Normativa E' lecito usare un ricetrasmettitore come ricevitore?

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Derrick

Guest
Come già spiegato in altra sezione del forum, o forse era questa, dal 2001 l'ascolto in banda radioamatoriale è
libero. Quindi puoi avere con te la bibanda e puoi ascoltare le bande radioamatoriali.

http://www.air-radio.it/istruzioni.html

Con la nuova normativa l'attività di radioascolto è libera. Non è più previsto che sia possibile solo con appositi apparecchi non atti alla trasmissione e dietro specifica autorizzazione. Io vado in montagna con le due antenne in bella vista sullo spallaccio dello zaino e nessun poliziotto o forestale m'ha mai detto nulla. Porto però sempre con me l'attestato di versamento del contributo di €15 per l'uso del PMR-446.

Quello che non puoi fare, se non hai la patente, è parlare. Però se c'è un'emergenza e non hai altro modo di chiamare soccorso naturalmente userai la bibanda anche senza patente. Ripeto si tratta di un caso abbastanza estremo. Se stai una mezz'oretta in ascolto qualcuno sui canali PMR lo trovi. Lì potresti avere un problema diverso, cioè chi ti ascolta e sente la chiamata di emergenza può non fidarsi di te ed avere paura di una denuncia per procurato allarme. In pratica questo è difficile che avvenga: se fai una chiamata d'emergenza dai qualche dato, nome e numero di telefono, e chi fa la chiamata al 118 riferirà che una persona che si è qualificata come X ha fatto la chiamata. Se non ti fai le matte risate mentre fai la chiamata d'emergenza è ovvio, secondo me, che vieni preso sul serio.

In Lombardia la RRM è ancora poco diffusa rispetto al Lazio ma l'uso dei PMR-446 penso sia più diffuso che da noi quindi intanto comprare la radio non guasta. Poi fare le chiamate sulla RRM può incoraggiare altri ad acquistarla e usarla. E' importante fare propaganda, parlare con la gente che si incontra, illustrare il progetto.

Nelle 15 escursioni che ho fatto da quando uso la PMR-446 solo in 5 escursioni non ho sentito contatti della RRM.
 
è come il discorso del coltellino, anche quello oggigiorno puoi portarlo in escursione, ma c'è sempre un'alea di rischio.
 
Come già spiegato in altra sezione del forum, o forse era questa, dal 2001 l'ascolto in banda radioamatoriale è
libero. Quindi puoi avere con te la bibanda e puoi ascoltare le bande radioamatoriali.

http://www.air-radio.it/istruzioni.html

Con la nuova normativa l'attività di radioascolto è libera. Non è più previsto che sia possibile solo con appositi apparecchi non atti alla trasmissione e dietro specifica autorizzazione. Io vado in montagna con le due antenne in bella vista sullo spallaccio dello zaino e nessun poliziotto o forestale m'ha mai detto nulla. Porto però sempre con me l'attestato di versamento del contributo di €15 per l'uso del PMR-446.

Quello che non puoi fare, se non hai la patente, è parlare. Però se c'è un'emergenza e non hai altro modo di chiamare soccorso naturalmente userai la bibanda anche senza patente. Ripeto si tratta di un caso abbastanza estremo. Se stai una mezz'oretta in ascolto qualcuno sui canali PMR lo trovi. Lì potresti avere un problema diverso, cioè chi ti ascolta e sente la chiamata di emergenza può non fidarsi di te ed avere paura di una denuncia per procurato allarme. In pratica questo è difficile che avvenga: se fai una chiamata d'emergenza dai qualche dato, nome e numero di telefono, e chi fa la chiamata al 118 riferirà che una persona che si è qualificata come X ha fatto la chiamata. Se non ti fai le matte risate mentre fai la chiamata d'emergenza è ovvio, secondo me, che vieni preso sul serio.

In Lombardia la RRM è ancora poco diffusa rispetto al Lazio ma l'uso dei PMR-446 penso sia più diffuso che da noi quindi intanto comprare la radio non guasta. Poi fare le chiamate sulla RRM può incoraggiare altri ad acquistarla e usarla. E' importante fare propaganda, parlare con la gente che si incontra, illustrare il progetto.

Nelle 15 escursioni che ho fatto da quando uso la PMR-446 solo in 5 escursioni non ho sentito contatti della RRM.

