Trekking ultimo tratto della Via Francigena

Dati

Data: Agosto 2010
Regione e provincia: Lazio
Località di partenza: Orvieto
Località di arrivo: Roma
Tempo di percorrenza: 6 giorni
Chilometri: 190km circa
Grado di difficoltà: medio-alta
Descrizione delle difficoltà: affaticamento muscolare e vesciche
Periodo consigliato:
Segnaletica: simboli della Via Francigena (pellegrino con bastone e VF)


Descrizione

Qui di seguito vi riporterò schematicamente la mia esperienza nell'ultimo tratto della Via Francigena sia per Oloapota che me lo ha chiesto (scusa il ritardo!) sia per tutti coloro che fossero interessati.
Sono partito da Orvieto alle 13 circa mi sono diretto verso Porano e da qui ho preso per Bolsena dove avrei iniziato il cammino sulla Francigena vera e propria. Dopo circa 20 km ho piantao la tenda in un posto fantastico con vista lago, peccato che la notte abbia fatto uno dei più forti temporali che ho avuto mai modo di sentire ma fortunatamente la mia Chaos della Ferrino ha retto bene. Il giorno dopo ho costeggiato il lago sul lato est ed ho iniziato a seguire i primi segnali del cammino, per un lungo tragitto ho camminato in un bel sentiero immerso nel verde e sono poi arrivato al paesino di Montefiascone. Da qui ho iniziato a camminare verso Viterbo (mi pare che in questo punto siano inziate un pò di strade trafficate, se non da molte macchine, da macchine ad alta velocità e a piedi non è divertentissimo) e ho pernottato di nuovo con la mia tenda quando si era già rimesso a piovere; purtroppo stavolta ero in un posto molto meno suggestivo( ero praticamante a 10 metri dalla strada nascosto da dei fitti arbusti) Il giorno seguente (3°) ho attraversato la bella Viterbo ed ho preso per San Martino al Cimino (N.B.! qui ho seguito i segnali e sono passato per la variante dei Monti Cimini ma ho incontrato sull'ultimo tratto della salita del bosco circa 300 metri di sentiero coperto da strati di rami ed ho incontrato non poche difficoltà nel superarlo nonostante avessi i bastoni da trekking, inoltre la segnaletica qui è molto carente e, dato che stava facendo buio, ho rischiato seriamente di perdermi ma, per fortuna avevo il gps portatile -alla faccia del pellegrino! ;)-. Per stare tranquilli - semmai lo vogliate - vi consiglio di passare per la strada normale e andare verso San Martino risparmiando alcuni chilometri ). e uscendo da una salita di circa un paio d'ore nel bosco ho avuto modo di apprezzare la bellissima vista di un belvedere sul lago di Vico, poi, per arrivare al paese sono dovuto "tornare indietro" per 2 3 km circa. Qui ho pernottato su una panchina, ma purtropoo era sabato sera e dopo dei simpatici ragazzini incuriositi che mi hanno offerto una birra e mi hanno chiesto cosa facessi, sono iniziati ad arrivare dei rumorosissimi ragazzi un pò ubriachi e unpò provocatori e pertanto ho dormito davvero poco. Alle 4 e 30 del 4°giorno sono ripartito e ho costeggiato il lago fino a Ronciglione e da qui sono andato verso Sutri seguendo i segnali e aiutandomi con la mia guida-mappa ("A piedi sulla Via Francigena Dal Gran San Bernardo a Roma Guida pratica e Spirituale" ed. Ancora) e poi mi sono fermato a Monterosi dove ho pernottato su un'altra panchina subito dopo il paese senza aver nessun problema. Il 5° giorno ho iniziato a camminare verso Campagnano di Roma camminando per un lungo tratto (5, 6 km credo) per la Cassia a 4 corsie nonostante la guida mi consigliasse di prendere l'autobus, ma a questo punto per me avrebbe significato come prendere un taxi e tornare a casa. Da qui è iniziata una delle tappe più belle, tutta immersa nel verde fino al castello di Isola Farnese (questa tappa è stata durissima e alla fine della giornata trascinavo letteralmente le gambe); arrivato al La Storta ho pernottato (udite udite) in un albergo. Da questo punto rimangono circa 20 km per arrivare a San Pietro che ho percorso il 6°giorno. La cassia qui non è pericolosa come diceva la mia guida e l'ho percorsa senza problemi solo che negli ultimi 6, 7 chilometri circa ho perso di vista la segnaletica, ma, senza difficoltà ho tirato dritto (aiutandomi col GPS) verso San Pietro. Purtroppo per una particolare iniziativa non sono potuto entrare nella basilica ma già arrivare nella piazza antistante è emozione non da poco.
Concludendo: 1) io non sono Cattolico ma per me questo cammino è stato un cammino anche spirituale che consiglierei a tutti! 2) partite con due paia di scarpe o magari con un paio di sandali e uno di scarpe (come ho fatto io) a meno che non abbiate delle ottime scarpe e delle ottime calze così collaudate che siete sicuri non vi riempa di vesciche come è successo a me. 3) Nonostante la fatica, anche data dallo zaino piuttosto pesante, e al dolore delle vesciche sulla Francigena si cammina comunque come se si fosse trainati.
Ciao a tutti!
 
Ultima modifica di un moderatore:
La via francigena, e in generale tutti i cammini di pellegrinaggio hanno un qualcosa in più, o almeno di diverso rispetto ai comuni sentieri montani.
Per secoli migliaia di persone, ormai sparite, hanno percorso con grande fatica quelle stesse pietre e hanno visto gli stessi panorami (seppur con qualche modifica della storia)... questi pensieri mi riempiono di emozione e mi portano indietro nel tempo, in quel tempo duro e spietato dove gente semplice ma dall'animo forte, con solo un bastone, un mantello e una sacca con 4 cose si allontanava da casa per km e km con il solo obiettivo di arrivare a Roma, mèta di ristoro spirituale e (dopo quel viaggio) materiale!!!
La via francigena, almeno il tratto laziale che hai fatto tu, prima o poi lo faccio, con un po' di allenamento (hai parlato di vesciche???:eek:) ce la farò!
Grazie per il racconto e anche per la "testimonianza" finale, hai scritto una cosa molto bella...! ;) Ciao e complimenti!
 
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