Trekking Alta Via delle Alpi Apuane: missione compiuta

Parchi della Toscana
  1. Parco Alpi Apuane
Ricordate questo topic?
http://www.avventurosamente.it/md/MDForum-viewtopic-t-2262.html

E' passato parecchio tempo da quando ho concluso il trekking, ma per fare il resoconto ho aspettato di poter rendere disponibili le foto, su un sito.
Ho scelto il sito di Quotazero, perchè su di esso ho trovato diversi consigli da parte di chi, le Apuane, le conosce davvero per averle frequentate per tanto tempo, e "da sempre".
Spero vogliate perdonarmi per questa scelta.
Ho caricato 188 foto su tre cartelle, Alta Via - 1^....... ecc.
l'indirizzo è:
http://www.quotazero.com/gallery/ca...89&sessionid=413216ddd92d98dfa18e9df40dcfcb4a

Alcune considerazioni:
- per evitare il caldo e l'innevamento, abbiamo fatto il trekking dal 2 al 9 giugno. Questo non ha impedito di trovare qualche nevaio nelle pareti nord delle cime.
- alcuni rifugi in quel periodo sono chiusi (aprono solo nei fine settimana), ma hanno bivacchi invernali abbastanza capienti. E' questo il caso del Rifugio Conti.
- esistono dei bivacchi sempre aperti, come il K2 (6 posti letto + 2) e rifugi per i quali chiedere le chiavi (Rifugio Puliti ad Arni).
- è possibile mangiare nei rifugi gestiti, sia pranzo che cena, ma conviene prenotare.
- siamo stati autonomi per diversi pasti. In 6 ci siamo divisi:
3 fornellini e 3 gavette
1 forma di pecorino sardo di 1,5 kg (comprata da un pastore)
1,5 kg di lardo di colonnata (autentico!)
una quindicina di buste di minestrone liofilizzato ("potenziato" con le cotenne del lardo)
frutta secca, cioccolato, bustine di te, barrette energetiche, pane, cotognate, fil'e ferru e mirto (tutto artigianale), integratore salino.
- ci siamo portati un sacco a pelo leggero, che avremmo potuto lasciare a casa perchè nei bivacchi c'erano coperte per tutti.
- io avevo anche un sacco lenzuolo in seta (da 100 g).
- il gilè in piumino, anche se leggero, non l'ho mai usato
- ho usato pochissimo anche i pantaloni lunghi
- usatissimo il softshell (resistenza 7000 mm d'acqua) per la pioggia incontrata nella 1^, 3^, 4^(terribile) e 7^ tappa.
- usatissimo anche il pile (soprattutto di sera) e una camicia di flanella (nelle soste)
- pochi passaggi impegnativi: la nord del sagro
la cresta della Tambura
il Passo degli Uomini della Neve

Alcune considerazioni le ho inserite nella descrizione delle foto.

Posso dire che è stata una avventura emozionante, coinvolgente, nostalgica (io sono di origine carrarina). Molto più bello del tratto sud del GR20, che ho fatto nel '92.
Lo consiglio a chiunque ami il trekking, anche se manca l'avventura della tenda e molti rifugi assomiglini a degli alberghi (vedere le foto).
Insomma, se potessi ripartirei immediatamente.
 
Veramente bei posti! :sbav:

Sono quasi contento dei giorni di pioggia!!! :cool:


















scherzo naturalmente............ Bentornato!!








aaaaaaaaaarrrrrrrrrrrrrrrrrggggggggggggggggghhhhhhhhhhhh
 
Le Apuane hanno fama di montagne pericolose...e in effetti ogni anno il morto ci scappa! Come hai trovato il percorso che hai fatto te? Mi piacerebbe provarlo...
 
Che emozione vedere che qualcuno è interessato all'Alta Via.
L'idea di percorrerla è nata leggendo questo:
Alta Via delle Alpi Apuane

dopo di che ho acquistato, tramite la sede del Parco regionale delle Apuane il libro :
Alta Via del Parco Alpi Apuane - Guida ai percorsi - Angelo Nerli - Felici

il resto, è stato un susseguirsi di telefonate e contatti con i rifugi, per via delle prenotazioni e del fatto che molti, come ho già scritto, erano chiusi nel corso del trek.
Il percorso è impossibile da fare in inverno (lo dice chiaramente Angelo Nerli nel libro), e comunque pericoloso in certi tratti per via del ghiaccio, ma solo nella stagione fredda. Nelle foto su quotazero.com, ho inserito una serie di notizie che ritengo utilissime (lo so, è necessario guardare tutte le 188 foto).
L'amico del CAI di Arezzo, l'abbiamo preceduto di 2 mesi....magari è stato lui a ispirarsi a noi.

La quota media è stata di circa 1300 metri. Il punto più alto, la cima della Tambura, 1890 metri.

