Escursione Sella di Monte Corvo dalla valle del Chiarino con ghiaccio e senza neve...

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 3/01/2017
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Rifugio Domenico Fioretti, valle del Chiarino
Località di arrivo: Sella di Monte Corvo
Tempo di percorrenza: //
Chilometri: circa 10 A/R
Grado di difficoltà:
Descrizione delle difficoltà: bassa visibilità, temperatura rigida, vento forte, terreno ghiacciato
Periodo consigliato: tutto l'anno, inverno ovviamente da valutare per le condizioni del manto nevoso.
Segnaletica: buona, segnali bianco e rossi CAI
Dislivello in salita: 700m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2305
Accesso stradale: SS80 delle Capannelle dalla diga di Provvidenza


Descrizione

Condivido il racconto di questa passeggiata sia per il grande piacere di farlo, ma soprattutto perché con l'arrivo dell'inverno ci sono state diverse discussioni sul forum inerenti l'escursionismo invernale e l'alpinismo, ma più in generale sulla montagna di inverno.
Il mio non vuole essere un monito o un qualche tipo di indicazione perché non ne ho le capacità: semplicemente vi racconterò di come mutano le condizioni in montagna di inverno e di come possano diventare a dir poco estreme anche senza toccare quote esagerate, anche se ben attrezzati, in pratica di come l'escursionismo invernale sia tutto un altro pianeta rispetto a quello estivo (che pure non è esente da rischi) e che va approcciato con la massima attenzione e deferenza, con passi sempre commisurati alle proprie capacità ed alle esperienze pregresse.
Come "informazione di servizio", in questa uscita ero compagnia di un carissimo amico di grande esperienza, eravamo ben attrezzati, conosciamo il posto (bene io, ogni sasso lui) e quindi l'esperienza è stata proprio quella di saggiare le condizioni in un ambiente piuttosto "controllato".
Ma ora basta con le chiacchiere, qualche fotografia con didascalia sperando di riuscire a rendere l'idea...

Era nata bene come idea, saremmo usciti in tre, io ed il socio @Leo da solo con Davide che è un carissimo amico esperto e sempre disponibile a trasmettere le sue conoscenze... anche il meteo inizialmente prometteva bene.
Poi però Leo ha un contrattempo e deve rinunciare, io e Davide usciamo lo stesso, optiamo per qualcosa di tutto sommato veloce ed in particolare vorrebbe farmi vedere delle pittoresche formazioni rocciose sulla cresta Est del Monte Corvo. L'occasione sarà anche buona per fare un po' di pratica per me con ramponi e picozza e chissà se non bisognerà usare cordame eccetera.
Uscito di casa però già vedo le nuvole addensarsi su tutta la catena del Gran Sasso e comprendo che dovremo valutare man mano il da farsi, comunque grazie ad un 4x4 possiamo partire dal rifugio Fioretti e questo ci aiuta molto con i tempi... l'atmosfera è strana, questo inverno prima della perturbazione offre scenari che possono apparire tardo autunnali ed infatti all'accesso dello stazzo di Solagne sembra novembre

_MG_7989.jpg

La zona alta è completamente coperta, ma soprattutto anche i passaggi più elementari necessitano particolare attenzione perchè è tutto ghiacciato: erba, terra, tutto... le rocce poi hanno un sottile strato quasi invisibile di ghiaccio che le rende come saponette e siamo poco sopra i 1700m

_MG_8005.jpg

Ad un certo punto intravediamo una schiarita tra la sella e le torri che costituiscono l'accesso alla sommità del Corvo da questa parte... non siamo fiduciosi, ma comunque ci proveremo sempre valutando volta per volta il da farsi

_MG_8022.jpg

Intorno ai 1900m il sentiero abbandona la valle e la salita verso la sella si fa più decisa, è una zona che ha un fiumiciattolo che per un bel pezzo delimita il sentiero a sud, ma la cosa che balza all'occhio è che qui il ghiaccio inizia a farla veramente da padrone

_MG_8033.jpg

Da qui in poi il terreno si fa veramente viscido per il ghiaccio e nonostante l'assenza di neve montiamo i ramponi perché si farebbe davvero una gran fatica a procedere senza scivolare e visto il freddo che aumenta sensibilmente ed il vento che inizia ad essere decisamente sferzante, è meglio avere i piedi ben saldi a terra, siamo intorno ai 2000m ed a parte ghiaccio, vento e freddo, la visibilità inizia a ridursi

