Data: 26-27 giugno 2015
provincia: Chieti;
Località di partenza: Fara S. Martino;
Località di arrivo: Monte S. Angelo;
Tempo di percorrenza: 3-3.30 h il primo giorno; 7-8 h il secondo;
Grado di difficoltà: EE+ ;
Descrizione delle difficoltà: facili passi di arrampicata (1° e uno di 2°-) e un passaggio esposto su una cengia lungo la cresta;
Segnaletica: sentiero H1 o F1 lungo il vallone di Fara, sentiero F4 fino al Piano della Casa, qualche segno giallo lungo la cresta;
Dislivello in salita: 2300 complessivi (1300 il 1° giorno, 1000 il secondo);
Quota massima: 2669;
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Escursione in una zona di notevole bellezza, che alterna ambienti diversi: canyon, faggete, alte pareti rocciose, piani erbosi, creste rocciose e pietrose.
Dato il notevole (per noi) dislivello abbiano deciso di dividere la salita in 2 giorni, pernottando nella Grotta dei Porci. La prima parte è la classica e conosciuta risalita del vallone di Fara, che non ha bisogno certo di presentazioni. La seconda parte non è molto frequentata, tranne il tratto fino al Piano della Casa.
La cresta ESE, obiettivo della nostra gita, è un lungo crinale a cavallo fra la valle delle Mandrelle e il vallone di Fara, Solitaria e panoramica, la cresta presenta alcuni facili passi di arrampicata e un breve tratto esposto su cengia.
Un’escursione lunga, a tratti faticosa, ma di grande soddisfazione. D’altronde, nella Majella dislivello, lunghezza, bellezza e soddisfazione sono caratteristiche quasi costantemente presenti.
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Da Fara S. Martino si imbocca il vallone di S. Spirito (sentiero H1 e poi F1), e lo si segue fino a circa 1.700 m dove un cartello indica la deviazione a destra per Cima Pomilio e la Grotta dei Porci. La Grotta si raggiunge in pochi minuti dal bivio e offre un ricovero spartano.
Dalla Grotta si continua per il sentiero F4, fino all’erboso Piano della Casa, dal quale si comincia a seguire la cresta ESE su terreno misto di erba e sassi. Superata con qualche piccola difficoltà a causa degli infestanti pini mughi la prima elevazione, si scende leggermente e si riprende a salire su terreno più roccioso. Si passa su una cengia con un piccolo tratto esposto, poi si superano alcuni passaggi di arrampicata. Superato un canalino, si prosegue sulla cresta sassosa senza difficoltà fino in cima. Dalla vetta del monte S. Angelo abbiamo raggiunto il 2° portone e quindi il 3° portone, dal quale una traccia in leggera discesa ci ha condotto al rifugio Manzini. Da questo seguendo il sentiero F1 si torna a Fara lungo l’infinito vallone.
provincia: Chieti;
Località di partenza: Fara S. Martino;
Località di arrivo: Monte S. Angelo;
Tempo di percorrenza: 3-3.30 h il primo giorno; 7-8 h il secondo;
Grado di difficoltà: EE+ ;
Descrizione delle difficoltà: facili passi di arrampicata (1° e uno di 2°-) e un passaggio esposto su una cengia lungo la cresta;
Segnaletica: sentiero H1 o F1 lungo il vallone di Fara, sentiero F4 fino al Piano della Casa, qualche segno giallo lungo la cresta;
Dislivello in salita: 2300 complessivi (1300 il 1° giorno, 1000 il secondo);
Quota massima: 2669;
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Escursione in una zona di notevole bellezza, che alterna ambienti diversi: canyon, faggete, alte pareti rocciose, piani erbosi, creste rocciose e pietrose.
Dato il notevole (per noi) dislivello abbiano deciso di dividere la salita in 2 giorni, pernottando nella Grotta dei Porci. La prima parte è la classica e conosciuta risalita del vallone di Fara, che non ha bisogno certo di presentazioni. La seconda parte non è molto frequentata, tranne il tratto fino al Piano della Casa.
La cresta ESE, obiettivo della nostra gita, è un lungo crinale a cavallo fra la valle delle Mandrelle e il vallone di Fara, Solitaria e panoramica, la cresta presenta alcuni facili passi di arrampicata e un breve tratto esposto su cengia.
Un’escursione lunga, a tratti faticosa, ma di grande soddisfazione. D’altronde, nella Majella dislivello, lunghezza, bellezza e soddisfazione sono caratteristiche quasi costantemente presenti.
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Da Fara S. Martino si imbocca il vallone di S. Spirito (sentiero H1 e poi F1), e lo si segue fino a circa 1.700 m dove un cartello indica la deviazione a destra per Cima Pomilio e la Grotta dei Porci. La Grotta si raggiunge in pochi minuti dal bivio e offre un ricovero spartano.
Dalla Grotta si continua per il sentiero F4, fino all’erboso Piano della Casa, dal quale si comincia a seguire la cresta ESE su terreno misto di erba e sassi. Superata con qualche piccola difficoltà a causa degli infestanti pini mughi la prima elevazione, si scende leggermente e si riprende a salire su terreno più roccioso. Si passa su una cengia con un piccolo tratto esposto, poi si superano alcuni passaggi di arrampicata. Superato un canalino, si prosegue sulla cresta sassosa senza difficoltà fino in cima. Dalla vetta del monte S. Angelo abbiamo raggiunto il 2° portone e quindi il 3° portone, dal quale una traccia in leggera discesa ci ha condotto al rifugio Manzini. Da questo seguendo il sentiero F1 si torna a Fara lungo l’infinito vallone.
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