- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 6/05/2016
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Macchia da Sole (frazione di Valle Castellana, Teramo)
Località di arrivo: vetta monte Girella
Tempo di percorrenza: tutto il dì....
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: se non c'è neve
Segnaletica: ogni tanto un segno c'è, ma non da farci affidamento.
Dislivello in salita: 1000m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1814m
Accesso stradale: SP52 - dalla SS81 (Teramo-Ascoli), il bivio è nei pressi della località Garrufo
Traccia GPS:
Descrizione
Per venerdì scorso un gruppo di amici che diverse volte mi ha "portato" in montagna quando non conoscevo davvero nulla delle passeggiate e dell'Abruzzo (non che ora le conosca....) mi propone il Monte Girella, una cima "minore" del parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga con i suoi "soltanto" 1814m s.l.m.
La cima è la maggiore dei cosiddetti "monti gemelli", detti anche Montagna dei Fiori e Montagna di Campli (Campli è un comune della provincia di Teramo poco distante da lì... e patria di una porchetta di altissimo livello, tutta la zona poi è nota per il tartufo e le sagre paesane non mancano ) , detti sulle cartine Monte Girella e Monte Foltrone.
Io accetto molto volentieri perchè uscire con loro mi fa sempre piacere, sono di riposo a lavoro e poi i monti Gemelli da Teramo li vedi praticamente a due passi da te (io anche da casa mia) e la curiosità c'è... perchè magari sei già stato alle Gole del Salinello, splendide, scavate dal fiume in mezzo alle due montagne... oppure a visitare i ruderi di castel Manfrino: siamo attaccati allo splendido borgo fortificato di Civitella del Tronto della quale vi inviterei a leggere la descrizione su wikipedia perchè aiuta ad inquadrare cosa sia questa zona di appennino a ridosso del mare, terra di briganti, di insediamenti dal paleolitico, avamposto dei Borboni... insomma, una montagna piccola ma tanta roba ed è meglio non mi dilunghi oltre qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Civitella_del_Tronto
L'idea è del monte Girella da San Giacomo (piccola località sciistica che si affaccia sul versante ascolano, ma rimane in Abruzzo geograficamente e siccome del Girella avevamo parlato spesso con l'amico @Leo da solo , gli chiedo di unirsi alla combriccola e lui accetta... solo che la combriccola si ammala e venerdì rimaniamo io e Leo e la sua splendida lupa... poco male, il Girella si fa, ma aumentiamo il tiro per km e di dislivello: da Macchia da Sole (la frazione che è punto di partenza per i ruderi di Castel Manfrino che si raggiunge da lì in 20 minuti).
Decidiamo di partire piuttosto presto, il giro è lunghetto ma soprattutto sappiamo che i sentieri sono non segnati, segnati male, non battuti e spesso quindi "poco decifrabili", entrambi non abbiamo una cartina del posto o il GPS (serio, che non sia quello del telefono) un po' abbiamo girato in zona, non c'è rischio di perdersi o altro se non di dover allungare tempi e percorrenze per aver sbagliato strada: ho sentito spesso chiamare la zona dai teramani che vanno in montagna "il Borneo teramano" ed in effetti è davvero una parte selvaggia del Parco Gran Sasso perché è pochissimo battuta, non segnata e poi altra cosa che mi hanno detto è che a dispetto della quota e delle dimensioni, è una zona che suscita grandi emozioni... ecco, a fine giornata darò ragione ad entrambe le voci citate.
