- Parchi della Toscana
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- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Insieme ad un mio amico (pazzo anche lui) abbiamo deciso di fare la traversata del sentiero 50 da casa nostra fino alla Verna. Il 50 è in genere composto da 5 tappe:
1)Passignano sul Trasimeno – Portole di Cortona
2)Portole di Cortona – la Foce di Castiglion Fiorentino
3)La Foce di Castiglion Fiorentino – Alpe di Poti
4)Alpe di Poti – Alpe di Catenaia
5)Alpe di Catenaia – la Verna
Il fatto cruciale della nostra avventura è che in due giorni volevamo fare quelle che in pratica sono le 3 tappe finali (fra cui la lunghissima quarta che porta all’Alpe di Catenaia), dunque nel complesso una sessantina di km con il rischio di camminare al buio e l’obiettivo di dormire nell’area attrezzata di Catenaia: al rifugio sempre aperto di Fonte del Baregno.
Ecco qua dati e descrizione delle due tappe:
Dati
Data: 1/11/2013
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Castiglion Fiorentino , loc. Vitiano
Località di arrivo: Fonte del Baregno – Alpe di Catenaia
Tempo di percorrenza: 10 ore (escluse le soste)
Chilometri: circa 45
Grado di difficoltà: EE (solo per la lunghezza)
Descrizione delle difficoltà: prima di entrare sul 50 abbiamo dovuto fare un dislivello in salita di 500 mt circa, poi dal 50 in poi continui sali e scendi (ad esempio le salite per Poti o per Catenaia). Più che altro occorre avere un’ottima tenuta fisica e resistenza
Segnaletica: Buona quasi ovunque , eccezion fatta per Poti: dalla cui cima occorre seguire l’asfalto un km e svoltare a sinistra per il sentiero (non segnato perfettamente in quel punto). Occhio sempre ai bivi e a non entrare in sentieri minori.
Data: 2/11/2013
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Fonte del Baregno – Alpe di Catenaia
Località di arrivo: La Verna
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 circa
Chilometri: circa 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, a parte la stanchezza dvuta alle fatiche del giorno prima
Segnaletica: Buona
Descrizione
Il sentiero 50 è più o meno il percorso dove San Francesco transitava per raggiungere la Verna dall’Umbria (parte da Passignano sul lago Trasimeno, il quale con altri sentieri si collega ad Assisi). E’ dunque pieno di storia e fascino anche se però è poco percorso a causa dell’assenza in diversi tratti di acqua e strutture volte a favorirci il turismo (ci sono sì rifugi aperti o agriturismi nelle vicinanze ma le informazioni scarseggiano e se uno lo vuol fare tutto si deve saper bene organizzare).
Siamo partiti dalla località Vitiano vecchia, vicino Castiglion Fiorentino. Partiti alle 6, poco prima del Monte Camurcina (dove attaccava il 50) abbiamo visto la “traccia di San Francesco”, cioèun'impronta miracolosa formatasi assieme ad una fonte durante un passaggio del Santo di Assisi (così dice la leggenda…).
Il 50 d’autunno rende al massimo con i suoi colori, le foglie, i funghi (abbiamo dovuto lasciare in terra un Porcino gigantesco perché non entrava da nessuna parte nei nostri pesantissimi zaini!). Scendendo dal crinale del Camurcina (se lo segui finisci al Lignano, dove vi è un parco naturalistico) si arriva all’innesto della statale 73 (che collega Arezzo con Sansepolcro e la E45), oltrapassatolo siamo saliti fino a Poti (974 mt) dove è iniziata quella che è considerata la tappa più lunga del sentiero…spesso molti la dividono in due fermandosi a Scheggia, ma noi abbiamo proseguito e dopo aver visto continui richiami al santo e alla cristianità (Maestà di Pomodoro e diversi conventi) siamo arrivati quasi al buio all’ultima asprità di giornata: l’Alpe di Catenaia. Spartiacque tra il Casentino e la Valtiberina, l’Alpe si trova sopra Caprese Michelangelo ed è esteticamente un bel monte da osservare. Siccome la situazione per noi cominciava ad essere estenuante , dato l’arrivo imminente dell’oscurità, abbiamo intrarpreso la salita ad un ritmo folle, staccandoci dal 50 per un breve tratto. La variazione di percorso non ci ha permesso di arrivare alla vetta del monte Castello (1444 mt) ma ci ha portato dritti alla zona attrezzata della Fonte del Baregno, dove si trova un piccolo rifugio sempre aperto dotato di caminetto, tavolo, due panche e bagno all’esterno.
Abbiamo così passato la notte col fuoco e una sontuosa sbornia di birra (gli zaini erano pesi soprattutto a causa delle nostre bottiglie).
La mattina seguente siamo partiti alle 7 circa con nebbia fittissima e c’è stato subito il bell’impatto con la tipicità dei boschi del Casentino (sempre straordinari). Oltrepassato l’Eremo della Casella, arrivare al santuario è stato facile e soprattutto appagante.
Ok. Quest’anno ho fatto il Centenario al Gran Sasso o il Rocciamelone sulle alpi, però ogni tanto è proprio bello anche gustarsi al massimo le zone più vicine, i nostri boschi. Bellissima esperienza, alla prossima!
