Dati
Data: 09.03.2014
Regione e provincia: Marche, Pesaro e Urbino
Località di partenza: Piobbico
Località di arrivo: Piobbico
Tempo di percorrenza: 6-7 h
Chilometri: 10,50 km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello notevole, brevi tratti ripidi ed esposti
Periodo consigliato: Tutto l'anno ma con assenza di neve a bassa quota
Segnaletica: Buona. Sentieri CAI: 1 > 2
Dislivello in salita: 1050 m
Dislivello in discesa: 1050 m
Quota massima: 1280 m slm
Accesso stradale: SP257 (Apecchiese) fino a Piobbico > seguire indicazioni per la chiesetta di Santa Maria in Val d'Abisso
Traccia GPS: gpx visualizzabile / scaricabile dalla mappa
Descrizione
Arriviamo la mattina alle pendici del Monte Nerone con l'intenzione di raggiungere la Balza Forata, toccare il Rifugio Corsini e discendere nuovamente verso Piobbico da un secondo sentiero per raggiungere la macchina.
Il giro comincia quindi dal parcheggio della chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso che deve il nome alla valle che si apre al suo fianco ed attraverso la quale si comincia a salire seguendo il sentiero 1. Ecco una vista della suddetta Val d'Abisso e delle precarie condizioni metereologiche:
Il percorso sale, incrocia il torrente una mezza dozzina di volte, poi sale e per finire sale senza sosta. Il chilometro di dislivello totale si percorre pressapoco interamente durante i 4 e rotti km della prima metà del tragitto, dalla macchina al rifugio. Ciò detto, la prima parte del giro procede senza registrare intoppi ed ecco come si presenta la Balza Forata dai primi metri di sentiero (nella fascia centrale, a circa un terzo della larghezza della foto):
Qualche centinaio di metri più in alto, ecco un panorama verso NE sulla valle del Candigliano:
Si arriva infine alla presa d'acqua, dove è richiesto un minimo di accortezza se si desidera rimanere asciutti:
Anche il tratto di sentiero immediatamente successivo può presentare una piccola insidia per chi, come il sottoscritto, soffre la vicinanza di strapiombi e dirupi:
Superato questo punto, si prosegue senza difficoltà fino a costeggiare un ghiaione, già in vista della Balza:
Ed eccoci quindi strisciare felicemente verso la nostra prima meta:
Da qui ci godiamo il panorama sia verso la Val d'Abisso:
sia verso Piobbico:
Il percorso prosegue attraverso una vegetazione più fitta, tanto che spesso bisogna scansare gli alberi e non è semplice procedere con un buon ritmo:
Ma presto si arriva all'incrocio con la strada asfaltata che sale in vetta al monte. Da qui si può godere di una bella vista panoramica verso NO, che comprende Piobbico, la Balza Forata (magistralmente mimetizzata nella fascia centrale della foto, all'ombra) ed i Muracci (sulla sommità del colle in ombra a sinistra) dove si passerà in discesa:
In questa foto la Balza è più visibile:
Si riprende dunque il sentiero 1 e si comincia ad intravedere la vetta innevata del monte:
In poco tempo si raggiunge il Rifugio Corsini, dove ci si può rifocillare a dovere:
Noi avevamo portato panini al sacco, ma il profumo delle tagliatelle ci ha fatto tentennare. Se avete intenzioni di passare da queste parti buttate un occhio su internet per vedere se la cucina è aperta.
Nel frattempo si era alzato un vento gelido proveniente dalla valle che ci ha accolto alla ripresa della marcia lungo il sentiero 2:
Fortunatamente, appena il sentiero ha cominciato ad abbassarsi, il vento si è calmato ed il panorama si è aperto sulla zona calanchiva verso Ovest:
Il percorso procede senza difficoltà incrociando più volte il tracciato dell'elettrodotto:
Dopo qualche tempo si arriva ai Muracci, ruderi di un'antica fortificazione:
Da qui il percorso segue il filo di una balza:
A tratti il fondo del sentiero è sdrucciolevole ed il pendio discretamente ripido, il che, unito alla presenza ravvicinata di un dirupo, non rende la discesa troppo spensierata. Ecco di nuovo la vetta del Monte Nerone:
Non appena il sentiero abbandona la balza e gira verso destra, si comincia a scendere rapidamente verso l'abitato. Una volta riguadagnato l'asfalto, siamo tornati sulla provinciale per concludere l'anello e recuperare la macchina. Nel frattempo la Balza Forata stava per rientrare nell'ombra:
Altre foto del giro qui.