_MG_8048.jpg

Proseguiamo con circa 20/30m di visibilità sino alla sella, il sentiero è quasi "obbligato", protetto ai due lati perché scorre in una sorta di V che a monte punta alla sella quindi perdersi è impossibile... giungiamo al grosso masso segnato che indica che siamo alla sella, quota 2305, il vento ci schiaffeggia da ogni direzione, la visibilità è calata ancora ed il ghiaccio decora ogni cosa

_MG_8063.jpg

Ci affacciamo lì dove dovrebbe vedersi almeno la valle del Venacquaro, 300m più sotto, non si vedela valle ma nemmeno il sentiero che condurrebbe sotto.

_MG_8067.jpg

Torniamo indietro per cercare un minimo riparo dal grosso masso per rifiatare un attimo ma nulla da fare, il vento ed il gelo sono ovunque

_MG_8068.jpg

Mi tolgo un attimo lo zaino per prendere un panno e pulire la lente della fotocamera che è ricoperta di ghiaccio, tutto è baciato dal ghiaccio

_MG_8072.jpg

Probabilmente è anche la conformazione della Sella che la rende una specie di sfiato per le correnti che si incanalano dalla valle del Chiarino, comunque le condizioni sono davvero estreme, andare oltre sarebbe insensato ma anche stare troppo tempo qui sarebbe pericoloso nonostante i vari strati di indumenti che ci coprono: torniamo a valle

_MG_8073.jpg

Scesi anche solo di un centinaio di metri di quota, l'ambiente è ancora severo e ghiacciato, ma più affrontabile e meno impattante sul fisico.

_MG_8084.jpg

Man mano che scendiamo ci allarghiamo anche fuori sentiero per nuove prospettive e saggiare un po' il ghiaccio, visto che le condizioni ora sono meno inclementi... o forse è solo meno peggio della Sella ma ci sembra primavera...

_MG_8088.jpg

Al di sotto dei 2000m poi le condizioni paiono davvero di un altro mondo, continuiamo a tenere i ramponi fino ai 1700m per via di tratti con discreta pendenza su terreno reso viscido dal ghiaccio, ma rispetto alla bufera provata sopra ed anche dalle immagini direi, non sembra di essere nello stesso ambiente.

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Giungo al rifugio che sono abbastanza rinfrancato dal freddo, ma con ben scolpito nella mente la sensazione netta di essere stato al cospetto di qualcosa che può annullarti in ogni istante e con un battito di ciglio.
L'ho sempre pensato che la Natura ha una forza spaventosa e va approcciata con rispetto e deferenza, questa esperienza è stata davvero formativa (devo ringraziare come sempre il mio amico Davide) perché mi ha dato conferma di quel che pensavo, ovvero che non servono la neve o le quote stratosferiche a rendere l'escursionismo invernale una disciplina radicalmente diversa da quello estivo: la montagna d'inverno è un altro pianeta, un po' come lo stare sott'acqua di quando pescavo in apnea.

Un salutone a tutti!
 
Ultima modifica:
Dati

Data: 3/01/2017
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Rifugio Domenico Fioretti, valle del Chiarino
Località di arrivo: Sella di Monte Corvo
Tempo di percorrenza: //
Chilometri: circa 10 A/R
Grado di difficoltà:
Descrizione delle difficoltà: bassa visibilità, temperatura rigida, vento forte, terreno ghiacciato
Periodo consigliato: tutto l'anno, inverno ovviamente da valutare per le condizioni del manto nevoso.
Segnaletica: buona, segnali bianco e rossi CAI
Dislivello in salita: 700m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2305
Accesso stradale: SS80 delle Capannelle dalla diga di Provvidenza


