Escursione L'anello del Monte Camicia

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 16 Giugno 2013
Regione e provincia: Abruzzo (L'Aquila)
Località di partenza: Fonte Vetica (1532 m.s.l.m.)
Località di arrivo: Monte Camicia (2564 m.s.l.m.)
Tempo di percorrenza: 3 Ore Andata - 2,30 Ore Ritorno
Chilometri: 4 Km Andata - 4,5 Km Ritorno (secondo fonti varie)
Grado di difficoltà: E+
Descrizione delle difficoltà: Abbastanza ripida la salita per il Vallone di Vradda, per il resto nessuna particolare difficoltà
Periodo consigliato: Giugno - Ottobre
Segnaletica: Bolli Giallo-Rossi sentieri 8A ed 8B
Quota massima: 2564 m.s.l.m.
Accesso stradale: Raggiungere il rifugio di fonte Vetica, quì al termine della strada asfaltata si parcheggia ed iniziano i sentieri 8A ed 8B, abbastanza evidenti

Descrizione

Giungendo a Campo Imperatore appena superato il valico che scende nella Fossa Paganica, provenendo da Fonte Cerreto, in fondo a Sud si stagliano imponenti due giganti dell’Appennino, uno accanto all’altro; si tratta del Monte Prena e del Monte Camicia. Due gemelli se paragonati per altitudine (2561 il primo, 2564 il secondo), eppure allo stesso tempo antitetici, diametralmente opposti, nelle forme. Il Prena sembra quasi un alieno in Appennino, così diverso da tutto e tutti, con tutte le sue corrugazioni, le rocce, gli spigoli, le guglie ed i canali che ne compongono la sua intricata e misteriosa forma; il camicia invece appare liscio, slanciato verso l’alto, con la sua classica forma piramidale e la nota corona di rocce sommitale.
Se si mostrassero due foto distinte di queste due montagne ad una persona che non ne ha mai sentito parlare questi mai potrebbe immaginare che si trovano entrambi nella stessa catena montuosa, li, uno accanto all’altro…eppure è proprio così, uno stranissimo scherzo geologico!
Comunque oltre la quota e l’appartenere entrambi alla catena Orientale del Gran Sasso, ci sono altre cose che li accomunano: su tutte la bellezza e la particolarità dei luoghi che si attraversano per raggiungerne le rispettive cime. Indimenticabili entrambi!
Questa introduzione, magari scontata per chi ben conosce tali montagne, mi è sembrata comunque doverosa poiché essendo già stato sul Monte Prena fremevo dalla voglia di saggiare con mano (o meglio con gamba, in questo caso :)) il Camicia. Troppa era la curiosità di vedere da vicino quanto fosse in realtà differente dal suo “cugino” già vissuto. E poi c’era Lei da vedere in prima persona, The North Face, ossia sua maestà la Parete Nord!!!!
Già la scorsa estate mi ero organizzato per conquistarlo ma purtroppo i miei compagni/e d’avventura avevano alzato bandiera bianca troppo presto costringendomi così a ripiegare sul vicino e più abbordabile Monte Siella…Per carità comunque una bella esperienza ma il pallino del Camicia era rimasto fisso nella mia mente!
Stavolta però con la compagnia dell’ormai (con piacere) solito Fabrizio e della mia caparbia ragazza (nonostante il poco allenamento se l’è cavata egregiamente) finalmente un mio grande desiderio si è realizzato. Era una di quelle montagne che come una sirena mi chiamavano a se…

Ovviamente si parte dal parcheggio di Fonte Vetica, dove finisce la strada asfaltata, qui si prende la via normale per il Camicia; una salita da 1000 metri di dislivello...Alle ore 9,00 siamo li pronti per partire con il gigante che fiero ci osserva dall'alto.

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dopo aver preso verso Nord e risalito un ampio fosso scavato dalle acque derivate dallo scioglimento delle nevi si entra in un poco fitto bosco di abeti; la giornata si prevede torrida ed il cielo è terso come poche volte in estate.

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Dopo aver attraversato una zona devastata da una valanga dell'inverno da poco trascorso si inizia a prendere quota e il panorama comincia a divenire ampio. Ad Ovets ecco il Velino ancora bello carico di neve in relazione al periodo!

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Si incontrano bellissime e vaste fioriture di Genzane. Meravigliose nel loro intenso blu.

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Se ne trovano anche alcune leggermente diverse dal solito, peccato non sono così esperto da capirne la classificazione esatta.

