- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 12.07.2016
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: Pietracamela (TE)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 8h
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello elevato, concentrato soprattutto in alcuni tratti molto ripidi.
Periodo consigliato: Estate, Autunno.
Segnaletica: Buona (bandierine molto recenti) fino all'imbocco della Conca del Sambuco.
Dislivello in salita: 1250 m
Dislivello in discesa: Idem
Quota massima: 2282 m
Accesso stradale: Arrivati a Pietracamela dall'accesso alto del paese, si prende a Sx una evidente rampa cementata che conduce al parcheggio da cui parte il sentiero per la valle del Rio Arno.
Descrizione
Strabiliante escursione al cospetto del cuore del GS, arricchita da meravigliose vedute e da ambienti maestosi, approcciando la salita dal versante teramano che, ahimè, non conoscevo affatto.
Si parte da Pietracamela, dalla zona dell'abitato che qualche anno fà è stata teatro di una devastante frana:
Superate le rocce e i detriti franosi, si prende il sentiero che entra nel bosco e comodamente conduce alla valle sottostante:
Dopo un paio di km si abbandona la sterrata che risale la valle e si devia a destra, attraversando il rio Arno mediante un ponte molto caratteristico:
Da qui si inizia a salire e, appena si esce dal bosco, la vista si apre sull'obiettivo dell'escursione:
Tra il massiccio dell'Intermesoli e la val Maone, il picco Pio XI, uno sperone di roccia incastonato dirimpetto ai due Corni, sembra voglia sfidare le altezze di quei colossi.
La salita da questo versante del gruppo è molto piacevole: la visuale su Intermesoli, Corno Grande, Corno Piccolo, Corvo lascia senza parole. Cammino guardando sempre l'orizzonte per ammirare ogni dettaglio di tali vette da questa prospettiva per me insolita.
In breve si raggiunge una radura, da cui si apre la veduta del monte Corvo:
Da questa immagine si apprezza invece il massiccio dell'Intermesoli, con il picco Pio XI e il Picco dei Caprai defilati ed in primo piano il Cimale dell'Asino, piccola altura che si dovrà aggirare sul versante Ovest:
Si entra in una stupenda faggeta sul crinale Ovest del Cimale dell'asino:
Quando se ne esce, a quota 1500 m circa, ci si trova ai piedi del Picco dei Caprai:
Ora si inizia a fare sul serio, si entra in un ambiente d'altura, insomma, l'escursione entra nel vivo.
Il sentiero tramite alcune svolte su ripidi pratoni si incunea nel circo glaciale compreso tra la dorsale dell'Intermesoli e il picco dei Caprai:
Si iniziano ad incontrare i massi trasportati dal lavoro millenario dei ghiacci:
A sinistra, si è sovrastati dal Picco dei Caprai e, più dietro, il Corno Piccolo incombe sulla val Maone:
Sulla destra si osserva invece una invitante cresta che conduce alla vetta settentrionale dell'Intermesoli:
Il sentiero attraversa aulenti radure e si fa strada evitando i massi del fondo valle:
In corrispondenza alla quota di 2000 m si oltrepassa un piccolo costone che delimita la conca del Sambuco.
Uno sguardo verso Nord, per vedere la strada percorsa fin qui da Pietracamela:
Il Picco dei Caprai:
La Conca del Sambuco, con la maestosa parete dell'Intermesoli:
La parete della vetta settentrionale dell'Intermesoli:
Ed infine, eccolo, il Picco Pio XI:
La salita per guadagnare la cima di questo sperone di roccia è abbastanza dura. Ma i panorami che si godono salendo fanno dimenticare la fatica richiesta per questi ultimi 300 m di dislivello.
La vetta si raggiunge dopo aver percorso la dorsale Nord di questo sperone roccioso, dorsale che gradualmente si stringe sempre più.
Mentre ero lassù, riempiendomi gli occhi con queste immagini
ho sentito una sensazione di leggero disagio: quello sperone roccioso, in effetti, in prossimità della sua punta assume la conformazione di una lama ed io ero seduto proprio lì sopra.
Ho già percorso in passato creste affilate, forse più sottili di questa, ma una sensazione di vertigine come quella che ho provato in cima al Picco Pio XI non l'ho mai provata!
Sarà forse per l'orrido che precipita verso la val Maone?
o per i pratoni sommitali che precipitano dall'altra parte, verso la Conca del Sambuco?
In ogni caso, mai come stavolta mi sono sentito così piccolo di fronte a questa immensità.
Sono rimasto a lungo in vetta preso da questi pensieri, scattando fotografie e osservando quanti più dettagli del paesaggio potessi cogliere.
E poi, purtroppo, è arrivato il momento di scendere.
Ho ripercorso la stessa strada dell'andata, con una piccola deviazione per il Picco dei Caprai.
In conclusione:
Meravigliosa escursione in ambienti maestosi e mutevoli, con panorami eccellenti e scenari fantastici.
Insomma, la giornata perfetta!