Descrizione

Condivido il racconto di questa passeggiata sia per il grande piacere di farlo, ma soprattutto perché con l'arrivo dell'inverno ci sono state diverse discussioni sul forum inerenti l'escursionismo invernale e l'alpinismo, ma più in generale sulla montagna di inverno.
Il mio non vuole essere un monito o un qualche tipo di indicazione perché non ne ho le capacità: semplicemente vi racconterò di come mutano le condizioni in montagna di inverno e di come possano diventare a dir poco estreme anche senza toccare quote esagerate, anche se ben attrezzati, in pratica di come l'escursionismo invernale sia tutto un altro pianeta rispetto a quello estivo (che pure non è esente da rischi) e che va approcciato con la massima attenzione e deferenza, con passi sempre commisurati alle proprie capacità ed alle esperienze pregresse.
Come "informazione di servizio", in questa uscita ero compagnia di un carissimo amico di grande esperienza, eravamo ben attrezzati, conosciamo il posto (bene io, ogni sasso lui) e quindi l'esperienza è stata proprio quella di saggiare le condizioni in un ambiente piuttosto "controllato".
Ma ora basta con le chiacchiere, qualche fotografia con didascalia sperando di riuscire a rendere l'idea...

Era nata bene come idea, saremmo usciti in tre, io ed il socio @Leo da solo con Davide che è un carissimo amico esperto e sempre disponibile a trasmettere le sue conoscenze... anche il meteo inizialmente prometteva bene.
Poi però Leo ha un contrattempo e deve rinunciare, io e Davide usciamo lo stesso, optiamo per qualcosa di tutto sommato veloce ed in particolare vorrebbe farmi vedere delle formazioni rocciose particolari sulla cresta Est del Monte Corvo. L'occasione sarà anche buona per fare un po' di pratica per me con ramponi e picozza e chissà se non bisognerà usare cordame eccetera.
Uscito di casa però già vedo le nuvole addensarsi su tutta la catena del Gran Sasso e comprendo che dovremo valutare man mano il da farsi, comunque grazie ad un 4x4 possiamo partire dal rifugio Fioretti e questo ci aiuta molto con i tempi... l'atmosfera è strana, questo inverno prima della perturbazione offre scenari che possono apparire tardo autunnali ed infatti all'accesso dello stazzo di Solagne sembra novembre

Vedi l'allegato 144303

La zona alta è completamente coperta, ma soprattutto anche i passaggi più elementari necessitano particolare attenzione perchè è tutto ghiacciato: erba, terra, tutto... le rocce poi hanno un sottile strato quasi invisibile di ghiaccio che le rende come saponette e siamo poco sopra i 1700m

Vedi l'allegato 144304

Ad un certo punto intravediamo una schiarita tra la sella e le torri che costituiscono l'accesso alla sommità del Corvo da questa parte... non siamo fiduciosi, ma comunque ci proveremo sempre valutando volta per volta il da farsi

Vedi l'allegato 144305

Intorno ai 1900m il sentiero abbandona la valle e la salita verso la sella si fa più decisa, è una zona che ha un fiumiciattolo che per un bel pezzo delimita il sentiero a sud, ma la cosa che balza all'occhio è che qui il ghiaccio inizia a farla veramente da padrone

Vedi l'allegato 144306

Da qui in poi il terreno si fa veramente viscido per il ghiaccio e nonostante l'assenza di neve montiamo i ramponi perché si farebbe davvero una gran fatica a procedere senza scivolare e visto il freddo che aumenta sensibilmente ed il vento che inizia ad essere decisamente sferzante, è meglio avere i piedi ben saldi a terra, siamo intorno ai 2000m ed a parte ghiaccio, vento e freddo, la visibilità inizia a ridursi

Vedi l'allegato 144307

Proseguiamo con circa 20/30m di visibilità sino alla sella, il sentiero è quasi "obbligato", protetto ai due lati perché scorre in una sorta di V che punta alla sella quindi perdersi è impossibile... giungiamo al grosso masso segnato che segnala che siamo alla sella, quota 2305, il vento ci schiaffeggia da ogni direzione, la visibilità è calata ancora ed il ghiaccio decora ogni cosa

Vedi l'allegato 144308

Ci affacciamo lì dove dovrebbe vedersi almeno la valle del Venacquaro, 300m più sotto, non si vedela valle ma nemmeno il sentiero che condurrebbe sotto.

