Trekking Tre giorni in quota sulle grandi vette sibilline

Parchi delle Marche
  1. Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati

Data:21-23/08/2015
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Foce di Montemonaco
Tempo di percorrenza: Due giorni e mezzo
Chilometri: 30
Grado di difficoltà: E+
Descrizione delle difficoltà: Vento forte e nebbia su alcuni tratti esposti della cresta Redentore > Sella delle Ciaule
Segnaletica: molto evidente a partire da Forca Viola
Dislivello in salita: 1933
Dislivello in discesa: 1933
Quota massima: 2476
Accesso stradale: Foce di Montemonaco

Rieccoci :D
dopo il il mancato bivacco in tenda del weekend scorso abbiamo voluto subito ritentare e la scelta di tornare nei Sibillini (a parte per la bellezza del luogo) è stata molto razionale "abbiamo la mappa e quindi prima finiamo questa e poi vediamo qualcos'altro".
Volevamo fare un giretto un po' più lungo in modo da poterci godere qualche notte in quota, meno male che il tempo stavolta non ha fatto scherzi troppo brutti.
Siamo arrivati a Foce verso le 16:30 e tempo di cambiarci e allacciare gli scarponi partiamo. La salita da Foce passa per un fosso (non Zappacenere che parte subito prima di arrivare a Foce) con dei bellissimi faggi che però dopo un po' diventano sempre meno simpatici visto che non finiscono mai! La salita è ripida e il sudore abbonda in maniera preoccupante. Arrivati al limite degli alberi vediamo che ciò che prima erano delle nuvole alte ora minacciano a diventare nebbia.

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un segnavia un po' inquietante all'uscita dalla foresta

La preoccupazione diventa sempre maggiore anche per il fatto che il sentiero non è segnato, ne è evidente dopo l'uscita dalla foresta. Infatti una volta arrivati nella conca sotto al Sasso Borghese non se ne vede più traccia. Naturalmente è questo il momento scelto dalla nebbia per addensarsi e limitarci la vista a circa 10-15 metri.
Con tutto bianco intorno, nessun sentiero evidente, con l'ora del tramonto sempre più vicina e ancora 400 metri di dislivello da superare, che c***o fai? Beh nel mio caso tiri fuori l'accessorio che avevi comprato perché ti faceva sentire molto cool e avventurosa ma credevi che sicuramente non ti sarebbe servita davvero: la Bussola. Signori miei, ci vorrebbe un monumento. Se non fosse per quella e la mappa ad indicarci la strada approssimata da intraprendere saremmo andati a finire per arrampicarci sotto al Sasso Borghese.
La salita era comunque molto, ma MOLTO ripida e forse non l'avrei tentata se l'avessi vista, ma comunque una volta superata, la nebbia si diradava e si apriva sullo spettacolo del Palazzo borghese, Monte Porche e l'Argentella.

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vedete cosa ho al collo? Esatto, il nostro salvavita, quella notte (forse anche per la stanchezza) non me la sono tolta neanche per dormire XD

Credevamo che ora mancava poco ma cerano ancora 200 metri di salita in poco più di 500 metri di percorso!
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Francesco nella salita verso il crinale che collega Palazzo borghese e l'Argentella.

Ormai il sole stava tramontando e avevamo fretta di arrivare al Casale dell'Argentella, sopratutto per via della fonte d'acqua (perché indovinate chi ha lasciato la sua bottiglia d'acqua nella macchina?) Con il buio che ci sopraggiunge con una velocità impressionante perdiamo il sentiero verso la casetta e per non rischiare ci fermiamo con l'ultima luce a montare la tenda.

Io mi addormento in tre secondi, non ho forze neanche per mangiare, mi gira tutto intorno e non mi ricordo nemmeno come siamo riusciti a montare la tenda in modo che stesse in piedi. Non sono allenata per niente e i 1185 metri di dislivello percorsi in quelle poche ore erano decisamente troppi per me.
La notte mi sveglio per il rumore del vento che gioca con qualche filo rimasto libero. Apro la tenda e qualsiasi stanchezza passa alla vista della Via Lattea che si estende in un arco completo sopra di noi! Uno Spettacolo unico.

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Circa ore 6:00. La nostra casetta sopra il mare di nuvole che copre il Piano di Castelluccio.