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Salendo di quota possiamo osservare da un buon punto di vista i danni causati dalla valanga nella zona poco prima attraversata. La natura quando vuole fa paura! Abeti sradicati come se fossero stati fruscelli....

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Dopo circa 30 minuti si arriva ad un bel punto panoramico dal quale ci si affaccia sul severo Vallone di Vradda; l'ambiente inizia a diventare austero.

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Passiamo sotto delle rocce che sembrano tenersi sospese grazie a chissà quale forza antigravitazionale! Ecco una similitudine con il Prena, stessa situazione si ha salendo le Coste di Sferruccio, con massi enormi in bilico sulla via normale...affrettiamo il passo...

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Salendo ci avviciniamo alla cima che ora appare in tutta la sua bellezza!

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Dietro di noi Campo Imperatore è ormai lontano.

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Dopo un paio di ore dalla partenza finalmente arriviamo sul tanto noto quanto sognato affaccio sulla Parete Nord del Camicia, parete di roccia a strapiombo alta ben 1200 metri che permette al Camicia stesso di fregiarsi dell'appellativo di "Eiger dell'Appennino"!!!

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Con molta calma sporgo il naso fuori, prima quasi inorridito, poi pian piano sempre più affascinato da quello spettacolo unico...e una volta piantati bene gli scarponi su una roccia inizia il dovuto servizio fotografico!

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Ecco Fabrizio che fa altrettanto con la sua Nikon! ;)

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Dopo una breve sosta, necessaria per rifiatare un pò (la mia ragazza inizia a dubitare sulle sue effettive possibilità di giungere in cima, presto però rinsaldate dai nostri incoraggiamenti), attacchiamo l'ultimo crinale, coperto ancora in questo versante da una spesso strato di neve. Ancora poco e saremo in cima! Nel frattempo quel cielo terso ha lasciato a sorpresa spazio a nubi radenti e nebbie alquanto fitte...la montagna non tiene conto di previsione meteo alcuna!!!

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Assistiamo ad un bellissimo fenomeno di condensazione della nebbia al contatto con la coltre di neve superstite; un'atmosfera magica, impossibile da replicare in foto e con le parole!

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E così in un paesaggio spettrale conquistiamo la cima!

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Ed ecco la classica foto di vetta...questa croce con quelle bandierine ha un non sò che di Nepal :biggrin: !!!

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Ed eccomi in cima.

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Dopo lo scoramento iniziale dovuto al panorama pari a zero metri per la nebbia (la cosa più interessante che ho visto in quegli istanti è stato il panino nello zaino :rofl:) per fortuna le nubi si diradano lasciando la scena alla maestosità della catena Orientale.

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Bello il colpo d'occhio anche verso Sud, sul Tremoggia e Siella.

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Ed eccoci in cima con la mia Serena!

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Dopo la solita sosta in vetta si ricomincia la discesa che ci porterà a toccare la cima del Tremoggia e poi passando per la Sella di Fonte Fredda torneremo a Fonte Vetica. I panorami sono sempre unici!

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Lo scivolo iniziale del Vallone di Vradda.

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Poi sempre intento alla ricerca di eventuali Stelle Alpine premature mi imbatto in queste. Sono forse delle foglie di Stella Alpina????

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Scendendo di molto si arriva al Tremoggia (2334 m.s.l.m.), un altro 2000 nel carniere!

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Ed ecco ad est l'elegante dente del Lupo.

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Uno sguardo al Camicia, protagonista di giornata.

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Il Tremoggia precipita su Campo Imperatore con un versante Ovest quasi verticale, molto suggestivo.

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Ed ecco che si inizia la lunga discesa di cresta verso la Sella di Fonte Fredda...sembra quasi interminabile, sarà forse la satnchezza che inizia a farsi sentire.... :ka:

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Ed ecco che il Monte Siella si avvicina, e con esso i ricordi dell'anno scorso quando salii sulla sua cima, come ripiego al Camicia...

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Le foglie dei faggi di quota hanno uno strano colore amaranto, questo è dovuto ad ondate di freddo anomale successive alla germogliazione....bruciate irreparabilmente per quest'anno :(

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Dalla Sella di Fonte Fredda si scende rapidamente verso Fonte vetica in un vallone stretto ma piacevole...