Difficoltà vere non ne esistono. Sono da "cuore in gola" la cresta della Tambura e il Passo degli Uomini della Neve, ma non richiedono alcuna attrezzatura.
Occorre una buona preparazione, perchè alcune tappe sono lunghe e toste. Molto utili i bastoncini da trekking. Questi i tempi di percorrenza. Sono tempi netti, di solo cammino, senza tener conto delle soste:
1° giorno 2.30
2° 6.23
3° 4.40
4° 4.30
5° 5.55
6° 3.10
7° 4.25
8° 2.50
 
Ultima modifica di un moderatore:
Rispetto al resoconto del pdf che citavo vedo che l'itinerario originale sul sito del Cai di Carrara prevede tante deviazioni per gran parte delle vette delle Apuane, che il tizio del pdf ha evitato (e proprio per questo affermavo che non si potesse chiamare un'alta via pura). Senza scorrere tutte le 188 foto (che prima o poi scorrerò) puoi dirci te oltre al Tambura quali hai affrontato?
 
Ultima modifica:
Nessuna. La maggior parte delle vette apuane sono da affrontare come scalata, e non come trekking. Avremmo potuto affrontare la salita del Grondilice e della Pania della Croce, come previsto nell'itinerario, ma qualcuno di noi soffre di vertigini. Anche la Tambura lo ha provato duramente.
 
Nessuna. La maggior parte delle vette apuane sono da affrontare come scalata, e non come trekking. Avremmo potuto affrontare la salita del Grondilice e della Pania della Croce, come previsto nell'itinerario, ma qualcuno di noi soffre di vertigini. Anche la Tambura lo ha provato duramente.
Beh, mi pare un'affermazione un pò .... pessimistica! Le vette delle Apuane sono accessibili anche senza essere scalatori, purchè siano ben chiare alcune problematiche:
1) la qualità della roccia è molto spesso pessima o comunque molto "rotta" e quindi anche i sentieri sono un pò sdrucciolevoli
2) le vie d'accesso "normali" sono spesso estremamente ripide (vedi Pisanino sia dalla Bagola Bianca che dal Canale delle Rose, oppure la "normale" al Pizzo dell'Uccello)
3) l'erba che caratterizza i pendii delle Apuane, il Paleo, da umida rende i sentieri, spesso già di per se poco visibili, estremamente scivolosi
Chiarito questo, escursionisti abituati a terreni misti e che non temano l'esposizione possono raggiungere la cima di tutte le vette.
D'inverno il discorso è decisamente molto, ma veramente molto diverso: strette tra Appennino e mar Tirreno le Apuane sono caratterizzate da cambiamenti di temperatura velocissimi. Percorsi ramponabili senza nessuna difficoltà tecnica al mattino presto, possono diventare fradici verso mezzogiorno e subito dopo, se prende a tirare il vento giusto, trasformarsi in un vetrato che i ramponi stentano a perforare. Un incubo.
Per chi volesse approfondire meglio le caratteristiche delle difficoltà del territorio apuano consiglio vivamente:
I gesti della montagna, i gesti dell'uomo, come avvicinarsi alle Alpi Apuane in sicurezza di Marco Marando
 
Grazie Ziotebo.....
attendevo la risposta da uno che le Apuane le conosce meglio di me.
Per me che sono trekker, e non scalatore, penso di poter affrontare solo le cime che ho citato, senza dimenticare il Sagro, facile e "vicina".
Attendo da te consigli e commenti sulle mie foto.
 
Grazie Ziotebo.....
attendevo la risposta da uno che le Apuane le conosce meglio di me.
Per me che sono trekker, e non scalatore, penso di poter affrontare solo le cime che ho citato, senza dimenticare il Sagro, facile e "vicina".
Attendo da te consigli e commenti sulle mie foto.
Complimenti per l'efficace servizio fotografico! Davvero un ottimo "riassunto" di una porzione importante delle Apuane.
Consigli?
Chi ha avuto problemi sulla cresta della Tambura (quasi una autostrada) deve, secondo me, astenersi dal Pizzo dell'Uccello (via "normale" molto più esposta e con passaggi di primo grado che poi vanno rifatti in discesa) e dal Pisanino. Da evitare poi il Pizzo delle Saette, il Cavallo, il Contrario, la Roccandagia Sono da evitarsi anche le ferrate: anche se fatte con imbracatura e dissipatore in alcune l'esposizione è notevole.
Se tornate in Apuane npn posso che consigliarvi una "esplorazione" delle ripidissime vie di lizza: se i giorni sono pochi e dovete scegliere, ve ne suggerisco due.
1) lizza del Padulello: la più famosa, che mi è costata quasi 8 dure ore di escursione, con 1500 metri di dislivello. Partenza da Resceto poi, se siete suicidi come me, affrontate in salita la lizza e al passo della Focolaccia salite il Tambura e chiudete l'anello su Resceto con la Vandelli.( si può scendere dal passo a Resceto con un'altra via di lizza, ma che gusto c'è allora?:)) Se siete persone ragionevoli fate invece il giro al contrario.
2) lizza delle cave Gruzze:
da Resceto salite il canale dei Vernacchi e poi, dopo aver superato la Selvarella( quel bellissimo boschetto che sicuramente avete ammirato dal rifugio Conti) arrivate alla focetta dell'acqua fredda ( che non è nel punto da voi fotografato sotto il passo, dove avete trovato l'abbeveratoio, ma più in quota) e di lì velocemente potete scendere su misto verso il Conti (breve tratto con cavo) oppure scendete verso il passo della Tambura e chiudete l'anello con la Vandelli. Se le fate cercate di farle in giugno perchè dopo il caldo le rende ... infernali!
 