Comunque questo che appare un po' improvvisato è anche un po' il modo di andare in montagna mio e di Leo, la vetta è relativa, il resto molte volte ci affascina di più e battendo sentieri alternativi a quello magari appena abbozzato in mente o la sera prima sulla carta finisce che ci entusiasmano di più i panorami... insomma, due cialtroni forse, ma ci piace così
In realtà per una serie di motivi non partiremo prestissimo, poco male, alla fine della giornata, il giro compiuto sarà questo... la traccia non si chiude perchè ho iniziato a registrare a 5 minuti dalla partenza
Le foto sono tante perché davvero tanti e molteplici sono gli scenari che si attraversano in questa piccola montagna ed anche perchè nella speranza di dare indicazioni appena più precise, preferisco dare un contributo visivo di alcune vedute. Ora però mi taccio e la descrizione la faccio con le immagini... a Leo poi integrare con le sue foto, considerazioni e tutto ciò che vorrà dire
Da Macchia da Sole il tragitto per Castel Manfrino è segnalato e si trova a destra appena entrati nel borgo, ne percorriamo un pezzo in auto e poi alla prima casa abbandonata che ha un leggero spazio, parcheggiamo e si parte... il sole brilla ed un piccolo riflesso in basso dichiara la presenza del mare, il monte Foltrone ci guarda
Il sentiero ha una bella veduta sulla nostra meta che sembra sbuffare.. l'erba è alta e già appare evidente che pochi passano da qui, anche il Girella ci guarda...
Superiamo il bivio che a destra ci condurrebbe ai ruderi di Castel Manfrino puntando in direzione opposta, abbiamo il Girella sulla destra ed il piccolo borgo abbandonato di Cannavine ci fa da punto di riferimento perchè da qui si inizia ad improvvisare, la traccia spesso non esiste ed i segnavie manco a parlarne..
E' già una zona interessante, c'è parecchia acqua e si comprende perchè da sempre è zona in cui gli umani hanno dimorato...
ed anche se siamo all'inizio, in un guado, Linda non disdegna il bagnetto
Al borgo di Cannavine c'è un fontanile, qui consiglio di fare scorta se dovete perchè non ci saranno altri punti d'acqua per gli umani in questo giro, mentre se avete amici a quattro zampe il problema è minore.
da Cannavine, poco oltre il fontanile, il segno esiste e la traccia all'inizio è visibile.. ma parliamo di metri, poi si perde e si sa solo che dobbiamo portarci a sinistra delle Porchie che sono i bastioni calcarei del monte Girella, molto evidenti sin da qui ma dei quali vedremo meglio più avanti
La traccia non esiste e lasciamo qualche segnale di pietra, ogni tanto incontriamo delle tracce che iniziano e finiscono senza poco costrutto, ma va bene così, fa parte del luogo e ci piace.
La zona rocciosa inizia a vedersi meglio man mano che si sale.. devo dire che è sempre più affascinante
noi però continuiamo a puntare a sinistra delle Porchie e nel bosco un buon punto di riferimento è un bellissimo bastione di roccia, che però non è la meta, è troppo a sinistra ed andrà effettuata una deviazione a destra non appena ci si avvicina al boschetto prima delle Porchie
Nel bosco, invece, la traccia è evidente e vi è anche qualche segnale.. abbiamo di nuovo cambiato scenario, anche se è un bosco piuttosto rustico e le nevicate recenti fuori stagione lo hanno un po' frenato nel suo sbocciare primaverile.
Procediamo con una pendenza non eccessiva ma che si fa rispettare, il bosco ad un certo punto convive con le prime rocce verticali
per poi cedere il passo decisamente alla Montagna e l'ambiente muta ancora.... montagna piccola?
Lo scenario è splendido e chiunque ho sentito percorrere questo tratto (che pochi amano fare, perchè si può accorciare o comunque salire più agevoli da altre parti) dicono che sia uno dei tratti più belli ed è così..
Le fioriture per ora ancora timide abbelliscono la nuda roccia
per non parlare degli "affacci" sulla parte opposta... davvero niente male e solo le nuvole dispettose ci impediscono di vedere bene addirittura la Laga, i Sibillini e non presente in questa foto ma si vedrebbe anche il Gran Sasso!
Ma dobbiamo continuare a salire, dobbiamo ancora "svalicare"
Da qui il bastione di roccia che è stato per un po' il nostro segnavia è altrettanto affascinante
E finalmente svalichiamo, c'è addirittura un segnavia!
e questa montagna cambia ancora...
