- Pronto?
- Hei ciao! che combini oggi?
- Ciao! Nulla. Ho preso un nuovo ferro, lo battezziamo?
- Grande! Passo da te fra 10 minuti, mi porto anche un paio di coltelli miei, per raffronto sul campo.
- Prendi anche due birre, a dopo!
Con questa premessa, qualche giorno fa ho avuto modo di provare come si deve un bel coltello, che, devo dire, è stata una piacevole e inaspettata sorpresa.
Destinazione d'uso: Survival/Utlity
Tipo di produzione: Industriale
Produzione Lama: Italia
Lama: Acciaio Inox N690Co
Trattamento Lama: Black Idroglider
Manicatura: Black Canvas Micarta
Lunghezza lama: 190mm.
Spessore lama: 6mm.
Lunghezza totale: 320mm.
Bilanciatura: Avanzata a 3cm. dal ramo di guardia
Peso: 395g. (con fodero e forse con kit)
Fodero: in Cordura, con attacchi di tipo M.O.L.L.E.
Confezione: scatola in cartone con loghi Fox FKMD
Note: Kit di sopravvivenza incluso, amovibile, fornito di custodia in Cordura con attacchi M.O.L.L.E.- Disegnato e sviluppato in collaborazione con Avi Nardia, istruttore Kapap Combatives
Il kit di sopravvivenza contiene:
* contenitore stagno di alluminio
* laccetto in nylon
* mini bussola
* candela
* acciarino
* sega a filo
* kit pesca
* multi-tool
* fiammiferi antivento
* kit ago e filo
* lametta
* fischietto di emergenza
* filo di rame
* specchietto SOS
* lapis
* luce stick fluorescente
* profilattico
* cerotti
* luce chimica
Il fox (o meglio fkmd) Israeli tracker KAPAP, è un coltello all around progettato da Avi Nardia, istruttore di krav maga e di sopravvivenza, che promuove con queste parole il suo coltello:
“Quando ho iniziato ad insegnare il combattimento ho notato purtroppo che molti insegnano l’utilizzo del coltello in modo sbagliato. Il coltello è uno degli strumenti più importanti per l’uomo ed il suo utilizzo quotidiano è connesso alla mia storia personale, al mio stile di vita, ai principi appresi dagli insegnamenti di mio padre ed a tutte le esperienze acquisite come insegnante. Ho quindi deciso di progettare questo coltello soprattutto per i miei studenti, che devono apprendere che quando sono soli nel bosco devono essere in grado, con un solo strumento, di costruire il loro rifugio, procurarsi il cibo e l’acqua, sapere accendere un fuoco e soddisfare tutti bisogni necessari per sopravvivere. La mia idea è che con il coltello KAPAP puoi sopravvivere e salvare vite in ogni luogo ed in ogni momento.”
Belle parole e ottime promesse, ma di solito io non chiedo mai all’oste se il vino è buono, per cui, in modo imparziale e obbiettivo, mi preparo a testare il coltello
Prime impressioni senza test:
Avevo già visto il coltello sul web, e devo dire che dal vivo appare davvero più piccolo e maneggevole di come sembrava in foto. Rimane comunque un coltello dalle generose dimensioni, ma in foto sembra una sorta di rambo knife, cosa che non è.
Ammetto che esteticamente ha un fascino particolare; in parte bowie sotto steroidi, in parte combat knife, o piace o non piace. A me, esteticamente, piace.
Ora le note negative.
Prima dei test, mi sono fatto un idea della geometria e della possibile utilità del coltello; a voler essere pignoli potrei dire che: Le forme appaiono quasi troppo esagerate, la parte seghettata sul dorso del coltello non mi pare nulla di buono, ed impedisce alcune prese avanzate. Il filo, vicino alla guardia, appare leggermente concavo, e personalmente di solito non mi ci trovo troppo bene, specialmente per i lavori di fino.
Il nuovo arrivato, oggi, non sarà solo. Quando testo un nuovo coltello, mi piace portare con me anche un altro coltello che già possiedo e conosco, da utilizzare alternandolo al nuovo arrivato, per una valutazione più obiettiva .