Una volta in piedi mi avvicino al limitare del piccolo spazio piano dove ci siamo accampati e vedo che il Casale Argentella l'avevamo superato solo di una cinquantina di metri di distanza e di altezza! Notizia buona questa, visto che l'acqua l'avevamo finita!


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Appena vento e sole ci asciuga la tenda smontiamo e partiamo per Forca Viola e il Redentore che si vedevano già dalla nostra "finestra" :D

La salita da Forca Viola (fino al Redentore sono 512 m di dislivello) è abbastanza tranquilla, sicuramente perché partiamo già in quota, ma anche perché sale molto gradualmente per cui è molto piacevole anche se pure oggi le nuvole (per ora confinate nella valle interna al Redentore) non appaiono ben intenzionate.

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Francesco tra Quarto S. Lorenzo e la Cima dell'Osservatorio e, nella foto di sotto, che arriva in cima al Redentore.
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Quelle nuvole che sembrano tanto sparse erano densissime dentro alla valle e intorno al Pizzo del Diavolo e per causa loro e del vento fortissimo non ci siamo addentrati sul Pizzo.

La strada che rimaneva da fare era abbastanza tranquilla, ma comunque il ginocchio sinistro ha cominciato a farmi male (ne soffro da quando sono piccola) e anche la brevissima salita verso la cima del Lago e la seguente discesa (sopratutto dalla Punta di Prato pulito che è molto, ma Molto ripida) l'ho dovuta fare sedendomi in alcuni parti e scendere di culo perché avevo paura che neanche il destro (che per forza di cose ora sforzavo di più) mi reggesse. Brutta cosa; comunque se qualcuno ha consigli fatevi avanti, li accetto tutti!
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Tutto il crinale dal Redentore verso sud con la Cima del Lago e la punta di Prato Pulito.

Le nuvole si facevano beffe di chi, come me, voleva scattare qualche foto, coprendo la visuale appena liberata proprio nel momento preciso in cui riuscivo a brandire la fotocamera del cellulare.

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La discesa da Prato Pulito verso la sella delle Ciaule e il rifugio Tito Zilioli.

Volevamo salire anche in cima al Vettore, ma tempo di riposarci un poco che già era salita una fittissima nebbia che copriva tutto. Siamo scesi alla fonte sotto al rifugio per l'acqua e quando siamo risaliti abbiamo sentito delle voci gridare "Luca, Luca". Dopo abbiamo appreso che un gruppo da sei (due fratelli con i rispettivi figli) si era diviso nella nebbia salendo dai laghi di Pilato e che mancava uno dei signori con due ragazzi di 8 e 14 anni. Passa un ora, due, tre, continuano a gridare, chiamano 118, 115, soccorso alpino, carabinieri, pompieri, vigili e qualsiasi cosa che abbia un numero a tre cifre. Quasi in preda all'isteria e in mezzo ad una nebbia che in effetti aumenta la sensazione di terrore ovattato, due ragazzi di Ferrara cercano di calmarli dicendo che sicuramente saranno scesi o verso Forca di Presta o verso Foce, e che il cellulare non prendeva, e infatti dopo tre ore ricevono una chiamata proprio da Foce che erano arrivati lì. Meno male.
La nebbia sarà probabilmente una delle cose più brutte che ci sono in montagna, o forse in generale (l'avete visto Fargo (la serie)? la scena dove tutti i cattivi e i buoni si inseguono a vicenda? è quella l'ansia che mi assale)

Comunque una volta diradata la nebbia abbiamo montato la tenda e ci siamo goduti il panorama
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Il Pizzo del Diavolo con la sagoma della Sibilla e la Priora

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Vista verso Norcia (all'incirca)

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Ecco la nostra fida tendicella sotto al Vettore. Ve lo devo dire, è fighissimo dormire qui :p

Con il calare del buio ha cominciato a tirare un vento fortissimo e quando sono uscita per guardare le stelle ho trovato che alcuni picchetti si erano tirati fuori quasi a metà, e a pensare che la tenda era comunque parecchio riparata dal vento che soffiava da nord.

