Trekking Monte Coppe (prima Guardiola e San Vito e Siella) da Vado di Sole - traversata

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 14/10/2016
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Vado di Sole
Località di arrivo: ex Campeggio Siella
Tempo di percorrenza:
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: il percorso è pressochè interamente escursionistico, fatta eccezione per un unico punto ovvero l'attacco da Est alla cima del monte Siella che presenta un passaggio di II grado piuttosto esposto.
Periodo consigliato: assenza di neve
Segnaletica: buona, soprattutto rapportata alla zona, vecchi ma ancora leggibili bolli giallo rossi e prima della cima del Siella rettangoli giallo/rossi
Dislivello in salita: 740
Dislivello in discesa: 1100
Quota massima: 2027 (vetta del Monte Siella)
Accesso stradale: SP 37 di Rigopiano


Descrizione

Con l'amico @Leo da solo abbiamo inanellato una serie di turni opposti che ci hanno impedito passeggiate dopo la vetta del Prena... avevamo però parlato del versante Teramano del Gran Sasso nella zona di Farindola/Arsita, ovvero quella dove troneggia il Monte Coppe, un torrione di roccia che sembra abbia litigato con il resto della catena orientale e si è appena defilato... la curiosità di vederlo c'è da tempo, così come quella di percorrere la cresta che segna da Vado di Sole l'inizio ad Est della catena del Gran Sasso... mi studio un po' la cosa sulla cartina, ho qualche dubbio, ma decido che vado a farci due passi e vedrò man mano il da farsi.
Poi ricordo che Pasquale, un caro amico della sezione CAI che frequento ha spesso il venerdì libero ed il Gran Sasso lo conosce bene (anche se lui dice di no...) quindi lo chiamo e gli espongo il progettino... lui mi parla subito del tratto da arrampicare prima del Siella, comunque la voglia di farci due passi insieme è tanta e quindi a prescindere da quello che faremo, si parte. Decidiamo di usare due macchine per una traversata al fine di non rendere monotona la passeggiata, lasciamo la prima nei pressi dell'ex camping Siella la seconda invece al parcheggio belvedere che si affaccia sullo splendido Vallone d'Angora perchè una ad una trentina di metri da quel parcheggio c'è il sentiero che porta all'attacco da Est della catena del Gran Sasso... da lì toccheremo prima il monte Guardiola (1808m) poi il San Vito (1892), il Siella (2027) e dopo aver toccato il monte Coppe (1992m) scenderemo verso il rifugio Fonte Torricella e da lì arriveremo all'altezza dell'ex Camping Siella... ma ora un po' di foto così mi spiego meglio..

Dalla SP 37 il sentiero inizia nel bosco.. la salita non è malaccio, ma il fango rende le cose meno piacevoli altrimenti sarebbe una bella passeggiata nel bosco d'autunno

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Giunti fuori dal bosco la vista già mi piace... Campo Imperatore da una prospettiva che mi è nuova, a sinistra il Bolza è inconfondibile mentre sulla destra svetta il Camicia che da qui appare stranamente appuntito ed al suo fianco la sagoma frastagliata del Prena

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il monte Guardiola l'abbiam passato senza quasi accorgercene e si svela la cresta che percorreremo dal San Vito sulla destra in avanti.. ma già dobbiamo rientrare nel bosco, sin qui i segni erano tutto sommato ben evidenti mentre nel bosco successivo non ve ne saranno anche se non è difficile orientarsi puntando monte San Vito

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usciti dal bosco, all'attacco del monte il sentiero procederebbe a mezza costa, ma decidiamo di farlo tutto in cresta

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E la scelta si rivela doppiamente fortunata perchè Pasquale riesce a vedere una piccola e rara vipera dell'Orsini, un endemismo del Gran Sasso

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Con il Camicia ed il Prena che ci osservano, guadagniamo metri mentre inizia a piovigginare, un vento piuttosto teso ci accompagna dall'uscita dal primo boschetto...

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Ed ecco anche il San Vito, che ha una cima segnata un po' meglio dei 4 sassi del guardiola, la sosta è breve ma d'obbligo...

