A volte ritorno...e sempre siete nel mio cuore. Ho poco tempo...spesso sono molto lontano, per lavoro, per scelte personali dovute alla difficile situazione economica, per dare un futuro ai miei figli, come del resto fate voi, quando posso, mi sforzo di condividere le mie emozioni, le mie barrosie ( Sardo = testardaggini) il mio tempo, il mio vivere...non vi dimentico mai...vi regalo una storia...da poco vissuta...una storia di sguardi, di paure, di amicizia....da me vissuta qualche giorno fa..poi via...nuovamente a lavorar in mare...ma con il cuore pulito...abbiamo vinto io e la volpe...liberi...entrambi!
Eccola:
Si decide cosi', semplicemente....di fare una escursione leggera, rilassante...senza tanti fronzoli...una passeggiata in fin dei conti. Nient'altro. M'è compagna mia moglie. Prendiamo con noi Fulmine, il nostro cane, un grande cane, nel senso d'affetto. In effetti non è tanto grande, ma lui potrebbe offendersi. E'però un grande compagno, un amico, un Trekker veterano. Un simpaticone il nostro Fulmine. Una guida.
Percorsi una decina di km d'asfalto, arresto la macchina, si scende. Il nostro Fulmine s'agita, si rotola....corre di qua e di là. Annusa, raspa, ringhia...attento si desta, si struscia sull'erba, giuoca col vento....finalmente liberi. Tutti. Anche la sua vescica. Chi ama i cani sa. S'inizia il percorso, studiato in base ai tempi, non quelli cronometrici dell'atleta...no, quelli del genitore...sempre attento agli orari d'uscita da scuola dei propri figli, al pranzo da metter in tavola, alla spesa da fare, al lavoro, ai compiti, allo sport pomeridiano. Bello, non sempre, perlomeno ci rafforza. Del resto è la vita. Non la si può sempre e sempre controllare, scorre. Punto.
Percorsi i primi metri si respira a pieni polmoni, si sta in silenzio per un po', ma si sa, due genitori prima o poi iniziano a discorrere dei figli, dei soldi che non bastano mai, del futuro...delle paure...delle incertezze...prevale alla fine però quel senso d'amore, di coppia, di stabilità che ci fa andare oltre. Prevale la vita.
Ma torniamo al sentiero, alla natura, ai profumi. Percorsi 400 mt. circa il nostro Fulmine abbaia, salta, indietreggia, attacca, si gonfia, s'erge a paladino..notiamo quindi (il sentiero è da me ben conosciuto) che a dividerlo da uno scontro ormai certo è una recinzione metallica. Alta, un muro. Il territorio è vasto, anzi vastissimo, a perdita d'occhio. La recinzione si contorce, tira, si piega sull'orizzonte verde delle colline che la circondano. Pare viva, pare respiri. Fulmine non molla, un eroe d'altri tempi.
Attaccata alla recinzione, purtroppo una volpe, ahimè con un laccio intorno al collo. Il laccio e'stretto e l'altra estremità e' proprio assicurata al filo metallico della rete. La volpe si dimena, soffre, ansima....i suoi occhi tondi, mielosi, d'un colore scuro in fondo...mi temono ma chiedono con disperazione aiuto. Almeno credo. Chiedo a mia moglie di allontanarsi con Fulmine. La volpe impaurita infatti tira ancora di più, rema all'indietro alla nostra vista e il laccio si stringe, si sa, si vede, il pelo attorno al collo si disegna d'una linea pare tirata a matita. M'allontano pure io, capisco la sua situazione. Anche la mia. La recinzione non ondeggia più, non si scuote, non pare un mare in tempesta. Sicuramente l'animale impaurito, scomparso alla mia vista e io alla sua, si calma, guadagna tempo colla morte...le piante intorno respirano, il vento s'alza. La vita c'è. Cosi' si spera.
