Escursione Viglio dal versante Est

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Regionale dei Monti Simbruini
Data: 15/3/2014
provincia: L’Aquila
Località di partenza: Meta, frazione di Civitella Roveto
Località di arrivo: Monte Viglio
Tempo di percorrenza: 6 ore
Grado di difficoltà: EAI (necessari ramponi e piccozza)
Descrizione delle difficoltà: tratti senza sentiero su terreno disagevole, pendii ripidi su neve
Segnaletica: in salita qualche segno bianco-rosso (fino a quota 1280), presente in discesa (bianco-rossa e giallo-rossa) anche se fino al rifugio non è stata visibile causa neve

Dislivello in salita: 1150 m
Quota massima: 2156 m
__ __

Dalla piazzetta di Meta si prende a sinistra della chiesa via Fratelli Durante e la si segue per meno di un km fino a quando la strada fa una netta curva sinistra (comunque attualmente non è possibile proseguire oltre in quanto la sterrata è sbarrata da alcuni massi).
Da lì sono salito per il ripido pendio a destra su terreno disagevole in direzione della parete rocciosa per qualche decina di metri di dislivello, fino a incrociare una traccia più netta che ho seguito verso sinistra. La mulattiera attraversa una spaccatura della roccia e si immette nel vallone delle Portelle mantenendosi a destra del fosso fino alla quota 1280, quando piega a sinistra e lo attraversa. Da quel punto ho abbandonato il sentiero, mantenendomi dapprima al centro del vallone per poi prendere a destra in direzione della cresta che ho seguito fino al termine del bosco, circa 1600 m.
Ho quindi avuto modo di vedere meglio il versante est e di poter scegliere tra i vari canali possibili quello che non avesse sopra delle cornici. La salita nel canale è stata abbastanza ripida, con pendenze medie sui 45° e alcuni tratti a 55°.
La discesa è stata tutto sommato sbrigativa, dapprima seguendo la cresta SSE fino al valico dell’Arsiccia, 1630 m, contrassegnato da una croce e poi in direzione nord fino a intercettare la sterrata in prossimità del rifugio Cerasoli, circa 1450 m. Dal rifugio si può seguire la lunga sterrata oppure più sbrigativamente il sentiero segnato in giallo-rosso che si imbocca all’altezza del fontanile. Il sentiero incrocia 5 volte la strada e termina sulla sterrata stessa vicino al punto di partenza.
Escursione abbastanza faticosa, ma ripagata dall’ambiente degno di nota e da vasti panorami. Il versante est del Viglio non è particolarmente frequentato, ad eccezione del vallone delle Portelle che con buone condizioni della neve diventa una scialpinistica.
Comunque il Viglio è sempre una garanzia, da tutti i lati e in ogni stagione.

:)

il versante est del Viglio (monte Piano) visto da Peschiera.
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l’imbocco del vallone delle Portelle
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la spaccatura che dà accesso al vallone
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verso il valico dell'Arsiccia
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il rifugio Cerasoli
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Ultima modifica di un moderatore:
Bella questa, gran bella uscita!! Il versante est del Viglio, il piu' severo, il piu' roccioso...bravo (i)!!
Immagino avrai trovato la stessa neve molle che abbiamo trovato io e fabri sul Ginepro..oppure quei 150 metri di differenza ti hanno regalato qualche tratto piu' "umano"?
Grazie per la condivisione :)
 
Ciao Alex, le condizioni della neve sono state diverse: nel primo tratto è stata decisamente molle, poi nel canale è diventata discreta, fino ad arrivare a buona, per fortuna, nei tratti più ripidi.
Comunque una gran fatica, ma ne è valsa la pena. E comunque me la sono andata cercare...
 
Un ambiente davvero straordinario e severo!
Belle cornici anche lassù... molto suggestive e scenografiche le immagini con quei due "puntini umani" che aiutano meglio a misurare le grandezze!

Non credo che la qualità della neve fosse migliore di quella incontrata da noi, ma al di là di questo "difetto", trovo che queste siano escursioni epiche, di quelle che rimangono nella mente per sempre.
 
gran bell'avventura complimenti :woot:
da questo versante quasi quasi non si riconosce ....
come dice Fabrizio questi giri, anche se a volte ,soprattutto in questo periodo possono diventare pericolosetti, ci rimarranno dentro per sempre...:)
 
bellissimo e selvaggio il versante orientale.......

tra tantissime relazioni della normale al Viglio dalla Moscosa, questa salita dal versante della val Roveto sicuramente dà un tocco di originalità!!!!

Da ripetere...

grazie per la condivisione!
 