Metto nello zaino il fox parang bushcraft, ed il ka-bar BK7.
Oggi, il fox israeli tracker, avrà pane per i suoi denti.
Ecco i tre bimbi, in basso il BK 7 (leggermente custom), in mezzo il fox parang, ed in alto l’istraeli tracker kapap.
Si comincia con un po’ di batoning, prima un ramo non troppo grande. La seghettatura sul dorso inizialmente crea problemi, non mi va di pestare proprio lì, ma lo faccio ugualmente. Il ramo si apre senza problemi.
Provo con un ramo di dimensioni più abbondanti, utilizzo una parte più avanzata della lama, pesto sul dorso dove la seghettatura è terminata, ed i 6 mm di spessore entrano immediatamente in gioco, tanto che prendo un altro paio di rami, uno verde ed uno stagionato, per riprovare ed avere la conferma che, nonostante una forma che inizialmente può non sembrare la migliore per il batoning, l’israeli tracker si comporta egregiamente.
Fox parang & BK 7: Nulla di nuovo, i due sono entrambi ottimi per il batoning. Vince questa prova, per un pelo, il BK 7.
Tagliare rami grossi e piccoli, sfrondare e ripulire, accorciare pali, fare la punta, abbozzare forme grezze sul legno, costruire vari strumenti, insomma colpire il legno con fendenti di coltello. Tutti questi utili compiti, ed altri ancora, io li chiamo chopping. L’istreli tracker è sbilanciato in avanti, e possiede una geometria che fa ben sperare. Ma, sinceramene, la lama sembra quasi troppo snella prima di allargarsi, dando l'idea di debolezza. Questo basterà per non essere considerato un peso massimo del chopping?
Lo provo.
Non è troppo snello.
L’israeli tracker sembra letteralmente affamato di legno! Prima un ramo già tagliato che si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato, sotto la lama del coltello giusto.
Poi, un paio di grossi e lunghi rami di nocciolo che presto avrei dovuto potare. Il tracker affonda nel legno verde, il taglio è davvero pulito, lo sforzo minimo, con l’aggiunta di una guardia dragona (come col fox parang), sono sicuro che guadagnerà la lode.
Si dimostra ottimo anche per sfrondare i rami
Fox parang & BK 7: Rapportati all’israeli tracker, i due hanno avuto esiti opposti. Il parang è uno dei migliori coltelli nel suo genere/dimensioni che abbia mai provato, per il chopping,e non solo. Il bk 7 mi ha deluso; è un grosso e pesante coltello, che da l’idea di onnipotenza, ma non regge il confronto con i due fkmd.
(piccolo appunto sul fox parang: Seppur già ottimo senza, con un po’ di paracord a formare una guardia dragona, oltre che più sicura, la presa risulta estremamente più comoda, specialmente nel chopping, dove non ci si stanca mai la mano,poiché la presa è molto più rilassata. Consigliata!)
Ok ok, sino ad ora abbiamo giocato pesante, con le due classiche prove che ogni coltello di un certo peso può svolgere, chi meglio chi peggio, ma sempre di spaccar legna si tratta.
Quando è l’ora dei lavori di precisione, come si comporterà il trakker?
Prendo un legno e lo piazzo sul ceppo, in verticale. Prendo la mira e calo il fox tracker con forza e velocità. Il legno si spacca in due come fosse stato colpito da un accetta, e ne resto sorpreso.
Ma no, no, non era questa la prova di precisione! Volevo solo provare a fare un feather stick, ed ora ho lo stick.
Provo.
Inizialmente non mi trovo comodissimo.
Seppur basta una normale presa avanzata e una lama affilata per produrre dei buoni trucioli, io sono abituato alle mie prese…
La presa avanzata è comoda, utile. Manca nel bk7. Ma la seghettatura sul dorso no. Mi impedisce di poggiarvi il pollice per fare leva, e di solito è cosi che faccio io. Ma mi adeguo al tracker e porto il pollice subito prima della seghettatura, trovando una presa abbastanza comoda. Riesco comunque a produrre dei buoni trucioli, merito anche della lama, che è affilata davvero a rasoio.