Ottimo tutto chiaro, fai conto che l'escursione è durata più di 6 ore fino a toccare i 1400 mt ma non ho mai ricevuto nessun segnale di ricezione ne tanto meno risposte alle mie trasmissioni. a presto grazie
 
Se escludo valli o conche strette è impossibile non riuscire a raggiungere nemmeno un ponte radioamatoriale in montagna.
Però non si tratta di fare semplici "permessi"...

Altrimenti vai di telefono satellitare.
 
D

Derrick

Guest
Ottimo tutto chiaro, fai conto che l'escursione è durata più di 6 ore fino a toccare i 1400 mt ma non ho mai ricevuto nessun segnale di ricezione ne tanto meno risposte alle mie trasmissioni. a presto grazie

Quando fai una pausa apri lo "squelch" e senti se c'è qualcuno sul canale 8 che sta trasmettendo senza il subtono. Al limite ogni tanto fai uno "scan" e vedi se ci sono trasmissioni su altri canali. Sapere che c'è qualcuno che parla - anche se non appartenente alla RRM - è utile. Il qualcuno naturalmente non parlerà con te - e anche tu aspetterai che la conversazione altrui sia finita per cominciare la tua - ma risponderà se farai una chiamata d'emergenza.

Per il resto, se compri un bibanda (che costa anche meno di €50) e te lo programmi con dei ripetitori radioamatoriali locali, e ti metti in ascolto su quelli vicini, è molto probabile che tu senta qualcosa. Devi proprio essere in una valle interna, incassata, o in un canalone per non prendere nulla. In genere qualcosa in VHF - UHF si ascolta facilmente.

Se proprio non senti nulla ma pensi che un ripetitore vicino sia raggiungibile, potresti fare una cosa che mi si dice che qualcuno fa: dai un "colpo di portante" cioè premi per un paio di secondi il tasto PTT del tuo bibanda (ben configurato sulle frequenze di trasmissione e di ricezione di un certo ripetitore) e vedi che succede: se ti arriva subito dopo la pernacchietta significa che il ripetitore ha ascoltato la tua portante. Se non ti arriva nulla significa che, effettivamente, non sei in portata.

Questa attività di dare colpi di portante su frequenze di ripetitori radioamatoriali "silenti" da qualche minuto è, naturalmente, se non si è provvisti di regolare bollino blu, una grave violazione del codice delle comunicazioni, civile, penale, tributario, della Convenzione di Ginevra e della Dichiarazione dei diritti dell'Uomo. Sappi che qualcuno ti avviserà che sei passibile di punizioni pecuniarie e corporali che vanno dalla multa di millemila Euro alle 40 frustate all'obbligo di assistere a 20 puntate di Amici. Infatti io non te l'ho mai detto. Ma so che c'è gente che lo fa, così dopo un po' sa in quali zone prende quali ripetitori. Non lo fai ad ogni escursione, lo fai solo "una tantum" nelle zone che vuoi verificare. E lo fai solo se non ascolti nulla.

Per farti un esempio dalla sella con panchine di Mezzavalle a m. 1320 dei Monti Lepini sei piuttosto incassato tra Capreo, Semprevisa e Ardicara. Però all'ultima escursione ho ascoltato ben 3 ripetitori UHF del Link Nazionale CISAR, sentivo bene la conversazione.

Il link nazionale CISAR trasmette, credo, con ripetitori a 7W. Io ho un portatile a 4W (UHF) e 3W (VHF) e quindi se ascolto non è detto che sono in grado di farmi ascoltare. Ma se proprio vuoi stare tranquillo ti fai un portatile da 7W. A quel punto diciamo che se ascolti è estremamente probabile che tu venga anche ascoltato, se dovessi parlare.

Se ancora non ti basta, c'è il DeLorme Communicator, ma è roba da ricchi, una sciccheria. E comunque la radio PMR-446 della rete radio montana ti consiglio di prenderla, vedrai che sarà un piacere usarla!
 