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Poi si entra nel bellissimo bosco di Larici ed Abeti, siamo quasi giunti al punto di partenza. L'ombra offerta dal bosco è però veramente cosa gradita vista la giornata caldissima.
Fabrizio è sempre all'opera con il suo "giocattolino da scatto"!

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Quì l'ambiente è veramente bello e rilassante, quasi fiabesco, con una miriade di fioriture di sottobosco illuminate dolcemente dalla luce che filtra tra gli aghi degli alberi! A dire il vero non facile da immortalare in foto...

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Poco dopo arriviamo alla Fonte della Vetica, da dove sgorga acqua freschissima; ovviamnete ne approfittiamo per una lunga sosta ristoratrice. Tutt'attorno orde di semi-montanari (si, quelli che vanno in montagna solo per il fresco e che si fermano a bivaccare al primo tavolo da Pic Nic che trovano) sono intenti a banchettare a colpi di arrosticini e Cocomeri!!! :cry:
Per noi è una pura tortura, pertanto decidiamo di fuggire quanto prima...direzione Fonte Cerreto dove una sosta al bar prima di riprendere l'autostrada ci sta tutta!!!

Come sempre ringrazio Fabrizio per la preziosa compagnia e ringrazio pubblicamente la mia ragazza per avermi seguito nella mia grande passione per la montagna, sperando che anche lei venga contagiata e che diventi un'assidua frequentatrice....

Ciao a tutti e grazie per la lunga lettura (se siete arrivati sin quì....) :) !!!
 
Ultima modifica di un moderatore:
E' sempre un bel giro e le foto sono ottime, io l'ho fatto diverse volte sempre nel senso inverso ma non ci ho mai beccato una giornata cosi' bella
 
Credo che fare il giro nel senso inverso rispetto a quello fatto da noi sia più faticoso...salire dal Tremoggia è abbastanza lunga, mentre il Vallone di Vradda seppur ripido è più breve.

Comunque siamo stati fortunati per la giornata veramente limpida, tranne che per la parte centrale, proprio mentre eravamo in cima....peccato, proprio da dove i panorami sono più ampi le nubi e le nebbie ne hanno limitato la bellezza!
 
Ecco il mio contributo... :D

Anche questa volta l’associazione Fabrizio-Daniele ha dato ottimi risultati. Questa volta però eravamo in tre. Infatti, come già descritto sopra, anche la ragazza di Daniele si è unita a noi sorprendendoci per la sua disinvoltura e preparazione nell’affrontare una salita tutt’altro che semplice. Ancora complimenti a lei!
Si parte da fonte Vetica attraversando una riforestazione di larici e abeti che col passare degli anni stanno generando dei "piccoletti", segno che la Natura è sempre attiva e la forestina sta diventando autoctona.
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i segni della slavina caduta pochi mesi fa...
noto con piacere che i "piccoletti" si sono salvati dal momento che il manto nevoso di base li proteggeva. Daranno origine a un nuovo bosco.
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all'uscita della pineta la vetta del Camicia è lì che ci attende... ed è così vicina che basta prenderla tra le dita...
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Serena e Daniele lungo la salita nel vallone di Vradda
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Pulsatilla
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Genziana dinarica
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fortunatamente il forte soleggiamento viene interrotto da alcune nuvole che contrariamente alle previsioni iniziano a formarsi... per noi è un vero regalo!!! :lol:
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la vetta è sempre più vicina
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ed eccoci giunti alla testata del Vallone di Vradda, sotto un cielo scurissimo e minaccioso... ma alla fine non pioverà, anzi... :D:D
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solito rituale per chi raggiunge questo posto è l'affaccio sulla parete nord del Camicia...
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giochi di rocce sul Paretone
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queste genzianelle non soffrono di vertigini... vivono sul bordo del Paretone e sotto di loro si apre un abisso di 1200 metri!
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La testata del vallone di Vradda vista dalla base della cima appare come una piattaforma sospesa nel vuoto con 1200 metri di strapiombo sulle colline del teramano. Davvero una visione unica in tutto l’Appennino. La gita vale soltanto per godere di questa emozionante visuale ma i nostri piani di battaglia prevedono altre cose.
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L’ultimo stacco finale per raggiungere la vetta è anche il più impegnativo ma si tratta soltanto di 10 minuti di sacrificio. Oltretutto c’è da superare un breve tratto innevato ma fattibile perché molto ben tracciato. In tre ore complessive, comprese le soste, stiamo davanti alla croce di vetta dove una nebbia dispettosa ci accoglie e sembra non volersene andare tanto facilmente.
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Foto di vetta al completo :lol:
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per certe cose non servono spiegazioni...
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Ad un certo punto il ponentino ci fa un bel regalo... spazza via tutta la nebbiaccia e ci svela quel paesaggio che ho raccontato a Daniele... finalmente adesso può anche essere visto :D
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Foto alla croce di vetta, bella limpida e pulita
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E' tempo di scendere.
Prossima tappa: il monte Tremoggia.
E intanto sullo sfondo appare anche il Corno Grande