Vedi l'allegato 144309

Torniamo indietro per cercare un minimo riparo dal grosso masso per rifiatare un attimo ma nulla da fare, il vento ed il gelo sono ovunque

Vedi l'allegato 144310

Mi tolgo un attimo lo zaino per prendere un panno e pulire la lente della fotocamera che è ricoperta di ghiaccio, tutto è baciato dal ghiaccio

Vedi l'allegato 144311

Probabilmente è anche la conformazione della Sella che la rende una specie di sfiato per le correnti che si incanalano dalla valle del Chiarino, comunque le condizioni sono davvero estreme, andare oltre sarebbe insensato ma anche stare troppo tempo qui sarebbe pericoloso nonostante i vari strati di indumenti che ci coprono: torniamo a valle

Vedi l'allegato 144312

Scesi anche solo di un centinaio di metri di quota, l'ambiente è ancora severo e ghiacciato, ma più affrontabile e meno impattante sul fisico.

Vedi l'allegato 144313

Man mano che scendiamo ci allarghiamo anche fuori sentiero per nuove prospettive e saggiare un po' il ghiaccio, visto che le condizioni ora sono meno inclementi... o forse è solo meno peggio della Sella ma ci sembra primavera...

Vedi l'allegato 144314

Al di sotto dei 2000m poi le condizioni paiono davvero di un altro mondo, continuiamo a tenere i ramponi fino ai 1700m per via di tratti con discreta pendenza su terreno reso viscido dal ghiaccio, ma rispetto alla bufera provata sopra ed anche dalle immagini direi, non sembra di essere nello stesso ambiente.

Vedi l'allegato 144315

Giungo al rifugio che sono abbastanza rinfrancato dal freddo, ma con ben scolpito nella mente la sensazione netta di essere stato al cospetto di qualcosa che può annullarti in ogni istante e con un battito di ciglio.
L'ho sempre pensato che la Natura ha una forza spaventosa e va approcciata con rispetto e deferenza, questa esperienza è stata davvero formativa (devo ringraziare come sempre il mio amico Davide) perché mi ha dato conferma di quel che pensavo, ovvero che non servono la neve o le quote stratosferiche a rendere l'escursionismo invernale una disciplina radicalmente diversa da quello estivo: la montagna d'inverno è un altro pianeta, quasi come lo stare sott'acqua di quando pescavo in apnea.

Un salutone a tutti!
Ciao Ciccio. Aspettavo questa recensione...
La descrizione e le foto rendono perfettamente l'idea di come un'escursione in ambiente "facile" possa diventare tutto un altro mondo. Hai detto proprio bene, l'ambiente invernale richiede deferenza. Bisogna sapere innanzitutto che si sta entrando in un'altra dimensione, fatta di forze che ci possono sbaragliare in un attimo.
Grazie per la condivisione.

Un saluto.

P.s.: la foto del tuo amico in piedi su quel blocco di ghiaccio che riflette la sua immagine è al contempo spettacolare ed impressionante.
 
Ciao Ciccio. Aspettavo questa recensione...
La descrizione e le foto rendono perfettamente l'idea di come un'escursione in ambiente "facile" possa diventare tutto un altro mondo. Hai detto proprio bene, l'ambiente invernale richiede deferenza. Bisogna sapere innanzitutto che si sta entrando in un'altra dimensione, fatta di forze che ci possono sbaragliare in un attimo.
Grazie per la condivisione.

Un saluto.

P.s.: la foto del tuo amico in piedi su quel blocco di ghiaccio che riflette la sua immagine è al contempo spettacolare ed impressionante.

Grazie di cuore, Luca... non ha troppa attinenza con la tua intensa esperienza, ma c'era un tassello in comune sul terreno di gioco, su quella che chiami giustamente "altra dimensione" che soprattutto di inverno può scatenare forze che hanno la capacità di annichilirci in un istante...
inoltre mi è sembrato uno spot indicativo per avere una minima percezione di cosa può attenderci da un momento all'altro, anche in un contesto apparentemente pacioso, in quello che d'estate è un sentiero (sino a quel punto) catalogato come E.

Grazie ancora!