1)Passignano sul Trasimeno – Portole di Cortona
2)Portole di Cortona – la Foce di Castiglion Fiorentino
3)La Foce di Castiglion Fiorentino – Alpe di Poti
4)Alpe di Poti – Alpe di Catenaia
5)Alpe di Catenaia – la Verna
Il fatto cruciale della nostra avventura è che in due giorni volevamo fare quelle che in pratica sono le 3 tappe finali (fra cui la lunghissima quarta che porta all’Alpe di Catenaia), dunque nel complesso una sessantina di km con il rischio di camminare al buio e l’obiettivo di dormire nell’area attrezzata di Catenaia: al rifugio sempre aperto di Fonte del Baregno.
Ecco qua dati e descrizione delle due tappe:
Dati
Data: 1/11/2013
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Castiglion Fiorentino , loc. Vitiano
Località di arrivo: Fonte del Baregno – Alpe di Catenaia
Tempo di percorrenza: 10 ore (escluse le soste)
Chilometri: circa 45
Grado di difficoltà: EE (solo per la lunghezza)
Descrizione delle difficoltà: prima di entrare sul 50 abbiamo dovuto fare un dislivello in salita di 500 mt circa, poi dal 50 in poi continui sali e scendi (ad esempio le salite per Poti o per Catenaia). Più che altro occorre avere un’ottima tenuta fisica e resistenza
Segnaletica: Buona quasi ovunque , eccezion fatta per Poti: dalla cui cima occorre seguire l’asfalto un km e svoltare a sinistra per il sentiero (non segnato perfettamente in quel punto). Occhio sempre ai bivi e a non entrare in sentieri minori.
Data: 2/11/2013
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Fonte del Baregno – Alpe di Catenaia
Località di arrivo: La Verna
Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 circa
Chilometri: circa 15
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, a parte la stanchezza dvuta alle fatiche del giorno prima
Segnaletica: Buona
Descrizione
Il sentiero 50 è più o meno il percorso dove San Francesco transitava per raggiungere la Verna dall’Umbria (parte da Passignano sul lago Trasimeno, il quale con altri sentieri si collega ad Assisi). E’ dunque pieno di storia e fascino anche se però è poco percorso a causa dell’assenza in diversi tratti di acqua e strutture volte a favorirci il turismo (ci sono sì rifugi aperti o agriturismi nelle vicinanze ma le informazioni scarseggiano e se uno lo vuol fare tutto si deve saper bene organizzare).
Siamo partiti dalla località Vitiano vecchia, vicino Castiglion Fiorentino. Partiti alle 6, poco prima del Monte Camurcina (dove attaccava il 50) abbiamo visto la “traccia di San Francesco”, cioèun'impronta miracolosa formatasi assieme ad una fonte durante un passaggio del Santo di Assisi (così dice la leggenda…).
Il 50 d’autunno rende al massimo con i suoi colori, le foglie, i funghi (abbiamo dovuto lasciare in terra un Porcino gigantesco perché non entrava da nessuna parte nei nostri pesantissimi zaini!). Scendendo dal crinale del Camurcina (se lo segui finisci al Lignano, dove vi è un parco naturalistico) si arriva all’innesto della statale 73 (che collega Arezzo con Sansepolcro e la E45), oltrapassatolo siamo saliti fino a Poti (974 mt) dove è iniziata quella che è considerata la tappa più lunga del sentiero…spesso molti la dividono in due fermandosi a Scheggia, ma noi abbiamo proseguito e dopo aver visto continui richiami al santo e alla cristianità (Maestà di Pomodoro e diversi conventi) siamo arrivati quasi al buio all’ultima asprità di giornata: l’Alpe di Catenaia. Spartiacque tra il Casentino e la Valtiberina, l’Alpe si trova sopra Caprese Michelangelo ed è esteticamente un bel monte da osservare. Siccome la situazione per noi cominciava ad essere estenuante , dato l’arrivo imminente dell’oscurità, abbiamo intrarpreso la salita ad un ritmo folle, staccandoci dal 50 per un breve tratto. La variazione di percorso non ci ha permesso di arrivare alla vetta del monte Castello (1444 mt) ma ci ha portato dritti alla zona attrezzata della Fonte del Baregno, dove si trova un piccolo rifugio sempre aperto dotato di caminetto, tavolo, due panche e bagno all’esterno.
Abbiamo così passato la notte col fuoco e una sontuosa sbornia di birra (gli zaini erano pesi soprattutto a causa delle nostre bottiglie).
La mattina seguente siamo partiti alle 7 circa con nebbia fittissima e c’è stato subito il bell’impatto con la tipicità dei boschi del Casentino (sempre straordinari). Oltrepassato l’Eremo della Casella, arrivare al santuario è stato facile e soprattutto appagante.
Ok. Quest’anno ho fatto il Centenario al Gran Sasso o il Rocciamelone sulle alpi, però ogni tanto è proprio bello anche gustarsi al massimo le zone più vicine, i nostri boschi. Bellissima esperienza, alla prossima!
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