Sfrego qualche volta il firesteel, i trucioli non sono di legno resinoso, ma si incendiano quasi subito, e probabilmente avrei acceso un fuoco.
Fox parang & BK 7: Col fox parang non ho alcun problema ed ormai sono abituato ad utilizzarlo per fare trucioli, è davvero un ottimo coltello. Col bk 7 riesco a creare dei discreti trucioli, ma, di nuovo, il bestione della ka-bar risulta, a mio avviso, peggiore dei due rivali.
Mi sto rendendo conto che l’israeli tracker è più particolare di quel che sembra, maneggiandolo ed utilizzandolo per un po’, credo abbia alcuni assi che ancora non si è deciso a giocare. Faccio un classico picchetto, sto per fotografarlo, ma poi mi rendo conto che che come prova non avrebbe dimostrato nulla di speciale.
Se c’è davvero un iceberg, sotto questa punta, voglio vederlo!
Provo quindi a fare un try stick.
Ci metto sinceramente più del necessario, a causa della geometria, ma soprattutto della seghettatura dorsale. Non è facile maneggiare l’israeli tracker per fare intagli precisi.
Inizialmente lo trovo un pochino scomodo.
Dopo qualche minuto scopro che è possibile utilizzare una parte del dorso, fra l’impugnatura e la seghettatura, per fare una buona leva, dato che la suddetta parte è volutamente allargata, probabilmente proprio a questo scopo.
Continuo.
Verso gli ultimi intagli, l’istraeli tracker si degna di mostrarmi qualche altro asso.
Scopro che se utilizzo il pollice della mano libera per fare pressione sul dorso, ma all’altezza della punta, si riescono a fare dei buoni e precisi intagli sfruttando la punta. Su coltelli di questa lunghezza (19 cm solo di lama!), di solito io non impiego mai la punta in questo modo, ma il “di solito” sembra non andare a genio ad Avi Narnia, che ha progettato, piuttosto, qualcosa di insolito…
Dopo 20 minuti di intagli, di San Giovese, e di chiacchiere, inizio a destreggiarmi un po’ di più col tracker, che inizia addirittura a sembrarmi comodo. Lo rivaluto in fatto di maneggevolezza. Grazie alle due semplici ma efficaci prese che ho utilizzato, ripasso gli intagli, e questo sotto è il try stick finito.
Non sono bravo negli intagli, ho utilizzato un coltello che non conosco, e che non nasce certo per questo scopo, per cui siate clementi nei giudizi!
Try stick semplice e basilare, non chiedetemi i nomi tecnici degli intagli! da sinistra: Punta arrotondata, riduzione per corda, scasso per appendere gavetta, intaglio a farfalla per incastri, riduzione squadrata per incastri, riduzione rotonda, intaglio a fischietto per incastri e trappole, intaglio quadrato per incastri, intaglio rotondo per incastri e bow drill, intaglio a V per trappole, e completo il tutto con una punta:
che ne dite?
Fox parang & BK 7: Non ho fatto try stick oggi con questi due, ma giudico in base ai try stick che ho fatto in passato: Il fox parang, nonostante quel bushcraft a completarne il nome, sembra più un coltello da campo dedicato ai lavori più vari e pesanti, piuttosto che agli intagli di precisione, inoltre soffre della mancanza di una punta come dio comanda; ma, nonostante questo, riesco a farci dei buoni try stick, specialmente dopo averci preso la mano. Il BK 7, e scusatemi se oggi lo sto demolendo, rende difficile fare la maggior parte degli intagli. Senza una presa avanzata, e con dimensioni e forme che non aiutano, il peso massimo di casa ka-bar, perde come non mai la sfida degli intagli, che viene vinta, proprio al photo finish, dall’Israeli Tracker.
Mi è dispiaciuto aver preso confidenza con l’istraeli tracker solo verso la fine del try stick, per cui mi rimetto all’opera.
