Dati
Data: 28/05/2015
Regione e provincia: Marche, Fermo
Località di partenza: Capodarco di Fermo
Località di arrivo: Capodarco di fermo
Tempo di percorrenza: 7:45
Chilometri: 63
Grado di difficoltà: ...
Descrizione delle difficoltà: qualche sterrato, qualche "strappetto", difficoltà a riconoscere gli incroci
Periodo consigliato: evitare il caldo eccessivo
Segnaletica: no
Dislivello in salita: 1500 crca
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 296
Descrizione
PROLOGO:
Chi segue un po le mie attività avrà notato che sono un po "disattivo" ultimamente. La colpa è dovuta a vari fattori che mi hanno fatto preferire il non allontanarmi troppo da casa. Ma non significa che sono stato tutto il tempo sul divano, mi sono solo dedicato ad attività che potessero essere svolte nei dintorni di casa e, nella mia situazione, sono dovuto tornare sulla bicicletta dopo circa 20 anni di digiuno. dopo aver completato qualche breve giro di poche ore qui nei dintorni e aver aspettato che passasse l'allerta meteo, finalmente posso di nuovo programmare una escursione come si deve ma, cercando altre stradine secondarie (ma anche "terziarie"...) da fare in bici nei dintorni di casa aiutato da google maps e heart, l'occhio segue la linea trascurata delle via emarginate e non riesce a fermarsi. Continua, stradina dopo stradina, sterrato dopo sterrato, fino a completare un anello che, con precisione quasi assoluta, percorre i bordi del territorio comunale di Fermo che di solito coincidono con i crinali che separano i vari torrenti che scendono al mare.
La lunghezza del percorso può andarmi bene, il dislivello non mi spaventa e così decido di trascurare per una volta i Sibillini e il Ceresa e di proporvi un'escursione un po diversa che presenta la zona che ho scelto come "casa".
PRESENTAZIONE:
Fermo è la mia città adottiva ormai da 12 anni e devo dire che, nonostante tutta la zona sia un po troppo vicino al mare per i miei gusti, mi ci trovo bene perché penso che sia il giusto compromesso tra comodità e ambiente naturale (anche se io trovo che sia tutto troppo coltivato, comunque i pascoli di pecore non è difficile incontrarli anche sotto casa).
Chi capitasse per caso da queste parti, affidandosi unicamente ai toponimi, potrebbe pensare di essere giunto in qualche non precisata valle alpina visto che i comuni hanno nomi come "Monte Urano", "Monte san Pietrangeli", "Montegiberto", "Montottone", "Montelparo", "Monte san Giusto", "Montegranaro", ecc .... In realtà è difficile che un comune superi i 300 mt slm ma, forse per il fatto che sono tutti poggiati sulla cima di un collina, hanno nomi un po ingannevoli.
Questo giro che sto presentando non vuole mostrare gli aspetti più turistici, storici o culturali del territorio (ci sono figure più autorevoli di me per quel lavoro), la mia intenzione è quella di presentarne un "ritratto" visto con i miei occhi.
RELAZIONE:
Per correttezza il titolo della discussione sarebbe dovuto essere "4 pedalate intorno a Fermo" o meglio "4 pedalate nel territorio di Fermo" perché in effetti non sono partito da fermo ma da Capodarco che è la frazione dove abito e di fatto non sono uscito che per pochi mt dal comprensorio del comune. Però non ho saputo resistere al gioco di parole (per altro scontatissimo e abusatissimo) e la scelta è andata al titolo in calce.
Ripeto, parto da Capodarco di Fermo alle 6:00 (stranamente puntuale) molto motivato. Ammetto che un po temevo le dimensioni del tracciato che, se per gli esperti è poco più di una gitarella, per me era un po un salto nel buio. Non temevo tanto i dislivelli o le pendenze (oltre ai rapporti classici della bici potevo contare nelle "ridottissime" che consistono nel "ridurmi" a spingere la bici a piedi
) quanto le ore sul sellino 
ma devo dire che è andata meglio delle mie prime uscite 
.
