Escursione Escursione Urbana

Dati

Data:
Regione e provincia: Lazio
Località di partenza: Roma
Tempo di percorrenza: Una mattinata
Descrizione delle difficoltà: Riuscire a non farsi investire dalle auto + non cadere nelle buche, stanno facendo un sacco di lavori alle strade
Periodo consigliato: Estate. Assolutamente.

Descrizione


Parto come l'altra volta da zona Termini verso le 08.30, ma so di avere meno tempo, quindi non posso fare il giro suggeritomi nell'altro topic (lo farò a fine mese perchè avrò una giornata intera).
Arrivo alla stazione Termini, mi serve qualcosa da mangiare in giornata. Un chiosco vende panini a 5 euro, un altro vende pasta scotta e supercondita da consumare su tavolini tondi simili a specchi.
Mi infilo in una specie di supermercato poco fuori la stazione. Non so cosa prendere, quindi me lo giro tutto per capire che varietà offrono.

Pasta già cotta in scodelle bianche riempiono un frigorifero; mi avvicino e guardo meglio. Porzioni piccole, col sugo reso solido dalla bassa temperatura, prodotte con metodo industriale e pensate per chi mangia in ufficio o su una panchina. Leggo meglio: scade a metà Luglio! Una pasta già cotta che scade a metà Luglio! Sarà imbottita di conservanti... ma che schifo!!!
La versione con olio e pancetta costa 3.60 euro, roba che con 3.60 euro compri 6 kili di pasta barilla e una confezione di pancetta...

Poi tocca alle insalate: due foglie di lattuga romana, mezzo uovo sodo, un quarto di carota, olio e aceto... il tutto dentro una scatoletta bianca coperta da una plastichetta trasparente, al modico prezzo di 4.30 euro :ka: ...fare quest'insalata a casa? GRATIS con l'orto sul balcone! Meno di 1 euro comprando le verdure dal fruttarolo di fiducia.

Ormai si sono abituati che la gente non ha tempo di cucinare, guadagna abbastanza bene e quindi per mangiare è disposta a spendere 10 volte quello che spenderebbe se cucinasse a casa; in effetti putroppo molti pensano che cucinare significhi passare pomeriggi interi in cucina. Ma quanto ci vuole a fare una pasta? Meno di un minuto per accendere il gas e riempire la pentola d'acqua, 5 o 6 minuti per farla bollire (col coperchio, così bolle prima) 11 minuti per farla cuocere. A parte, poi, su una padella, si fa un sughetto al volo con quello che si ha in casa. Se poi se ne fa un pò di più, la si mette in frigo e ci si pranza due o tre volte. D'estate poi si fanno le paste fredde che non hanno nemmeno bisogno del sugo in padella, fai a tocchetti formaggio e prosciutto crudo, aggiungi salsa tonnata o maionese, e mangi bene.

Alla fine scelgo di prendere delle banane da 1.38 euro, una bottiglietta d'acqua liscia a 0.26 centesimi, e un pezzo di pane da 67centesimi: colazione, spuntino, pranzo e cena. Accarezzo anche l'idea di comprare le bustine del riso disidratato con i funghi porcini, ma non ho fornelletto ad alcool e non potrei comunque accenderlo in giro per Roma...

Sono alla cassa, e dietro di me arriva una signora con un forte accento del nord: <<Lei permette?>> mi dice appoggiando un pezzo di provolone piccante e una mortadella sul rullo della cassa: <<Certo, abbiamo preso poche cose, c'è spazio anche per le sue>>.
Io pago le mie cose, e lascio le sue sul rullo. Mentre cerco di mettere le mie cose nello zainetto, sentil cassiere che le dice: <<Vuole una busta, signora?>>. Lei risponde di si, poi ci ripensa e dice di no, che le entra tutto nella borsa e non c'è bisogno della busta.
<<Sà, ha fatto proprio bene a non prendere la busta di plastica, sempre meglio non prenderla>> dice il cassiere. Lo guardo, è giovane.
<<Ah, e perchè avrei fatto bene a non prenderla?>> chiede la signora.
Perchè le buste inquinano l'ambiente? Perchè queste biodegradabili si rompono subito? Perchè se non hai bisogno di qualcosa è meglio non averla? No. Niente di tutto questo.
<<Perchè rovina lo stile!>> esclama lui, e io, lentamente, mi giro a guardarlo... <<Signora, lei può mettersi tutti i vestiti che vuole, può essere elegantissima, ma una busta di plastica distrugge qualsiasi stile!>>. Avrei voluto avere una telecamera per immortalare questo momento.
Mi intrometto: <<Lo stile...? E io che pensavo che le buste di plastica rovinassero l'ambiente... e invece no, rovinano lo stile!>>.
<<Queste sono biodegradabili, non rovinano l'ambiente, rovinano solo lo stile>>.
Lo stile. Vabè... non me l'aspettavo proprio. No. Proprio No.