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VERSO IL MONTE TREMOGGIA

Dalla testata del vallone di Vradda, ci dirigiamo sul sentiero dell'andata ma stando bene attenti al bivio impercettibile che dopo circa 300 metri si stacca da quello principale e si mantiene leggermente più a sinistra di questo. Con un paio di brevi saliscendi si giunge in vista del monte Tremoggia.
Qui il paesaggio si presenta più dolce e gradevole. Le rocciose asperità che caratterizzano l'ambiente del camicia sembrano attenuarsi lasciando spazio ad ampi e luminosi prati verdi e pieni di fiori. Soltanto lo spettacolare blocco roccioso del Dente del Lupo ci ricorda che le dolomitiche rocce del Gran Sasso dettano ancora legge e si impongono con facilità in tutto l'ambiente regalandoci sempre scorci di eccezionale bellezza e solennità.

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La croce di vetta del monte Tremoggia è posta a 2331 metri. La vetta reale è poco più a est, a 2350 metri di quota.

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Eccoci in prossimità della reale vetta del Tremoggia con il Dente del Lupo sullo sfondo

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Curiosi riti di iniziazione si consumano in zona.
Assistiamo al battesimo di un adepta con tanto di formila magica e preghiera della montagna. Le loro risate riecheggiavano ovunque, anche perchè qui l'eco fa miracoli...! (e anche il vino) :rofl:
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Daniele lungo l'interminabile pratone assolato, superata Fonte Fredda, sulla via del ritorno

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L'escursione sta per terminare e siamo in vista dei grandi prati e della pineta di Fonte Vetica

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E come la ciliegina sulla torta, l'attraversamento di quel breve tratto all'interno del bosco ci voleva prprio! :lol:
L'aria fresca e profumata di resina e humus ci ristora dopo tante ore di esposizione al sole e al caldo.

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Grazie a Daniele e Serena.
E' stata una giornata piacevolissima e completa. Ricca di emozioni e soddisfazioni. Ripeteremo al più presto un'altra esperienza su una delle tante meravigliose montagne che abbiamo nei dintorni!
Ciao ed a presto! :)

E grazie a chi ci ha letto e sopportato in questo lunghissimo reportage fotografico... perdonateci :biggrin:
 
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E che dire? ormai siete una coppia affiatatissima, dal punto di vista dell'intesa e da quello professional-fotografico!
Bello comunque dalla nebbia spuntare le vive guglie del Prena, da gustare per chi non le ha provate.
E poi il Dente del Lupo...ci vorrà ancora un pò di tempo, ci vuole una preparazione di alpinistica di base, e un esperto compagno, per via delle infide roccette che presenta, ma chissà, un giorno...
Ancora complimenti e alla prossima!
Augusto
 
complimenti, bel giro!
Il Camicia ed il Prena sembrano due improbabili sorelle nate da madri diverse..ma entrambi hanno un grande fascino.
Feci lo stesso giro tuo due anni fa..il "balcone" sulla parete nord e' davvero impressionante.
Per la prossima volta di consiglio di salire sul Prena..e' un osso alquanto duro, ma ti rimarra' impresso per sempre.

PS
Il Monte Siella comunque anche da' qualche soddisfazione..oltre a qualche passaggetto di I grado su roccia si apre un panorama stupendo sul teramano e su Fonte Vetica
 
Poco dopo arriviamo alla Fonte della Vetica, da dove sgorga acqua freschissima; ovviamnete ne approfittiamo per una lunga sosta ristoratrice. Tutt'attorno orde di semi-montanari (si, quelli che vanno in montagna solo per il fresco e che si fermano a bivaccare al primo tavolo da Pic Nic che trovano) sono intenti a banchettare a colpi di arrosticini e Cocomeri!!!

purtroppo questo scempio lo si vede di sabato e domenica..orde di cafoni che strillano e che con la montagna non hanno nulla a che fare..ma c'e' di bello che da domenica pomeriggio Fonte Vetica si svuota e si respira aria di tranquillita'
 
Ecco il mio contributo... :D

............................