La mattina dopo cera ancora vento forte ma proprio grazie a questo la vista era libera fino al mare sul quale luccicava il sole sorgente :D . Che vi devo dire, so' questi i piaceri della vita, aria pura, panorami mozzafiato, muscoli piacevolmente dolenti e una bella tazza di tè caldo :)

Naturalmente saliamo in vetta al Vettore che dalla sella è solo 236 metri più in alto; infatti ci mettiamo appena mezz'ora a salire a passo lento.
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Alla croce storta in cima al Vettore.

Appena scesi dal Vettore abbiamo smontato la tenda e ci siamo incamminati verso i laghi di Pilato e Foce.
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Finalmente i laghi di vedevano bene :D

La discesa fu abbastanza piacevole, nonostante il ginocchio continuasse a non voler cooperare completamente, ma le continue soste per spiegare il percorso rimanente agli escursionisti domenicali, facevano il loro per alleviare il dolore :p

Comunque, alla fine della discesa e dopo le Svolte, quasi già nel Piano della Gardosa, dentro al tronco di un albero caduto abbiamo trovato un insetto insieme bellissimo ed inquietante, qualcuno sa che cos'è e da quale pianete proviene?
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Comunque, siamo arrivati a Foce un po' storditi e molto affamati per cui, dopo un cambio vestiti (lasciati appositamente in macchina) di cui avevamo urgentemente bisogno, ci siamo speditamente diretti al ristorante.

Per fare questo percorso forse è meglio (metti caso che non lo trovi o vuoi bivaccare da qualche parte diversa dal rifugio), e più bello, se avete la tenda, ma anche senza si può fare, dormendo appunto nel casale dell'Argentella e al Rifugio Zilioli.
Noi ci siamo divertiti tantissimo, credo che forse è proprio il distacco completo che si prova dalla libertà di non dover tornare subito (magari qualche volta facciamo un percorso più lungo). Tutte le cavolate inutili a cui pensi sempre le lasci alla macchina e quando torni trovi che si sono notevolmente ridimensionati. Purtroppo poi ricrescono e allora sapremo che è ora di tornare in cresta ;)
 
L'insetto è la fascinosa Rosalia delle Alpi.
E' un cerambige e purtroppo si stanno diffondendo specie anche molto dannose.
Il fotoracconto è fsvoloso e rende bene l'idea della grande gita .... complimenti!!
 
L'insetto è la fascinosa Rosalia delle Alpi.
E' un cerambige e purtroppo si stanno diffondendo specie anche molto dannose.
Il fotoracconto è fsvoloso e rende bene l'idea della grande gita .... complimenti!!

Grazie della risposta!! Dal colore già immaginavo che non era un animale del tutto amichevole :p però è bellissimo oltre che di notevole grandezza!
 
Ottimo foto-reportage, bravi!
Certo la salita della conca del Palazzo Borghese è molto ripida e spezza gambe. L'ho sempre vista dall'alto con molto timore e penso che non esista nemmeno un sentiero.
Una curiosità, dove si trova la fonte sotto il rifugio Zilioli?
Sono salito lì indefinite volte, ma non ho mai visto o sentito parlare di questa fonte.
 
Mez, quando inizi a vedere lo Zilioli,(da forca di presta) si trova in basso a destra, mi sembra che quella zona si chiami ara della regina (o del re), ma cmq non è su un sentiero, devi scendere e risalire (se vai al vettore)
Saluti a tutti, e complimenti agli autori dell' uscita
Mauro
 
Ottimo foto-reportage, bravi!
Certo la salita della conca del Palazzo Borghese è molto ripida e spezza gambe. L'ho sempre vista dall'alto con molto timore e penso che non esista nemmeno un sentiero.
Una curiosità, dove si trova la fonte sotto il rifugio Zilioli?
Sono salito lì indefinite volte, ma non ho mai visto o sentito parlare di questa fonte.

Con il rifugio alle spalle e guardando verso Forca di Presta vedi sotto (saranno 500m al massimo) un piccolissimo casale con alla sua sinistra (distante di 150m circa) un a fonte a vasche. Ci vogliono circa 10 minuti per arrivarci dal rifugio. Sulle mappe è indicato, ma per sicurezza avevo chiamato anche il responsabile del rifugio che mi ha assicurato che dovrebbe sempre portare acqua.

la salita che sotto al sasso borghese è indicata sulla mappa con un sentiero arancione (senza manutenzione ne segnaletica) però mi sa che forse hai comunque ragione tu dicendo che non esiste perché è troppo assurda.
 