Siccome l'affermazione di Derrick mi sembrava strana, molto strana, e contraria a tutto quello che sapevo, mi sono informato.
Il problema è che un portatile bibanda radioamatoriale è una stazione radioelettrica radioamatoriale a tutti gli effetti. Il Codice delle Comunicazioni ricorda all'articolo 1, punto C, che "un trasmettitore, un ricevitore o un ricetrasmettitore destinato ad essere applicato in una stazione radioelettrica. In alcuni casi l’apparato radioelettrico può coincidere con la stazione stessa."
Pertanto non è necessario trasmettere per avere installato una stazione radioelettrica ad uso radioamatoriale: basta avere un palmare in mano ed eccoci a condurre una stazione radio elettrica non autorizzata, né più né meno che se si fosse installata una trasmittente pirata da mille kW.
Se vuoi poi entrare nel ginepraio di interpretazioni "ma se è spento", "se è nella sua scatola", "se ha la batteria staccata", "se ha il microfono staccato", "ma se ricevo e basta", ecc. le possibilità sono infinite e quasi tutte senza risposte certe.
Questi argomenti sono già stati discussi milioni di volte perché quelli che vorrebbero andare in giro senza patente con il loro bel Baofeng o Wouxun programmato per parlare con i PMR o gli LPD sono tanti.
Io, nel dubbio, mi muoverei con cautela.
Un po come andarsene in giro con una Cal.9 col colpo in canna e dire che l'importante è non premere il grilletto.

Direi che è abbastanza chiaro il concetto, e non c'è null'altro da aggiungere
 
D

Derrick

Guest
La mia fonte è riportata al sito dell'Associazione Italiana Radioascolto.
DPR 5 ottobre 2001 n. 447 "Regolamento recante disposizioni in materia di licenze individuali e di autorizzazioni generali per i servizi di telecomunicazioni ad uso privato" .
Sezione VII: Radioamatori.
Art. 43: Radioascolto.
È libera l'attività di solo ascolto sulla gamma di frequenze attribuite al servizio di radioamatore.
http://www.infodomus.it/radio/disposizioni/dpr447_01completo.htm

Questo non c'entra nulla con le cose come "ma se è spento", "se è nella sua scatola", "se ha la batteria staccata", "se ha il microfono staccato". L'attività di radioascolto è libera. La fai con la radio accesa, in mano, e la batteria collegata, liberamente.

Se ritieni che il radioascolto possa essere fatto solo con uno "scanner", dovresti sostanziare l'opinione producendo una norma che limita la libera attività di radioascolto all'uso di uno scanner. Ma tale norma non c'è. La norma da me citata dice che è libera l'attività di radioascolto, non pone limiti di apparecchio.

Poi naturalmente ognuno si regola come vuole. Io - ripeto- vado in giro col bibanda in bella vista sullo spallaccio dello zaino, assieme al PMR-446. Mai ricevuto alcun tipo di contestazione. E come ho detto in un altro testo, è inutile avere i diritti se poi non li si esercita.
 
Ultima modifica di un moderatore:
La differenza è che uno scanner non è una stazione radioelettrica ad uso radioamatoriale, perchè non può trasmettere. e quindi è di uso libero. Metre una ricetrasmittente lo è, e per utilizzarlo serve apposita patente.
Abbiamo capito tutti che giri col bibanda in vista. Anche io vado in giro senza cinture in macchina, e nessuno mi ha mai detto niente, ma ciò non vuol dire che sia legge. Vuol solo dire che non mi han mai fermato.

Comunque fai quello che vuoi. Perpiacere, non dare informazioni sbagliate ad utenti del forum, che rischiano di passare grane per quello che scrivi
 
D

Derrick

Guest
La differenza è che uno scanner non è una stazione radioelettrica ad uso radioamatoriale, perchè non può trasmettere. e quindi è di uso libero. Metre una ricetrasmittente lo è, e per utilizzarlo serve apposita patente.
Abbiamo capito tutti che giri col bibanda in vista. Anche io vado in giro senza cinture in macchina, e nessuno mi ha mai detto niente, ma ciò non vuol dire che sia legge. Vuol solo dire che non mi han mai fermato.

Comunque fai quello che vuoi. Perpiacere, non dare informazioni sbagliate ad utenti del forum, che rischiano di passare grane per quello che scrivi

Non dare tu informazioni sbagliate in un forum, ad utenti che rischiano di non poter chiedere informazioni di soccorso perché danno retta a quello che scrivi tu. Se vai senza cintura, sei passibile di multa. Se vai con la Calibro 9 col colpo in canna, sei spostato. Se vai con la bibanda sei perfettamente in regola. La norma è chiara.
 