Beh anche io di cime all'attivo delle Apuane ne ho qualcuna; data la mia posizione ho approfondito la conoscenza più con il più vicino versante meridionale della catena. Non ho capacità da rocciatore o alpinista, ma la pania della croce passando dal vallone dell'inferno non mi è sembrata difficile (ma non ti so dire proveniendo da altri versanti), così come il monte Altissimo passando dal versante ovest (ma un po'diverso il discorso è se si passa dal passo degli uncini, con dei passaggi che ho affrontato con tanta tanta attenzione con rocce un po' bagnate) o il Corchia. Poi ci sono le vette minori come il Forato (quella delle due senza ferrata) o il Matanna, che sono alla portata di tutti e non per questo sono meno interessanti.
In ogni caso credo che difficilmente ce la farei anche solo ad avere il coraggio di partire per il monte pisanino o il pizzo d'uccello, le foto di chi c'è stato parlano chiaro sulla fermezza d'animo necessaria per alcuni passaggi..

@zio Tebo
.. ma queste vie di lizza sono consigliabili a tutti o sono solo per i temerari? Ora sono al lavoro e non posso aprire la mappa per controllare..
 
Beh anche io di cime all'attivo delle Apuane ne ho qualcuna; data la mia posizione ho approfondito la conoscenza più con il più vicino versante meridionale della catena. Non ho capacità da rocciatore o alpinista, ma la pania della croce passando dal vallone dell'inferno non mi è sembrata difficile (ma non ti so dire proveniendo da altri versanti), così come il monte Altissimo passando dal versante ovest (ma un po'diverso il discorso è se si passa dal passo degli uncini, con dei passaggi che ho affrontato con tanta tanta attenzione con rocce un po' bagnate) o il Corchia. Poi ci sono le vette minori come il Forato (quella delle due senza ferrata) o il Matanna, che sono alla portata di tutti e non per questo sono meno interessanti.
In ogni caso credo che difficilmente ce la farei anche solo ad avere il coraggio di partire per il monte pisanino o il pizzo d'uccello, le foto di chi c'è stato parlano chiaro sulla fermezza d'animo necessaria per alcuni passaggi..

@zio Tebo
.. ma queste vie di lizza sono consigliabili a tutti o sono solo per i temerari? Ora sono al lavoro e non posso aprire la mappa per controllare..
Le due da me citate sono consigliatissime a tutti gli escursionisti abituati a muoversi su terreno misto e ben allenati, non ci sono difficoltà tecniche ma terreno "rotto" e molto ripido.
Ti consiglio Vado e Torno in Montagna - Avventure ed Esplorazioni sulle Alpi Apuane
Se invece ti piace leggere su carta:
Le strade dimenticate di Bradley e Medda
 
Il giorno che tornerò sulle Apuane, sarà per percorrere l'Alta Via con queste varianti:

1^ variante: l'idea è quella di saltare Castelpoggio e il Rifugio Carrara (peccato non riincontrare quella sagoma di Gianni), per partire da Colonnata e raggiungere, per pernottare, la Capanna Garnerone, percorrendo il sentiero 38 (l'ho percorso, nel 1982, ma in discesa).
2^ variante: saltare Arni per dirigersi, dal Passo Sella e lungo i sentieri 144 e 145, a Isola Santa.
3^ variante: da qui, raggiungere poi direttamente il Rifugio Rossi lungo il sentiero 9 e la Borra Canala.
4^ variante: arrivati alla Foce di Petrosciana, scendere direttamente a Stazzema.

a voi conoscitori, chiedo consigli, anche perchè so che sul Sumbra occorre salire un breve tratto di sentiero attrezzato (ho letto che chiamarla ferrata sia eccessivo), non sapendo se Gege (quello che soffre di vertigini) sia in grado di percorrerla. Un altro aiuto mi servirebbe per trovare un alloggio, anche di fortuna, a Isola Santa o Capanne di Careggine.

vi ringrazio, e soprattutto vi invidio, perchà da Cagliari arrivare costì e davvero un viaggio non indifferente.
 