Data: 12.07.2016
Regione e provincia: Abruzzo
Località di partenza: Pietracamela (TE)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 8h
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Dislivello elevato, concentrato soprattutto in alcuni tratti molto ripidi.
Periodo consigliato: Estate, Autunno.
Segnaletica: Buona (bandierine molto recenti) fino all'imbocco della Conca del Sambuco.
Dislivello in salita: 1250 m
Dislivello in discesa: Idem
Quota massima: 2282 m
Accesso stradale: Arrivati a Pietracamela dall'accesso alto del paese, si prende a Sx una evidente rampa cementata che conduce al parcheggio da cui parte il sentiero per la valle del Rio Arno.
Descrizione
Strabiliante escursione al cospetto del cuore del GS, arricchita da meravigliose vedute e da ambienti maestosi, approcciando la salita dal versante teramano che, ahimè, non conoscevo affatto.
Si parte da Pietracamela, dalla zona dell'abitato che qualche anno fà è stata teatro di una devastante frana:
Superate le rocce e i detriti franosi, si prende il sentiero che entra nel bosco e comodamente conduce alla valle sottostante:
Dopo un paio di km si abbandona la sterrata che risale la valle e si devia a destra, attraversando il rio Arno mediante un ponte molto caratteristico:
Da qui si inizia a salire e, appena si esce dal bosco, la vista si apre sull'obiettivo dell'escursione:
Tra il massiccio dell'Intermesoli e la val Maone, il picco Pio XI, uno sperone di roccia incastonato dirimpetto ai due Corni, sembra voglia sfidare le altezze di quei colossi.
La salita da questo versante del gruppo è molto piacevole: la visuale su Intermesoli, Corno Grande, Corno Piccolo, Corvo lascia senza parole. Cammino guardando sempre l'orizzonte per ammirare ogni dettaglio di tali vette da questa prospettiva per me insolita.
In breve si raggiunge una radura, da cui si apre la veduta del monte Corvo:
Da questa immagine si apprezza invece il massiccio dell'Intermesoli, con il picco Pio XI e il Picco dei Caprai defilati ed in primo piano il Cimale dell'Asino, piccola altura che si dovrà aggirare sul versante Ovest:
Si entra in una stupenda faggeta sul crinale Ovest del Cimale dell'asino:
Quando se ne esce, a quota 1500 m circa, ci si trova ai piedi del Picco dei Caprai:
Ora si inizia a fare sul serio, si entra in un ambiente d'altura, insomma, l'escursione entra nel vivo.
Il sentiero tramite alcune svolte su ripidi pratoni si incunea nel circo glaciale compreso tra la dorsale dell'Intermesoli e il picco dei Caprai:
Si iniziano ad incontrare i massi trasportati dal lavoro millenario dei ghiacci:
A sinistra, si è sovrastati dal Picco dei Caprai e, più dietro, il Corno Piccolo incombe sulla val Maone:
Sulla destra si osserva invece una invitante cresta che conduce alla vetta settentrionale dell'Intermesoli:
Il sentiero attraversa aulenti radure e si fa strada evitando i massi del fondo valle:
In corrispondenza alla quota di 2000 m si oltrepassa un piccolo costone che delimita la conca del Sambuco.
Uno sguardo verso Nord, per vedere la strada percorsa fin qui da Pietracamela:
Il Picco dei Caprai:
La Conca del Sambuco, con la maestosa parete dell'Intermesoli:
La parete della vetta settentrionale dell'Intermesoli:
Ed infine, eccolo, il Picco Pio XI:
La salita per guadagnare la cima di questo sperone di roccia è abbastanza dura. Ma i panorami che si godono salendo fanno dimenticare la fatica richiesta per questi ultimi 300 m di dislivello.
La vetta si raggiunge dopo aver percorso la dorsale Nord di questo sperone roccioso, dorsale che gradualmente si stringe sempre più.
Mentre ero lassù, riempiendomi gli occhi con queste immagini
ho sentito una sensazione di leggero disagio: quello sperone roccioso, in effetti, in prossimità della sua punta assume la conformazione di una lama ed io ero seduto proprio lì sopra.
Ho già percorso in passato creste affilate, forse più sottili di questa, ma una sensazione di vertigine come quella che ho provato in cima al Picco Pio XI non l'ho mai provata!
Sarà forse per l'orrido che precipita verso la val Maone?
o per i pratoni sommitali che precipitano dall'altra parte, verso la Conca del Sambuco?
In ogni caso, mai come stavolta mi sono sentito così piccolo di fronte a questa immensità.
Sono rimasto a lungo in vetta preso da questi pensieri, scattando fotografie e osservando quanti più dettagli del paesaggio potessi cogliere.
E poi, purtroppo, è arrivato il momento di scendere.
Ho ripercorso la stessa strada dell'andata, con una piccola deviazione per il Picco dei Caprai.
In conclusione:
Meravigliosa escursione in ambienti maestosi e mutevoli, con panorami eccellenti e scenari fantastici.
Insomma, la giornata perfetta!