La diatriba sull'interpretazione della norma è già uscita sul forum altre volte. Questo mi pare significhi almeno una cosa: anche su questa materia (tanto per cambiare) non c'è chiarezza normativa.
Da un lato si afferma la libertà di un'attività (l'ascolto). Dall'altro la necessità di un'autorizzazione per l'uso di un apparato (in trasmissione o in ogni caso, solo per aver acceso l'interruttore?).
Bisogna tener conto che, nel caso dell'ascolto, la liberalizzazione deriva da una norma precedente che parlava di "ricevitori".
Così come è molto plausibile che, parlando di apparati ricetrasmittenti, il legislatore voglia regolamentarne l'uso pieno che comprende la trasmissione.

Al di là delle nostre personali interpretazioni (anche io vorrei difendere quella più libertaria), credo che una cosa sia certa: se ci sono due possibili visioni sull'argomento è facile cadere in un contenzioso con l'autorità che vigila sulla materia.
Può essere "statisticamente" molto improbabile, ma può succedere.
E se succede, si può vincere o si può perdere....
Di questo si deve essere consapevoli.
 
Nel Codice è scritto chiaramente che il venditore di ricetrasmittenti deve avvisare per iscritto che l'apparato è acquistabile solo da chi è munito di licenza. Molte altre disposizioni lasciano intendere questo, anche se il reato di stazione priva di autorizzazione non è più previsto. Io personalmente ne deduco che chi vuole fare ascolto deve acquistare dei meri ricevitori. Approfondirò e vi farò sapere.
 
Una volta esisteva, oltre al patentino per radioamatori, anche una licenza, alias autorizzazione, per il solo "ascolto" delle comunicazioni su frequenze radioamatoriali, tale attività era, è, chiamata SWL.

Oggi, ovvero da anni, questa licenza SWL non è più necessaria, ovvero non è più necessario chiedere nessuna autorizzazione specifica per svolgere l'ascolto, però, l'attività di SWL non si limita solo a qualcosa di uso personale ma vi sono attività, sempre di radio ascolto, che necessitano di una identificazione dell'operatore, contest, diplomi, qsl ect.

Quando vigeva la normativa che era necessaria l'autorizzazione, il ministero assegnava, ad ogni autorizzazione, una sigla univoca identificativa da potersi usare nelle circostanze in cui fosse necessaria.

Con la liberazione questa sigla non è più necessaria ma, per i motivi sopra indicati, può essere ancora richiesta facendo una semplice richiesta di attestato (non è più una autorizzazione) dell'attività di ascolto, questo comporta la compilazione di un semplice modulo (l'allegato F) che riporta questa dicitura:

comunica
di essere in possesso di una stazione radioelettrica solo ricevente e di essere dedito al solo ascolto sulle gamme di frequenze radioamatoriali.


http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/comunicazioni/radio/radioamatori

per tanto, per ottenere la sigla SWL, ed ovviamente per svolgere tale attività, è possibile SOLO se si usa un ricevitore, per cui non una radio ricetrasmittente.

Ora è vero che l'attività è libera, per tanto io persona comune, non necessito di nulla, non mi serve la sigla SWL, non mi pongo il problema di sapere dell'allegato F che invece pone dei limiti, MA, è anche altrettanto vero che questo allegato dia un inequivocabile segno di cosa, per il legislatore, voglia dire "ascoltare" ovvero una attività svolta con un ricevitore "puro" e non con una radio ricetrasmittente.

Si può obbiettare che la norma, ovvero l'art. 43, non pone nessun vincolo tecnico, ed è vero, ma è altrettanto vero, a mio avviso, che il legislatore intenda ancora l'uso di un ricevitore, per tanto, pur rispettando l'opinione di chiunque, pur ritenendo che ognuno è libero di fare ciò che ritiene giusto, credo che sia opportuno prendere coscienza che l'uso (che non vuol dire il possesso, il porto o il trasporto) di un apparato ricetrasmittente, non importa solo se per la sezione di ricezione, potrebbe comportare delle conseguenze.

Personalmente, ritengo che un bibanda, anche se cinese, possa essere d'aiuto in determinate circostanze, per tanto, anche se non si è radioamatori, averlo nel proprio zaino, come dotazione, non sarebbe male, MA, spento :), se uno vuole fare ascolto si compri uno scanner portatile, vi sono anche usati per cui a prezzi ragionevoli, così da avere uno spettro di frequenze molto più ampio e la possibilità di ascoltare in modulazione che un bibanda non permette ...... si eviterebbero complicazioni e si ascolterebbe molto di più, con un centinaio di euri uno si porta a casa un ricevitore che copre da 0 a 1300/1500 MHz con AM (N)FM (L/U) SSB CW.

