- Parchi della Valle d'Aosta
-
- Parco Nazionale Gran Paradiso
Dati
Data: 21 agosto 2014
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Valnontey (Cogne)
Località di arrivo: Valnontey (Cogne)
Tempo di percorrenza: 8,30 ore pause comprese
Chilometri: 18 Km. c.ca
Grado di difficoltà: EE +
Descrizione delle difficoltà: la lunghezza del percorso e alcuni tratti su roccia in discesa dal bivacco Martinotti dove si devono necessariamente usare le mani su brevi passaggi di 1°.
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: sempre presente - Segnavia 22-22E-22F del Parco
Dislivello in salita: 1100 c.ca
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2686 mt.
Accesso stradale: da Cogne procedere per 3 km. fino al grande parcheggio gratuito della frazione Valnontey.
Descrizione
E così, dopo ben 11 anni di vacanze a Courmayeur e tante escursioni nelle zone limitrofe, quest'anno ho deciso di cambiare radicalmente location e sistemazione. Dal comodo alberghetto della parte vecchia di Courmayeur, allo spartano camping di Valnontey, in una misera tendina monoposto esposta alle intemperie di una delle zone più fredde di tutto l'emisfero nord. L'alta valle di Cogne infatti, mi "regalava" ogni mattina temperature estremamente fredde con punte di -2°C. che ho registrato nella mia stazione meteo portatile la mattina del 21 agosto e zero gradi le altre tre mattine. Dormivo con appena +4°C. in tenda.
E meno male che il tempo è stato splendido. Non una goccia di pioggia e giornate sempre soleggiate ma ventose e fredde.
Impossibile direte voi... ed infatti sono scappato via molto prima del previsto. Un gran peccato in quanto i miei piani di battaglia prevedevano un paio di "3000" e alcune belle traversate con appostamenti agli stambecchi ed esplorazione di alcuni laghetti di fusione posti alla fronte di alcuni ghiacciai.
Diciamo subito che la traversata ai bivacchi Borghi e Martinotti ha raccolto in una sola giornata l'essenza di tutti gli itinerari che avevo in programma. Come dire: "fatto questo, fatti tutti", quindi a parte un po' di rimpianti per aver rinunciato al bivacco Leonessa e Punta della Rossa, sono rientrato a Roma abbastanza soddisfatto.
Dopo questa doverosa premessa veniamo all'escursione.
Come già descritto sopra, ogni mattina trovavo la mia macchina ricoperta da uno strato di ghiaccio nel parcheggio del camping ad appena 1660 metri di quota. Non oso immaginare quali valori termici farà registrare quel posto a gennaio!!!
Il bello di Valnontey è che senza usare la macchina si possono scegliere una grande quantità di itinerari che si snodano verso il Gran Paradiso ed i suoi numerosi bivacchi di questo versante. Si possono scegliere oltre 15 itinerari uno più bello dell'altro, comprese alcune celebri vette come l'Herbetet.
Si inizia a camminare superando le bellissime case di Valnontey, con architetture d'epoca in tipico stile alpino.
Il percorso iniziale si snoda lungo la comoda e lunga strada reale, creata all'epoca dei sovrani di casa Savoia insieme alla riserva di caccia.
Il rumoreggiare incessante delle acque sotto forma di torrenti e cascate rappresenta l’unica colonna sonora dalla partenza fino al punto finale della traversata, tant'è che alla fine non ci si fa neppure caso.
La strada reale è lunga e con poco dislivello.
Giunti alla quota di circa 1800 metri si supera un ponte sul torrente e da qui il bosco diventa meno fitto lasciando spazio ai panorami verso i vicini ghiacciai.
La strada reale termina proprio qui.
Da adesso in poi si inizia a fare sul serio. Si supera un tratto un po' complicato zigzagando tra gli enormi massi di una vecchia frana in cui si rimane pure incastrati con lo zaino!
Dopo gli ultimi larici è il momento delle praterie d'alta quota ricche di salici prostrati e cespugli di rododendri. Si supera un torrente su un ponte di assi e corde e si giunge a quota 2000.
Ogni tanto il rumore di pietre che rotolano fa correre lo sguardo verso qualche lontano giovane stambecco o camoscio che si muove con agilità tra le rocce mantenendosi a debita distanza da me.