Alla nostra sinistra abbiamo visto un ripetitore, di fronte a noi un vallone che decidiamo di aggirare per puntare le antenne e poi magari se fattibile tornare qui al valico seguendo il filo di cresta davanti a noi... vediamo, intanto è apparsa sotto di noi a valle una "caciara", manufatti pastorali fatti senza malta o altri leganti che sono tipici di queste montagne.. su di essa il pizzo che abbiamo puntato.. il Girella?
iniziamo ad aggirare il vallone, spunta un'altra caciara che sarà il posto per una breve sosta
Certo che i pastori se li sceglievano male i posticini.... sopra la cresta che vorremmo percorrere al ritorno e che ci pare davvero bellina
finita la sosta proseguiamo, la traccia è piuttosto evidente, incrociamo un laghetto.. sarà questo il laghetto del monte Girella? Io le foto che ho visto in giro me le ricordo diverse.. comunque approfitto per giocare con i riflessi e Linda beve di nuovo volentieri
Mentre procediamo sul sentiero in direzione "antenne" però il meteo cambia ed i colori si fanno quasi autunnali
inizia a far freddo ed aumentiamo il vestiario... il sentiero scorre piacevole, poi arriviamo e dagli impianti capiamo che questo non è la vetta del Girella... siamo sul monte Piselli, seconda cima di questa montagna (1676m) e sede di impianti di sci..
Questa zona così antropizzata non ci piace e le nuvole non consentono nemmeno di apprezzare le vedute, invertiamo la marcia e prendiamo la cresta che volevamo percorrere... le nubi si ammucchiano, ma è interessante come pensavamo... rocce particolari che sembrano una pavimentazione e dal colore rossastro e da quassù vediamo il laghetto (piccolo a destra nella fotografia, a destra del colle di fronte a noi) e scopriamo che era praticamente sopra la pozza in cui si è abbeverata Linda, alle spalle della caciara dove abbiamo fatto la sosta...
In pratica abbiamo fatto un bel giro intorno, ma poco male, qui l'ambiente è ancora differente e vediamo un buco nel terreno davvero peculiare che prima non era visibile
Dobbiamo risalire il colle di fronte a noi, decidiamo "dritto per dritto" per accorciare i tempi (c'è una specie di traccia che pare andare a sinistra del cratere), il meteo sta cambiando e noi non sappiamo com'è l'ambiente alle spalle del dosso: male che va scenderemo al laghetto e da lì torneremo indietro, ma abbiamo voglia di gironzolare ancora...
In realtà la zona non è cresta, è piuttosto ampia e non vi sono rischi particolari, la visibilità poi alterna fasi in cui è scarsa (ma mai impossibile) ad aperture decise
E ad un certo punto, le nubi si diradano e vediamo la croce di vetta: il Girella!
La puntiamo con decisione
Sosta e panino però saranno brevi, il meteo ci sta letteralmente cacciando e noi vogliamo vedere il laghetto...
Prima di arrivare alla croce di vetta, sulla nostra destra abbiamo notato un segnavia, lo raggiungiamo (scendendo lo troviamo alla nostra sinistra) ed in effetti indica il laghetto (anche se ad onor del vero ci saremmo arrivati anche senza indicazione.. ed ecco che dopo poco ci appare... che dire, è cambiato ancora: il laghetto!
scendiamo velocemente, lo scenario è splendido e la voglia di una sosta vicino il laghetto è tanta... le porchie viste da quassu sembrano le balconate del monte Camicia in miniatura, ma non meno belle e con il lago sopra!
ecco lì, è caduto un pezzo di cielo in terra... c'è anche una caciara: il tè è d'obbligo!
