- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 4/11/2015
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: SS80
Località di arrivo: "Le Pozze"
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 15.3
Grado di difficoltà: nessuna particolare difficoltà tecnica, si tratta di una vallata anche se alta, ma passeggiata fuori sentiero e non segnata
Descrizione delle difficoltà: nessuna particolare
Periodo consigliato: nel tratto fuori sentiero direi prevalentemente tardo autunno , la presenza di greggi e cani pastore prima la rende poco sicura (se poi uno vuole..) mentre in inverno con la neve sono ragionevolmente certo che un paio di punti siano poco sicuri per pendenza ed eccessiva prossimità a zone valanghive.
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: circa 700m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2000m
Accesso stradale: SS80 dalla Diga di Provvidenza fino al Mulino Cappelli in auto su sterrata.
Descrizione
Quella che racconto oggi non si può definire una escursione "canonica" ma è quello che ho scoperto più mi piace fare in montagna, ovvero gironzolare magari fuori sentiero cercando nuovi punti di vista su scenari più o meno noti... finisce quindi che ti fai 15 km e 700m di dislivello ma non sai dire bene dove sei stato o dove sei arrivato (cime manco a parlarne...) però sei soddisfatto del silenzio che hai respirato, dei luoghi che hai visto e magari di qualche fotografia degna di questo nome che sei riuscito a fare... il tutto inizia con una passeggiata fatta a luglio di quest'anno che avevo raccontato su questo forum ed in particolare con due momenti che mi avevano proposto scenari stuzzicanti e che vi ripropongo in due foto scattate appunto a luglio:
una veduta verso il Pizzo di Camarda con tanto di gregge e pastore, opposto al sentiero che avevo battezzato (che conduce alla sella di Monte Corvo, in realtà questo è uno dei due, quello che sale sopra la casetta dello stazzo di Solagne)
E ancor di più la conca glaciale compresa tra le Malecoste (qui visibili in fondo al centro) il Pizzo di Camarda a destra ed il monte Corvo a sinistra che in questa foto però non sono visibili: in buona sostanza la parte più alta ovvero l'inizio della meravigliosa Valle del Chiarino nel versante occidentale della catena del Gran Sasso
Complice una giornata libera con un meteo che promette di non fare sorprese, parto con calma da Teramo, riesco a percorrere in auto (niente neve ne piogge recenti) la sterrata che dalla diga di Provvidenza arriva sino al Mulino Cappelli dove parcheggio.. da lì procedo a testa bassa fino allo stazzo di Solagne, cosa che non faccio mai, ma la zona che mi interessa oggi non la conosco, l'ho guardata su mappa, ma non ha sentiero e quindi preferisco non attardarmi troppo in zone già ampiamente conosciute... arrivo allo stazzo e mi rendo conto che il pastore e le pecorelle non ci sono: è ufficiale, posso gironzolare tranquillo senza rischiare di dover discutere con quegli splendidi quanto caparbi cagnoni bianchi dai denti aguzzi...
Prendo a destra il sentiero "ufficiale" che porta alla sella del monte Corvo, la formazione rocciosa che pare una piramide e che i locali (siamo in zona usi civici di Arischia) chiamano dente dell'Orso è ancor più interessante vista da qui..
Il sentiero prevederebbe di puntare dritta ad essa (si vede un po' nella foto precedente) e poi di aggirarla a sinistra prima di superarla.. ma io tiro dritto ed ho la prima esperienza interessante: il dente dell'Orso come non l'avevo mai visto, ovvero il suo B-Side: totalmente diverso!
