Trekking Visita alla regina madre degli Appennini: La Maiella (parte Nord)

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale della Majella
Dati

Data: 05-06/08/2012
Regione e provincia: Abruzzo, Pacentro (AQ)
Località di partenza: Passo S. Leonardo
Località di arrivo: Passo S. Leonardo
Tempo di percorrenza: 2 giorni pieni
Descrizione delle difficoltà: Lungo percorso molto faticoso soprattutto per i dislivelli da coprire e per la scarsità di acqua.

Cime raggiunte:

I° giorno:
M. Amaro, M. Pescofalcone, M. Rotondo, Cima Pomilio, M. Focalone

II giorno:
Cima delle Murelle, M. Acquaviva, Anticima di M. Acquaviva, M. S. Angelo, Cima dell'Altare, M. Amaro

Descrizione
Era da anni ormai che avevo in mente di fare un paio di giorni sulla Maiella. E' un massiccio imponente e selvaggio, molto isolato dalla civiltà comune per cui si presta bene a un bel trekking con pernotto all'aperto.
Scelgo la parte Nord dove c'è il M. Amaro, unica cima di questo massiccio a me nota fino ad allora, e c'è un gran numero di altre vette una di seguito all'altra.
Così mi faccio un'idea del percorso e metto insieme il numero massimo di vette che pensavo fosse raggiungibile. Avevo previsto 14 vette nei due giorni. Dal M. Amaro mi volevo spingere fino alla Montagna d'Ugni e qui concludere il primo giorno, dove c'è il Rifugio Martellese ed eventualmente la possibilità di rifornirnimento d'acqua aggiungendo un altro po' di cammino di una quarantina di minuti tra andata e ritorno verso il Rifugio d'Ugni I.
L'idea era di visitare 9 vette il primo giorno e 5, più il M. Amaro, al secondo giorno. Il M. Amaro doveva essere il punto di partenza e di ritorno del giro, raggiungendolo il primo giorno dalla Rava della Giumenta Bianca altrimenti nota come Direttissima.

Ma questa era solo un'idea, una traccia, una linea guida, e già da principio si metteva in conto la sua irrealizzabilità soprattutto per il fatto di non conoscere il terreno che si andava a calpestare e quindi la possibilità di sbagliare i conti. Per questo motivo si doveva essere pronti a dormire dove capitava, sotto il cielo stellato e a far conto solo all'acqua che si portava al seguito.

L'idea è piaciuta a Giorgio, Raffaello e Armando, 3 miei amici colleghi di lavoro, e a Federico, un amico incontrato sul forum di Avventurosamente. Quindi ci siamo organizzati e siamo partiti alla volta di madre maiella.
L'impatto iniziale, che vedeva il passaggio per la Direttissima, è stato durissimo per tutti noi, me compreso: sono 4 volte che sono stato sull'Amaro e in tutte e 4 le volte ho preferito percorrere questa via proprio perchè così dura e più breve. Certo non la ricordavo come l'ho vissuta quest'ultima volta, forse perchè questa volta avevo uno zaino di 18 Kg sulle spalle che mi frenava un po' di più. Col senno del poi direi che, anche per rispetto verso i compagni di escursione, nel caso di trekking di più giorni la salita dalla direttissima è da evitare. Tuttavia rimarrà sempre la mia via preferita per un'escursione più tranquilla al M. Amaro.

Contenti di essere arrivati in vetta e riprese un po' le forze abbiamo proseguito il percorso toccando il Pescofalcone, il Rotondo, la Cima Pomilio e il Focalone, usando la tecnica di lasciare a valle gli zaini e di attaccare la vetta decisamente più leggeri. Ci siamo avviati quindi alla volta della Cima delle Murelle, ma qui eravamo abbastanza stanchi e non ci andava di salirla. Pensammo di aggirarla, passandole sotto, lungo un tragitto segnato sulla cartina con tratteggio ma che era di colore azzurro, che significa che è dedicato allo sci-alpinismo.
Le mie aspettative erano di trovare in fondo alla valle o poco più in là il Martellese. Invece scendendo fino ad arrivare sotto la vetta delle Murelle ci accorgemmo che non si poteva più proseguire perchè la valle andava giù a precipizio, a meno che non ci azzardavamo a tagliare la montagna come indicava il tratteggio del sentiero sci-alpinistico.
Un po' per essere partiti un'oretta più tardi del previsto, un po' per il rallentamento sulla direttissima, si era fatto tardi, eravamo stanchi e decidemmo di pernottare lì, sotto le Murelle, rinunciando alla zona del Martellese. L'indomani avremmo fatto il percorso come previsto nel secondo giorno, partendo però dalle murelle anzichè dal martellese.