Linda beve ancora, giustamente
e noi ci godiamo un attimo questa meraviglia
la sosta è splendida e "remunerativa", ma la curiosità di vedere le Porchie dall'alto ci spinge verso il bordo... non dirò altro
ripartiamo dopo la bella sosta, vi è addirittura il segnavia nei pressi del laghetto e giungiamo alle spalle della caciara della prima sosta
Anche da qui non resistiamo alla tentazione "dell'affaccio" anche perchè poco prima del valico dalla parte opposta alla attuale avevamo visto una zona nei pressi di una grotta ricavata nelle Porchie che appariva "attaccabile" con una scalata visto che le rocce sembrano quasi poste a scalini.. in realtà la verticalità va oltre le mie misere capacità e poi secondo me queste pietre ti restano in mano solo a guardarle... ma la vista è splendida
nonostante le nuvole...
Ritorniamo al valico e da lì iniziamo a scendere
Giunti al boschetto prima delle Porchie avevamo visto un segnale solitario che indicava Castel Manfrino (a 20 minuti dalla nostra macchina) e decidiamo di variare dall'andata... iniziamo speranzosi perchè si inoltra nel bosco
in realtà poi dopo una breve traccia che vedete nella foto successiva diventa qualcosa che manco i cinghiali farebbero ed in effetti non v'è traccia nemmeno del passaggio di animali.. rami per terra, rovi, foglie..
procediamo ad intuito, facciamo un paio di giri, sappiamo la direzione da tenere, poi decidiamo di seguire Linda che in questi casi sceglie sempre la strada migliore e giungiamo ad un certo punto ad una specie di strada che tra l'altro non ha inizio se non "il bosco" in quanto tale... mah..
Usciti dal bosco vediamo la strada carrabile che sempre ben evidente rappresenta un punto di riferimento (anche se noi abbiamo sin dall'inizio deciso di non percorrerla, è un'opzione possibile per diversi tratti)
decidiamo stavolta di scendere "dritto per dritto" puntando il borgo di Cannavine (quello del fontanile) e da lì faremo la brecciata per accorciare sino alla sella di Castel Manfrino dove intercetteremo il sentiero per l'auto ma in realtà poi taglieremo anche lì per i campi... una giornata splendida, in splendida compagnia, una montagna piccola ma che regala grandi emozioni: ci tornerò sicuramente!
Data: 6/05/2016
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Macchia da Sole (frazione di Valle Castellana, Teramo)
Località di arrivo: vetta monte Girella
Tempo di percorrenza: tutto il dì....
Chilometri: 20
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: se non c'è neve
Segnaletica: ogni tanto un segno c'è, ma non da farci affidamento.
Dislivello in salita: 1000m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1814m
Accesso stradale: SP52 - dalla SS81 (Teramo-Ascoli), il bivio è nei pressi della località Garrufo
Traccia GPS:
Descrizione
Per venerdì scorso un gruppo di amici che diverse volte mi ha "portato" in montagna quando non conoscevo davvero nulla delle passeggiate e dell'Abruzzo (non che ora le conosca....) mi propone il Monte Girella, una cima "minore" del parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga con i suoi "soltanto" 1814m s.l.m.
La cima è la maggiore dei cosiddetti "monti gemelli", detti anche Montagna dei Fiori e Montagna di Campli (Campli è un comune della provincia di Teramo poco distante da lì... e patria di una porchetta di altissimo livello, tutta la zona poi è nota per il tartufo e le sagre paesane non mancano ) , detti sulle cartine Monte Girella e Monte Foltrone.
Io accetto molto volentieri perchè uscire con loro mi fa sempre piacere, sono di riposo a lavoro e poi i monti Gemelli da Teramo li vedi praticamente a due passi da te (io anche da casa mia) e la curiosità c'è... perchè magari sei già stato alle Gole del Salinello, splendide, scavate dal fiume in mezzo alle due montagne... oppure a visitare i ruderi di castel Manfrino: siamo attaccati allo splendido borgo fortificato di Civitella del Tronto della quale vi inviterei a leggere la descrizione su wikipedia perchè aiuta ad inquadrare cosa sia questa zona di appennino a ridosso del mare, terra di briganti, di insediamenti dal paleolitico, avamposto dei Borboni... insomma, una montagna piccola ma tanta roba ed è meglio non mi dilunghi oltre qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Civitella_del_Tronto
L'idea è del monte Girella da San Giacomo (piccola località sciistica che si affaccia sul versante ascolano, ma rimane in Abruzzo geograficamente e siccome del Girella avevamo parlato spesso con l'amico @Leo da solo , gli chiedo di unirsi alla combriccola e lui accetta... solo che la combriccola si ammala e venerdì rimaniamo io e Leo e la sua splendida lupa... poco male, il Girella si fa, ma aumentiamo il tiro per km e di dislivello: da Macchia da Sole (la frazione che è punto di partenza per i ruderi di Castel Manfrino che si raggiunge da lì in 20 minuti).