Mi avvicino un po' ai massi sotto di esso per curiosità, alle mie spalle sono protetto dal Pizzo di Camarda (altra cima interessante e poco battuta, ma mi rifarò) e qui luci e ombre disegnano
Proseguo quindi oltre puntando quella che è la congiunzione tra il Camarda e le Malecoste e che poi è la parte finale della valle (o meglio iniziale) ed il paesaggio si fa sempre più interessante quanto selvaggio
In queste zone di solito le tracce della pastorizia sono evidenti anche quando le greggi non ci sono, ma qui non ci sono piste battute evidenti, segni particolari, sembra davvero di essere in mezzo al nulla.. l'orientamento non è per nulla complesso, continuo a puntare le Malecoste, devo solo scegliere un tragitto che non mi faccia perdere troppo tempo/fatica e che al contempo mi offra scorci interessanti.. proseguo e continuo ad ammirare
Giungo direi più o meno alla zona che sopra di me, in quota, è l'attaccatura del Camarda con le Malecoste, la zona sotto il Pizzo di Camarda alla mia destra non la vedo e nasce una nuova curiosità.. ma faccio delle valutazioni: fotograficamente è controluce e poi mi porterebbe ancor più ad ovest del sentiero "ufficiale" che comunque dovrò fare al ritorno, allargando il giro non so di quanto in termini di tempo e impegno, le giornate ormai non sono più così lunghe ed io vorrei cogliere una bella luce sulle Malecoste... toccherà tornarci... comunque mi si para davanti una formazione rocciosa da superare se voglio portarmi a sinistra verso la vallata vera e propria..
a guardarle non si direbbero rocce difficili, l'idea sarebbe di salire sul punto più alto e poi valutare e decidere.. ma io non sono un arrampicatore provetto e da solo non ho voglia di rischiare, per non parlare poi della questione tempo che è prioritaria: individuo un passaggio da percorrere agevolmente in mezzo alle rocce e quando mi avvicino mi rendo conto di quanto siano peculiari le pietre in questo "valico"
Lo supero e mi appare la vallata, il circo glaciale delle immagini di luglio ma dalla parte opposta.. le tormentate rocce delle Malecoste, la forchetta della Falasca con quello spuntone così peculiare... non vorrei perdere troppa quota soprattutto all'inizio, ma vedo alla mia altitudine delle rocce lisce e belle oblique sulla destra, mi avvicino un po' e decido che non è il caso di superarle a questa altezza: perderei troppo tempo e non so se ne vale la pena
La discesa è ripida ma tutto sommato agevole, un camoscio in lontananza mi vede e inizia a soffiare, poi scappa via quando capisce che vado verso di lui, nella vallata..
Punto le Malecoste ed il sole che si era fatto un po' latitante mi regala qualche attimo di luce preziosa, abbellita dai colori tardo autunnali... che rocce...
Da qui è ancora più evidente la differenza di conformazione verso la Falasca
Mi avvicino ancora di più alla tormentata parete, individuo con molta fantasia e poca competenza diversi punti a cui accedere per portarsi verso l'alto... ma me ne sto buono buono qui sotto, magari un'altra volta ci si fa il giro alto, oggi è il momento di contemplare dalla modesta quota 2000 raggiunta al cospetto di queste rocce
Il sole sta iniziando a calare, la cosa non mi spaventa, sono attrezzato (frontale), perdersi qui è davvero complesso, poi conosco il luogo e tra l'altro da qui tornerò al sentiero ufficiale.. ma devo tornare alla vita quotidiana anche se confesso che mi dispiace, come sempre, ma forse anche un po' di più...
Punto quindi il dente dell'Orso che da qui è un ottimo punto di riferimento, taglio in mezzo alla vallata ed ho un'altra piacevole sorpresa... sarà mica per questo che la zona qui sulla cartina è indicata come Le Pozze..? E dire che a Luglio avevo mangiato il mio panino poco più su di questo specchio d'acqua e non mi ero accorto che ci fosse, o forse non c'era..? Ad ogni modo come cambiano le cose se le guardi da un'altra prospettiva...
Circa 2 ore e sono alla macchina... che dire, spero di non avervi tediato, io gironzolerò ancora in queste zone, ci sono un paio di punti che nuovamente mi hanno incuriosito... alla prossima!