Figure 4 dead fall trap.
Trappola a caduta con figura 4.
Sono soddisfatto, in primis perche ho impiegato davvero poco a settare questa trappola, e poi perché i dannati intagli fanno il loro sporco lavoro!
Complimentri all'Israeli Tracker!
E la seghettatura sul dorso?
Di solito non amo i coltelli con lama di tipo combo, cioè con una parte seghettata. Ma so che la seghettatura può risultare utile in molti compiti; con l’Israeli Tracker, Avi Nardia ha deciso di non sacrificare il filo piano della lama principale, spostando la seghettatura sul dorso. Se inizialmente avevo dei dubbi, questi sono stati cancellati dopo aver preso confidenza con questo coltello. Per il batoning, nonostante si possa picchiare anche sulla seghettatura, è sufficiente sfruttare la parte più alta del dorso, senza seghettatura, e pestare lì. Per gli intagli si possono utilizzare le due prese descritte sopra.
Riguardo la seghettatura ho dimenticato di fare foto, mi spiace; ma l’abbiamo provata!
Tutto sommato è buona per togliere belle fette di legno dai rami, ma il suo impiego migliore l’abbiamo trovato nel taglio di materiali molto fibrosi, come la vitalba, tessuti di ogni genere, plastica di bottiglie e di grossi contenitori, cavi elettrici anche di grosse dimensioni. Ma più di ogni altro materiale, la seghettatura è insuperabile nel taglio di cordame. Dal paracord, a cordame di nylon, ad un tubo di irrigazione, fino ad una vecchia e grossa corda da traino, il dorso seghettato del fox israeli tracker sembra nascere per tagliar corde.
Direi che le prove sono terminate.
Dopo un pomeriggio di lavoro non certo intensivo ma variegato, non ho avuto alcun problema di vesciche alle mani, l’impugnatura è comoda e semplice, e dato che il termometro segnava quasi 30 gradi e non utilizzavo i guanti, posso dire che ha un buon grip anche con mani sudate.
Salto a piedi pari le considerazioni sul fodero e sul kit di sopravvivenza in dotazione, per il semplice fatto che non mi va.
Le mie conclusioni sono che il fox, o meglio FKMD Israeli Tracker kapap, è proprio un buon coltello. Non è lui a venirci incontro semplificandoci la vita, piuttosto è il contrario. E’ un coltello esigente e che va capito. Spero di avere altre occasioni per provarlo, perché è possibile che non abbia scoperto tutte le potenzialità di questo ferro.
Inizialmente mi appariva come un coltello military oriented con forme più pronunciate, ma dopo averlo utilizzato, ho capito che l’israeli tracker è, prima di tutto, un gran coltello da campo.
Certo se mi trovassi a dover combattere contro un aggressore, pregherei di vederlo sfoderare il fox parang bushcraft, piuttosto che l’israeli tracker kapap!(perché, diciamolo, fa dannatamente paura!)
La forma leggermente sottile del coltello, nella parte iniziale della lama, può dare l’idea di debolezza; ma vi garantisco che utilizzando il tracker, ogni sospetto viene estirpato, proprio come i rami che subiscono i suoi fendenti!
E’ sempre bello provare un nuovo coltello, specialmente quando presenta alcune differenze dalla maggior parte di altri coltelli che possiedo.
L’acciaio n690co è lo stesso del mio fox parang e di un altro coltello che possiedo; non mi dispiace come scelta, lo affilo senza troppi problemi con una semplice DC4, e tiene il filo abbastanza a lungo.
Ho sfoderato la prima volta l’istraeli tracker partendo prevenuto nei suoi confronti, con in testa il pronostico che non mi avrebbe soddisfatto appieno durante le prove sul campo.
Ho dovuto ricredermi, non subito forse, ma ho dovuto ricredermi.
Con qualche escursione per fare pratica, e con una guardia dragona, penso che potrei considerare questo coltello, un ottimo coltello! Ha superato le mie aspettative, e mi ha stupito.
E voi? Cosa ne pensate di questo ferro?
Ciao e alla prossima!