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Da qui l'aspetto della cresta si fa più affilato ed interessante... l'idea di essere la dorsale orientale del gran Sasso inizia ad essere più leggibile mentre a destra del monte Siella spuntano le rocce del defilato monte Coppe

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La cosa poco simpatica è che ora dobbiamo perdere decisamente quota rispetto alla cresta per raggiungere la sella di Monte Siella

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Dal pratone che ci porta in basso è evidente la traccia che porta qui dalla piana di Campo Imperatore, traccia che viene usata anche come ippovia recita un segnale più in basso.

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Il sentiero si terrebbe più basso, ma noi riguadagnamo la cresta e gli affacci ci danno ragione

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All'attacco del monte Siella il paesaggio è più montagna, la roccia aumenta quasi a dichiarare che tra un po' ci sarà da metterci le mani sopra

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E' una discreta e continua salita che culmina con un ulteriore strappetto che porta alla base di una roccia piramidale, siamo all'unico tratto tecnicamente più complesso del giro.

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I segni non mancano, la roccia è buona (anche se ovviamente è sempre meglio tastare prima) e gli appigli ed appoggi sono molteplici

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Quello che può bloccare è l'esposizione e Pasquale mi dice che ne ha visti diversi tornare indietro perchè davvero si fa sentire.. uso due foto che mi ha fatto lui perchè io avevo messo la reflex nello zaino... l'inizio della paretina, da qui poi si aggira verso destra ed è lì che l'esposizione si fa sentire di più

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e l'uscita in cresta, dalla foto si può intuire il vuoto sotto la paretina guardando a valle verso sinistra

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Proseguiamo ora in cresta, spunta anche qualche residua macchia di neve

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Mi volto ad osservare la dorsale già percorsa, l'inizio del Gran Sasso... seguendo la cresta il bosco del monte Guardiola è ben decifrabile, dietro di esso c'è una delle nostre macchine

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Manca poco e raggiungiamo la vetta del Monte Siella, ora il monte Coppe sulla destra è ben decifrabile, dalla sella erbosa che si intravede raggiungeremo comodamente la vetta che invece dal versante opposto è a dir poco alpinistica.

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Di nuovo in cresta, spunta anche il Dente del Lupo a destra del Camicia ed occultato da una vetta erbosa che è il Tremoggia (al quale non arriveremo)... la salita sul Tremoggia da questo versante è un ricordo sfiancante che scopro di condividere con Pasquale.. quella montagna proprio non gli sta simpatica, ammette.

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Prima di attaccare il Tremoggia il sentiero piega a destra (Nord) dalla cosiddetta Sella di Fonte Fredda e punta il monte Coppe che da qui è poco più che una cunetta davanti a noi, appena a destra

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Ma mentre stiamo per attaccare la cunetta, Pasquale mi fa segno di non fare rumore.. occhi vispi e veloci ci osservano

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Da qui la vista sul Dente del Lupo è splendida, dietro si intravede parte della Nord del Camicia, sotto di noi ci sarebbe il temibile nevaio del Gravone ma non ci è possibile vederlo

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Puntiamo quindi la vetta del monte Coppe che appare segnata da un ometto di pietra (scopriremo che ha anche il libro di vetta...)

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Da qui la vista sul gruppo Siella/Dente del Lupo-Camicia è splendida e si vede anche una formazione rocciosa particolare in basso a destra, nota come il mammut per la sua forma peculiare

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Il vento è aumentato ancora di intensità ed ora diventa davvero poco piacevole stare in vetta, il sentiero per il rifugio Fonte Torricella punta ad Est dalla base del Coppe ed il tratto iniziale segue una piccola insenatura naturale che presenta anche acqua.

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Dal sentiero guardo il monte Coppe che da qui, dal versante Teramano è davvero poco invitante da approcciare

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Il nostro sentiero si tiene a mezza costa rispetto all'insenatura presa inizialmente, comunque è ben segnato, vediamo movimento di persone al rifugio e iniziamo a coltivare la speranza di in un bel caffè...

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Ed in effetti ci scappa anche un bicchiere di vino, oltre il caffè, ma soprattutto la chiacchierata con il simpaticissimo gestore (Luciano) e due ragazzi dediti alla pastorizia anche loro in pausa.

