- Parchi del Lazio
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- Parco Regionale dei Monti Simbruini
Data: 25 Gennaio 2014
Regione e provincia: Lazio (FR)
Località di partenza: Campo Staffi
Località di arrivo: Colli Staffi
Tempo di percorrenza: 1 ora andata, 1 ora ritorno;
Grado di difficoltà: con neve E, senza neve T;
Periodo consigliato: tutto l'anno;
Segnaletica: Non visibile causa neve;
Quota massima: 1835 metri;
Accesso stradale: da Filettino (FR) SP 30 sino alla stazione sciistica di Campo Staffi;
Descrizione
Come ormai la maggior parte di voi avrà capito, in questi ultimi periodi mi sto concentrando sempre più sulle uscite-fotografiche mirate più che sulle grandi imprese Appenninistiche (quali ad esempio la salita in invernale sull'Amaro, che comunque invidio non poco a chi l'ha fatta).
Il motivo fondamentalmente è uno: la mancanza cronica di tempo da dedicare ad uscite a tempo pieno.
Ecco quindi che dovendo fare di necessità virtù ho iniziato ad aggirarmi su per i miei monti ad orari non convenzionali per i più (con partenze nel tardo pomeriggio e rientri in notturna) alla ricerca di quella che fotograficamente parlando è la "miglior luce"!!!
Spero comunque vivamente di poter trovare presto tempo per tornare a calcare i sentieri di qualche grande classico dell'Appennino....
Ma veniamo a noi...Con la prima vera grande nevicata di stagione (dopo i timidi accenni di inizio Dicembre), sabato 25 Gennaio, insime al mio amico Francesco siamo saliti sui Colli Staffi alla ricerca di qualche scatto fotografico degno di nota.
La giornata sin dal mattino si annunciava splendida, con il cielo terso spazzato da forti venti di tramontna; alle 14 siamo partiti alla volta di Campo Staffi, triste (ahimé) stazione sciistica ma comunque ottimo punto di partenza per escursioni sul margine meridionale dei Simbruini.
Arrivati al parcheggio alle ore 15.00, dopo aver attraversato in macchina uno scenario cristallizato, il meteo si rivela non dei migliori (per non dire brutto...) con la nebbia che avvolge tutto ed il vento che soffia freddo e forte. Nonostante ciò proseguiamo dritti verso la meta prefissata, il punto più elevato della dorsale dei Colli Staffi.
In questo mare bianco è impossibile capire la direzione verso la quale proseguire ed a guidarci è solo l'intuito e la conoscenza dell'orografia del luogo. La neve fresca è alta oltre il metro ed avanzare anche con le ciaspole ai piedi è abbastanza faticoso.
Giunti in cima al crinale le forti raffiche di tramontana spazzano la neve ghiacciata. Decidiamo di gettarci quindi nella valle sottostante dove potremo proseguire sotto-vento. Quì l'ambienete e solitario e silenzioso, ovattato dalla grande quantità di neve caduta; un gruppo di larici sono l'unica nota di colore in un mare bianco.
Il cielo pare a tratti scoprirsi dalle nubi e dalle nebbie, così risaliamo sul crinale per godere del panorama sui vicini Monti Cantàri ed Ernici. In basso le faggete sembrano immense cristalliere, fragili ed immobili sotto il peso della neve ghiacciata sui loro rami.
Di fronte a noi il Viglio non vuole farsi vedere in tutta la sua interezza, sempre coperto in parte dalle nubi.
La temperatura è proibitiva, sicuramente oltre i -10°, e restare esposti alle intemperie diviene provante. Lo spettacolo che si va comunque delineando davanti ai nostri ochhi e di quelli memorabili! Alberi ghiacciati, distese di neve incontaminata e soprattutto la calda luce del tramonto che si fa spazio tra le nubi!
Pian piano il sole cala dietro l'orizzonte e la calda luce si trasforma in bagliori d'argento, mentre nel cielo balenano gli ultimi riflessi del crepuscolo.
Il rientro avviene sotto la flebile luce della sera riflessa dal candore della neve. Gli scenari che si estendono davanti ai miei occhi sono austeri e severi ma al contempo meravigliosi, incantati. Se non fosse per il freddo intenso resterei a lungo ad osservare la magia della natura. Al rientro all'auto ormai tuto è avvolto nel buio; immobile.
Questa breve ma intensa avventura la ricorderò a lungo per i paesaggi ghiacciati ed incantati, per le temperature polari e per la solitudine offerta dal luogo; la ricorderò come una piccola spedizione antartica!
Quì potete trovare il racconto completo:
Antartica Simbruina | Daniele Frigida
Un saluto
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