Il giorno che tornerò sulle Apuane, sarà per percorrere l'Alta Via con queste varianti:

1^ variante: l'idea è quella di saltare Castelpoggio e il Rifugio Carrara (peccato non riincontrare quella sagoma di Gianni), per partire da Colonnata e raggiungere, per pernottare, la Capanna Garnerone, percorrendo il sentiero 38 (l'ho percorso, nel 1982, ma in discesa).
2^ variante: saltare Arni per dirigersi, dal Passo Sella e lungo i sentieri 144 e 145, a Isola Santa.
3^ variante: da qui, raggiungere poi direttamente il Rifugio Rossi lungo il sentiero 9 e la Borra Canala.
4^ variante: arrivati alla Foce di Petrosciana, scendere direttamente a Stazzema.

a voi conoscitori, chiedo consigli, anche perchè so che sul Sumbra occorre salire un breve tratto di sentiero attrezzato (ho letto che chiamarla ferrata sia eccessivo), non sapendo se Gege (quello che soffre di vertigini) sia in grado di percorrerla. Un altro aiuto mi servirebbe per trovare un alloggio, anche di fortuna, a Isola Santa o Capanne di Careggine.

vi ringrazio, e soprattutto vi invidio, perchà da Cagliari arrivare costì e davvero un viaggio non indifferente.
Allora: hai scelto benissimo le prime due varianti. Salire il Sumbra lungo il sentiero attrezzato Riccardo Malfatti è banale .... per chi non soffre di vertigini! Gege probabilmente in quelle poche decine di metri andrà un pò nel pallone, poichè sentirà in maniera più decisa che sul Tambura l'esposizione.
Alternative:
1) proseguire il 144 fino al Malpasso e poi puntare in direzione delle cave presso Trefiumi, con percorso libero non segnato, che non ho mai fatto. Terreno tipico delle Apuane con lastroni molto inclinati e rotti. Non lo rischierei.
2) Scendere lungo il fosso dell'Anguillaia percorrendo le mitiche Marmitte dei Giganti: percorso tutt'altro che banale con diverse calate di 8-10 metri da fare in doppia. Anche lì suppongo che il tuo amico avrebbe difficoltà, se non ha mai fatto una calata in doppia. In ogni caso da affrontare solo con tempo stabile: se si mette a piovere, lì dentro sono ***** veramente amari.
Tutto sommato io credo che potreste provare il sentiero attrezzato e se Gege va in crisi scendete e puntate su Arni col 144: troverete pochi metri con difficoltà più o meno paragonabili a quel pezzetto con cavo nei pressi del Passo degli uomini della neve.
La Borra di Canala l'avete già fatta: suggerisco di arrivare al rifugio Rossi passando da Piglionico e salendo il 7, risparmiando un pò le vostre gloriose articolazioni.
Per maggiori informazioni suggerisco di cercare note e foto presso
ALPI APUANE
AlpiApuane.com - Alpinismo, turismo e informazione locale - Home
Escursioni Apuane
Tra qualche mese, se decidete di venire, fatti vivo che al limite ti metto in contatto con amici miei del Sast, con informazioni aggiornate sullo stato dei sentieri e dritte varie.

PS: dalla Foce di Petrosciana non scendete subito a Stazzema. Andate verso il Procinto e fermatevi alla Baita degli Scoiattoli, dal mitico Ermete. Sbronzatevi per benino e scendete il giorno dopo. Poi mi dici se ne valeva la pena!
 
Ti ringrazio per i preziosi suggerimenti, ma la Borra Canala la faremo, non fosse altro perche la "dobbiamo" al mio gemello Furio, che non ha concluso con noi l'A.V. nel 2008 (e poi chissà se mai la rifaremo.....speriamo!)
 
Dev'essere stata davvero un'esperienza straordinaria, il tuo resoconto e le tue foto mi hanno fatto proprio venire voglia di tentare anch'io l'impresa, dato che avrei anche una base d'appoggio dalle parti di Massa... :) Solo una cosa, per la Salita al Tambura, oltre alle ripidissime pareti, non ci sono tratti tecnici?
 
Beh, Ziotebo, penso che, se non si guarda di sotto, possa essere fattibile da tutti. Ti confesserò, anch'io amo poco le altezze, ma senza attimi di panico.

Metello, la Tambura non presenta tratti tecnici ne pericolosi. Offre solo panorami da vertigine. L'abbiamo salita senza problemi con zaini piuttosto voluminosi......e una chitarrina 3/4 per cantare la sera. Quanto De Andrè.....
 
Alto Basso