Gabri
- Hei ciao! che combini oggi?
- Ciao! Nulla. Ho preso un nuovo ferro, lo battezziamo?
- Grande! Passo da te fra 10 minuti, mi porto anche un paio di coltelli miei, per raffronto sul campo.
- Prendi anche due birre, a dopo!
Con questa premessa, qualche giorno fa ho avuto modo di provare come si deve un bel coltello, che, devo dire, è stata una piacevole e inaspettata sorpresa.
Destinazione d'uso: Survival/Utlity
Tipo di produzione: Industriale
Produzione Lama: Italia
Lama: Acciaio Inox N690Co
Trattamento Lama: Black Idroglider
Manicatura: Black Canvas Micarta
Lunghezza lama: 190mm.
Spessore lama: 6mm.
Lunghezza totale: 320mm.
Bilanciatura: Avanzata a 3cm. dal ramo di guardia
Peso: 395g. (con fodero e forse con kit)
Fodero: in Cordura, con attacchi di tipo M.O.L.L.E.
Confezione: scatola in cartone con loghi Fox FKMD
Note: Kit di sopravvivenza incluso, amovibile, fornito di custodia in Cordura con attacchi M.O.L.L.E.- Disegnato e sviluppato in collaborazione con Avi Nardia, istruttore Kapap Combatives
Il kit di sopravvivenza contiene:
* contenitore stagno di alluminio
* laccetto in nylon
* mini bussola
* candela
* acciarino
* sega a filo
* kit pesca
* multi-tool
* fiammiferi antivento
* kit ago e filo
* lametta
* fischietto di emergenza
* filo di rame
* specchietto SOS
* lapis
* luce stick fluorescente
* profilattico
* cerotti
* luce chimica
Il fox (o meglio fkmd) Israeli tracker KAPAP, è un coltello all around progettato da Avi Nardia, istruttore di krav maga e di sopravvivenza, che promuove con queste parole il suo coltello:
“Quando ho iniziato ad insegnare il combattimento ho notato purtroppo che molti insegnano l’utilizzo del coltello in modo sbagliato. Il coltello è uno degli strumenti più importanti per l’uomo ed il suo utilizzo quotidiano è connesso alla mia storia personale, al mio stile di vita, ai principi appresi dagli insegnamenti di mio padre ed a tutte le esperienze acquisite come insegnante. Ho quindi deciso di progettare questo coltello soprattutto per i miei studenti, che devono apprendere che quando sono soli nel bosco devono essere in grado, con un solo strumento, di costruire il loro rifugio, procurarsi il cibo e l’acqua, sapere accendere un fuoco e soddisfare tutti bisogni necessari per sopravvivere. La mia idea è che con il coltello KAPAP puoi sopravvivere e salvare vite in ogni luogo ed in ogni momento.”
Belle parole e ottime promesse, ma di solito io non chiedo mai all’oste se il vino è buono, per cui, in modo imparziale e obbiettivo, mi preparo a testare il coltello
Prime impressioni senza test:
Avevo già visto il coltello sul web, e devo dire che dal vivo appare davvero più piccolo e maneggevole di come sembrava in foto. Rimane comunque un coltello dalle generose dimensioni, ma in foto sembra una sorta di rambo knife, cosa che non è.
Ammetto che esteticamente ha un fascino particolare; in parte bowie sotto steroidi, in parte combat knife, o piace o non piace. A me, esteticamente, piace.
Ora le note negative.
Prima dei test, mi sono fatto un idea della geometria e della possibile utilità del coltello; a voler essere pignoli potrei dire che: Le forme appaiono quasi troppo esagerate, la parte seghettata sul dorso del coltello non mi pare nulla di buono, ed impedisce alcune prese avanzate. Il filo, vicino alla guardia, appare leggermente concavo, e personalmente di solito non mi ci trovo troppo bene, specialmente per i lavori di fino.
Il nuovo arrivato, oggi, non sarà solo. Quando testo un nuovo coltello, mi piace portare con me anche un altro coltello che già possiedo e conosco, da utilizzare alternandolo al nuovo arrivato, per una valutazione più obiettiva .