Ciao :si:, Gianluca

PS.:...... inoltre ascoltare l'attività radioamatoriale con l'intenzione di usarla in caso d'emergenza, pur prendendo atto che l'ascolto mi permette di determinare quale frequenze sono usate (i ponti in generis), potrebbe essere una falsa garanzia poiché, proprio perché siamo su banda radioamatoriale (potenzialmente potenze ed antenne più performanti in generis), ascoltare non vuol dire riuscire a farsi ascoltare. Ora è meglio avere una opportunità che non averla, a prescindere, però, come al solito, è meglio prevenire che curare.
 
Ultima modifica:
Una volta polizia, carabinieri, finanza ect ect trasmettevano sulle loro frequenze in modo chiamiamolo tradizionale, ovvero in forma analogica, questo permetteva a chiunque avesse uno scanner di ascoltarli tant'è che vi era, fra i vari articoli che regolamentavano il mondo della radio, un articolo che diceva, sostanzialmente, che se si fosse ascoltato una trasmissione, per sbaglio, involontariamente, si era tenuti al segreto.

Spesso la malavita usava gli scanner per ascoltare le comunicazioni fra le varie forze dell'ordine, basta guardare qualche conferenza stampa di qualche anno fa per vedere che spesso comparivano.

Oggi le comunicazioni delle forze dell'ordine non sono più in analogico ma sono passate in digitale, questo comporta che i normali scanner, o le normali radio ricetrasmittenti, non possono più ascoltare (in chiaro) queste comunicazioni, per tanto, immagino che nelle forze dell'ordine l'eventuale presenza di uno scanner, o di una radio, non li ponga più in allarme ...... a maggior ragione se questo avviene in montagna.

Però, per analogia, in montagna nessuno mi ha mai contestato il possesso di un coltello, di una accetta o un pennato, tutte le considerazioni che spesso vengono fuori nel forum, sinceramente, in montagna sono più paranoie che realtà (paranoie lecite comunque), e probabilmente nessuno fermerà qualcuno, in montagna, perché ha un bibanda sullo spallaccio dello zaino ma questo non vuol dire che ho il diritto di portarmi un pennato in piazza navona a roma ;) ..... in realtà sarebbe un mio diritto, dimostrando il giustificato motivo, portarlo anche in piazza navona ma, sicuramente, non sarebbe una cosa che consiglierei.

Ovviamente radio e coltelli sono su due mondi diversi, hanno conseguenza oggettivamente molto differenti sotto qualsiasi punto di vista, però se non ci sono norme "cristalline", io, per cui un altro potrebbe pensarla diversamente, sono più per la prudenza pur cercando comunque di non privarmi di una opportunità.

Ciao :si:, Gianluca

PS.:..... mi è stato fatto notare che il passaggio al digitale, per le forze dell'ordine, non è completo, o quanto meno, non lo è a Milano ..... grazie @olasvadas :)
 
Ultima modifica:
D

Derrick

Guest
La norma è cristallina.
Basta leggere gli articoli della sezione VII, dal n. 32 al n. 43. Vanno letti assieme. Riguardano l'attività radioamatoriale nel suo complesso. Non per nulla la sezione si chiama "radioamatori".

Vi devo fare la glossa? Ve la faccio!

Sezione 7a
(Radioamatori)


Art 32:

1. L'attività di radioamatore consiste nell'espletamento di un servizio, svolto, in linguaggio chiaro o con l'uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radioelettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica.


2. L'attività di radioamatore può essere svolta, al di fuori della sede dell'impianto, con apparato portatile anche su mezzo mobile, escluso quello aereo.


Spiegazione: L'attività di radioamatore è definita quella del parlare e del ricevere. L'autorizzazione generale è relativa a questa attività, di parlare e ricevere. Si parla di "attività" non si parla di apparecchi. L'attività di radioamatore è l'attività di chi parla e riceve.

Art. 33
(Patente)

1. Per conseguire l'autorizzazione generale per l'impianto o l'esercizio di stazione di radioamatore è necessario che il richiedente sia in possesso della relativa patente di operatore, di classe A o di classe B, di cui all'articolo 34.