A 2226 metri di quota si giunge al bivio per il bivacco Martinotti da cui passerò al ritorno compiendo un anello che inizierà esattamente da questo punto. Adesso punto dritto verso il Borghi. Il mio entusiasmo è alle stelle!!!
Dal bivio, tutta la Valnontey si snoda con vista eccezionale fino a Cogne.
Si inizia ad affrontare la morena del ghiacciaio Gran Croux che mi separa dal bivacco Borghi. Si percorrere un ripidissimo ed infinito tratto spacca gambe (e polmoni) giungendo alla quota di 2571, punto più alto del percorso sulla cresta morenica.
La fatica è ben compensata dallo straordinario colpo d’occhio sull’isola rocciosa su cui sorge il bivacco Borghi. Un’isola sospesa sul letto dell’antico ghiacciaio del Gran Croux che nei millenni ha modellato l’ambiente scavandosi un letto di massi e detriti dove rumoreggia un torrente.
E' d'obbligo rimanere un momento fermi ad osservare l’insieme degli elementi che caratterizzano il paesaggio.
Dopo la meritata sosta, scendo nel letto morenico e lo attraverso velocemente giungendo in breve alla base dell’isolotto sulla cui sommità è posizionato il Borghi.
Inizio l’ultima faticosa salita.
Lo strappo finale degli ultimi 150 metri è particolarmente massacrante e lo affronto quasi a rallentatore ma mi trovo in un contesto talmente fuori da qualsiasi realtà ed immaginazione che ogni mia fibra muscolare, anche se reclama urgente riposo, non va assolutamente a condizionare il mio stato psicologico che ormai fa parte di un’altra dimensione e mi spinge a proseguire con regolarità e motivazione.
La fatica è immensa, il percorso è molto scomodo, su blocchi rocciosi spesso instabili e placche lisce fortemente incrinate.
Manca davvero poco.
Finalmente ecco la struttura rosso arancio del Borghi che si staglia di fronte a me, con il ghiacciaio della Tribolazione che fa da sfondo.
Sono a pochi metri.
Mi stacco lo zaino dalle spalle e… mi guardo intorno.
Anche questa è fatta!
Da adesso in poi, tutto il resto del mondo è qui. Oltre non c’è nulla.
Resto qui circa due ore ma non bastano...
Lo scenografico ghiacciaio del Grand Croux, un'immensa farfalla cosparsa di crepacci.
Ed io, sul trono che nessun re si è mai sognato di avere, un semplice masso di fronte a tutta quella straordinaria ricchezza...
In un luogo così, il tempo e lo spazio vengono alterati. Trascorrono infatti due ore come se fossero pochi minuti!
A malincuore lascio questo posto incredibile dirigendomi verso un piccolo e scenografico laghetto di fusione alla base del ghiacciaio del Gran Croux che avevo visto dall’alto del bivacco.
Breve sosta fotografica e poi di nuovo via verso la morena dove mi ricollego al percorso precedente e ripercorro parte della cresta morenica.
Sono in vista del bivacco Martinotti, in lamiera e di color grigio chiaro.
Eccolo lì.
Scendo sul versante opposto della morena, perdendo circa 100 metri e successivamente risalgo un canalino che ben presto mi porterà sullo sperone roccioso che ospita il Martinotti, alla quota di 2588 metri.
Ma è proprio piccolo questo bivacchetto... però... su che terrazza panoramica si trova!!! Il panorama infatti è più ampio rispetto al Borghi, di fatto più vicino ai ghiacciai.
E lassù spunta anche una bella piramide... sarà l'Herbetet, la Punta Rossa oppure la Grivola? Ai più esperti la risposta.
Scendo dalla terrazza naturale che ospita il piccolo bivacco Martinotti e percorro un difficile sentiero che si snoda in tre canalini con roccette. Atraverso un paio di cenge erbose con terreno a tratti scivoloso e giungo alla quota di 2226 da cui ero passato qualche ora prima, ricollegandomi all’itinerario di salita.
Da qui affronto la Valnontey costeggiando sempre il torrente fino all'omonima frazione e al camping che mi accoglie con le calde luci del tardo pomeriggio.
Se qualcuno avesse voglia di approfondire, può leggere sul mio blog la recenzione più completa e vedere qualche foto in più.
http://dentrolanatura.blogspot.it/2014/09/gran-paradiso-traversata-da-valnoney-ai.html
Grazie a tutti!!!
Ultima modifica di un moderatore: