5 laghi in 3 province in moto

desideravo raccontarvi questa mia escursione motociclistica fatta a luglio 2009.
essendo tale però non me la sono sentita di inserirla nell'apposita sezione:

Sono un siciliano che ama visceralmente la sua terra, e non credo necessiti andare in capo al mondo per vedere delle belle cose. C’è tanto da girare qui…

Da quando sono stato trasferito per lavoro a Palermo, vivendo da solo, avevo l’abitudine di prendere la moto ed ogni tanto andare a fare un giro in giro.
Mitiche sono state la passeggiata a S. Vito lo Capo passando per Partitico, Avola, Segesta solcando solo strade interprovinciali o anche meno importanti con bagnetto a Scopello. O quella da dimenticare, dove ho forato alle 14 sotto il sole cocente nel bel mezzo del nulla vicino a Mezzojuso. Il tutto con un Aprilia 50.
Più tranquilla invece, perché fatta con una moto più performante, la passeggiata a Selinunte passando per Trapani, le saline, i mulini… insomma non mi sono perso nulla.

Quando posso ripeto queste esperienze e giusto ieri ho deciso di percorrere un altro spicchio di Sicilia.
L’itinerario ha compreso il passaggio da Piana degli Albanesi e relativo lago, Ficuzza ed il limitrofo lago di Scanzano, Corleone, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, lago Arancio, Santa Margherita del Belice, Montevago, lago di Garcia, Salaparuta, lago Poma, San Giuseppe Jato, Pioppo, Palermo.
Anche questa volta ho preferito percorrere strade secondarie finchè ho potuto.
Visto che oltre alla passione per la moto ho anche quella della fotografia mi sono portato dietro quasi tutta l’attrezzatura, giusto nel dubbio che sarebbe potuto servire questo o quell’obiettivo.

Altra novità è stata quella di affidarmi completamente (grosso sbaglio) al GPS pianificando prima l’itinerario con il programma TYRE (gratuito) che mi ha consentito di tradurlo nel formato .itn gradito al tomtom.
Per la collocazione del dispositivo ho comprato il porta satellitare della GiVi S850.
Un bell’attrezzo, che consente di mettere sotto plastica qualsiasi dispositivo, predisposto alle piogge monsoniche, con una pratica seconda tasca ideale per tenerci il portafoglio, ma, di colore nero.
In pratica se non avessi provveduto a tenere parzialmente aperta la cerniera della tasca mi si sarebbe cotto il tutto!!!

Parto da Palermo verso le otto del mattino, e dopo una tappa al tabacchino mi inerpico verso Piana degli Albanesi. La strada la conosco ormai bene per averla fatta qualche mese fa in occasione di una gara di Enduro.
Mi fermo alla Piana della Bontà dove faccio colazione.
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In questo posto i diabetici tirano le cuoia già avvicinandovisi.
I mitici cannoli di Piana, piccola pasticceria a go go, paste di tutti i tipi, e poi il salato… si spazia dal tipico sfincione palermitano agli arancini, iris, calzoni insomma sicuramente di fame non morite. All’orario poi fanno anche dell’ottimo pane. Sono gentili al punto giusto ma dei prezzi sinceramente non so parlarvene.
Ho sempre pagato contento e quindi non ci ho fatto caso.
All’uscita accendo il GPS e mi faccio fare strada, non senza prima fare quache foto al lago di Piana

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Mi avvio lungo la SP5: un tranquillo susseguirsi di curve con panorami mozzafiato e qulcosa che vale la pena fotografare.

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Arrivato al bivio per il lago di Scanzano devio e dopo pochi chilometri e sono di fronte al mio secondo lago. Il tempo di immortalare i luoghi e mi avvio alla volta di Ficuzza.

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Qui di una veloce occhiata al palazzo fatto edificare da Re Ferdinando III di Borbone come ristoro e residenza durante le sue battute di caccia nel vicino bosco della Ficuzza, da me già visitato in una precedente gita, il tempo di un succo di frutta qualche foto e via in direzione Corleone.


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Siamo sulla ss118, ed è un bellissimo misto veloce. Ma io con lo scooter mi godo il paesaggio ed ogni tanto mi fermo a scattare una foto.
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Arrivato a Corleone, giusto per accontentare tomtom prendo un senso vietato che però mi porta quasi subito fuori dal paese.
Sinceramente non so che strada sia, ma è molto tortuosa e non proprio il massimo come fondo stradale. Cominciano i campi di grano, in alcuni è già stato mietuto e raccolto in balle cilindriche. Il caldo è veramente forte ma lo sento poco vuoi perché ci sono abituato vuoi perché il vento che prendo camminando tanto clado non è. Insomma l’importante è non fermarsi.
Strada facendo trovo degli scorci che ritengo sia giusto immortalare:

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Raggiungo Contessa Entellina, seguendo la segnaletica per il centro mi ritrovo nel vecchio paese, con la pavimentazione stradale in porfido ed i balconi pieni di colori.
Altra pausa al bar per altro succo di frutta e vado alla ricerca di un benzinaio per rabboccare.
Ed è adesso che sorge il primo ed unico problema: la batteria del cellulare-GPS comincia a dare i primi segnali di stanchezza. Il mio Beverly possiede una presa accendisigari sotto la sella, ma oltre al essere piuttosto lasca, il cavetto di alimentazione non mi consente di arrivare al GPS collocato sopra il contachilometri.
Dopo vari tentativi, fermandomi nelle poche zone d’ombra che trovo, ho messo le tende in un’area attrezzata della forestale. Ho aperto la sella, smontato il cellulare (che scottava) ed in primis l’ho fatto raffreddare.
Poi trovata la giusta posizione del connettore (l’ho detto che era lasco vero?) e l’ho metto finalmente sotto carica.
Dopo un’oretta la batteria è carica poco meno che a metà (grrrr!!!) ed decido di riporre il tutto ben avvolto in una pezza sotto la sella, e proseguire nell’itinerario seguendo la segnaletica.
In una sella sento il verso di un volatile, alzo lo sguardo e vedo due splendidi falchetti fermi sopra di me. Non faccio in tempo ad uscire la macchina che loro scendono in picchiata nella vallata e non fanno più ritorno…
Avvicinandomi a Sambuca di Sicilia incontro un sacco di agriturismo ristoranti e trattorie, mi sarei fermerei molto volentieri ma sono le tre meno un quarto e non mi va di essere mandato a quel paese o mangiare i rimasugli del pranzo.
A Sambuca chiedo la strada per Santa Margherita del Belice ed è proprio in quella direzione che vedo il quinto lago non in programma, il lago Aranci.
Piccola deviazione, ed imbocco una stradina che non vedeva asfalto da almeno una trentina d’anni. Mi fermo, mi spoglio (casco, zaino, auricolare occhiali…) scatto un paio di foto e ritorno sui miei passi.