2. Per il conseguimento delle patenti di cui al comma 1 devono essere superate le relative prove di esame.


Spiegazione: L'autorizzazione generale è stata dichiarata necessaria, dall'art. 32, per chi esercita l'attività di radioamatore, cioè di chi trasmette. L'art. 33 dice che per avere l'autorizzazione generale, devi conseguire la patente. Ma sempre si parla di attività di trasmissione come definite dall'art 32.

Art. 34
(Tipi di autorizzazione)
[...]

Art. 35
(Requisiti)
[...]

Art. 36
(Dichiarazione)

1. La dichiarazione di cui all'articolo 8, commi 1 e 2, in regola con l'imposta di bollo, riguarda:


a) cognome, nome, luogo e data di nascita, residenza o domicilio dell'interessato;
b) indicazione della sede dell'impianto;
c) gli estremi della patente di operatore;
d) il numero ed i tipi di apparati da utilizzare fissi, mobili e portatili;
e) il nominativo già acquisito, come disposto dall'articolo 37, comma 2;
f) il possesso dei requisiti di cui all'articolo 35.


2. Alla dichiarazione sono allegate:


a) l'attestazione del versamento dei contributi dovuti per istruttoria e per verifiche e controlli;
b) per i minorenni non emancipati, la dichiarazione di consenso e di assunzione delle responsabilità civili da parte di chi esercita la potestà dei genitori o la tutela.


La dichiarazione di cui si parla è quella dell'art. 8 commi 1 e 2. Cosa dicono: facciamo un salto all'art. 8:

Art. 8
(Procedura di autorizzazione generale)

1. Il soggetto, che intende conseguire un'autorizzazione generale, è tenuto ad inviare al Ministero delle comunicazioni una dichiarazione conforme al modello riportato nell'allegato B1, nel caso di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), e B2 per l'ipotesi di cui all'articolo 5, comma 1, lettera b), numero 1), fermo restando quanto previsto dall'articolo 37.

2. La dichiarazione contiene le informazioni riguardanti l'interessato, le indicazioni circa le caratteristiche dei sistemi radioelettrici da impiegare, ove previsti, e l'impegno ad osservare specifici obblighi quali quello del pagamento del contributo annuo per l'attività di vigilanza e controllo nonché quello dell'osservanza delle norme di sicurezza, di protezione ambientale, di salute della popolazione ed urbanistiche. Alla dichiarazione deve essere allegata la documentazione seguente:
a) il progetto tecnico del collegamento nel caso di installazione ed esercizio di una rete di telecomunicazioni su supporto fisico, ad onde convogliate e su sistemi ottici, sottoscritto da un soggetto abilitato;
b) la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà conforme all'allegato D per i soggetti per i quali va acquisita la documentazione antimafia, ai sensi del decreto legislativo 8 agosto 1994, n. 490, e del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252;
c) gli attestati dell'avvenuto versamento del contributo a titolo di rimborso delle spese riguardanti l'istruttoria amministrativa e del contributo per l'attività di vigilanza e controllo relativo al primo anno dal quale decorre l'autorizzazione generale.
[...]


La dichiarazione va fatta dal soggetto che intende conseguire una autorizzazione generale. L'art. 32 ha già chiarito che, per quanto riguarda i radioamatori, l'autorizzazione generale è necessaria, ma radioamatori sono quelli che trasmettono.

Torniamo alla sezione VII

Art. 37
(Nominativo)

1. A ciascuna stazione di radioamatore è assegnato dal Ministero delle comunicazioni un nominativo, che non può essere modificato se non dal Ministero stesso.


2. Il nominativo deve essere acquisito dall'interessato prima della presentazione della dichiarazione di cui all'articolo 36, da inoltrare entro trenta giorni dall'assegnazione del nominativo stesso.


Come sopra. Il nominativo è necessario per la stazione di radioamatore, e questa è definita dall'art. 32, cioè una stazione ricetrasmittente.

Art. 38
(Attività di radioamatore all'estero)
[...]

Art. 39
(Calamità - contingenze particolari)

1. L'Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall'articolo 32.

L'art. 32 stabiliva che l'attività di radioamatore è quella in trasmissione e ricezione, e richiede patente. L'art. 39 dice che in caso di calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, le stazioni possono fare collegamenti al di fuori delle norme (ad es. nelle frequenze di polizia, dei pompieri ecc. si tratterà di vedere il provvedimento prefettizio d'urgenza cosa indica).