Decidiamo di partire piuttosto presto, il giro è lunghetto ma soprattutto sappiamo che i sentieri sono non segnati, segnati male, non battuti e spesso quindi "poco decifrabili", entrambi non abbiamo una cartina del posto o il GPS (serio, che non sia quello del telefono) un po' abbiamo girato in zona, non c'è rischio di perdersi o altro se non di dover allungare tempi e percorrenze per aver sbagliato strada: ho sentito spesso chiamare la zona dai teramani che vanno in montagna "il Borneo teramano" ed in effetti è davvero una parte selvaggia del Parco Gran Sasso perché è pochissimo battuta, non segnata e poi altra cosa che mi hanno detto è che a dispetto della quota e delle dimensioni, è una zona che suscita grandi emozioni... ecco, a fine giornata darò ragione ad entrambe le voci citate.
Comunque questo che appare un po' improvvisato è anche un po' il modo di andare in montagna mio e di Leo, la vetta è relativa, il resto molte volte ci affascina di più e battendo sentieri alternativi a quello magari appena abbozzato in mente o la sera prima sulla carta finisce che ci entusiasmano di più i panorami... insomma, due cialtroni forse, ma ci piace così
In realtà per una serie di motivi non partiremo prestissimo, poco male, alla fine della giornata, il giro compiuto sarà questo... la traccia non si chiude perchè ho iniziato a registrare a 5 minuti dalla partenza
Le foto sono tante perché davvero tanti e molteplici sono gli scenari che si attraversano in questa piccola montagna ed anche perchè nella speranza di dare indicazioni appena più precise, preferisco dare un contributo visivo di alcune vedute. Ora però mi taccio e la descrizione la faccio con le immagini... a Leo poi integrare con le sue foto, considerazioni e tutto ciò che vorrà dire
Da Macchia da Sole il tragitto per Castel Manfrino è segnalato e si trova a destra appena entrati nel borgo, ne percorriamo un pezzo in auto e poi alla prima casa abbandonata che ha un leggero spazio, parcheggiamo e si parte... il sole brilla ed un piccolo riflesso in basso dichiara la presenza del mare, il monte Foltrone ci guarda
Il sentiero ha una bella veduta sulla nostra meta che sembra sbuffare.. l'erba è alta e già appare evidente che pochi passano da qui, anche il Girella ci guarda...
Superiamo il bivio che a destra ci condurrebbe ai ruderi di Castel Manfrino puntando in direzione opposta, abbiamo il Girella sulla destra ed il piccolo borgo abbandonato di Cannavine ci fa da punto di riferimento perchè da qui si inizia ad improvvisare, la traccia spesso non esiste ed i segnavie manco a parlarne..
E' già una zona interessante, c'è parecchia acqua e si comprende perchè da sempre è zona in cui gli umani hanno dimorato...
ed anche se siamo all'inizio, in un guado, Linda non disdegna il bagnetto
Al borgo di Cannavine c'è un fontanile, qui consiglio di fare scorta se dovete perchè non ci saranno altri punti d'acqua per gli umani in questo giro, mentre se avete amici a quattro zampe il problema è minore.
da Cannavine, poco oltre il fontanile, il segno esiste e la traccia all'inizio è visibile.. ma parliamo di metri, poi si perde e si sa solo che dobbiamo portarci a sinistra delle Porchie che sono i bastioni calcarei del monte Girella, molto evidenti sin da qui ma dei quali vedremo meglio più avanti
La traccia non esiste e lasciamo qualche segnale di pietra, ogni tanto incontriamo delle tracce che iniziano e finiscono senza poco costrutto, ma va bene così, fa parte del luogo e ci piace.