E' difficile e sarebbe comunque troppo tedioso parlare di ogni incrocio superato per cui tralascio questo tipo di dettagli (chi fosse interessato può chiedermeli in seguito). Dico solo che il giro è stato molto appagante sia dal punto di vista del panorama che del percorso. Io, oltre ad essere pesantemente fuori allenamento in salita, sono diventato anche piuttosto impedito in discesa, per cui, sommando anche il tempo perso a fare foto e cercare di orientarmi (ho dovuto imparare il tragitto a memoria perché non ho trovato cartine sufficientemente dettagliate), alla fine ho maturato un sensibile ritardo ... ma nessuno mi correva dietro. Comunque, a parte 5 o 6 brevi strappi, sono stato sempre sui pedali.
Ci sono purtroppo due "purtroppo": uno è che non si vedevano i Sibillini, spesso da casa mia si vede anche il Gran Sasso mentre oggi niente ed è un vero peccato; l'altro sono le foto: mi ero apposta portato la compatta perché sapevo che lo smartphone non sarebbe stato all'altezza, ma questa ha pensato di non accendersi e così ho dovuto rimediare con il Quechua phone 5 e infatti i risultati sono molto deludenti.
Ho anche registrato qualche ora di filmati, appena riesco carico un breve video che secondo me meriterà più delle foto (ma di poco eh ?!) d'altronde sono stato ore con il telefono sulla testa per cui il video ve lo sorbite
.
Questo è un tentativo casareccio di farvi avere un'idea del percorso (foto al computer)
Questa mi piaceva perché ben riassume un po l'anima della zona: voglia di modernità e radici antiche (campo fotovoltaico e pollaio. Tra l'altro io ho i pannelli e le galline).
Questa invece descrive chiaramente un problema ormai molto comune: coltivazioni fin sugli argini e inevitabile frana
questa l'ho intitolata "proteggi i tuoi confini". Non riguarda problemi nazionali ma un mio problema personale che appunto mi sta costringendo a cintare il mio giardino...
Quando ho visto questa bella fonte ho pensato "che bella bevuta che mi faccio!!!!" e invece uno sbiaditissimo cartello pare dicesse che non era potabile... comunque bella!!
Ho ormai quasi completato il giro, questa torre ben visibile da lontano può ingannare suggerendo la presenza di un castello ...si tratta di una fattoria con tanto di pecorone di guardia
Adesso altre foto a random:
Data: 28/05/2015
Regione e provincia: Marche, Fermo
Località di partenza: Capodarco di Fermo
Località di arrivo: Capodarco di fermo
Tempo di percorrenza: 7:45
Chilometri: 63
Grado di difficoltà: ...
Descrizione delle difficoltà: qualche sterrato, qualche "strappetto", difficoltà a riconoscere gli incroci
Periodo consigliato: evitare il caldo eccessivo
Segnaletica: no
Dislivello in salita: 1500 crca
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 296
Descrizione
PROLOGO:
Chi segue un po le mie attività avrà notato che sono un po "disattivo" ultimamente. La colpa è dovuta a vari fattori che mi hanno fatto preferire il non allontanarmi troppo da casa. Ma non significa che sono stato tutto il tempo sul divano, mi sono solo dedicato ad attività che potessero essere svolte nei dintorni di casa e, nella mia situazione, sono dovuto tornare sulla bicicletta dopo circa 20 anni di digiuno. dopo aver completato qualche breve giro di poche ore qui nei dintorni e aver aspettato che passasse l'allerta meteo, finalmente posso di nuovo programmare una escursione come si deve ma, cercando altre stradine secondarie (ma anche "terziarie"...) da fare in bici nei dintorni di casa aiutato da google maps e heart, l'occhio segue la linea trascurata delle via emarginate e non riesce a fermarsi. Continua, stradina dopo stradina, sterrato dopo sterrato, fino a completare un anello che, con precisione quasi assoluta, percorre i bordi del territorio comunale di Fermo che di solito coincidono con i crinali che separano i vari torrenti che scendono al mare.
La lunghezza del percorso può andarmi bene, il dislivello non mi spaventa e così decido di trascurare per una volta i Sibillini e il Ceresa e di proporvi un'escursione un po diversa che presenta la zona che ho scelto come "casa".
PRESENTAZIONE:
Fermo è la mia città adottiva ormai da 12 anni e devo dire che, nonostante tutta la zona sia un po troppo vicino al mare per i miei gusti, mi ci trovo bene perché penso che sia il giusto compromesso tra comodità e ambiente naturale (anche se io trovo che sia tutto troppo coltivato, comunque i pascoli di pecore non è difficile incontrarli anche sotto casa).