Art. 40
(Assistenza)
[...]

Art. 41
(Stazioni ripetitrici)
[...]

Art. 42
(Autorizzazioni speciali)
[...]

Art. 43
(Ascolto)

1. È libera l'attività di solo ascolto sulla gamma di frequenze attribuite al servizio di radioamatore.

Qui si conclude la sezione VII. E' stato definito l'ambito in cui è necessaria l'autorizzazione generale all'inizio della sezione, e cioè l'attività radioamatoriale, che è quella di chi trasmette oltre che ricevere, sono state dettate norme per l'esercizio dell'attività radioamatoriale, e infine - ad abundantiam - il legislatore, proprio per dissipare ogni residuo dubbio visto che la norma è innovativa, ha specificato, con un articolo di un periodo, che l'attività di ascolto (che va letto insieme alla diversa "attività" di cui all'art. 32) è libera.

In nessun caso si menzionano gli apparecchi. Si parla solo di attività. Quello che viene disciplinato è l'attività. L'attività di radioamatore è soggetta ad autorizzazione generale e altri obblighi. L'attività di ascolto è libera. All'attività di ascolto non si applicano tutti i vincoli e le limitazioni stabiliti dagli articoli di questa sezione, che si applicano all'attività radioamatoriale.

Ora, naturalmente, i più problematici si chiederanno: ma che significa "libera"? Esiste la libertà assoluta? E chi siamo? E da dove veniamo? E perché tutto questo? E c'è un Dio, c'è un aldilà?

Per me la cosa è chiara come il sole di mezzogiorno in un giorno senza nuvole.

Poi ognuno è libero di rimanere nell'oscurità. Però, vista l'importanza che la disponibilità di un VHF/UHF ha per la sicurezza in montagna di chi va da solo, sento il dovere di contrastare il falso mito, la leggenda metropolitana che si corrano rischi ad avere un apparecchio di questo tipo con sé, acceso, funzionante e sintonizzato su una frequenza radioamatoriale.

E comunque vi esorto a portarvi ANCHE il PMR-446 e a prendere il nominativo della Rete Radio Montana perché le due cose sono complementari, non alternative.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Molto sinceramente @Derrick a me non interessa convincere ne te ne nessun altro, mi sono permesso di fare un ragionamento dove, a mio modesto avviso, ci possono essere delle contraddizioni e delle interpretazioni che possono, potrebbero, dare a risultati finali diversi.

Tu ritieni che sia tutto cristallino ? Nulla da eccepire, se permetti io non sono d'accordo e continuo ad asserire che un bibanda è utile in escursione, a prescindere che si sia radioamatore o meno, ma che sia più corretto tenerlo spento e nello zaino.

..... poi se vuoi copiare anche tutta la costituzione fallo pure però trovo inutile scrivere cosa può fare un radioamatore se uno non lo è, per chiedere il nominativo SWL non c'è bisogno di essere radioamatore.

Dopo di che, amen ..... io rimango della mia idea, tu della tua :)

Ciao :si:, Gianluca
 
D

Derrick

Guest
Gianluca, io non intendo convincere te o nessun altro.
Questo forum è letto da tanti escursionisti, e ancora sarà letto nei prossimi anni.
Il mio scopo è dare informazioni utili per chi va in montagna, a chi le sa leggere e a chi sa farne uso.

Non "personalizzo" mai la discussione, per me un forum è una lavagna, un tazebao dove si comunica urbi et orbi per l'arricchimento di tutti: i partecipanti, i lettori silenti, i lettori futuri.
 
Non mi sembra che tenere la radio spenta nello zaino sia così molto più inutile che tenerla accesa sopra gli spallacci, comunque i tuoi "fini" non sono diversi dai miei, abbiamo solo opinioni differenti. :)

Chi leggerà farà, trarrà, le proprie decisioni. :si:

Ciao :si:, Gianluca

PS.:...... nulla di personale neanche io :), per me è importante che passi il messaggio che una radio, in montagna, possa essere utile poi bibanda monobanda pmr lpd cb è un altro discorso, ovviamente siamo su un thread di RRM per cui W RRM :)..... battute a parte
 
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