Cellulare alla mano contatto il Corpo Forestale , Legambiente, la Protezione Animali , contatto insomma una marea di Associazioni ma non mi risponde nessuno. Attendo fiducioso risposta dal Corpo Forestale e comprendo la mole di lavoro, a protezione dell'ambiente e sicuramente con pochi mezzi e scarse risorse. Come sempre. Siamo Italiani del resto....eppur sogno. Il tempo passa. Niente. Ricontatto il Corpo Forestale e lascio il mio nominativo e un recapito telefonico. La volpe mi osserva. Mi soffia. Mi dice lascia perdere, voi umani siete così. Non capirete mai. Non accettate le paure, le sconfitte....ma le create....... eppur sogno. Rientro a casa, contatto un'Associazione che si pavoneggia in rete d'aver inventato non so cosa per tutelare gli animali. Il telefono è staccato. Volpe mia, ti chiedo scusa, davvero, ho fatto di tutto per farti liberare e io non sono un esperto, non avevo con me pinze o attrezzi vari. Non avrei potuto scalare una recinzione di 2 mt. , ci ho provato..... non avevo idea di come poter entrare in un terreno enorme di cui non si vedono i confini. Scusami. Spero tu mi perdonerai, amica mia...non so nemmeno come li fanno questi lacci, nemmeno lo vedo.....io intanto sogno e ti chiedo pure perdono per le mancanze di noi umani, per le diaboliche trappole, per Enti e Associazioni che in tua difesa si schierano con scarse risorse e pochi mezzi . Ma tu che ne sai...tu pensi alla vita semplice, pura, pensi senza interessi, senza secondi fini....Eppur aneliamo entrambi ad un mondo normale, non chiediamo altro, sei d'accordo? si...lo so... Spero d'incontrarti un giorno...e di parlarti.Ti chiederò consiglio semmai. Non ti chiedo altro amica mia...sogna con me....
Il sogno s'avvera la speranza si riaccende intorno alle 19.45....la batteria del mio telefono era morta nel pomeriggio, le speranze pure . Ricevo una telefonata e una marea di sms con 7 chiamate senza risposta. Avevano già provato a contattarmi dal primo pomeriggio. Il tempo s'accorcia. Appuntamento con una loro pattuglia in campagna. Accetto senza esitare. E' buio. Mollo tutto e mi precipito, salgo in macchina con loro e ci rechiamo da lei. Si teme il peggio. Le speranze son poche. Invece no! e' ancora viva e in ottime condizioni. I 2 Agenti si prodigano non poco e alla fine riescono a liberarla....lei fugge via...veloce come il vento. Volevano caricarla su un trasportino per portarla in un Centro Assistenza animali nel caso fosse ferita, insomma tutto era predisposto. Non c'e' stato il tempo....è davvero volata via....la libertà era ciò che a lei premeva di più! mi diranno poi che si trattava di un maschio adulto ed esperto, dal colore del pelo, dagli occhi...che ricorderò per sempre!
Grazie al Corpo Forestale....eppur sogno...
Eccola:
Si decide cosi', semplicemente....di fare una escursione leggera, rilassante...senza tanti fronzoli...una passeggiata in fin dei conti. Nient'altro. M'è compagna mia moglie. Prendiamo con noi Fulmine, il nostro cane, un grande cane, nel senso d'affetto. In effetti non è tanto grande, ma lui potrebbe offendersi. E'però un grande compagno, un amico, un Trekker veterano. Un simpaticone il nostro Fulmine. Una guida.
Percorsi una decina di km d'asfalto, arresto la macchina, si scende. Il nostro Fulmine s'agita, si rotola....corre di qua e di là. Annusa, raspa, ringhia...attento si desta, si struscia sull'erba, giuoca col vento....finalmente liberi. Tutti. Anche la sua vescica. Chi ama i cani sa. S'inizia il percorso, studiato in base ai tempi, non quelli cronometrici dell'atleta...no, quelli del genitore...sempre attento agli orari d'uscita da scuola dei propri figli, al pranzo da metter in tavola, alla spesa da fare, al lavoro, ai compiti, allo sport pomeridiano. Bello, non sempre, perlomeno ci rafforza. Del resto è la vita. Non la si può sempre e sempre controllare, scorre. Punto.
Percorsi i primi metri si respira a pieni polmoni, si sta in silenzio per un po', ma si sa, due genitori prima o poi iniziano a discorrere dei figli, dei soldi che non bastano mai, del futuro...delle paure...delle incertezze...prevale alla fine però quel senso d'amore, di coppia, di stabilità che ci fa andare oltre. Prevale la vita.
