- Parchi delle Marche
-
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Data: 1 maggio 2015
Regione e provincia: Marche AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Forca di Presta
Tempo di percorrenza: 6 h e 30 m
Chilometri: 15 ca
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: utilizzo piccozza e ramponi
Dislivello in salita: 1500 mt
Dislivello in discesa: 950 mt
Quota massima: 2.476
Descrizione
Lunga, faticosa ed avventurosa ascesa sul monte Vettore da Foce di Montemonaco. Dalla Taverna di Montemonaco (960 mt ca, unica struttura alberghiera del borgo, ottima cucina!) s’intraprende una sterrata per circa 2 km che attraversa pian della Gardosa fino ad un boschetto. Invitati dall’enorme massa di neve, causata da una valanga di enormi proporzioni, l’abbiamo cavalcata ignorando il classico sentiero ‘le svolte’ avventurandoci in una gola e in un ripido e stretto canalino sulla lingua di neve compatta, fin dove si manifesta l’ampia valle che culmina ai laghi di Pilato, al cospetto della cima del Redentore e di Pizzo del Diavolo, sempre visibili. In prossimità del lago (ancora coperto di neve ahinoi, come la valle d’altronde) ci siamo tenuti sulla sinistra sotto la parete ovest del Vettore tracciando un lungo traverso fino alle ‘roccette’, terreno infido in questo periodo, misto di neve e roccia, il tratto più delicato di tutta l’escursione. L’abbondanza di neve e la mancanza di tracce hanno dato carta bianca alla nostra inventiva per la scelta di una traiettoria più opportuna e sempre ripida fino alla cresta terminale (a metà strada tra il rifugio Zilioli e la vetta). Provati dalla fatica e scossi dal forte vento che ha caratterizzato tutta l’escursione siamo giunti in cima dopo 5 ore di cammino spesso interrotto per ancorarci al terreno con la piccozza sui traversi e sui ripidi pendii quando violente raffiche minavano il nostro equilibrio…. Si è deciso quindi, per il forte vento (più di 50 km/h in vetta) e per l’improvvisa nuvolosità che lambiva le cime, di scendere a Forca di Presta. Da lì, grazie ad un generoso passaggio macchina, a qualche chilometro a piedi ed all’ausilio del gentilissimo gestore della Taverna della Montagna siamo giunti alla macchina parcheggiata a Foce in tempo per un te'...ci torneremo a giugno-luglio per ammirare il chirocefalo mascheronii, unica specie al mondo e straordinario esempio di adattamento al territorio!
Regione e provincia: Marche AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Forca di Presta
Tempo di percorrenza: 6 h e 30 m
Chilometri: 15 ca
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: utilizzo piccozza e ramponi
Dislivello in salita: 1500 mt
Dislivello in discesa: 950 mt
Quota massima: 2.476
Descrizione
Lunga, faticosa ed avventurosa ascesa sul monte Vettore da Foce di Montemonaco. Dalla Taverna di Montemonaco (960 mt ca, unica struttura alberghiera del borgo, ottima cucina!) s’intraprende una sterrata per circa 2 km che attraversa pian della Gardosa fino ad un boschetto. Invitati dall’enorme massa di neve, causata da una valanga di enormi proporzioni, l’abbiamo cavalcata ignorando il classico sentiero ‘le svolte’ avventurandoci in una gola e in un ripido e stretto canalino sulla lingua di neve compatta, fin dove si manifesta l’ampia valle che culmina ai laghi di Pilato, al cospetto della cima del Redentore e di Pizzo del Diavolo, sempre visibili. In prossimità del lago (ancora coperto di neve ahinoi, come la valle d’altronde) ci siamo tenuti sulla sinistra sotto la parete ovest del Vettore tracciando un lungo traverso fino alle ‘roccette’, terreno infido in questo periodo, misto di neve e roccia, il tratto più delicato di tutta l’escursione. L’abbondanza di neve e la mancanza di tracce hanno dato carta bianca alla nostra inventiva per la scelta di una traiettoria più opportuna e sempre ripida fino alla cresta terminale (a metà strada tra il rifugio Zilioli e la vetta). Provati dalla fatica e scossi dal forte vento che ha caratterizzato tutta l’escursione siamo giunti in cima dopo 5 ore di cammino spesso interrotto per ancorarci al terreno con la piccozza sui traversi e sui ripidi pendii quando violente raffiche minavano il nostro equilibrio…. Si è deciso quindi, per il forte vento (più di 50 km/h in vetta) e per l’improvvisa nuvolosità che lambiva le cime, di scendere a Forca di Presta. Da lì, grazie ad un generoso passaggio macchina, a qualche chilometro a piedi ed all’ausilio del gentilissimo gestore della Taverna della Montagna siamo giunti alla macchina parcheggiata a Foce in tempo per un te'...ci torneremo a giugno-luglio per ammirare il chirocefalo mascheronii, unica specie al mondo e straordinario esempio di adattamento al territorio!