P.S. Ci si può fare un'idea delle differenze guardando il resoconto di un giretto estivo qui

http://www.avventurosamente.it/xf/t...nacquaro-falasca-dintorni-val-chiarino.44412/
 
grande @Ciccio74 con la tua testimonianza e le tue foto hai espresso al meglio quello che rappresenta l'escursionismo invernale.
Ultimamente non ho più la voglia nè le energie di dare consigli o insegnare qualcosa a qualcuno (ammesso che io sia la persona adatta a farlo), quindi parto dal presupposto che chi vuole iniziare a fare qualcosa DEVE sapere a priori a cosa va incontro.
Mi scuso per la parentesi e faccio i complimenti per l'uscita..so perfettamente quanto non sia facile un'uscita del genere in condizioni del genere. Peccato per il panorama, ma si sa, per quello ti deve dire fortuna e d'inverno a volte la fortuna vuol dire tornarsene a casa sulle proprie gambe :si:
 
grande @Ciccio74 con la tua testimonianza e le tue foto hai espresso al meglio quello che rappresenta l'escursionismo invernale.
Ultimamente non ho più la voglia nè le energie di dare consigli o insegnare qualcosa a qualcuno (ammesso che io sia la persona adatta a farlo), quindi parto dal presupposto che chi vuole iniziare a fare qualcosa DEVE sapere a priori a cosa va incontro.
Mi scuso per la parentesi e faccio i complimenti per l'uscita..so perfettamente quanto non sia facile un'uscita del genere in condizioni del genere. Peccato per il panorama, ma si sa, per quello ti deve dire fortuna e d'inverno a volte la fortuna vuol dire tornarsene a casa sulle proprie gambe :si:

Grande @alexmoscow73 , ti ringrazio! :si:
Sai che non ho grande esperienza di montagna (ancor meno invernale) e devo tanto a te e persone come te che trasmettono le loro conoscenze (e tu ne hai le capacità.. se poi non ti va ci può stare, ma fidati che tu puoi ;)) ma volevo comunque testimoniare questa escursione "controllata" al cospetto di elementi peculiari della montagna invernale (e mancava la neve!) perché a volte ho come l'impressione che ci sia uno sdoganamento eccessivo in molti campi e l'escursionismo montano invernale temo sia uno di questi.
Anche io la penso come te, chi inizia a fare qualcosa DEVE sapere a cosa va incontro, non scusarti per la parentesi perché è una delle ragioni di questo mio topic.
Facendo delle ipotesi gratuite, a volte mi viene da pensare che i nuovi mezzi di comunicazione - non tanto questa piattaforma, quanto maggiormente i social - se da un lato consentono una rete di contatti, di info e possibilità prima impensabili, dall'altro inducono erroneamente a pensare che quello che vediamo così vicino e "easy" sul monitor sia effettivamente così, ma non lo è!
Questa enorme finestra su posti impensabili che sono i nuovi media, a volte mi pare abbiano anche l'effetto di trasmettere una accessibilità che non solo non è reale, ma è addirittura depurata dai rischi e le fatiche e la gavetta necessaria!
Uno completamente a digiuno di escursionismo conosce tizio virtualmente, pensa "un ragazzo come me" poi vede le sue foto su Facebook in vetta al Cimone di Santa Colomba e pensa: "e che ci vuole? Se ci è andato lui posso pure io!"... ed ancor peggio con l'invernale!
Adesso scusami tu per il pippone :biggrin: i panorami da lì sono splendidi e lo sai, però delle fotografie in quelle condizioni - onestamente - non so quando mi ricapitano e nonostante i 20 metri di visibilità, mi ci sono già affezionato... poi per questi panorami lo sai che sono fortunato: avendo scelto di vivere qui, mi esaurisco per il fatto che lavoro a Bologna, però quando sono a Teramo sono posti che ho ad un'oretta scarsa di macchina da casa.
Grazie ancora!

P.S. troppo tempo che non ci si becca... ;)

queste parole e la foto allegata dovrebbero essere di monti a chi, nei giorni scorsi, credeva di poter andare sull'Amaro, sul Gran Sasso o sul Velino come se fosse una passeggiata di agosto :biggrin::biggrin:

;)
 
Brrrrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrrrrrr! Mi si è ghiacciata la vista solo a leggervi,tanto che penso che forse quel contrattempo mi ha salvato dal ghiacciarmi i piedi con le mie scarpe un po' freddine per l'inverno,ma quelle ho potuto permettermi ahahah. Scherzi a parte una gran bella "Lezione" per chi ha intenzione di iniziare escursioni invernali. Manco a dirlo che in invernale non si improvvisa nulla senza un minimo di preparazione,e attrezzature adeguate. Anche chi ha una discreta esperienza con la montagna "estiva" ( imprescindibile per affrontarla poi in invernale) DEVE riflettere bene(ne vale la salute e la vita) se pronti o meno a certe ,quasi inumane ,attività fisiche e ambienti più che severi ,direi micidiali. Che poi con l'innevamento diverrà ancor più difficile se possibile, altro che una semplice E di escursionismo.Come sempre gran bella escursione,ed è sempre piacevole leggere. Complimenti!!
 