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Strada facendo passo vicino al Feudo Aranci. Sembra un agriturismo da 12 stelle e sinceramente avrei voglia di visitarlo, ma è tardi e proseguo. I vigneti si estendono a perdita d’occhio.
A Santa Margherita del B. paese del Gattopardo mi fermo nel bar omonimo.
Un cannolicchio, un caffè e 3 bicchieri d’acqua.
Il sole picchia come un maglio, e decido di mettermi il giubbino.
Ho le braccia in fiamme ed il cappello ultralight preso da decathlon non basta a mantenermi fresco.
Il vecchietto seduto al bar mi guarda interdetto, ed io mentre mi sento con casa usando il cellulare finalmente carico, indico il cielo e poi faccio il segno delle bastonate, lui si apre in un sorriso (ha capito) e fa vigorosamente cenno di sì con la testa.
Riaccendo il GPS e gli comunico che desidero raggiungere la tappa successiva ovvero Montevago, ma lui così come era successo a Contessa Entellina non ne vuole sentire e comincia a farmi girare in lungo ed in largo per il paese, poi, finalmente, mi porta fuori, ma anziché seguire la segnaletica per Montevago mi porta in direzione di Sambuca di Sicilia (un’altra volta???).
Voglio dargli fiducia e penso che prima o poi mi farà piegare verso sinistra in qualche stradina per raggiungere la destinazione passando per vie traverse.
Alle porte di Sambuca capisco che secondo lui devo ancora passare da lì (capirò in seguito perché) e non sente ragione di annullare questa tappa.
Decido quindi di passare ai vecchi metodi, esco dalla modalità itinerario, gli chiedo di calcolare dove sono e quindi con la funzione portami da A a B imposto Montevago. Lui finalmente capisce…
Usato così è una pacchia, è tutto molto più semplice.
Dopo Monte Vago mi dirigo verso la diga di Garcia seguendo una segnaletica che mi promette 5 km all’arrivo. Il GPS vista la deviazione sul percorso comincia a dirmi di fare inversione appena possibile. Decido di spegnerlo.
Secondo voi quanto sono lunghi 5 chilometri?
Il sole ci dà dentro alla grande, se mi fermo parte subito la ventola del radiatore e l’asfalto è pronto per la frittata.
La strada è tutta un bozzo, in alcuni punti ne manca metà ed in altri è sterrato. Dopo aver girato attorno a non so quante colline finalmente la vedo. La diga!
Ovviamente l’accesso alla strada che ci passa sopra è interdetto e proseguo costeggiando il lago. Pausa fotografie.

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Ormai stanco, ma più che del viaggio del combattere con tomtom, salto un pezzo di percorso e punto direttamente al lago Poma.
Anche qui percorro stradine interpoderali, comunali, insomma di qualsiasi tipo fossero incrociando solo contadini che mietetono il grano.
Altro stop all’ultimo lago per delle foto:

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Bevo dell’ottima e fresca acqua presa in una fontana di Santa Margherita e quindi via alla volta di San Giuseppe Jato, Pioppo e quindi casa.
In pratica ho toccato oltre a quella di Palermo le province di Agrigento e Trapani

Totale circa 220 kilometri

Tempo di percorrenza incluse fermate salva deretano circa 10 ore.

Conclusioni-considerazioni per girare la Sicilia d’estate.
I guanti sono utilissimi, se non fosse che era un’altra cosa da levarmi per fotografare li avrei tenuti. Inoltre evitano di far diventare le manopole come delle caramelle leccate (ed a me le mani sudano poco).
Anche sotto la canicola di agosto un giubbino è fondamentale. Evita la disidratazione e le scudisciate del sole.
Se usate i sandali mettete in programma i piedi abbronzati a strisce.
Pantaloni lunghi ammenochè non abbiate la pelle di un facocero. Ustionarsi le cosce non è il massimo per dormire bene la sera dopo.
Portate 2 o tre piccole bottiglie d’acqua ghiacciate. Vendono dei contenitori termici veramente piccoli ma molto buoni. Nel sottosella del Beverly ci stanno alla grande e garantiscono sempre un sorso d’acqua fresca (è vero che ogni acqua leva sete, ma quella calda…).
Un foulard leggero è comodo per proteggere la gola. Non sembra ma si suda, solo che il vento caldo della velocità non ce ne fa accorgere.
Ieri ho perso 3 chili! Sicuramente liquidi subito ripresi, ma pesarmi è stato impressionante.

Considerazioni motoristiche
Il Beverly si è comportato egregiamente. Grazie al cielo non mi ha dato nessun problema. Non so se consigliare di portarsi gli attrezzi essenziali: questi scooter moderni sembrano fatti per essere toccati solo dall’assistenza. Personalmente ho sempre dietro un Leatherman e ritengo sia sufficiente.
Altrimenti il classico set da endurista mi ha tolto d’impaccio dalle situazioni più strane.

