non è riuscito ad accendere un fuoco...i soliti italiani, ma ragazzi!!! preoccupante la situazione, molto preoccupante per chi dovrà insegnare senza sapere o ancor peggio pensando di sapere...un vero peccato per chi vuole imparare.
In Norvegia si sta via un mese, non importa che tu abbia esperienza o no. stai via un mese, se riesci ad arrivare in fondo. Si parte da soli, ricevi una mappa e se raggiungi gli obiettivi prosegui, altrimenti torni a casa. Niente razioni, ti procuri da solo acqua e cibo per un mese, se non ce la fai torni a casa. Nessun equipaggiamento che ti facilita la costruzione dei ripari tipo corde spaghi o similari...e questa organizzazione non si vende o promuove come scuola di sopravvivenza, non è facile neanche trovarla tanto sono coerenti con il loro modo di pensare...questo consiglierei agli istruttori italiani prima di aprire le scuole di sopravvivenza. Gli artisti in italia, quelli bravi, sono per strada non in tv...gli istruttori quelli bravi non sono nelle scuole, vivono il loro modo di essere senza pubblicizzarlo perchè cercano veri appassionati. Il survival non è un lavoro ma una scelta di vita. Allora per chiudere ed evitare polemiche è responsabile specificare ai vostri allievi:" pratico survival per lavoro" oppure "pratico survival perche vivo così" siate onesti