Fabrizio ero proprio ansioso e curioso di vedere il tuo reportage foogarfico! :biggrin:

E' sempre interessante guardare come la stessa montagna, lo stesso sentiero, le stesse rocce sono osservate e riprese da angolazioni ed occhi diversi a seconda della persona...anche se i soggetti principali della salita sono i medesimi, le sfumature di angolazione e punto di vista cambiano sempre...e così guardando le tue foto è stato come fare una seconda salita sul Monte Camicia!!!

Ovvaimente le tue foto sono sempre belle!!! (Ma questo potevo anche ometterlo, tanto lo vedono e lo sanno tutti ormai...:lol:)

Inoltre mi impegno pubblicamente ad organizzare quanto prima un nuovo "giretto" insieme!!!

complimenti, bel giro!
.....Per la prossima volta di consiglio di salire sul Prena..e' un osso alquanto duro, ma ti rimarra' impresso per sempre.

PS
Il Monte Siella comunque anche da' qualche soddisfazione..oltre a qualche passaggetto di I grado su roccia si apre un panorama stupendo sul teramano e su Fonte Vetica

Grazie per i complimenti, ovviamente da dividere con Fabrizio!

Comunque sul Prena ci sono già stato nel 2011 ed è successo esattamente quanto da te detto...chi se lo scorda più!!!

Infine il Monte Siella è certamente bello, anche se il meno considerato della Catena Orientale....E' l'unico punto da cui si possono vedere Camicia, Tremoggia e Dente del Lupo tutti insieme!!
Non a caso la foto più bella di quella giornata (quando ci sono salito ovviamente) è stata quella in cui compare al completo il terzetto!!! :biggrin:
 
Ultima modifica di un moderatore:
Fabrizio ero proprio ansioso e curioso di vedere il tuo reportage foogarfico! :biggrin:
Lo ero anch'io, per gli stessi motivi che hai scritto :D

Vediamo se a luglio riusciremo a organizzarci per qualche altra cosa, magari coinvolgendo un altro paio di persone del forum come ho cercato di fare con questa escursione... :), ma a quanto pare uno aveva impegni terminilleschi :D e altre due persone erano irreperibili...

GRAZIE Augusto, Alex e Piervittorio!!!
 
Curiosi riti di iniziazione si consumano in zona.
Assistiamo al battesimo di un adepta con tanto di formila magica e preghiera della montagna. Le loro risate riecheggiavano ovunque, anche perchè qui l'eco fa miracoli...! (e anche il vino) :rofl:
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Ahahahah, te li ricordi sti ceffi?!?!?!?
Quello col cappuccio e la mantella era il santone....Ahahahahah :rofl:
 
Ultima modifica di un moderatore:
Complimenti alla oramai collaudata coppia!!! ho fatto il Camicia sempre in invernale....bel giro bella giornata e belle foto.......mi avete fatto assaporare lo spettacolo che mi trovero davanti......venerdi sera dormendo sotto le stelle e sabato.......durante l'escursione.....
A presto in montagna!
 
Ciao Daniele,

quando sono al mio paese e guardo verso il Gran Sasso, il monte Camicia è li, in primo piano a ricordarmi la sua imponenza. Per la maggior parte l'ho scalato come vetta finale del percorso del Centenario mentre dall'altro lato ci sono passato due o tre volte anche in invernale. E' veramente una bella montagna ed è altrettanto vero quanto tu scrivi riguardo al contrasto che c'è fra il Camicia e il Prena.

Bravo e complimenti, anche ai tuoi compagni di viaggio

Un saluto,

Mactom
 
Ahahahah, te li ricordi sti ceffi?!?!?!?
Quello col cappuccio e la mantella era il santone....Ahahahahah :rofl:
E quando me li scordo più questi??? :rofl:
Hanno fatto lo stesso giro nostro, ogni tanto mi giravo e ce l'avevamo dietro... poi ce li siamo ritrovati sul Tremoggia... in vetta al Camicia me so' pure beccato una mezza cazziata dal peggio del gruppo perchè secondo lui ero un intruso... :rofl:
Stavo per rispondergli male ma poi ho visto che c'aveva il naso troppo rosso e gli occhi lucidi e ho capito che era ciucco fracico. :biggrin::biggrin:
 
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