C
ciclotore2
Guest
Dai 18 ai 24 usai autostop come sistema di viaggio principale. Raggiunsi la Francia, la Svizzera, la Germania, la Spagna ma soprattutto percorsi in lungo e largo la nostra bellissima ed unica Italia.
Faccio parte di quella generazione di figli di operai con pochi soldi in tasca e tanti sogni per la testa che non volevano rinunciare a realizzare i propri sogni.
Fra anni di cassa integrazione ed una vita modesta i miei genitori non sempre potevano assecondare le mie richieste e le cose che mi piacevano me le pagavo facendo i famosi "lavoretti" extra in modo autonomo, quindi invece di comprarmi vestiti firmati, andare in discoteca, mangiare una pizza ed altre attività inutili, riempito il salvadanaio in vista della bella stagione. Con 700-800 mila lire messi un un libretto di risparmio postale e conducendo una vita nomade, di cose interessanti se ne facevano. Me la sono spassata ma ho anche tribolato. Eppure quel tipo di vita estrema mi aveva "stregato" ed avevo preso la dipendenza. Se lo rifarei? Certamente ma non in questa brutta epoca, dove purtroppo tutto cambia troppo rapidamente, la gente si e' incattivita e ci sono maggiori pericoli. Qui di seguito riporto alcuni aneddoti, i racconti veri e propri li sto traacrivendo sul mio Blog.
Torino - Sicilia
Non so quante volte e con qualunque stagione ho percorso le autostrade italiane. Seppure preventivavo sempre 3-4 giorni in full immersion, alcune volte ci impiegavo poco piu' di 24 ore di viaggio effettivo. Il tutto dipendeva sulla fortuna nel trovare il passaggio diretto, cosa che avveniva maggiormente coi camionisti.
Il mio punto di partenza era lo svincolo di Stupinigi verso la Tangenziale Sud. Normalmente cercavo un passaggio fimo al grill di Felizzano e se mi andava bene di Sestri Levante, oppure un bel tiro fino a Savona. Se trascorreva oltre un ora percorrevo a piedi i 5-6 km fino al grill di Nichelino Sud ed a quel punto diventava piu' facile trovare il passaggio. Ho viaggiato tantissimo coi camionisti e posso dire che dietro la scorza goliardica o addirittura barbera e dietro a leggende infelici dietro a a questo stereotipi ci sono brave persone e tanti padri di famiglia.
Quando approdavo al grill della Bocca di Magra il passo successivo diventava quello di cercare un passaggio per il grill successivo, ossia quello Firenze Nord e poi giu' verso il meridione.
Faccio parte di quella generazione di figli di operai con pochi soldi in tasca e tanti sogni per la testa che non volevano rinunciare a realizzare i propri sogni.
Fra anni di cassa integrazione ed una vita modesta i miei genitori non sempre potevano assecondare le mie richieste e le cose che mi piacevano me le pagavo facendo i famosi "lavoretti" extra in modo autonomo, quindi invece di comprarmi vestiti firmati, andare in discoteca, mangiare una pizza ed altre attività inutili, riempito il salvadanaio in vista della bella stagione. Con 700-800 mila lire messi un un libretto di risparmio postale e conducendo una vita nomade, di cose interessanti se ne facevano. Me la sono spassata ma ho anche tribolato. Eppure quel tipo di vita estrema mi aveva "stregato" ed avevo preso la dipendenza. Se lo rifarei? Certamente ma non in questa brutta epoca, dove purtroppo tutto cambia troppo rapidamente, la gente si e' incattivita e ci sono maggiori pericoli. Qui di seguito riporto alcuni aneddoti, i racconti veri e propri li sto traacrivendo sul mio Blog.
Torino - Sicilia
Non so quante volte e con qualunque stagione ho percorso le autostrade italiane. Seppure preventivavo sempre 3-4 giorni in full immersion, alcune volte ci impiegavo poco piu' di 24 ore di viaggio effettivo. Il tutto dipendeva sulla fortuna nel trovare il passaggio diretto, cosa che avveniva maggiormente coi camionisti.
Il mio punto di partenza era lo svincolo di Stupinigi verso la Tangenziale Sud. Normalmente cercavo un passaggio fimo al grill di Felizzano e se mi andava bene di Sestri Levante, oppure un bel tiro fino a Savona. Se trascorreva oltre un ora percorrevo a piedi i 5-6 km fino al grill di Nichelino Sud ed a quel punto diventava piu' facile trovare il passaggio. Ho viaggiato tantissimo coi camionisti e posso dire che dietro la scorza goliardica o addirittura barbera e dietro a leggende infelici dietro a a questo stereotipi ci sono brave persone e tanti padri di famiglia.
Quando approdavo al grill della Bocca di Magra il passo successivo diventava quello di cercare un passaggio per il grill successivo, ossia quello Firenze Nord e poi giu' verso il meridione.
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