Grazie a tutti per gli apprezzamenti.
Sicuramente è un’escursione che mi rimarrà impressa nella mente (in senso positivo), sia per la bellezza del luogo che per le sensazioni che ho provato.
A Giuseppe: si, ero da solo. Approfitto dell’occasione per farti gli auguri!
Ciao

:)
 
Ultima modifica di un moderatore:
:)

certo che un topic con queste foto così grandi è tutta un altra cosa!!!
si gode in pieno dello spettacolo anche dal tuo punto di vista :D :D grazie :D
 
Non faccio che rivedere queste foto...inutile dire che questa tua "alpinistica" (il prefisso escursione con pendenze fino a 55°, perdona, mi sembra che sminuisca queata tua avventura!) al Viglio mi ha davvero lasciato a bocca aperta.

Potresti grossomodo tracciare la linea che hai seguito su questa foto della est del Viglio che ti allego!?
Dalla relazione e dalle foto mi pare di capire che NON hai seguito la Cresta del Cantaro, ma il Canalone che termina tra il Gendarme e il Viglio, variando addirittra in parete fino a sbucare quasi dritto sulla cima sbaglio?!

grazie...

Complimenti ancora!!!!! Davvero...
:si::si::si::si::si::si:
 

Allegati

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ciao Gianni, bellissima questa passeggiata, un pò per la solitudine, e poi 'ste pendenze docili, 55°...però!
A presto.
 
:)

certo che un topic con queste foto così grandi è tutta un altra cosa!!!
si gode in pieno dello spettacolo anche dal tuo punto di vista :D :D grazie :D

Sottoscrivo al 100%.

Di solito si chiede di rimpicciolire i "lenzuoli" perché risultano alquanto fastidiosi, ma invece mi rendo conto che la montagna è l'unica vera e spettacolare eccezione a questa regola: per poter veramente "respirare" la sua scenografia da quel punto di vista negletto e innaturale che è lo schermo di un pc, richiede proprio questo, le lenzuolate fotografiche.

Non l'ho mai scritto, ma adesso che ho davanti le foto di Gianni mi viene da confessare senza troppe remore che quelle foto in forma di riquadretti da dover ingrandire (e anche ingranditi diventano semplicemente...riquadri) non mi hanno mai troppo entusiasmato.
La montagna è per sua natura spazio, attraverso la spazialità esprime e sprigiona tutta l'energia sua e quella delle sensazioni che produce in chi l'ammira, come in un gioco di specchi o in un'eco che rimbalza.
Costringere questa dimensionalità dentro foto che sembrano santini di Padre Pio sembra come mettere una camicia di forza, come guardare i monti dal buco della serratura o dalle sbarre della finestra d'una cella;
fanno diventare asmatici gli occhi; una perversione contro natura, un delitto.
Magari giustificato da mille ragioni tecniche e cause di forza maggiore, per carità, fatto sta però che evidentemente per qualcuno - tipo Gianni in questo caso - i "miracoli" son possibili.

Grazie Gianni, veramente bello e, per meglio dire, coinvolgente. Stavolta - per quanto sopra - lo dico ancor più "di cuore" del solito: con quelle foto così avvolgenti, anche dal pc sembra di essere risucchiati dallo schermo e catapultati sul posto :D
 
Sottoscrivo al 100%.

Di solito si chiede di rimpicciolire i "lenzuoli" perché risultano alquanto fastidiosi, ma invece mi rendo conto che la montagna è l'unica vera e spettacolare eccezione a questa regola: per poter veramente "respirare" la sua scenografia da quel punto di vista negletto e innaturale che è lo schermo di un pc, richiede proprio questo, le lenzuolate fotografiche.

Non l'ho mai scritto, ma adesso che ho davanti le foto di Gianni mi viene da confessare senza troppe remore che quelle foto in forma di riquadretti da dover ingrandire (e anche ingranditi diventano semplicemente...riquadri) non mi hanno mai troppo entusiasmato.
La montagna è per sua natura spazio, attraverso la spazialità esprime e sprigiona tutta l'energia sua e quella delle sensazioni che produce in chi l'ammira, come in un gioco di specchi o in un'eco che rimbalza.
Costringere questa dimensionalità dentro foto che sembrano santini di Padre Pio sembra come mettere una camicia di forza, come guardare i monti dal buco della serratura o dalle sbarre della finestra d'una cella;
fanno diventare asmatici gli occhi; una perversione contro natura, un delitto.
Magari giustificato da mille ragioni tecniche e cause di forza maggiore, per carità, fatto sta però che evidentemente per qualcuno - tipo Gianni in questo caso - i "miracoli" son possibili.