grande @Ciccio74 con la tua testimonianza e le tue foto hai espresso al meglio quello che rappresenta l'escursionismo invernale.
Ultimamente non ho più la voglia nè le energie di dare consigli o insegnare qualcosa a qualcuno (ammesso che io sia la persona adatta a farlo), quindi parto dal presupposto che chi vuole iniziare a fare qualcosa DEVE sapere a priori a cosa va incontro.
Mi scuso per la parentesi e faccio i complimenti per l'uscita..so perfettamente quanto non sia facile un'uscita del genere in condizioni del genere. Peccato per il panorama, ma si sa, per quello ti deve dire fortuna e d'inverno a volte la fortuna vuol dire tornarsene a casa sulle proprie gambe :si:
Se non tu adatto chi altri?? Speriamo che non ti passi troppo la voglia,sarebbe una risorsa in meno della mie poche conoscenze di ambienti montani;)
 
[...] con l'arrivo dell'inverno ci sono state diverse discussioni sul forum inerenti l'escursionismo invernale e l'alpinismo, ma più in generale sulla montagna di inverno.
Ciao Ciccio. Riguardo le discussioni sull'escursionismo invernale non so a cosa ti riferisci, forse mi sono perso qualcosa ma non frequento questo forum in tutte le sue sezioni. Comunque, sulla base delle mie esperienze in merito, posso dirti che in generale non sono mai stato particolarmente attratto dalle uscite invernali proprio perchè consapevole delle difficoltà aggiunte.
Pensa che ho comprato il corredo invernale soltanto 4 anni fa (ciaspole e ramponi) dopo quasi 30 anni di escursioni... o_O
La montagna io la vivo meglio in altre stagioni e in un modo che magari non è condivisibile con molti, sebbene ricordi con piacere qualche bella ciaspolata fatta in ambienti spettacolari. Ho i miei limiti che ho imparato a conoscere in tanti anni di esperienza, per cui mi pare giusto, come è accaduto a me, che ognuno di noi provi sulla propria pelle ogni aspetto che la montagna ci offre in ogni stagione per poi fare le proprie scelte.

Per quanto riguarda questa tua giornata, la bellezza dell'ambiente ha contrastato con le difficoltà vissute in quota e forse può essere paradossale ma ci hai guadagnato parecchio, aggiungendo un importante tassello alla tua esperienza.

[...] queste parole e la foto allegata dovrebbero essere di monito a chi, nei giorni scorsi, credeva di poter andare sull'Amaro, sul Gran Sasso o sul Velino come se fosse una passeggiata di agosto :biggrin::biggrin:
Quoto anche questo tuo intervento Alex, che considero molto importante. Con lo sviluppo sempre più vasto dei social, la montagna si sta inserendo in ambienti dove fino a poco tempo fa era pressochè sconosciuta e tutti vogliono provarla ad ogni costo e in ogni situazione climatica, senza avere alcuna esperienza. Il discorso sarebbe lunghissimo ma mi fermo qui...
 
Ultima modifica:
Ciao Francesco,
penso che la tua uscita sia stata molto formativa e per questo mi unisco ai complimenti che ti hanno fatto anche gli altri.
Mi ricorda una mia primordiale escursione con nebbia e neve ad una quota decisamente più bassa (intorno ai 1600m) in cui la mia approfondita e consolidata conoscenza del territorio mi aveva convinto a sfidare gli elementi per vedere fino a dove potessi osare. Devo ammettere che quella volta non mi sono goduto una bella passeggiata in montagna ma la mia esperienza si è senz'altro arricchita: ora quando osservo i comodi sentieri assolati in versione estiva riesco a ''vedere'' come potrebbe essere ostile quello stesso ambiente mentre infuria una bufera di neve o quando il ghiaccio rende impossibile il cammino, in pratica, uno scenario completamente diverso, in cui disporre dell'adeguata attrezzatura è solo una condizione necessaria.
E saprei anche valutare se una salita in quelle condizioni è alla mia portata oppure mi esporrebbe eccessivamente a qualche rischio.