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Ancora uno sguardo al monte Coppe dal rifugio, visto che da qui sembra essere posto a guardia di chi si ferma per riposare

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Dopo le chiacchiere ed esserci rifocillati, è il momento di ripartire, da qui il sentiero sarà una carrareccia percorribile anche in auto... esiste una traccia più diretta che si addentra più velocemente e ripidamente nel bosco ma non ci siamo informati sulla sua manutenzione ed in queste zone se non viene fatta manutenzione i sentieri possono essere interrotti da alberi caduti o frane... sulle nostre teste, poco sotto uno spuntone roccioso, un camoscio ci osserva

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Addentratici nel bosco facciamo in tempo a fare un altro incontro biforcuto.. questa però è una vipera Aspis, è circa 60/70 cm e molto più reattiva della Orsini.. provo a fotografarla da più vicino ma si incazza come una vipera e quindi desisto volentieri mentre la nostra amica se ne va sibilando...

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Arriviamo dove abbiamo parcheggiato l'altra macchina e, mentre la luce si fa radente, guardo tra gli alberi segnati dall'autunno la sagoma dei monti che ci hanno ospitato oggi.

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E' stata un'altra bellissima giornata, in ottima compagnia e su terreni quasi sempre dolci ma interessanti, alla prossima!
 
Bello il giro, posti fantastici. Bello anche il racconto!
Una domanda da "sprovveduto": ho visto che portate la corda, è precauzione o ne davate come probabile l'utilizzo?
Grazie e complimenti

Ciao Luca, ti ringrazio per l'apprezzamento :si:

La tua domanda è tutt'altro che da sprovveduto e ti spiego :si: poiché io e Pasquale non avevamo mai fatto insieme dei passaggi come quello del Siella, e quindi lui conosceva la mia reazione, la corda poteva essere una sicurezza se io avessi avuto qualche "blocco"... L'esposizione lì davvero non scherza, ma non ho avuto problemi...
Inoltre io mi perdo sempre le occasioni di fare pratica con corde e affini in sezione perché lavoro fuori e faccio i turni, e ci poteva essere occasione di fare un po' di pratica come ad esempio sulla roccia chiamata mammut (si sale tranquillamente senza corda) ma alla fine il vento ci ha letteralmente cacciati da quella zona (proprio spostava fisicamente).

Quindi la corda era una "eventuale e varie" che poi non abbiamo usato :lol: il tutto si fa decisamente senza
 
Ho letto Francesco il tuo avvincente racconto con la carta dei sentieri sotto gli occhi, seguendo il tuo itinerario ed associando i toponimi alle foto che hai allegato.
È stato bello percorrere in questo modo un angolo di Appennino che mio malgrado non conosco affatto.

Molto intrigante mi è sembrata la salita al Siella, roccette ingaggianti di cui avevo già sentito parlare. La cresta fino al Vado, benché ampia e non esposta, ti ha regalato ottimi panorami. E anche la discesa per il versante Nord si è svolta al cospetto di un ambiente di tutto rispetto. Insomma, una traversata da veri intenditori!
Interessante la tua descrizione del monte Coppe, trovo molto divertenti queste personificazioni delle montagne.

Mi affascina pensare che questa è la propaggine estrema della dorsale Est del GS, come dire che da qui comincia (o termina) quel vasto, immenso ambiente che tanto ci piace. Stesso valore che assume per me la loc. Croce d'Abbio, all'estremo opposto.
Tra queste due, un infinito di montagne da esplorare: quante escursioni, quanti progetti ....
Per ora, mi accontento di visionare certe zone mediante la tua condivisione: grazie per avermi fatto fare un giro da quelle parti!:si::si:
 
Grande Fra....!!:woot:Bellissimo traverso in una zona del GS che mi piace davvero tanto. Io adoro, anche,la salita sui pratoni che sale al Tremoggia , anche se sempre molto ventilata e dura ,ma molto panoramica, l'ho fatta già 4 volte in effetti. Il vostro percorso è ancora più completo con i boschi belli e misti della zona,con le mani anche in un tratto, un giro che mi piacerebbe rifare , magari in Ambiente innevato se secondo te credi sia fattibile.Quella cresta dal camicia a rigo piano sicuramente non mi stancherà mai. Complimenti a entrambi , è bellissimo foto /racconto ,come sempre. Per le roccette non saprei... Dovrei trovarmici per valutare..... Comunque se non sbaglio sono aggirabili?!?
 
Ho letto Francesco il tuo avvincente racconto con la carta dei sentieri sotto gli occhi, seguendo il tuo itinerario ed associando i toponimi alle foto che hai allegato.
È stato bello percorrere in questo modo un angolo di Appennino che mio malgrado non conosco affatto.

