Porto e trasporto sono due cose distinte .... ok .... nulla da dire o da ridire (nè mi sembra di averlo detto).
Quello che mi farebbe piacere far trasparire dalle mie parole è che siamo noi utilizzatori che facciamo realmente una distinzione fra il KaBar USMC da 7", l'Opinel n.6, il multitools della VictorInox ed il macete da 40 cm. perchè per la legge (e relativi tutori) sono tutti oggetti identici e tutti pericolosi e tutti degni di attenzione se il contesto lo ritiene opportuno.
E' un errore di valutazione considerare che un Opinel n.6 possa essere oggetto SOLO di una ramanzina e SOLO molto improbabilmente qualcosa di più SOLO perchè riteniamo che la sua "vista" è innocua ai nostri occhi di utilizzatori e che molte volte è "tollerato". Non è questione di trovare il carabiniere o il poliziotto stronzo è questione di potersi ritrovare magari in una situazione che non è dipesa da noi ma che porti il carabiniere, o il poliziotto, che normalmente non è stronzo, a diventarlo ..... e non solo perchè gli sono girate le scatole o perchè il suo superiore pretende più denunce.
Il porto di un coltello, qualsiasi, legge alla mano, necessita di un giustificato motivo e se questo non c'è i risultati possono essere anche poco simpatici. Il porto di un coltello proprio perchè è regolamentato in questa maniera fumosa comporta sempre un rischio "legale", rischio che aumenta o diminuisce in relazione a molti fattori ma non c'è scritto da nessuna parte (salvo per i cacciatori) un qualcosa che dica che è un tuo diritto o sei autorizzato a portarti un coltello in un determinato posto in una maniera tale da poterti appellare sicuro al 100% di vincere.
Quello che esiste è una consolidata giurisprudenza che ti porta, ragionevolmente, a dire che se farai "così" è molto improbabile che ti capiti qualcosa ma ti posso portare esempi pratici dove un Opinel è stato considerato un'arma per la presenza del blocco lama (in altre parole se anzichè avere con se un Opinel avesse avuto un fisso le conseguenze avrebbero potuto essere differenti) e questa "
valutazione" assurda non solo è stata dichiarata valida in primo grado ma pure in cassazione (occhio che il succo del discorso non è sul reato di porto ingiustificato, che è palese, ma come il coltello è stato classificato) o condanne di una persona che riteneva di essere dalla parte del giusto portandosi un coltello per sbucciare la frutta ma poichè non era più in grado di fornire la prova (l'avevano mangiata) non era in grado di dimostrare il "giustificato motivo" (Nota 1).
Intendiamoci nessuna intenzione da parte mia di fare del terrorismo psicologico o di ingigantire dei rischi che non vi sono ma permettimi di dire che non è neanche un bene prenderli sotto gamba o minimizzarli solo perchè, per noi, un Opinel n.6 è quasi il minimo sindacale per un coltello in montagna. Tante persone vanno in giro con un victorinox in tasca e nessuno gli ha mai detto nulla (e magari mai capiterà) ma ciò non toglie che non possa capitare e che non vi siano motivazioni legali per subire le conseguenze.
Indubbiamente un macete in piazza navona comporta sicuramente rogne come funghi in autunno, sicuramente estrarre un Opinel n.6 comporta meno probabilità di rogne ma non confondiamo la "tolleranza" che può avere un poliziotto difronte ad un VictorInox con una autorizzazione implicita perchè in città è decisamente più difficile dimostrare il "giustificato motivo" che in montagna. Un Opinel n.6 piantato nella schiena fà male e non si creda che un delinquente (in particolar modo se giovane) vada in giro con un Ka-Bar USMC poichè è molto più probabile invece che abbia un Opinel o qualcosa di similare o un comune coltello da cucina (visto il costo e la possibilità di reperimento e, non marginale, senza che questo desti particolari precauzioni in chi eventualmente lo vende).
Questo è quello che io ritengo che dica la legge tant'è che mentre in montagna non ho nessuna remora a portarmi un coltello di tutto rispetto (non ho il macete nè al momento ne sento la necessità), in città, è molto raro che ne abbia uno (ovviamente qualcosa di più discreto) ma preferisco piuttosto una pinza multitools.
E a scanso di equivoci, a me non interessa nè convincere nessuno nè voler ragione in particolar modo su un argomento come questo dove le conseguenze possono anche essere molto antipatiche, queste sono le mie convinzioni, le mie idee, quello che io sò. Non pretendo di avere la verità in tasca, questa è solo la mia opinione, nulla di più nulla di meno e se eventualmente i miei toni possono sembrare "perentori" o di "sò tutto io e tu non sai nulla" mi scuso ma non è certo mia intenzione fare il maestrino anche perchè è il deretano proprio che eventualmente uno si gioca e quello è reale e non virtuale come un utente virtuale quale io sono che potrebbe anche sparare cazzate dalla mattina alla sera. In tal senso potrebbe essere utile leggere questo
articolo (occhio alle considerazioni finali che sono in fondo) di una persona che, invece, ci ha messo la faccia nel fare certe affermazioni e visto che un nome conta di più di un nick name credo che sia più degno di attenzione del sottoscritto.
Ciao
, Gianluca
Nota (1): Cass. I, 14/04/99 n. 4696 Il porto di uno strumento da punta o da taglio atto a offendere è da ritenere giustificato soltanto nel caso in cui la circostanza legittimatrice rivesta carattere di attualità rispetto al momento dell'accertamento della condotta altrimenti vietata. (Fattispecie relativa al porto di un coltello a serramanico con lama di 8 cm., rinvenuto addosso a un autotrasportatore e asseritamente utilizzato per preparare panini e sbucciare frutta; la S.C. ha ritenuto ingiustificato il porto per non avere trovato riscontro, nella perquisizione eseguita contestualmente, la giustificazione addotta dall'agente).
Certo che ad un poveretto che si è fatto un panino può riuscir difficile dimostrare di aver usato il coltello per fare ciò, se si è già mangiato il panino! Che fa, vomita sui Carabinieri? E se ha già digerito? Pare ovvio che un autotrasportatore in viaggio si debba preparare panini e debba mangiare e debba pulirsi le unghie. (nota di E.Mori)
Giurisprudenza in materia di armi ed esplosivi