Considerazioni GPS
Prima di mettere la vostra gita in mano a tomtom studiatevelo bene!
La funzione itinerario esige che si passi per tutti i punti che gli sono stati impostati. Il problema è che se gli dico di passare per tal paese lui prende come punto di passaggio il centro e se si decide di passarci solo vicino cominciano i guai. Bisogna a questo punto entrare in modalità itinerario, e nella lista dei punti di passaggio, impostarlo come già visitato. Dare conferma ed aspettare che calcoli di nuovo il percorso.
Se non si vuole quindi correre il rischio di incomprensioni e relativi esaurimenti consiglio una cartina stradale dettagliata ed un foglio con sopra annotate tutte le tappe salienti dell’itinerario.
Alla peggio si va a manina come una volta…
È possibile anche stampare il road-book, ma nel mio caso si trattava di 18 pagine e sinceramente non me l’ero sentita (male! Molto male!).
Prevedere sempre una fonte di corrente e l’occorrente per ricaricare GPS e/o cellulare. Non si può mai sapere… Il caldo fa brutti scherzi, e nel mio caso ha addirittura mandato in protezione la batteria del cellulare costringendomi prima di ricaricarla a farla raffreddare.
Accertatevi che tale fonte funzioni bene e se sotto fusibile portate quello di scorta.
Siate sicuri che i connettori facciano bene il loro lavoro anche in movimento, altrimenti dopo una buca il processo di ricarica a voi tanto caro andrà a putt… e ve ne accorgerete solo dopo.
Sconsiglio vivamente i porta cell/GPS come quelli che si montano in macchina.
Le strade della Sicilia sanno essere molto dissestate e non ci vuole nulla a far volare via il tutto. Meglio un attrezzo a tasca. Si fissa la manugrio, si chiude la zip et voilà.
Attenzione però all’effetto serra...
Considerate anche un sistema di protezione e/o ventilazione adeguato.
Le mie sono considerazioni fatte da uno stakanovista della moto.
Se devo fare 10 ore sotto il sole non ho alcun problema, dipende invece se le vostre attrezzature o il vostro passeggero/a sono della stessa idea.

Considerazioni finalissime

L’ho fatto ieri e lo rifarei domani.
Il caldo?: Cos’è?
Andare in giro per il mondo? Prima giriamo la nostra terra, che ha veramente tanto da farci vedere.
 
Ultima modifica:
bellissimo itinerario e bellissime foto . io con il bendit penso avrei le gambe in fiamme .

saruzzo, quando vuoi ti organizzo un giro della sicilia occidentale da farti leccare le orecchie!
possiamo spaziare da agriturismo a B&B a bivacco, dal turismo di massa ai posti più sperduti.
 
Andare in giro per il mondo? Prima giriamo la nostra terra, che ha veramente tanto da farci vedere.
Giusto! Non c'è bisogno di fare migliaia di chilometri per trovare luoghi eccezionali, quando magari non conosciamo neanche il bosco dietro casa, solo perchè lo consideriamo "banale"! ;)

Ps: vedo che non sono l'unico "pazzo" che macina chilometri in spùter!
Anche se in realtà per me non è una scelta "volontaria"... :lol:
 
tu, seriamente, non puoi avere la minima idea di quanto io ti stia invidiando...
io AMO la Sicilia è una terra stupenda, poi hai citato Scopello all'inizio.. MAMMA CHE BEI RICORDI!!!:D
 
desidero ringraziare tutti per la visita e per i complimenti.
avrei potuto scattare più foto (comunque non le ho pubblicate tutte...), ma non potete avere idea di come il sole martellasse. solo in movimento si aveva l'illusione di stare più freschi (non dimenticate i 3 kg!). ho in mente un'altro giro simile, ma piegando di più verso l'interno e quindi girare attorno a caltagirone, enna e caltanissetta per poi tornare passando da agrigento e selinunte. questa volta però i km rischiano di essere quasi il doppio.
qualcuno vuole venire?
 
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