Metto nello zaino il fox parang bushcraft, ed il ka-bar BK7.
Oggi, il fox israeli tracker, avrà pane per i suoi denti.
Ecco i tre bimbi, in basso il BK 7 (leggermente custom), in mezzo il fox parang, ed in alto l’istraeli tracker kapap.
Si comincia con un po’ di batoning, prima un ramo non troppo grande. La seghettatura sul dorso inizialmente crea problemi, non mi va di pestare proprio lì, ma lo faccio ugualmente. Il ramo si apre senza problemi.
Provo con un ramo di dimensioni più abbondanti, utilizzo una parte più avanzata della lama, pesto sul dorso dove la seghettatura è terminata, ed i 6 mm di spessore entrano immediatamente in gioco, tanto che prendo un altro paio di rami, uno verde ed uno stagionato, per riprovare ed avere la conferma che, nonostante una forma che inizialmente può non sembrare la migliore per il batoning, l’israeli tracker si comporta egregiamente.
Fox parang & BK 7: Nulla di nuovo, i due sono entrambi ottimi per il batoning. Vince questa prova, per un pelo, il BK 7.
Tagliare rami grossi e piccoli, sfrondare e ripulire, accorciare pali, fare la punta, abbozzare forme grezze sul legno, costruire vari strumenti, insomma colpire il legno con fendenti di coltello. Tutti questi utili compiti, ed altri ancora, io li chiamo chopping. L’istreli tracker è sbilanciato in avanti, e possiede una geometria che fa ben sperare. Ma, sinceramene, la lama sembra quasi troppo snella prima di allargarsi, dando l'idea di debolezza. Questo basterà per non essere considerato un peso massimo del chopping?
Lo provo.
Non è troppo snello.
L’israeli tracker sembra letteralmente affamato di legno! Prima un ramo già tagliato che si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato, sotto la lama del coltello giusto.
Poi, un paio di grossi e lunghi rami di nocciolo che presto avrei dovuto potare. Il tracker affonda nel legno verde, il taglio è davvero pulito, lo sforzo minimo, con l’aggiunta di una guardia dragona (come col fox parang), sono sicuro che guadagnerà la lode.
Si dimostra ottimo anche per sfrondare i rami
Fox parang & BK 7: Rapportati all’israeli tracker, i due hanno avuto esiti opposti. Il parang è uno dei migliori coltelli nel suo genere/dimensioni che abbia mai provato, per il chopping,e non solo. Il bk 7 mi ha deluso; è un grosso e pesante coltello, che da l’idea di onnipotenza, ma non regge il confronto con i due fkmd.
(piccolo appunto sul fox parang: Seppur già ottimo senza, con un po’ di paracord a formare una guardia dragona, oltre che più sicura, la presa risulta estremamente più comoda, specialmente nel chopping, dove non ci si stanca mai la mano,poiché la presa è molto più rilassata. Consigliata!)
Ok ok, sino ad ora abbiamo giocato pesante, con le due classiche prove che ogni coltello di un certo peso può svolgere, chi meglio chi peggio, ma sempre di spaccar legna si tratta.
Quando è l’ora dei lavori di precisione, come si comporterà il trakker?
Prendo un legno e lo piazzo sul ceppo, in verticale. Prendo la mira e calo il fox tracker con forza e velocità. Il legno si spacca in due come fosse stato colpito da un accetta, e ne resto sorpreso.
Ma no, no, non era questa la prova di precisione! Volevo solo provare a fare un feather stick, ed ora ho lo stick.
Provo.
Inizialmente non mi trovo comodissimo.
Seppur basta una normale presa avanzata e una lama affilata per produrre dei buoni trucioli, io sono abituato alle mie prese…
La presa avanzata è comoda, utile. Manca nel bk7. Ma la seghettatura sul dorso no. Mi impedisce di poggiarvi il pollice per fare leva, e di solito è cosi che faccio io. Ma mi adeguo al tracker e porto il pollice subito prima della seghettatura, trovando una presa abbastanza comoda. Riesco comunque a produrre dei buoni trucioli, merito anche della lama, che è affilata davvero a rasoio.