Grazie Gianni, veramente bello e, per meglio dire, coinvolgente. Stavolta - per quanto sopra - lo dico ancor più "di cuore" del solito: con quelle foto così avvolgenti, anche dal pc sembra di essere risucchiati dallo schermo e catapultati sul posto :D

:lol:

ed io a mia volta sottoscrivo al 100% quello che tu hai scritto :biggrin:
sono d'accordissimo che i post perdano molto della loro efficacia con quei "santini" specie quelli di montagna, e sinceramente il mio intervento era fatto proprio nella direzione di fare presente questa cosa...

era così bello prima quando aprivi le pagine, leggevi e potevi scorrere le foto, adesso o leggi o vedi le foto grosse...:(

per conto mio ho risolto prendendo le foto dai miei album su picasa , ma chiaramente non tutti hanno le foto appoggiate su siti esterni:)
 
il problema è che chi ha una buona connessione può anche aprirsi i santini e vedersele grande quanto gli pare avendo solo un piccolo disturbo mentre chi ha connessioni limitate (magari a causa del luogo in cui abita) non riesce neppure ad aprire il post se si mettono grandi, perché cerca di scaricarle tutte insieme e grosse, mentre con i santini quelle che lo attirano può aprirsele una sola alla volta...

meglio i santini, per rispetto a chi non ha mezzi potenti, del resto il sito fa divulgazione no? :)
 
ciao Gianni, bellissima questa passeggiata, un pò per la solitudine, e poi 'ste pendenze docili, 55°...però! A presto

Ciao Augusto, si è stata una bella escursione e la solitudine è stata completa fino in vetta, dove ho trovato varie persone.
Saluto e ringrazio anche Andrea per le sue belle ed eloquenti parole.
Un a presto a tutti e due.


Non faccio che rivedere queste foto...inutile dire che questa tua "alpinistica" (il prefisso escursione con pendenze fino a 55°, perdona, mi sembra che sminuisca queata tua avventura!) al Viglio mi ha davvero lasciato a bocca aperta.

Potresti grossomodo tracciare la linea che hai seguito su questa foto della est del Viglio che ti allego!?
Dalla relazione e dalle foto mi pare di capire che NON hai seguito la Cresta del Cantaro, ma il Canalone che termina tra il Gendarme e il Viglio, variando addirittra in parete fino a sbucare quasi dritto sulla cima sbaglio?!

grazie...

Ciao Valerio, ancora grazie per i tuoi apprezzamenti.
E’ vero, il prefisso “escursione” forse non è molto adatto a questa salita: è un’alpinistica complessivamante PD, con alcuni passaggi PD+.
Non ho seguito la cresta dei Cantari, ma il vallone delle Portelle (il canalone che porta alla sella tra Viglio e Gendarme) fino alla quota di circa 1650 m, poi ho deviato a sinistra e sono salito per un canale della parete, scegliendo tra le varie possibil linee di salita quella che fosse poco esposta alla eventuale caduta delle cornici sovrastanti. Non sono sbucato proprio in vetta, ma un centinaio di metri a sinistra, sulla conca che si trova poco a sud della cima. Spero che le foto esemplifichino il percorso. Metto anche una cartina IGM con segnato in rosso il percorso.
Ciao e buone salite, di canali, di canalini, comunque di montagne.

:)

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il problema è che chi ha una buona connessione può anche aprirsi i santini e vedersele grande quanto gli pare avendo solo un piccolo disturbo mentre chi ha connessioni limitate (magari a causa del luogo in cui abita) non riesce neppure ad aprire il post se si mettono grandi, perché cerca di scaricarle tutte insieme e grosse, mentre con i santini quelle che lo attirano può aprirsele una sola alla volta...

meglio i santini, per rispetto a chi non ha mezzi potenti, del resto il sito fa divulgazione no? :)


ok non ci avevo pensato, però peccato...:D :D
 
Ciao Valerio, ancora grazie per i tuoi apprezzamenti.
E’ vero, il prefisso “escursione” forse non è molto adatto a questa salita: è un’alpinistica complessivamante PD, con alcuni passaggi PD+.
Non ho seguito la cresta dei Cantari, ma il vallone delle Portelle (il canalone che porta alla sella tra Viglio e Gendarme) fino alla quota di circa 1650 m, poi ho deviato a sinistra e sono salito per un canale della parete, scegliendo tra le varie possibil linee di salita quella che fosse poco esposta alla eventuale caduta delle cornici sovrastanti. Non sono sbucato proprio in vetta, ma un centinaio di metri a sinistra, sulla conca che si trova poco a sud della cima. Spero che le foto esemplifichino il percorso. Metto anche una cartina IGM con segnato in rosso il percorso.
Ciao e buone salite, di canali, di canalini, comunque di montagne.

:)

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chiarissimo ed esplicativo!
davvero grazie.

:)
 
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