Imbocco direttamente via Cavour. Cammino sul lato sinistro della strada, attraverso negozi e un hotel di lusso. Una ragazza con tratti tipici del nord europa (pelle bianchissima a chiazze rossissime per via del sole) osserva perplessa la mappa che tiene nella mano, la sua amica è seduta in terra con la testa appoggiata al gomito. Queste sono le scene che ci fanno sentire abitanti di una città turistica.

Attraverso una stradina e thò! Sulla sinistra chi ti incontro? Bho! Direi un palazzo d'epoca, che leggo su un cartello essere l'Esquilino. E' fantastico essere ignorante, perchè si scoprono le meraviglie del mondo con gli occhi di un bambino che le vede per la prima volta.
Mi siedo al centro della piazza su un muretto bianco sporco; ma non "bianco sporco" come le tende, un vestito estivo, la stracciatella, ma proprio bianco, però sporco.
Prendo lo zainetto, qualcuno direbbe il Day-pack...o zaino tattico, ma è solo uno zainetto piccolo comprato in Canada una decina d'anni fa. Apro una banana, la mangio e bevo un sorso d'acqua, poco perchè se poi devo andare in bagno, sono fregato, a Roma non esistono bagni pubblici. Scatto qualche fotografia. Rosico perchè non le so fare. Ne scatto altre ma niente, non riesco ad infilare in modo decente quel palazzo nel mio obiettivo.
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Arrivano le due ragazze di prima, una delle due è ancora con la mappa in mano, l'altra la guarda sconsolata e se ne va da sola a fare qualche foto da vicino all'Esquilino. Evito di guardarla, non vorrei che mi chiedesse aiuto con la mappa... non saprei come aiutarla, so solo che sto via Cavour...

Continuo a camminare in discesa. Non lo ammetto, ma in realtà sto già cercando quel negozio di dischi usati, quello in cui comprai in lire il disco degli Offspring quando avevo 17 anni, l'ho accennato sempre in questo topic. Quel disco fu un acquisto molto particolare, perchè in quel periodo io ascoltavo solo musica anni '60/70, quindi per me il rock anni '90 era una scoperta. Andai a casa, quel giorno, misi il CD nel lettore, e mi sedetti davanti alla cassa acustica. Il disco iniziava più o meno così: Ahhhhh, it's time to relax, and you know what that means, a glass of wine, your favourite easy chair... e poi, alla fine di questo discorso rilassante, venivo letteralmente assalito da questo: YouTube - ‪Offspring Nitro‬&rlm;

Vedo che è tardi, dovrei tornare indietro, ma ancora non trovo il negozio. Ricordo che era a due passi dall'uscita della metropolitana Cavour. Allungo il passo, corro, arrivo alla fermata della metro e guardo di sotto: c'è una stradina, un posto bellissimo, in cui ricordo di aver passeggiato molti anni prima con ragazzi e ragazze di una compagnia teatrale. Erano un gruppo festosissimo, per strada saltavano a ballavano come marionette, salutavano tutta la gente che incrociavamo e improvvisavano scenette con i negozianti: una specie di banda di paese. Tutti così giovani, spensierati, sfrontati, griffati, disincantati, competitivi, disinteressati gli uni agli altri (da un momento all'altro, quelli che riuscirono, presero un autobus, fregandosene degli altri che rimasero a fare "ciao" con la manina dalla banchina), rabbiosi ma repressi, pieni di quella speranza immotivata tipica degli adolescenti dell'alta/altissima borghesia romana.
In quelle viette si respira la Roma di una volta, la metropoli caotica è a solo 50 metri ma sembra lontanissima, si ha l'impressione di stare in un paesetto in mezzo alla campagna.
Purtroppo non ho tempo per andarci, devo tornare indietro, è rimasto poco tempo. Ripercorrendo via Cavour, cerco di scorgere il negozio che cerco, ma niente, non lo trovo: <<Probabilmente non c'è più, sono passati più di 10 anni...>> penso da solo.