Sfrego qualche volta il firesteel, i trucioli non sono di legno resinoso, ma si incendiano quasi subito, e probabilmente avrei acceso un fuoco.
Fox parang & BK 7: Col fox parang non ho alcun problema ed ormai sono abituato ad utilizzarlo per fare trucioli, è davvero un ottimo coltello. Col bk 7 riesco a creare dei discreti trucioli, ma, di nuovo, il bestione della ka-bar risulta, a mio avviso, peggiore dei due rivali.
Mi sto rendendo conto che l’israeli tracker è più particolare di quel che sembra, maneggiandolo ed utilizzandolo per un po’, credo abbia alcuni assi che ancora non si è deciso a giocare. Faccio un classico picchetto, sto per fotografarlo, ma poi mi rendo conto che che come prova non avrebbe dimostrato nulla di speciale.
Se c’è davvero un iceberg, sotto questa punta, voglio vederlo!
Provo quindi a fare un try stick.
Ci metto sinceramente più del necessario, a causa della geometria, ma soprattutto della seghettatura dorsale. Non è facile maneggiare l’israeli tracker per fare intagli precisi.
Inizialmente lo trovo un pochino scomodo.
Dopo qualche minuto scopro che è possibile utilizzare una parte del dorso, fra l’impugnatura e la seghettatura, per fare una buona leva, dato che la suddetta parte è volutamente allargata, probabilmente proprio a questo scopo.
Continuo.
Verso gli ultimi intagli, l’istraeli tracker si degna di mostrarmi qualche altro asso.
Scopro che se utilizzo il pollice della mano libera per fare pressione sul dorso, ma all’altezza della punta, si riescono a fare dei buoni e precisi intagli sfruttando la punta. Su coltelli di questa lunghezza (19 cm solo di lama!), di solito io non impiego mai la punta in questo modo, ma il “di solito” sembra non andare a genio ad Avi Narnia, che ha progettato, piuttosto, qualcosa di insolito…
Dopo 20 minuti di intagli, di San Giovese, e di chiacchiere, inizio a destreggiarmi un po’ di più col tracker, che inizia addirittura a sembrarmi comodo. Lo rivaluto in fatto di maneggevolezza. Grazie alle due semplici ma efficaci prese che ho utilizzato, ripasso gli intagli, e questo sotto è il try stick finito.
Non sono bravo negli intagli, ho utilizzato un coltello che non conosco, e che non nasce certo per questo scopo, per cui siate clementi nei giudizi!
Try stick semplice e basilare, non chiedetemi i nomi tecnici degli intagli! da sinistra: Punta arrotondata, riduzione per corda, scasso per appendere gavetta, intaglio a farfalla per incastri, riduzione squadrata per incastri, riduzione rotonda, intaglio a fischietto per incastri e trappole, intaglio quadrato per incastri, intaglio rotondo per incastri e bow drill, intaglio a V per trappole, e completo il tutto con una punta:
che ne dite?
Fox parang & BK 7: Non ho fatto try stick oggi con questi due, ma giudico in base ai try stick che ho fatto in passato: Il fox parang, nonostante quel bushcraft a completarne il nome, sembra più un coltello da campo dedicato ai lavori più vari e pesanti, piuttosto che agli intagli di precisione, inoltre soffre della mancanza di una punta come dio comanda; ma, nonostante questo, riesco a farci dei buoni try stick, specialmente dopo averci preso la mano. Il BK 7, e scusatemi se oggi lo sto demolendo, rende difficile fare la maggior parte degli intagli. Senza una presa avanzata, e con dimensioni e forme che non aiutano, il peso massimo di casa ka-bar, perde come non mai la sfida degli intagli, che viene vinta, proprio al photo finish, dall’Israeli Tracker.
Mi è dispiaciuto aver preso confidenza con l’istraeli tracker solo verso la fine del try stick, per cui mi rimetto all’opera.
Figure 4 dead fall trap.