Ma torniamo al sentiero, alla natura, ai profumi. Percorsi 400 mt. circa il nostro Fulmine abbaia, salta, indietreggia, attacca, si gonfia, s'erge a paladino..notiamo quindi (il sentiero è da me ben conosciuto) che a dividerlo da uno scontro ormai certo è una recinzione metallica. Alta, un muro. Il territorio è vasto, anzi vastissimo, a perdita d'occhio. La recinzione si contorce, tira, si piega sull'orizzonte verde delle colline che la circondano. Pare viva, pare respiri. Fulmine non molla, un eroe d'altri tempi.
Attaccata alla recinzione, purtroppo una volpe, ahimè con un laccio intorno al collo. Il laccio e'stretto e l'altra estremità e' proprio assicurata al filo metallico della rete. La volpe si dimena, soffre, ansima....i suoi occhi tondi, mielosi, d'un colore scuro in fondo...mi temono ma chiedono con disperazione aiuto. Almeno credo. Chiedo a mia moglie di allontanarsi con Fulmine. La volpe impaurita infatti tira ancora di più, rema all'indietro alla nostra vista e il laccio si stringe, si sa, si vede, il pelo attorno al collo si disegna d'una linea pare tirata a matita. M'allontano pure io, capisco la sua situazione. Anche la mia. La recinzione non ondeggia più, non si scuote, non pare un mare in tempesta. Sicuramente l'animale impaurito, scomparso alla mia vista e io alla sua, si calma, guadagna tempo colla morte...le piante intorno respirano, il vento s'alza. La vita c'è. Cosi' si spera.
Cellulare alla mano contatto il Corpo Forestale , Legambiente, la Protezione Animali , contatto insomma una marea di Associazioni ma non mi risponde nessuno. Attendo fiducioso risposta dal Corpo Forestale e comprendo la mole di lavoro, a protezione dell'ambiente e sicuramente con pochi mezzi e scarse risorse. Come sempre. Siamo Italiani del resto....eppur sogno. Il tempo passa. Niente. Ricontatto il Corpo Forestale e lascio il mio nominativo e un recapito telefonico. La volpe mi osserva. Mi soffia. Mi dice lascia perdere, voi umani siete così. Non capirete mai. Non accettate le paure, le sconfitte....ma le create....... eppur sogno. Rientro a casa, contatto un'Associazione che si pavoneggia in rete d'aver inventato non so cosa per tutelare gli animali. Il telefono è staccato. Volpe mia, ti chiedo scusa, davvero, ho fatto di tutto per farti liberare e io non sono un esperto, non avevo con me pinze o attrezzi vari. Non avrei potuto scalare una recinzione di 2 mt. , ci ho provato..... non avevo idea di come poter entrare in un terreno enorme di cui non si vedono i confini. Scusami. Spero tu mi perdonerai, amica mia...non so nemmeno come li fanno questi lacci, nemmeno lo vedo.....io intanto sogno e ti chiedo pure perdono per le mancanze di noi umani, per le diaboliche trappole, per Enti e Associazioni che in tua difesa si schierano con scarse risorse e pochi mezzi . Ma tu che ne sai...tu pensi alla vita semplice, pura, pensi senza interessi, senza secondi fini....Eppur aneliamo entrambi ad un mondo normale, non chiediamo altro, sei d'accordo? si...lo so... Spero d'incontrarti un giorno...e di parlarti.Ti chiederò consiglio semmai. Non ti chiedo altro amica mia...sogna con me....
Il sogno s'avvera la speranza si riaccende intorno alle 19.45....la batteria del mio telefono era morta nel pomeriggio, le speranze pure . Ricevo una telefonata e una marea di sms con 7 chiamate senza risposta. Avevano già provato a contattarmi dal primo pomeriggio. Il tempo s'accorcia. Appuntamento con una loro pattuglia in campagna. Accetto senza esitare. E' buio. Mollo tutto e mi precipito, salgo in macchina con loro e ci rechiamo da lei. Si teme il peggio. Le speranze son poche. Invece no! e' ancora viva e in ottime condizioni. I 2 Agenti si prodigano non poco e alla fine riescono a liberarla....lei fugge via...veloce come il vento. Volevano caricarla su un trasportino per portarla in un Centro Assistenza animali nel caso fosse ferita, insomma tutto era predisposto. Non c'e' stato il tempo....è davvero volata via....la libertà era ciò che a lei premeva di più! mi diranno poi che si trattava di un maschio adulto ed esperto, dal colore del pelo, dagli occhi...che ricorderò per sempre!
Grazie al Corpo Forestale....eppur sogno...