La zona rocciosa inizia a vedersi meglio man mano che si sale.. devo dire che è sempre più affascinante
noi però continuiamo a puntare a sinistra delle Porchie e nel bosco un buon punto di riferimento è un bellissimo bastione di roccia, che però non è la meta, è troppo a sinistra ed andrà effettuata una deviazione a destra non appena ci si avvicina al boschetto prima delle Porchie
Nel bosco, invece, la traccia è evidente e vi è anche qualche segnale.. abbiamo di nuovo cambiato scenario, anche se è un bosco piuttosto rustico e le nevicate recenti fuori stagione lo hanno un po' frenato nel suo sbocciare primaverile.
Procediamo con una pendenza non eccessiva ma che si fa rispettare, il bosco ad un certo punto convive con le prime rocce verticali
per poi cedere il passo decisamente alla Montagna e l'ambiente muta ancora.... montagna piccola?
Lo scenario è splendido e chiunque ho sentito percorrere questo tratto (che pochi amano fare, perchè si può accorciare o comunque salire più agevoli da altre parti) dicono che sia uno dei tratti più belli ed è così..
Le fioriture per ora ancora timide abbelliscono la nuda roccia
per non parlare degli "affacci" sulla parte opposta... davvero niente male e solo le nuvole dispettose ci impediscono di vedere bene addirittura la Laga, i Sibillini e non presente in questa foto ma si vedrebbe anche il Gran Sasso!
Ma dobbiamo continuare a salire, dobbiamo ancora "svalicare"
Da qui il bastione di roccia che è stato per un po' il nostro segnavia è altrettanto affascinante
E finalmente svalichiamo, c'è addirittura un segnavia!
e questa montagna cambia ancora...
Alla nostra sinistra abbiamo visto un ripetitore, di fronte a noi un vallone che decidiamo di aggirare per puntare le antenne e poi magari se fattibile tornare qui al valico seguendo il filo di cresta davanti a noi... vediamo, intanto è apparsa sotto di noi a valle una "caciara", manufatti pastorali fatti senza malta o altri leganti che sono tipici di queste montagne.. su di essa il pizzo che abbiamo puntato.. il Girella?
iniziamo ad aggirare il vallone, spunta un'altra caciara che sarà il posto per una breve sosta
Certo che i pastori se li sceglievano male i posticini.... sopra la cresta che vorremmo percorrere al ritorno e che ci pare davvero bellina
finita la sosta proseguiamo, la traccia è piuttosto evidente, incrociamo un laghetto.. sarà questo il laghetto del monte Girella? Io le foto che ho visto in giro me le ricordo diverse.. comunque approfitto per giocare con i riflessi e Linda beve di nuovo volentieri
Mentre procediamo sul sentiero in direzione "antenne" però il meteo cambia ed i colori si fanno quasi autunnali
inizia a far freddo ed aumentiamo il vestiario... il sentiero scorre piacevole, poi arriviamo e dagli impianti capiamo che questo non è la vetta del Girella... siamo sul monte Piselli, seconda cima di questa montagna (1676m) e sede di impianti di sci..
Questa zona così antropizzata non ci piace e le nuvole non consentono nemmeno di apprezzare le vedute, invertiamo la marcia e prendiamo la cresta che volevamo percorrere... le nubi si ammucchiano, ma è interessante come pensavamo... rocce particolari che sembrano una pavimentazione e dal colore rossastro e da quassù vediamo il laghetto (piccolo a destra nella fotografia, a destra del colle di fronte a noi) e scopriamo che era praticamente sopra la pozza in cui si è abbeverata Linda, alle spalle della caciara dove abbiamo fatto la sosta...
