Trekking estremo? Ma una cosa del genere poteva avere un senso fino agli anni 80, quando nessuno correva in montagna, adesso proprio sfugge l'utilità di questa gara, se non quella (nobile) di promuovere il territorio dove si svolge.
Cioè, una gara di 30km e 1600m di dislivello in Campania (quindi non in Lapponia a gennaio), su sentiero massimo EE senza tratti attrezzati o di arrampicatella, da fare entro 12 ore, con 5 ristori sul percorso (!!!) vi sembra classificabile come estrema?
Ho visto nei trail gente con la panza che percorsi comparabili li fa in 3 ore. Quindi come funziona, se arriva uno che fa trail running frega tutti? Oppure non lo si fa partecipare?
E poi l'obbligo dei bastoncini mi sfugge del tutto, se non li volessi in cosa sarei avvantaggiato?
Secondo me, una gara del genere sarebbe molto affascinante, però se la si riuscisse a scindere completamente dal mondo del trail running, ovvero:
1) si svolge su percorsi dove è davvero difficile o impossibile correre (immagino un Centenario lungo una 40ina di km) e senza ristori
2) si punta sul classicismo, quindi come materiale obbligatorio sono richiesti: scarponi da montagna, zaini con peso minimo (tipo 5 kg), bastoncini a discrezione e ci metterei pure una quantità di alcolico (variabile in base al peso di ciascun partecipante, tipo mezzo litro di vino per 70 kg) da finire obbligatoriamente entro la metà.
Ecco, se poi si riuscisse a fare il punto 1 insieme al 2 per me sarebbe la gara perfetta, sarei sempre il primo iscritto!