Molto intrigante mi è sembrata la salita al Siella, roccette ingaggianti di cui avevo già sentito parlare. La cresta fino al Vado, benché ampia e non esposta, ti ha regalato ottimi panorami. E anche la discesa per il versante Nord si è svolta al cospetto di un ambiente di tutto rispetto. Insomma, una traversata da veri intenditori!
Interessante la tua descrizione del monte Coppe, trovo molto divertenti queste personificazioni delle montagne.

Mi affascina pensare che questa è la propaggine estrema della dorsale Est del GS, come dire che da qui comincia (o termina) quel vasto, immenso ambiente che tanto ci piace. Stesso valore che assume per me la loc. Croce d'Abbio, all'estremo opposto.
Tra queste due, un infinito di montagne da esplorare: quante escursioni, quanti progetti ....
Per ora, mi accontento di visionare certe zone mediante la tua condivisione: grazie per avermi fatto fare un giro da quelle parti!:si::si:

Grazie di cuore, Stefano. Mi fa davvero piacere che il giretto ed il racconto ti siano piaciuti...
Guarda, qui tra l'altro abbiamo davvero raschiato la superficie, perché anche lasciando stare le vie prettamente alpinistiche, come il dente del Lupo, ci sono diversi sentieri "perduti" nel versante teramano, antiche tracce delle quali ogni tanto si ha la sensazione di vederne brandelli, ma è un ambiente così severo e selvaggio che personalmente non ho le capacità di esplorare...

Questa, eccezion fatta per quel breve pezzetto frizzante è davvero una passeggiata. In un ambiente particolare perché si respira l'aria del "defilato", ma che comunque ti fa sentire sempre di essere sul Gran Sasso... Piuttosto, mi manca la Croce d'Abbio, mai sentita! Immagino sia nella zona occidentale della catena, la cercherò subito sulla cartina!

Grazie ancora per il passaggio e l'apprezzamento :si:
 
Grande Fra....!!:woot:Bellissimo traverso in una zona del GS che mi piace davvero tanto. Io adoro, anche,la salita sui pratoni che sale al Tremoggia , anche se sempre molto ventilata e dura ,ma molto panoramica, l'ho fatta già 4 volte in effetti. Il vostro percorso è ancora più completo con i boschi belli e misti della zona,con le mani anche in un tratto, un giro che mi piacerebbe rifare , magari in Ambiente innevato se secondo te credi sia fattibile.Quella cresta dal camicia a rigo piano sicuramente non mi stancherà mai. Complimenti a entrambi , è bellissimo foto /racconto ,come sempre. Per le roccette non saprei... Dovrei trovarmici per valutare..... Comunque se non sbaglio sono aggirabili?!?

Grande Leo... Volendo si potrebbe anche arrivare la Camicia, eh.. Però quella salita al Tremoggia non finisce mai... Io preferisco farla a scendere :p

Per la neve io credo che escluso alcuni tratti si può fare tranquillamente, ho parecchi dubbi sulla discesa a Nord però, sia perché la provinciale come sai chiude di inverno e soprattutto perché quel lato è sempre piuttosto strapiombante e quindi secondo me scarica continuamente.

Per le roccette, secondo me si fa, poi ovviamente bisogna trovarsi ma dubito che Linda ci riesca e tirerla su di peso non so quanto si possa fare... Mi diceva l'amico che si possono aggirare da Nord, non c'è un sentiero vero e proprio ma in qualche modo si fa, però si allunga almeno di una mezz'ora buona.

Ne riparliamo di persona comunque ;)
 
Questi territori marginali, su sentieri a volte perduti, offrono sempre la possibilità per ottime esplorazioni. Le foto stesse hanno un fascino d'altri tempi, lenti e lontani. Certo due vipere... Frequento la montagna da tanti anni e alle alte quote ne avrò incontrate una decina, ma tre solo quest'anno. Che ne stia crescendo la popolazione?
 
Bellissima quella lunga cresta erbosa che mi riporta un po' con il pensiero ai monti Sibillini. Ho fatto il Siella per la prima volta due anni fa con un'amica ritornando dal Camicia e dal Tremoggia e ti dirò che i prati del Tremoggia e del Siella mi hanno entusiasmato di più rispetto alla salita sul Camicia. Forse perchè la vastità dei panorami osservabili da queste due vette minori stimola quel senso di libertà che invece non emerge dalla stretta vetta del Camicia, spesso aspro e inospitale a causa dei bruschi cambiamenti meteo, poco apprezzabili invece sulle altre due vette.
Interessante anche il tuo itinerario che mi piacerebbe fare, anche se il versante teramano per noi romani è sempre un po' più distante da raggiungere e ce toccherebbe fà le levatacce a orari spesso improponibili :wall: :gover:
 
Questi territori marginali, su sentieri a volte perduti, offrono sempre la possibilità per ottime esplorazioni. Le foto stesse hanno un fascino d'altri tempi, lenti e lontani. Certo due vipere... Frequento la montagna da tanti anni e alle alte quote ne avrò incontrate una decina, ma tre solo quest'anno. Che ne stia crescendo la popolazione?

Sono contento che il tipo di immagine ti sia piaciuta... premesso che non faccio nulla di trascendentale come operazione di post produzione, la luce era quella che era, ma ho cercato di fare di necessità virtù.

Per le vipere, me lo sono chiesto anche io... non frequento da tanto la montagna, ma non mi era mai capitato di vederne una ed in questa escursione addirittura due. Non saprei davvero cosa dire, una ipotesi che mi era venuta in mente è stata che la nevicata così in anticipo rispetto al solito e poi il caldo successivo abbia sballato un po' questi animali e li abbia riportati in giro? Non saprei, davvero

Molto bello. Complimenti e grazie.

Grazie a te, come sempre, Nico!

Bellissima quella lunga cresta erbosa che mi riporta un po' con il pensiero ai monti Sibillini. Ho fatto il Siella per la prima volta due anni fa con un'amica ritornando dal Camicia e dal Tremoggia e ti dirò che i prati del Tremoggia e del Siella mi hanno entusiasmato di più rispetto alla salita sul Camicia. Forse perchè la vastità dei panorami osservabili da queste due vette minori stimola quel senso di libertà che invece non emerge dalla stretta vetta del Camicia, spesso aspro e inospitale a causa dei bruschi cambiamenti meteo, poco apprezzabili invece sulle altre due vette.
Interessante anche il tuo itinerario che mi piacerebbe fare, anche se il versante teramano per noi romani è sempre un po' più distante da raggiungere e ce toccherebbe fà le levatacce a orari spesso improponibili :wall: :gover:

Ciao Fabri, ti ringrazio! non so se l'hai fatto, ma il Tremoggia a salire è davvero antipatico per me... forse perchè lo feci con un bagaglio troppo pesante (ero giovane e stolto e mi portai il mondo fotografico appresso), probabilmente devo rifarlo per esorcizzarlo... :lol:

Comunque tieni conto che da fonte vetica zona arrosticini il parcheggio del vallone d'Angora sono circa 5 minuti in direzione Vado di Sole Rigopiano... da quel parcheggio se vuoi lasciare l'altra macchina al camping Siella sono circa 10/15 minuti in auto... anche perchè la traversata in tutto son 10km quindi le due macchine tanto più lontane tra loro di quella distanza non possono stare.

Grazie ancora! :si:
 
Ciao Luca, ti ringrazio per l'apprezzamento :si:

La tua domanda è tutt'altro che da sprovveduto e ti spiego :si: poiché io e Pasquale non avevamo mai fatto insieme dei passaggi come quello del Siella, e quindi lui conosceva la mia reazione, la corda poteva essere una sicurezza se io avessi avuto qualche "blocco"... L'esposizione lì davvero non scherza, ma non ho avuto problemi...
Inoltre io mi perdo sempre le occasioni di fare pratica con corde e affini in sezione perché lavoro fuori e faccio i turni, e ci poteva essere occasione di fare un po' di pratica come ad esempio sulla roccia chiamata mammut (si sale tranquillamente senza corda) ma alla fine il vento ci ha letteralmente cacciati da quella zona (proprio spostava fisicamente).