Chi capitasse per caso da queste parti, affidandosi unicamente ai toponimi, potrebbe pensare di essere giunto in qualche non precisata valle alpina visto che i comuni hanno nomi come "Monte Urano", "Monte san Pietrangeli", "Montegiberto", "Montottone", "Montelparo", "Monte san Giusto", "Montegranaro", ecc .... In realtà è difficile che un comune superi i 300 mt slm ma, forse per il fatto che sono tutti poggiati sulla cima di un collina, hanno nomi un po ingannevoli.
Questo giro che sto presentando non vuole mostrare gli aspetti più turistici, storici o culturali del territorio (ci sono figure più autorevoli di me per quel lavoro), la mia intenzione è quella di presentarne un "ritratto" visto con i miei occhi.
RELAZIONE:
Per correttezza il titolo della discussione sarebbe dovuto essere "4 pedalate intorno a Fermo" o meglio "4 pedalate nel territorio di Fermo" perché in effetti non sono partito da fermo ma da Capodarco che è la frazione dove abito e di fatto non sono uscito che per pochi mt dal comprensorio del comune. Però non ho saputo resistere al gioco di parole (per altro scontatissimo e abusatissimo) e la scelta è andata al titolo in calce.
Ripeto, parto da Capodarco di Fermo alle 6:00 (stranamente puntuale) molto motivato. Ammetto che un po temevo le dimensioni del tracciato che, se per gli esperti è poco più di una gitarella, per me era un po un salto nel buio. Non temevo tanto i dislivelli o le pendenze (oltre ai rapporti classici della bici potevo contare nelle "ridottissime" che consistono nel "ridurmi" a spingere la bici a piedi
) quanto le ore sul sellino ma devo dire che è andata meglio delle mie prime uscite .E' difficile e sarebbe comunque troppo tedioso parlare di ogni incrocio superato per cui tralascio questo tipo di dettagli (chi fosse interessato può chiedermeli in seguito). Dico solo che il giro è stato molto appagante sia dal punto di vista del panorama che del percorso. Io, oltre ad essere pesantemente fuori allenamento in salita, sono diventato anche piuttosto impedito in discesa, per cui, sommando anche il tempo perso a fare foto e cercare di orientarmi (ho dovuto imparare il tragitto a memoria perché non ho trovato cartine sufficientemente dettagliate), alla fine ho maturato un sensibile ritardo ... ma nessuno mi correva dietro. Comunque, a parte 5 o 6 brevi strappi, sono stato sempre sui pedali.
Ci sono purtroppo due "purtroppo"
: uno è che non si vedevano i Sibillini, spesso da casa mia si vede anche il Gran Sasso mentre oggi niente ed è un vero peccato; l'altro sono le foto: mi ero apposta portato la compatta perché sapevo che lo smartphone non sarebbe stato all'altezza, ma questa ha pensato di non accendersi e così ho dovuto rimediare con il Quechua phone 5 e infatti i risultati sono molto deludenti.Ho anche registrato qualche ora di filmati, appena riesco carico un breve video che secondo me meriterà più delle foto (ma di poco eh ?!) d'altronde sono stato ore con il telefono sulla testa per cui il video ve lo sorbite
.Questo è un tentativo casareccio di farvi avere un'idea del percorso (foto al computer
)
Questa mi piaceva perché ben riassume un po l'anima della zona: voglia di modernità e radici antiche (campo fotovoltaico e pollaio. Tra l'altro io ho i pannelli e le galline
).
Questa invece descrive chiaramente un problema ormai molto comune: coltivazioni fin sugli argini e inevitabile frana
questa l'ho intitolata "proteggi i tuoi confini". Non riguarda problemi nazionali ma un mio problema personale che appunto mi sta costringendo a cintare il mio giardino...
Quando ho visto questa bella fonte ho pensato "che bella bevuta che mi faccio!!!!" e invece uno sbiaditissimo cartello pare dicesse che non era potabile... comunque bella!!
Ho ormai quasi completato il giro, questa torre ben visibile da lontano può ingannare suggerendo la presenza di un castello ...si tratta di una fattoria con tanto di pecorone di guardia
Adesso altre foto a random:
Allegati
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