Trappola a caduta con figura 4.
Sono soddisfatto, in primis perche ho impiegato davvero poco a settare questa trappola, e poi perché i dannati intagli fanno il loro sporco lavoro!
Complimentri all'Israeli Tracker!
E la seghettatura sul dorso?
Di solito non amo i coltelli con lama di tipo combo, cioè con una parte seghettata. Ma so che la seghettatura può risultare utile in molti compiti; con l’Israeli Tracker, Avi Nardia ha deciso di non sacrificare il filo piano della lama principale, spostando la seghettatura sul dorso. Se inizialmente avevo dei dubbi, questi sono stati cancellati dopo aver preso confidenza con questo coltello. Per il batoning, nonostante si possa picchiare anche sulla seghettatura, è sufficiente sfruttare la parte più alta del dorso, senza seghettatura, e pestare lì. Per gli intagli si possono utilizzare le due prese descritte sopra.
Riguardo la seghettatura ho dimenticato di fare foto, mi spiace; ma l’abbiamo provata!
Tutto sommato è buona per togliere belle fette di legno dai rami, ma il suo impiego migliore l’abbiamo trovato nel taglio di materiali molto fibrosi, come la vitalba, tessuti di ogni genere, plastica di bottiglie e di grossi contenitori, cavi elettrici anche di grosse dimensioni. Ma più di ogni altro materiale, la seghettatura è insuperabile nel taglio di cordame. Dal paracord, a cordame di nylon, ad un tubo di irrigazione, fino ad una vecchia e grossa corda da traino, il dorso seghettato del fox israeli tracker sembra nascere per tagliar corde.
Direi che le prove sono terminate.
Dopo un pomeriggio di lavoro non certo intensivo ma variegato, non ho avuto alcun problema di vesciche alle mani, l’impugnatura è comoda e semplice, e dato che il termometro segnava quasi 30 gradi e non utilizzavo i guanti, posso dire che ha un buon grip anche con mani sudate.
Salto a piedi pari le considerazioni sul fodero e sul kit di sopravvivenza in dotazione, per il semplice fatto che non mi va.
Le mie conclusioni sono che il fox, o meglio FKMD Israeli Tracker kapap, è proprio un buon coltello. Non è lui a venirci incontro semplificandoci la vita, piuttosto è il contrario. E’ un coltello esigente e che va capito. Spero di avere altre occasioni per provarlo, perché è possibile che non abbia scoperto tutte le potenzialità di questo ferro.
Inizialmente mi appariva come un coltello military oriented con forme più pronunciate, ma dopo averlo utilizzato, ho capito che l’israeli tracker è, prima di tutto, un gran coltello da campo.
Certo se mi trovassi a dover combattere contro un aggressore, pregherei di vederlo sfoderare il fox parang bushcraft, piuttosto che l’israeli tracker kapap!(perché, diciamolo, fa dannatamente paura!)
La forma leggermente sottile del coltello, nella parte iniziale della lama, può dare l’idea di debolezza; ma vi garantisco che utilizzando il tracker, ogni sospetto viene estirpato, proprio come i rami che subiscono i suoi fendenti!
E’ sempre bello provare un nuovo coltello, specialmente quando presenta alcune differenze dalla maggior parte di altri coltelli che possiedo.
L’acciaio n690co è lo stesso del mio fox parang e di un altro coltello che possiedo; non mi dispiace come scelta, lo affilo senza troppi problemi con una semplice DC4, e tiene il filo abbastanza a lungo.
Ho sfoderato la prima volta l’istraeli tracker partendo prevenuto nei suoi confronti, con in testa il pronostico che non mi avrebbe soddisfatto appieno durante le prove sul campo.
Ho dovuto ricredermi, non subito forse, ma ho dovuto ricredermi.
Con qualche escursione per fare pratica, e con una guardia dragona, penso che potrei considerare questo coltello, un ottimo coltello! Ha superato le mie aspettative, e mi ha stupito.
E voi? Cosa ne pensate di questo ferro?
Ciao e alla prossima!
Gabri