insegna Ray Mears:
"Quercia (quercus): al di là della sua leggendaria robustezza, essa produce uno dei più importanti tra i frutti selvatici: l'umile ghianda. L'unico problema è che l'elevata concentrazione di tannino nelle noci ne rende il sapore molto amaro. Questo inconveniente si può eliminare in molti modi: ad esempio, le noci si possono seppellire durante l'inverno finchè il sapore non sia svanito, oppure si possono collocare in un canestro immerso per alcuni giorni in un ruscello dove ci sia una forte corrente. Il metodo che io trovo più utile consiste nello sgusciare i gherigli e pestarli (non troppo finemente), in modo da ottenere una massa granulosa. A questo punto mettetela in un pezzo di stoffa di tessuto fine. Dopodichè chiudete questo involto e bollitelo cambiando l'acqua diverse volte, finchè dall'acqua non fuoriesca più la colorazione marroncina del tannino. Fatto questo, il pasto si può sia cucinare in una farinata nutriente, sia essiccare e macinare in una farina di alta qualità. Con le ghiande arrostite si può anche fare del buon caffè."
Affidandomi a questo passo ho fatto l'esperimento di cui sopra confidando che con "cambiando l'acqua diverse volte" intendesse 5-6 volte. E invece, come già detto, dopo molte di più, l'acqua non accennava a schiarire.