Quindi la corda era una "eventuale e varie" che poi non abbiamo usato :lol: il tutto si fa decisamente senza
Grazie per la precisazione, immaginavo. Io purtroppo non ho di queste occasioni sopratutto perché sono essenzialmente un solitario ed in 25 anni di montagna sono andato in compagnia forse 5 o 6 volte. Questo ovviamente mi preclude la possibilità di affrontare tratti che necessitano di assicurazione ed è per questo che quando vedo corde in escursione (e non in alpinismo o arrampicata) sono sempre curioso di sapere e capire.
Grazie
 
Ti ci porto io!:lol: E' la mia camminata preferita da quelle parti ..... Una 5volta ci sta tutta:biggrin:;)

Eh eh.. Con calma però... :lol:

Grazie per la precisazione, immaginavo. Io purtroppo non ho di queste occasioni sopratutto perché sono essenzialmente un solitario ed in 25 anni di montagna sono andato in compagnia forse 5 o 6 volte. Questo ovviamente mi preclude la possibilità di affrontare tratti che necessitano di assicurazione ed è per questo che quando vedo corde in escursione (e non in alpinismo o arrampicata) sono sempre curioso di sapere e capire.
Grazie

È un grande piacere, grazie a te :si:
 
Ciao Fabri, ti ringrazio! non so se l'hai fatto, ma il Tremoggia a salire è davvero antipatico per me... forse perchè lo feci con un bagaglio troppo pesante (ero giovane e stolto e mi portai il mondo fotografico appresso), probabilmente devo rifarlo per esorcizzarlo... :lol:
Si si, ho fatto il Tremoggia sia al ritorno dal Camicia che il giro al contrario che è il classico spacca-gambe e l'enfisema polmonare se non ce l'hai ti viene! Credo che non era tutta colpa del corredo fotografico! :lol:
Comunque tieni conto che da fonte vetica zona arrosticini il parcheggio del vallone d'Angora sono circa 5 minuti in direzione Vado di Sole Rigopiano... da quel parcheggio se vuoi lasciare l'altra macchina al camping Siella sono circa 10/15 minuti in auto... anche perchè la traversata in tutto son 10km quindi le due macchine tanto più lontane tra loro di quella distanza non possono stare.

Grazie ancora! :si:
Allora nella prossima primavera ci farò un pensierino perchè quando sono andato sul Siella due anni fa, mi è piaciuto troppo. Intanto mi studio il percorso sulla cartina.
 
Si si, ho fatto il Tremoggia sia al ritorno dal Camicia che il giro al contrario che è il classico spacca-gambe e l'enfisema polmonare se non ce l'hai ti viene! Credo che non era tutta colpa del corredo fotografico! :lol:
Allora nella prossima primavera ci farò un pensierino perchè quando sono andato sul Siella due anni fa, mi è piaciuto troppo. Intanto mi studio il percorso sulla cartina.

Allora sto Tremoggia da Est piace solo a @Leo da solo :biggrin:

Se riesci a farci entrare il passaggio al Rifugio Fonte Torricella è una piacevole sosta... più tardi ti dico del sentiero che non fa la carrabile se vuoi, in ogni caso il mio amico mi diceva che se serve qualche informazione sullo stato dei sentieri nel bosco (manutenzione o meno, e dopo l'inverno è importante) abbiamo un contatto al CAI di Arsita... se avrai bisogno, fammi sapere :si:
 
Allora sto Tremoggia da Est piace solo a @Leo da solo :biggrin:

Se riesci a farci entrare il passaggio al Rifugio Fonte Torricella è una piacevole sosta... più tardi ti dico del sentiero che non fa la carrabile se vuoi, in ogni caso il mio amico mi diceva che se serve qualche informazione sullo stato dei sentieri nel bosco (manutenzione o meno, e dopo l'inverno è importante) abbiamo un contatto al CAI di Arsita... se avrai bisogno, fammi sapere :si:
Ci sono delle salite che ,anche se dure , io non le percepisco tali, ed altre tranquille che mi mettono in crisi. Quella da fonte vetica dritta per il Tremoggia sarà , anzi è, a questo punto, una di queste mie Anomalie. Probabilmente, come in questo caso, sarà perché nellascesa cerco di distrarre le gambe con la testa , e li i panorami aiutano molto, inoltre propio quella salita, a volte solo quella, il vento si fa sentire molto forte, per cui per ben tre volte ho accelerato anche il passo per trovarmi più in alto ma riparato....si è una cosa strana ma è andata così .... l'ultima volta poi mi è stato confermato da un paio di tizi che salivano e ci avevano visti molto indecisi, ci assicuravano che dal Tremoggia in poi non avremmo trovato vento:vero. Comunque , sarà strano, ma adoro quel pezzo di montagna, così in salita pratosa stile laga e in costante compagnia del mare.:rofl:
 
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