@zetacane: se non ricordo male, mi pare che l'Ara della Regina è più ad est della fonte. (Manco da troppi anni in quella zona)
Spero di vederti da Andrea.

@Filippa
Per il ginocchio, se non hai niente di rotto (crociato) o consumato (menisco), dovresti far controllare l'appoggio del piede (pronazione o supinazione eccessive)
Guarda come e quanto sono consumate le tue scarpe molto usate, già da li si può capire se è l'appoggio uno dei problemi

Complimenti per il bel giro
 
@zetacane: se non ricordo male, mi pare che l'Ara della Regina è più ad est della fonte. (Manco da troppi anni in quella zona)
Spero di vederti da Andrea.

@Filippa
Per il ginocchio, se non hai niente di rotto (crociato) o consumato (menisco), dovresti far controllare l'appoggio del piede (pronazione o supinazione eccessive)
Guarda come e quanto sono consumate le tue scarpe molto usate, già da li si può capire se è l'appoggio uno dei problemi

Complimenti per il bel giro

Grazie della risposta Ub. Proprio per via di questo problema sto sempre attenta a come cammino e le scarpe (comprese le solette specifiche perchè quelle già inserite di solito sono scomode), le tengo sempre in ottimo stato (anche quelle da corsa), le mie scarpe da trekking sono nuove, le avrò usate in totale per una quindicina di giorni. Anche altre persone mi hanno detto che potrebbe essere il menisco, ma è possibile avere il menisco consumato da oltre 15 anni (io ne ho 24)? Non sono mai andata a controllarlo perchè alla fine è un problema che (ora, spero nemmeno in futuro) non mi impedisce nulla, mi rallenta e mi rende forse un po' instabile, la cui unica conseguenza in montagna è che consumo di più il sedere dei pantaloni :p
 
Ot. Non voglio inquinare il tuo splendido post.
La discesa mette alla prova le ginocchia, tutte, anche quelle sane.
Ovvio che in montagna c'è tanta salita quanta discesa ;), quindi bene che và, hai il 50% di tempo con dolore in ogni escursione :ka:
Se ti fanno male devi capire cosa c'è che causa il dolore.
Se corri, ancor di piu sarebbe il caso di dare un'occhiata.
Questo è il primo passo e lo puoi controllare da sola
Appoggio%20scarpa.jpg


I dolori odierni in montagna, nel tempo potrebbero diventare problemi anche nella vita di tutti i giorni.
Scusate ot
 
Ot. Non voglio inquinare il tuo splendido post.
La discesa mette alla prova le ginocchia, tutte, anche quelle sane.
Ovvio che in montagna c'è tanta salita quanta discesa ;), quindi bene che và, hai il 50% di tempo con dolore in ogni escursione :ka:
Se ti fanno male devi capire cosa c'è che causa il dolore.
Se corri, ancor di piu sarebbe il caso di dare un'occhiata.
Questo è il primo passo e lo puoi controllare da sola
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I dolori odierni in montagna, nel tempo potrebbero diventare problemi anche nella vita di tutti i giorni.
Scusate ot

Ma figurati, anzi, grazie :). Questo controllo che dici tu l'ho fatto, anche in negozio quando ho preso le ultime scarpe da corsa e ho l'appoggio normale (figuriamoci non faccio maratone, solo delle corsette tanto per controbilanciare la schiavitù sedentaria davanti al computer). Il mio medico generale ha detto che per capire a fondo che cos'è bisogna fare un mini-intervento con una videocamera il che però non mi spira tanto. Ora per cercare di aiutare l'ammortizzamento, cerco di rafforzare di più i muscoli delle cosce, sperando che con un supporto maggiore il problema se ne vada via da solo, o che almeno riesco a fidarmi delle mie gambe, perché è quella la cosa più brutta, non tanto il dolore che alla fine con un'oretta di riposo passa.
 
Bel giro, estate 2014 da foce sono andato su verso forca viola, tutti i crinali, pilato e giù, siamo rientrati la sera con le gambe a pezzi! ma siccome era una giornata favolosa non ho resistito a fare tutto l'anello....
anche a me piacerebbe dormire in tenda, ma si può in quella zona? hai visto sulla carta del parco? c
ciao
 
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