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: SS80
Località di arrivo: "Le Pozze"
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 15.3
Grado di difficoltà: nessuna particolare difficoltà tecnica, si tratta di una vallata anche se alta, ma passeggiata fuori sentiero e non segnata
Descrizione delle difficoltà: nessuna particolare
Periodo consigliato: nel tratto fuori sentiero direi prevalentemente tardo autunno , la presenza di greggi e cani pastore prima la rende poco sicura (se poi uno vuole..) mentre in inverno con la neve sono ragionevolmente certo che un paio di punti siano poco sicuri per pendenza ed eccessiva prossimità a zone valanghive.
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: circa 700m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2000m
Accesso stradale: SS80 dalla Diga di Provvidenza fino al Mulino Cappelli in auto su sterrata.
Descrizione
Quella che racconto oggi non si può definire una escursione "canonica" ma è quello che ho scoperto più mi piace fare in montagna, ovvero gironzolare magari fuori sentiero cercando nuovi punti di vista su scenari più o meno noti... finisce quindi che ti fai 15 km e 700m di dislivello ma non sai dire bene dove sei stato o dove sei arrivato (cime manco a parlarne...) però sei soddisfatto del silenzio che hai respirato, dei luoghi che hai visto e magari di qualche fotografia degna di questo nome che sei riuscito a fare... il tutto inizia con una passeggiata fatta a luglio di quest'anno che avevo raccontato su questo forum ed in particolare con due momenti che mi avevano proposto scenari stuzzicanti e che vi ripropongo in due foto scattate appunto a luglio:
una veduta verso il Pizzo di Camarda con tanto di gregge e pastore, opposto al sentiero che avevo battezzato (che conduce alla sella di Monte Corvo, in realtà questo è uno dei due, quello che sale sopra la casetta dello stazzo di Solagne)
E ancor di più la conca glaciale compresa tra le Malecoste (qui visibili in fondo al centro) il Pizzo di Camarda a destra ed il monte Corvo a sinistra che in questa foto però non sono visibili: in buona sostanza la parte più alta ovvero l'inizio della meravigliosa Valle del Chiarino nel versante occidentale della catena del Gran Sasso
Complice una giornata libera con un meteo che promette di non fare sorprese, parto con calma da Teramo, riesco a percorrere in auto (niente neve ne piogge recenti) la sterrata che dalla diga di Provvidenza arriva sino al Mulino Cappelli dove parcheggio.. da lì procedo a testa bassa fino allo stazzo di Solagne, cosa che non faccio mai, ma la zona che mi interessa oggi non la conosco, l'ho guardata su mappa, ma non ha sentiero e quindi preferisco non attardarmi troppo in zone già ampiamente conosciute... arrivo allo stazzo e mi rendo conto che il pastore e le pecorelle non ci sono: è ufficiale, posso gironzolare tranquillo senza rischiare di dover discutere con quegli splendidi quanto caparbi cagnoni bianchi dai denti aguzzi...
Prendo a destra il sentiero "ufficiale" che porta alla sella del monte Corvo, la formazione rocciosa che pare una piramide e che i locali (siamo in zona usi civici di Arischia) chiamano dente dell'Orso è ancor più interessante vista da qui..
Il sentiero prevederebbe di puntare dritta ad essa (si vede un po' nella foto precedente) e poi di aggirarla a sinistra prima di superarla.. ma io tiro dritto ed ho la prima esperienza interessante: il dente dell'Orso come non l'avevo mai visto, ovvero il suo B-Side: totalmente diverso!