Lungi da me dal dare consigli, concordo sulla necessità di avere sempre profondo rispetto e deferenza come tu dici per l'ambiente d'alta montagna che può diventare inospitale ed ostile in men che non si dica, cogliendo alla sprovvista anche escursionisti navigati.


;););)PS: la prossima volta che sali lassù scegli una giornata migliore ...;););)
 
Grande Francesco!
Complimenti per questa esperienza sicuramente forgiante.
Il tuo racconto mi da conferma di quella che è la mia ritrosia ad affrontare escursioni in invernale, sia perchè ancora più di te sono un novello escursionista, sia perchè al 99% vado sempre in solitaria ed in questi casi non è assolutamente consigliato.
Concordo sull'esempio del Cimone di Santa Colomba, che tu hai fatto a caso, immagino, senza @alexmoscow73 e @franz69 col cavolo che sarei riuscito a salire (e scendere)...:help:
:biggrin::biggrin::biggrin:
 
Brrrrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrrrrrr! Brrrrrrrrrrrrrr! Mi si è ghiacciata la vista solo a leggervi,tanto che penso che forse quel contrattempo mi ha salvato dal ghiacciarmi i piedi con le mie scarpe un po' freddine per l'inverno,ma quelle ho potuto permettermi ahahah. Scherzi a parte una gran bella "Lezione" per chi ha intenzione di iniziare escursioni invernali. Manco a dirlo che in invernale non si improvvisa nulla senza un minimo di preparazione,e attrezzature adeguate. Anche chi ha una discreta esperienza con la montagna "estiva" ( imprescindibile per affrontarla poi in invernale) DEVE riflettere bene(ne vale la salute e la vita) se pronti o meno a certe ,quasi inumane ,attività fisiche e ambienti più che severi ,direi micidiali. Che poi con l'innevamento diverrà ancor più difficile se possibile, altro che una semplice E di escursionismo.Come sempre gran bella escursione,ed è sempre piacevole leggere. Complimenti!!

Grande socio, dai che ti sei risparmiato un po' di fresco :lol: devo dirti la verità, mai sentito tanto forte il freddo, ma non che sentissi freddo in senso stretto (attrezzature e movimento, nonché la breve permanenza hanno reso pa cosa gestibile) ma sentivo proprio la "potenza" che poteva cascarmi in testa... Credo sia stata un po' come la tua esperienza col temporale sotto il Prena dal versante teramano, quella secondo me fu ancora peggio perché eri pure da solo!
Sul resto sai che siamo in perfetta sintonia e noi abbiamo pure la fortuna che ne parliamo di persona appena possibile ;)
Comunque in condizioni buone, a fare i tre pizzi ci si torna che la zona merita sempre :biggrin:

Complimenti!
Dalle foto si percepisce veramente il freddo che faceva
Belle foto

Grazie di cuore @mezcal ! Per me la fotografia è una passione al pari della montagna, grazie davvero ;)
 
Ciao Ciccio. Riguardo le discussioni sull'escursionismo invernale non so a cosa ti riferisci, forse mi sono perso qualcosa ma non frequento questo forum in tutte le sue sezioni. Comunque, sulla base delle mie esperienze in merito, posso dirti che in generale non sono mai stato particolarmente attratto dalle uscite invernali proprio perchè consapevole delle difficoltà aggiunte.
Pensa che ho comprato il corredo invernale soltanto 4 anni fa (ciaspole e ramponi) dopo quasi 30 anni di escursioni... o_O
La montagna io la vivo meglio in altre stagioni e in un modo che magari non è condivisibile con molti, sebbene ricordi con piacere qualche bella ciaspolata fatta in ambienti spettacolari. Ho i miei limiti che ho imparato a conoscere in tanti anni di esperienza, per cui mi pare giusto, come è accaduto a me, che ognuno di noi provi sulla propria pelle ogni aspetto che la montagna ci offre in ogni stagione per poi fare le proprie scelte.

Per quanto riguarda questa tua giornata, la bellezza dell'ambiente ha contrastato con le difficoltà vissute in quota e forse può essere paradossale ma ci hai guadagnato parecchio, aggiungendo un importante tassello alla tua esperienza.