Data: 09.03.2014
Regione e provincia: Marche, Pesaro e Urbino
Località di partenza: Piobbico
Località di arrivo: Piobbico
Tempo di percorrenza: 6-7 h
Chilometri: 10,50 km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello notevole, brevi tratti ripidi ed esposti
Periodo consigliato: Tutto l'anno ma con assenza di neve a bassa quota
Segnaletica: Buona. Sentieri CAI: 1 > 2
Dislivello in salita: 1050 m
Dislivello in discesa: 1050 m
Quota massima: 1280 m slm
Accesso stradale: SP257 (Apecchiese) fino a Piobbico > seguire indicazioni per la chiesetta di Santa Maria in Val d'Abisso
Traccia GPS: gpx visualizzabile / scaricabile dalla mappa
Descrizione
Arriviamo la mattina alle pendici del Monte Nerone con l'intenzione di raggiungere la Balza Forata, toccare il Rifugio Corsini e discendere nuovamente verso Piobbico da un secondo sentiero per raggiungere la macchina.
Il giro comincia quindi dal parcheggio della chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso che deve il nome alla valle che si apre al suo fianco ed attraverso la quale si comincia a salire seguendo il sentiero 1. Ecco una vista della suddetta Val d'Abisso e delle precarie condizioni metereologiche:
Il percorso sale, incrocia il torrente una mezza dozzina di volte, poi sale e per finire sale senza sosta. Il chilometro di dislivello totale si percorre pressapoco interamente durante i 4 e rotti km della prima metà del tragitto, dalla macchina al rifugio. Ciò detto, la prima parte del giro procede senza registrare intoppi ed ecco come si presenta la Balza Forata dai primi metri di sentiero (nella fascia centrale, a circa un terzo della larghezza della foto):
Qualche centinaio di metri più in alto, ecco un panorama verso NE sulla valle del Candigliano:
Si arriva infine alla presa d'acqua, dove è richiesto un minimo di accortezza se si desidera rimanere asciutti:
Anche il tratto di sentiero immediatamente successivo può presentare una piccola insidia per chi, come il sottoscritto, soffre la vicinanza di strapiombi e dirupi:
Superato questo punto, si prosegue senza difficoltà fino a costeggiare un ghiaione, già in vista della Balza:
Ed eccoci quindi strisciare felicemente verso la nostra prima meta:
Da qui ci godiamo il panorama sia verso la Val d'Abisso:
sia verso Piobbico:
Il percorso prosegue attraverso una vegetazione più fitta, tanto che spesso bisogna scansare gli alberi e non è semplice procedere con un buon ritmo:
Ma presto si arriva all'incrocio con la strada asfaltata che sale in vetta al monte. Da qui si può godere di una bella vista panoramica verso NO, che comprende Piobbico, la Balza Forata (magistralmente mimetizzata nella fascia centrale della foto, all'ombra) ed i Muracci (sulla sommità del colle in ombra a sinistra) dove si passerà in discesa:
In questa foto la Balza è più visibile:
Si riprende dunque il sentiero 1 e si comincia ad intravedere la vetta innevata del monte:
In poco tempo si raggiunge il Rifugio Corsini, dove ci si può rifocillare a dovere:
Noi avevamo portato panini al sacco, ma il profumo delle tagliatelle ci ha fatto tentennare. Se avete intenzioni di passare da queste parti buttate un occhio su internet per vedere se la cucina è aperta.
Nel frattempo si era alzato un vento gelido proveniente dalla valle che ci ha accolto alla ripresa della marcia lungo il sentiero 2:
Fortunatamente, appena il sentiero ha cominciato ad abbassarsi, il vento si è calmato ed il panorama si è aperto sulla zona calanchiva verso Ovest:
Il percorso procede senza difficoltà incrociando più volte il tracciato dell'elettrodotto:
Dopo qualche tempo si arriva ai Muracci, ruderi di un'antica fortificazione:
Da qui il percorso segue il filo di una balza:
A tratti il fondo del sentiero è sdrucciolevole ed il pendio discretamente ripido, il che, unito alla presenza ravvicinata di un dirupo, non rende la discesa troppo spensierata. Ecco di nuovo la vetta del Monte Nerone:
Non appena il sentiero abbandona la balza e gira verso destra, si comincia a scendere rapidamente verso l'abitato. Una volta riguadagnato l'asfalto, siamo tornati sulla provinciale per concludere l'anello e recuperare la macchina. Nel frattempo la Balza Forata stava per rientrare nell'ombra:
Altre foto del giro qui.
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