Adesso che ho fatto l'esperienza posso dire che dormire sotto le murelle è stato provvidenziale. Infatti la salita alle murelle è un po' insidiosa soprattutto se fatta in condizioni di stanchezza e con gli zaini carichi. Una volta poi arrivati sulla cima, anche lo scendere verso il martellese non mi è sembrato così tranquillo a vederlo dall'alto della vetta e comunque ci sarebbe voluto abbastanza tempo. Seppure si sarebbe riusciti ad arrivare con la luce al Martellese, cosa che dubito, comunque l'indomani si doveva ripercorrere tutto il tragitto fino alle murelle che avrebbe fatto rinunciare sicuramente a tutti gli altri tratti di percorso.

Al secondo giorno solo io avevo ancora l'ardore e l'entusiasmo di toccare tutte le cime previste per questo giorno e i miei amici mi seguivano da lontano aspettandomi in punti di incrocio. Abbiamo fatto insieme solo il M. S. Angelo, poi io sono andato sulla Cima dell'Altare e ci siamo ritrovati sul M. Amaro per tornare insieme alle macchine.
L'idea di andare sul M. Pizzone l'ho abbandonata definitivamente solo una volta che sono arrivato sull'Acquaviva, quando, dando un'occhiata nei dintorni, mi sono accorto che per raggiungere il Pizzone bisognava scendere troppo e proprio non ne valeva la pena.

Posso dire che il giro realizzato è anche quello ottimo per toccare il massimo numero di vette possibili nella parte Nord della Maiella in due giorni.

Prima di salutarci, con i miei amici abbiamo fatto nascere un'altra idea per il prossimo anno: due giorni in Maiella dalla parte del Martellese. Chissà come si evolverà...

Di seguito le foto di questo indimenticabile trekking.

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Partiamo, zaini in spalla, da Passo S. Leonardo, sopra Pacentro, verso le 08,00.
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Dopo il breve avvicinamento, subito all'uscita del boschetto si inizia il duro attacco alla vetta.

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Dopo aver coperto più di 3/4 del percorso della direttissima c'è un grande masso con uno spazio di roccia in piano dove è mia tradizione fare l'unica sosta prima di raggiungere la vetta. Qui ci siamo fermati solo noi quattro, Raffaello già ci aveva dato un'oretta di distacco e probabilmente già era arrivato in cima.

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Eccoci finalmente sul M. Amaro

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E dopo aver ripreso le forze e interiorizzato il percorso fatto abbiamo ripreso il cammino verso il Pescofalcone, spaventando un timido animaletto con il rumore secco dei nostri scarponi che battevano il terreno.

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Lasciando gli zaini a valle, l'attacco alla vetta era veramente una passeggiata

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Salendo osservavamo lo spettacolo che ci offriva il panorama, fino a raggiungere la vetta

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E il riposare faceva gustare di più lo spettacolo.

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Ora bisognava salire il Rotondo, che dal nostro punto di vista non riuscivamo proprio a capire che ci azzeccasse questo nome con questo monte, che dà tutt'altra impressione che essere rotondo.

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Il M. Rotondo appenda disceso

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Panorami sulla Maiella.

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Sulla Cima Pomilio e sul M. Focalone

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Verso Cima della Murelle

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Ormai eravamo stanchi e non ci andava di salire le murelle. Provvidenzialmente non l'abbiamo fatto e abbiamo deciso di pernottare lì sotto. Avevamo portato in media 5 litri di acqua a testa e ce ne era rimasta a sufficienza per proseguire il giorno dopo.

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Avendo ricalcolato il percorso, il giorno dopo sono andato sulla Cima delle Murelle. Questa cima è molto affascinante e anche molto insidiosa negli ultimi tratti, decisamente non adatta a chi soffre di vertigini o non è abituato agli affacci sugli strapiombi. Tuttavia è facilmente raggiungibile prestando sempre la massima attenzione. Quel giorno poi c'era anche un fortissimo vento per cui l'attenzione doveva essere ancora più alta.

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Vicino la vetta c'era un bel branco di camosci ad accogliere il mio ingresso

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Panorami dalla Cima delle Murelle

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Ok...adesso tocca alle due cime del M. Acquaviva

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Osservendo la cresta delle murelle ormai alle spalle

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Sulla vetta principale del M. Acquaviva

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Già che c'ero onorai anche l'anticima del M. Acquaviva, che non sapevo che qualcuno l'aveva battezzata "Colle dell'Innominata".

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Bene, andiamo avanti alla volta del M. S. Angelo. Sta quasi attaccato alla Cima Pomilio. Che bello il M. S. Angelo con la sua vetta simile alla punta di una lancia in mezzo a un paesaggio che non si sa se è più degno di un film ambientato sulla luna oppure nel far west. Oggi questa cima insieme a quella delle Murelle mi ha dato una grande emozione.