In pratica abbiamo fatto un bel giro intorno, ma poco male, qui l'ambiente è ancora differente e vediamo un buco nel terreno davvero peculiare che prima non era visibile
Dobbiamo risalire il colle di fronte a noi, decidiamo "dritto per dritto" per accorciare i tempi (c'è una specie di traccia che pare andare a sinistra del cratere), il meteo sta cambiando e noi non sappiamo com'è l'ambiente alle spalle del dosso: male che va scenderemo al laghetto e da lì torneremo indietro, ma abbiamo voglia di gironzolare ancora...
In realtà la zona non è cresta, è piuttosto ampia e non vi sono rischi particolari, la visibilità poi alterna fasi in cui è scarsa (ma mai impossibile) ad aperture decise
E ad un certo punto, le nubi si diradano e vediamo la croce di vetta: il Girella!
La puntiamo con decisione
Sosta e panino però saranno brevi, il meteo ci sta letteralmente cacciando e noi vogliamo vedere il laghetto...
Prima di arrivare alla croce di vetta, sulla nostra destra abbiamo notato un segnavia, lo raggiungiamo (scendendo lo troviamo alla nostra sinistra) ed in effetti indica il laghetto (anche se ad onor del vero ci saremmo arrivati anche senza indicazione.. ed ecco che dopo poco ci appare... che dire, è cambiato ancora: il laghetto!
scendiamo velocemente, lo scenario è splendido e la voglia di una sosta vicino il laghetto è tanta... le porchie viste da quassu sembrano le balconate del monte Camicia in miniatura, ma non meno belle e con il lago sopra!
ecco lì, è caduto un pezzo di cielo in terra... c'è anche una caciara: il tè è d'obbligo!
Linda beve ancora, giustamente
e noi ci godiamo un attimo questa meraviglia
la sosta è splendida e "remunerativa", ma la curiosità di vedere le Porchie dall'alto ci spinge verso il bordo... non dirò altro
ripartiamo dopo la bella sosta, vi è addirittura il segnavia nei pressi del laghetto e giungiamo alle spalle della caciara della prima sosta
Anche da qui non resistiamo alla tentazione "dell'affaccio" anche perchè poco prima del valico dalla parte opposta alla attuale avevamo visto una zona nei pressi di una grotta ricavata nelle Porchie che appariva "attaccabile" con una scalata visto che le rocce sembrano quasi poste a scalini.. in realtà la verticalità va oltre le mie misere capacità e poi secondo me queste pietre ti restano in mano solo a guardarle... ma la vista è splendida
nonostante le nuvole...
Ritorniamo al valico e da lì iniziamo a scendere
Giunti al boschetto prima delle Porchie avevamo visto un segnale solitario che indicava Castel Manfrino (a 20 minuti dalla nostra macchina) e decidiamo di variare dall'andata... iniziamo speranzosi perchè si inoltra nel bosco
in realtà poi dopo una breve traccia che vedete nella foto successiva diventa qualcosa che manco i cinghiali farebbero ed in effetti non v'è traccia nemmeno del passaggio di animali.. rami per terra, rovi, foglie..
procediamo ad intuito, facciamo un paio di giri, sappiamo la direzione da tenere, poi decidiamo di seguire Linda che in questi casi sceglie sempre la strada migliore e giungiamo ad un certo punto ad una specie di strada che tra l'altro non ha inizio se non "il bosco" in quanto tale... mah..
Usciti dal bosco vediamo la strada carrabile che sempre ben evidente rappresenta un punto di riferimento (anche se noi abbiamo sin dall'inizio deciso di non percorrerla, è un'opzione possibile per diversi tratti)
decidiamo stavolta di scendere "dritto per dritto" puntando il borgo di Cannavine (quello del fontanile) e da lì faremo la brecciata per accorciare sino alla sella di Castel Manfrino dove intercetteremo il sentiero per l'auto ma in realtà poi taglieremo anche lì per i campi... una giornata splendida, in splendida compagnia, una montagna piccola ma che regala grandi emozioni: ci tornerò sicuramente!
Ultima modifica: