Escursione Monte Camicia e Tremoggia

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 03/08/2013
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Fonte Vetica
Località di arrivo: Fonte Vetica
Tempo di percorrenza: 5 ore compreso di soste
Grado di difficoltà: EE
Segnaletica: sentiero ben visibile e segnato
Dislivello in salita: 932m
Quota massima: 2654m
Accesso stradale: dal parcheggio di Fonte Vetica

Descrizione

Il Monte Camicia è l´ultima montagna del Sentiero del Centenario; particolare che rende unico questo monte è l´affaccio sulla sua parete Nord, la più bella ed impervia di tutto l´Appennino: 1200 metri di verticalità, a picco sulle sottostanti colline del teramano.

Alle 7.10 ci mettiamo in cammino (con batrob79) partendo dal parcheggio di Fonte Vetica (1632m) per l'evidente sentiero 253 che costeggia il bosco; all'imbocco del bosco seguiamo il sentiero di sinistra che risale ripido superando un primo tratto di sentiero distrutto da una slavina invernale.
Dopo circa un ora siamo intorno a quota 2000m, all'imbocco del Vallone di Vradda, dove è ben visibile il sentiero che risale il versante sinistro del Vallone; il sentiero continua a salire sempre in modo deciso e senza respiro fino a quota 2400m dove si incrocia il sentiero 254 (che faremo al ritorno). La vetta è alla nostra sinistra ma a destra c'è la vista dall'impressionante parete nord punto non adatto sicuramente per chi soffre nei tratti esposti. Qui ci sono alcune tracce che permettono di raggiungere vari punti da cui scorgersi per ammirare il panorama unico sulle colline del teramano fino al mare Adriatico.
Procediamo per rocce e sfasciumi e raggiungiamo in breve tempo la croce di vetta (2564m) alle ore 9.20.
Dopo una breve sosta torniamo indietro per fotografare l'impressionante parete Nord e decidiamo di scendere per il sentiero 254 che ci porta al Monte Tremoggia (2331m) e poi per la lunga discesa fino a Sella di Fonte Fredda; qui vista l'ora ed il caldo decidiamo di non risalire verso il monte Siella ma imbocchiamo il sentiero 252 che ritorna a Fonte Vetica dove arriviamo alle ore 12.10
 

Allegati

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Ultima modifica di un moderatore:
Ciao,
complimenti per il bel giro (un classico del gruppo del Gran Sasso) che anche io ho potuto apprezzare di persona qualche tempo fa...
Ho percorso l'anello esattamente nella vostra stessa direzione e sono rimasto estasiato da tanta bellezza; quasi inutile ribadire che il pezzo forte di tutto il percorso è l'affaccio sulla parete Nord!!!!
 
Una classica fra le classiche del gruppo del Gran Sasso ...

Complimenti per la bella impresa e per le altrettanto belle foto. (che con questo caldo è tutto dire)

Un salutone,

Mactom
 
Già...8A ed 8B, anch'io li conosco così!!!!

questa e' la "vecchia" numerazione, presente sulle carte del Cai e della Technomap, ed e' quella poi in realta' ancora in uso (sui massi, muri etc)
La nuova numerazione (253,254) a tre cifre, come previsto dalle nuove normative del Cai, e' riportata nelle cartine Ed.Il Lupo, ma non la si trova quasi da nessuna parte se non in sporadici cartelli di legno
 
Bellissima escursione, e pensare che ho faticato quasi di più in discesa, sarà stato sicuramente per il caldo!!!
Da ripetere sicuramente magari al senso contrario.:)
 
questa e' la "vecchia" numerazione, presente sulle carte del Cai e della Technomap, ed e' quella poi in realta' ancora in uso (sui massi, muri etc)
La nuova numerazione (253,254) a tre cifre, come previsto dalle nuove normative del Cai, e' riportata nelle cartine Ed.Il Lupo, ma non la si trova quasi da nessuna parte se non in sporadici cartelli di legno

Si infatti le numerazioni le ho prese dall'atlante dei sentieri del Gran Sasso (casa editriche ricerche, edizione giugno 2008) che fanno riferimento alla numerazione dell'Ente Parco del Gran Sasso in collaborazione con il CAI
 
Descrizione

Il Monte Camicia è l´ultima montagna del Sentiero del Centenario; particolare che rende unico questo monte è l´affaccio sulla sua parete Nord, la più bella ed impervia di tutto l´Appennino: 1200 metri di verticalità, a picco sulle sottostanti colline del teramano.

E già, un vero monumento naturale.
Ogni volta che la guardo fotografata dalla parte "interna" (come hai fatto tu) mi sembra sempre come l'onda di un gigantesco cavallone che proprio nel momento di ritrarsi è rimasta pietrificata.
Una massa enorme rimasta protesa in avanti e verso l'alto; come se la natura, per scherzo, avesse voluto "eternizzare" un'immagine in movimento, fermandola di colpo. Una scultura unica.
 
E già, un vero monumento naturale.
Ogni volta che la guardo fotografata dalla parte "interna" (come hai fatto tu) mi sembra sempre come l'onda di un gigantesco cavallone che proprio nel momento di ritrarsi è rimasta pietrificata.
Una massa enorme rimasta protesa in avanti e verso l'alto; come se la natura, per scherzo, avesse voluto "eternizzare" un'immagine in movimento, fermandola di colpo. Una scultura unica.

Andrea l'immagine della grande onda rende esattamente l'idea!!!
Sei sempre così bravo a trovare le parole giuste per altrettanto giusti paragoni...:si:
 
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