Quoto anche questo tuo intervento Alex, che considero molto importante. Con lo sviluppo sempre più vasto dei social, la montagna si sta inserendo in ambienti dove fino a poco tempo fa era pressochè sconosciuta e tutti vogliono provarla ad ogni costo e in ogni situazione climatica, senza avere alcuna esperienza. Il discorso sarebbe lunghissimo ma mi fermo qui...

Ciao Fabri e come sempre grazie per il tuo contributo!

Diciamo che non ti sei perso nulla in particolare, ma il fulcro lo hai toccato tu stesso citando l'intervento di Alex e commentandolo con argomenti che condivido totalmente e che sono anche alla base di questo mio racconto... la montagna non è un posto elitario in senso stretto, ma nemmeno il pianerottolo di casa, solo che i nuovi mezzi di comunicazione mi pare abbiano drogato un pelo le percezioni.

Tornando alla giornata, si, è stata davvero molto formativa e devo dirti che a me l'escursionismo invernale piace al pari di quello estivo, e come per la bella stagione continuo a non avere velleità di vetta o di verticalità, ma l'idea di camminare anche di inverno per queste montagne mi affascina tantissimo.

Ma comprendo (e rispetto) perfettamente il tuo approccio ed anzi è quello che vorrei fosse la regola per tutti ovvero di vivere in serenità questa passione, senza ansie da prestazione oppure con le ansie da prestazione purché siano genuine e non dettate fal voler apparire... Perché, collegandomi al discorso poco piu sopra, quello mi pare un altro motore della leggerezza che spesso si vede: il voler apparire ;)
 
Ciao Francesco,
penso che la tua uscita sia stata molto formativa e per questo mi unisco ai complimenti che ti hanno fatto anche gli altri.
Mi ricorda una mia primordiale escursione con nebbia e neve ad una quota decisamente più bassa (intorno ai 1600m) in cui la mia approfondita e consolidata conoscenza del territorio mi aveva convinto a sfidare gli elementi per vedere fino a dove potessi osare. Devo ammettere che quella volta non mi sono goduto una bella passeggiata in montagna ma la mia esperienza si è senz'altro arricchita: ora quando osservo i comodi sentieri assolati in versione estiva riesco a ''vedere'' come potrebbe essere ostile quello stesso ambiente mentre infuria una bufera di neve o quando il ghiaccio rende impossibile il cammino, in pratica, uno scenario completamente diverso, in cui disporre dell'adeguata attrezzatura è solo una condizione necessaria.
E saprei anche valutare se una salita in quelle condizioni è alla mia portata oppure mi esporrebbe eccessivamente a qualche rischio.

Lungi da me dal dare consigli, concordo sulla necessità di avere sempre profondo rispetto e deferenza come tu dici per l'ambiente d'alta montagna che può diventare inospitale ed ostile in men che non si dica, cogliendo alla sprovvista anche escursionisti navigati.


;););)PS: la prossima volta che sali lassù scegli una giornata migliore ...;););)

Eh eh, grazie Stefano per il tuo contributo e l'apprezzamento!

Si, la prossima volta la facciamo con meteo stabile ed alta pressione ma solo perché le fotografie vengono più panoramiche, che il posto merita e lo sai :biggrin:

Grazie ancora!
 
Grande Francesco!
Complimenti per questa esperienza sicuramente forgiante.
Il tuo racconto mi da conferma di quella che è la mia ritrosia ad affrontare escursioni in invernale, sia perchè ancora più di te sono un novello escursionista, sia perchè al 99% vado sempre in solitaria ed in questi casi non è assolutamente consigliato.
Concordo sull'esempio del Cimone di Santa Colomba, che tu hai fatto a caso, immagino, senza @alexmoscow73 e @franz69 col cavolo che sarei riuscito a salire (e scendere)...:help:
:biggrin::biggrin::biggrin:

Carissimo Marco, ti ringrazio! In solitaria questa sarebbe stata davvero più che avventata come "gita", ma non solo per questo dico che fai bene a tenere bene a mente quello che senti di fare ;)

Il Cimone non era una citazione a caso come hai notato tu che lo hai conquistato (io non ci sono mai salito ;)) siamo sotto i 2000m di quota ma anche in estate, se il meteo non è stabile si rischia di avere serie difficoltà in salita ma ancor di piu in discesa se il fondo è viscido :eek:

Grazie ancora! :si:
 
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