Mi avvicino un po' ai massi sotto di esso per curiosità, alle mie spalle sono protetto dal Pizzo di Camarda (altra cima interessante e poco battuta, ma mi rifarò) e qui luci e ombre disegnano
Proseguo quindi oltre puntando quella che è la congiunzione tra il Camarda e le Malecoste e che poi è la parte finale della valle (o meglio iniziale) ed il paesaggio si fa sempre più interessante quanto selvaggio
In queste zone di solito le tracce della pastorizia sono evidenti anche quando le greggi non ci sono, ma qui non ci sono piste battute evidenti, segni particolari, sembra davvero di essere in mezzo al nulla.. l'orientamento non è per nulla complesso, continuo a puntare le Malecoste, devo solo scegliere un tragitto che non mi faccia perdere troppo tempo/fatica e che al contempo mi offra scorci interessanti.. proseguo e continuo ad ammirare
Giungo direi più o meno alla zona che sopra di me, in quota, è l'attaccatura del Camarda con le Malecoste, la zona sotto il Pizzo di Camarda alla mia destra non la vedo e nasce una nuova curiosità.. ma faccio delle valutazioni: fotograficamente è controluce e poi mi porterebbe ancor più ad ovest del sentiero "ufficiale" che comunque dovrò fare al ritorno, allargando il giro non so di quanto in termini di tempo e impegno, le giornate ormai non sono più così lunghe ed io vorrei cogliere una bella luce sulle Malecoste... toccherà tornarci... comunque mi si para davanti una formazione rocciosa da superare se voglio portarmi a sinistra verso la vallata vera e propria..
a guardarle non si direbbero rocce difficili, l'idea sarebbe di salire sul punto più alto e poi valutare e decidere.. ma io non sono un arrampicatore provetto e da solo non ho voglia di rischiare, per non parlare poi della questione tempo che è prioritaria: individuo un passaggio da percorrere agevolmente in mezzo alle rocce e quando mi avvicino mi rendo conto di quanto siano peculiari le pietre in questo "valico"
Lo supero e mi appare la vallata, il circo glaciale delle immagini di luglio ma dalla parte opposta.. le tormentate rocce delle Malecoste, la forchetta della Falasca con quello spuntone così peculiare... non vorrei perdere troppa quota soprattutto all'inizio, ma vedo alla mia altitudine delle rocce lisce e belle oblique sulla destra, mi avvicino un po' e decido che non è il caso di superarle a questa altezza: perderei troppo tempo e non so se ne vale la pena
La discesa è ripida ma tutto sommato agevole, un camoscio in lontananza mi vede e inizia a soffiare, poi scappa via quando capisce che vado verso di lui, nella vallata..
Punto le Malecoste ed il sole che si era fatto un po' latitante mi regala qualche attimo di luce preziosa, abbellita dai colori tardo autunnali... che rocce...
Da qui è ancora più evidente la differenza di conformazione verso la Falasca
Mi avvicino ancora di più alla tormentata parete, individuo con molta fantasia e poca competenza diversi punti a cui accedere per portarsi verso l'alto... ma me ne sto buono buono qui sotto, magari un'altra volta ci si fa il giro alto, oggi è il momento di contemplare dalla modesta quota 2000 raggiunta al cospetto di queste rocce
Il sole sta iniziando a calare, la cosa non mi spaventa, sono attrezzato (frontale), perdersi qui è davvero complesso, poi conosco il luogo e tra l'altro da qui tornerò al sentiero ufficiale.. ma devo tornare alla vita quotidiana anche se confesso che mi dispiace, come sempre, ma forse anche un po' di più...
Punto quindi il dente dell'Orso che da qui è un ottimo punto di riferimento, taglio in mezzo alla vallata ed ho un'altra piacevole sorpresa... sarà mica per questo che la zona qui sulla cartina è indicata come Le Pozze..? E dire che a Luglio avevo mangiato il mio panino poco più su di questo specchio d'acqua e non mi ero accorto che ci fosse, o forse non c'era..? Ad ogni modo come cambiano le cose se le guardi da un'altra prospettiva...
Circa 2 ore e sono alla macchina... che dire, spero di non avervi tediato, io gironzolerò ancora in queste zone, ci sono un paio di punti che nuovamente mi hanno incuriosito... alla prossima!
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