Tornato a Termini imbocco via Marsala e poi San lorenzo, la mia destinazione finale. Cammino in compagnia di quel qualcuno a cui ho regalato il libro in tedesco comprato nell'altra "escursione urbana", di cui ho parlato in questa discussione; ho ancora una mezz'oretta e voglio visitare almeno una parte del "Cimitero monumentale del Verano" (così c'è scritto fuori). Provo ad entrare ma mi ritrovo sotto ad un porticato davanti al portone di una cappella. Esco dal porticato. Riprovo a entrare e mi ritrovo nel cortile della cappella. Riprovo, stavolta m'ha detto bene e mi ritrovo finalmente all'interno.
Sulla sinistra mi colpisce subito la statua di Mameli: <<MMmmhh... aspè, si, lo conosco questo>> diceva un tizio con una canottiera blu al provino per essere ammessi al Grande Fratello: <<Aspè, si, lo so. Chi è Mameli mi chiedi...?>> poi alza un dito e con lo sguardo di chi ha la soluzione in tasca, dice: <<Ha giocato ai mondiali nell'82! Me lo ricordo>>. Tristezza. Scatto qualche foto.
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Vedo un mausoleo chiuso per crolli; scatto una foto, e nell'obiettivo lo riconosco. L'avevano mostrato al TG3, era stato chiuso perchè ci vivevano alcuni zingari.
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Dall'altra parte, proprio davanti a Mameli, giace la tomba della famiglia Garibaldi. Mentre m'avvicino, sento sulla schiena dei brividi d'emozione. Ok, forse non ci sarà "lui", però c'è scritto Garibaldi qua. Scatto un bel pò di foto anche qui, ma non vengono molto bene.
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Vediamo un monumento con una grossa statua che rappresenta un tizio a petto nudo e pantaloni; il tizio è muscolosissimo e tiene le braccia conserte: <<Sarà mica Maciste?>> chiedo io, e andiamo a vedere. Maciste è in realtà Bruno Buozzi. E chi sarà mai Bruno Buozzi? E' il nome di una via!

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Si, ma perchè hanno intitolato una via a lui? Il perchè sta in questa foto, leggete che c'è scritto:
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Altre statue, altre tombe, ma il tempo passa e dobbiamo andare via:
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Ci fermiamo a piazzale del Verano, e mi siedo vicino ad una fontanella.
Mangiamo un'altra banana mentre osservo un operaio che si lava e riempie una bottiglia di plastica. La zona brulica di operai indaffarati perchè stanno facendo dei lavori alla strada. Finita la banana prendo il pezzo di pane, lo scarto, lo guardo per un pò, e poi lo addento.
<<Aho, buon appetito...>> mi dice il tizio che ormai ha riempito la bottiglia e se ne sta per tornare a lavoro.
<<Grazie, ne vuoi un pezzetto?>> gli dico io allungando la pagnotta verso di lui, realmente intenzionato a dividere il mio pane con questo sconosciuto.
Lui la guarda per un attimo: <<No no, grazie, m'aspetta la pasta de mi moje...>>.
Abbravo, la pasta fatta in casa, quella che ci metti 10 minuti a cuocerla e ti permette di portare nel luogo di lavoro i sapori e gli odori di casa tua; che tu sia in ufficio, lungo la strada a fare buche, in un cantiere polveroso, quando apri la scatola di plastica che contiene il tuo pranzo, puoi sentire il calore e l'odore familiare della tua casa.
<<Ciao>> dico io. <<Ciao>> dice lui.

Quant'è bella l'Italia!
 
Bel post, come l'altro del resto.

Solo un appunto: "il palazzo" da te immortalato e che chiami "Esquilino" è la basilica di Santa Maria Maggiore.
 
Il cimitero monumentale del Verano, per quanto triste e di dolore per i non turisti, è una visita dovuta per rispetto. C'è racchiusa, per campione, tutta la storia dell'Italia. E noi tutti siamo figli di quella storia nel bene e nel male. Ma questo molti se lo dimenticano. Visita originale!!
 
Bellissimo giro! complimenti per il post!
Ho scattato molte foto al Verano, le migliori le ho messe nel Black Album che trovate sul mio sito :D
 
Mi ripeto, ma Roma è Roma!
Altri 2 appunti: quella con la statua di Mameli non è più la sua tomba, ma il suo cenotafio: i resti del poeta riposano nel mausoleo della Repubblica Romana sul Gianicolo.

Bruno Buozzi, poi, è stato uno dei cosiddetti "martiri della Storta", dal nome della zona in cui vennero uccisi. Faceva parte di un gruppo di prigionieri rastrellati dai tedeschi e caricati su un camion per essere deportati in Germania, ma nelle ore frenetiche della presa di Roma, il 4 giugno del '44, a pochi minuti dalla partenza del convoglio, giunse l'ordine di fucilare i prigionieri. Oggi, lungo la Via Cassia, nella periferia nord di Roma, un cippo segna il luogo dell'esecuzione.
Al Verano, oltre ai monumenti da te visitati, avresti potuto trovare le tombe di personaggi come Ungaretti, Trilussa, Manfredi, Aldo Fabrizi, i tre fratelli De Filippo, Rino Gaetano...

Altro cimitero stupendo, sito però in tutt'altra parte di Roma, è il cimitero acattolico, o "Degli Inglesi", a Piramide. Ospita, tra le altre, le tombe di Shelley, Keats e Gramsci.
 
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