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Dal M. S. Angelo osservo bene il percorso che dovrò fare per raggiungere la Cima dell'Altare sul lato opposto. Devo seguire quel tracciato che taglia obbliquamente quel costone difronte, e lo raggiungerò facilmente scendendo a valle attraverso un canalino che imboccherò qui vicino tornando in direzione di Cima Pomilio, è il sentiero che sulla cartina che avevamo appresso è identificato con il numero 8a.

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Qui ho appena attraversato la valle e dò uno sguardo da dove sono venuto. Considerando questo alla destra il costone del M. S. Angelo, si capisce dove si trova il canalino in cui sono disceso abbastanza agevolmente.

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Ultimo sguardo al M. S. Angelo prima di proseguire il sentiero 8a che taglia obbliquamente il dislivello che mi separa dal lato del M. Amaro. Si può dire che questo è stato l'unico tratto in cui ho seguito il sentiero e il resto da M. S. Angelo all'incrocio con il n. 9 sono andato a vista.

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Finalmente sono di nuovo in quota e contento che l'ultima cima prevista nella giornata presto sarà mia.

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Il sentiero 8a incrocia il sentiero 9 che porta sul M. Amaro. Questo sembra una superstrada sulla Luna, farcito di omini e segni di vernice rosso-bianco-rosso. Lasciato quindi lo zaino proprio all'incrocio, proseguo a raggiungere la Cima dell'Altare che ha come distintivo di vetta solo un piccolo omino di pietra ed erroneamente. alle sue pendici, una targa che la indica come Altare dello Stincone (perchè questo errore così banale è stato fatto e continua a esserci?). L'incrocio tra il sentiero 8a e il sentiero 9 avviene nei pressi di Grotta Canosa.

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Il sentiero 9 è molto agevole, ci si cammina bene e senza fatica, presentando solo l'ultimo tratto fino al M. Amaro un po' in salita. Mi riunisco con i miei amici e dopo un po' proseguiamo insieme la via del ritorno alle macchine.
A parte il primo tratto che velocemente si fa sul ghiaione che facilita lo scendere, è molto dura la discesa su pietre e erba fino a raggiungere il boschetto, dove il camminare è decisamente meno fastidioso.

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Complimenti per il bellissimo giro.
Anche se non siete riusciti a relaizzare il progetto iniziale è stata comunque un'escursione infinita e molto dura, riservata a persone che hanno un livello di allenamento non indifferente.
In realtà quando giorni fa ho visto la proposta dell'itinerario, mi sembrava molto audace come intento. La Majella è ormai famosa per i suoi continui e lunghi saliscendi rocciosi, dove sopra una certa quota è difficile trovare acqua.
Anch'io un paio di anni fa ho dovuto ridimensionare il mio progetto iniziale e tagliare qua e là, comunque venne fuori un bel giro di tre giorni.
Grazie per il report
Ciaoo :D
 
Complimenti Diego, e complimenti a tutti i vagabondi del cammino che hanno vissuto questa avventura sulla Regina Madre Maiella.
Le foto sono eloquenti, si percepisce l'essenza di desolazione, isolamento e selvaggio allo stato puro.
No problem per il giro non completato, sicuramente avete preso la decisione più saggia, non scappano nessuna delle montagne non visitate.
Mi intriga questo giro, quasi quasi a settembre se si presenta una finestra meteo stabile ci faccio un pensiero.
Grazie per aver condiviso questa esperienza
Ciao Diego
Augusto
 
Grande Diego!!!!!! non importa se non sei riuscito a portare a termine il tuo giro che francamente era da ironman.......quello che conta che hai passato due giorni sulla maiella toccando diverse vette e coinvolgendo persone che magari conoscevano la montagna sotto un'altro aspetto......e poi è un occasione buona per ritornarci.......Augusto ti ho mandato un messaggio......ragazzi dal 16 al 28 sono in licenza magari se qualcuno ha voglia di farsi una due giorni in montagna mi aggrego volentieri.......sono disponile per una coppia di giorni che partono dal 23/08 al 26/08
A presto in montagna!!!
 
Ciao amici,
grazie per i complimenti.

Mi fa piacere trovare chi possa condividere le emozioni che offre la montagna sia che lo faccia da vicino, accompagnandomi nell'escursione, sia che lo faccia da lontano, per esempio attraverso questo forum. Infatti in questo campo ho notato da sempre che è molto raro trovare qualcuno che capisca l'entusiasmo che mi danno le mie avventure in montagna.

Ora la prossima gita sarà forse a settembre, ma sicuramente sarà solo di un giorno. Per il momento non ho idee su dove andare. Mi piacerebbe sui sibillini o sulla laga.

Sarò attento alle vostre proposte.
 
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