Vivere in autonomia e prepararsi per le emergenze

Usero' termini Inglesi, vedo che sono molto usati qui' e quindi non vorrei essere frainteso se uso termini Italiani...:) :)

Allora, credo che il sentimento di fare un po' di ordine sia stato espresso da molti, e tento di dare una risposta a modo mio:

Si fa' molta confusione, non solo qui', tra i concetti principali di "Emergency preparedness" e di "Homesteading"

L' emergency preparedness copre concetti di preparazione ad una emergenza, come per esempio l'evacuazione da un appartamento cittadino ad un campo profughi, la costruzione di un cache o rifugio dove sfollare in caso di terremoto od altri disastri, diciamo che IN GENERALE ci si preoccupa di prepararsi per una situazione che poi cambiera', quando arrivano i soccorsi, quando si toernera' a vivere in prefabbricati, e cosi' via.

L'Homesteading ricopre uno stile di vita permanente, Una volta si diceva qui: 10 acri ed un mulo...e ti sei fatto la tua vita. Quindi cose tipo le cisterne d'acqua usate continuamente, la legna, l'orticultura, etc. etc.

Ogni tanto, le due cose si intersecano, per esempio: Se hai il tuo poderino con le cisterne d'acqua e succede un disastro naturale, gia' hai la capacita' di affrontare l'emergenza acqua automaticamente (Le cisterne) senza dover pensarci. Se gia' fai il canning, come pratica, gia' hai la scorta di cibo che ti perette di vivere in autonmomia per un po'.



Il mio suggerimento quindi, e' di prendere un bel foglio di carta bianco e fare due colonne: Nella prima, elencare tutte le pratiche classiche di "Homesteading" tipo: costruzioni economiche, acquisizione dell'acqua, gestione della legna, partorimento delle caprette....:)

Nella seconda colonna, elencare tutto quello che particolarmente "emergency preparedness": la torcia, la coperta di alluminio, la scorta di acqua o il filtro, costruzione del BOB, il rifugio o i cache segreti (non usati fino a quando c'e' l'emergenza)

In calce alla prima colonna poi mettere tutte quelle pratiche che rendono l' homestead anche utilizzabile automaticamente per una emergenza: Il bunkeraggio delle derrate alimentari, il tankeraggio dell' acqua e carburanti, etc etc.

Da questo schema poi, se si vuole discutere con ordine e completezza, non sara' difficile.

Chiedo l'aiuto di un volontario per fare le liste se e' un tema che interessa.

Grazie.
 
Grazie Crafter , come al solito molte info utili :si:

Hai precisato 2 termini :

L' emergency preparedness
L'Homesteading

Poi hai spiegato che ogni tanto, le due cose si intersecano ... cioe' il tipico " Preparedness Generale "

Infatti in quel forum tutto ricade sotto la voce " Preparedness "

Forza co sti volontari ..... fatevi avanti :D

Cheers ..... Vin
 
sull'homesteading posso dire diverse cose, da quale priorità iniziamo?
acqua?
cibo?
energia?
sicurezza?
naturalmente la mia esperienza è limitata ad un clima appenninico continentale.
 
Condividere su questi argomenti con Federico sara' un grande onore :si::si:

Info utili da chi ha esperienza personale su questi argomenti :si:..... very good

Clima appenninico continentale ..... very good :D tutto da imparare e mettere a buon uso ovunque :si:

Riassumiamo i metodi tecnologie e particolari di cui abbiamo gia' parlato in altri post .

Se la regia crea apposite sezioni benissimo :si: se invece andiamo avanti qui auguro che il post non viene poi spezzato e diviso come quello sulla legna :D

Partirei con " Acqua " ... >> Pozzo , Pompa , Cisterne , Filtri .... ecc. ecc. ;)


Vai Che Buono ........ Vin :)
 
Forza Federico

Condivido appieno cio che ha detto Vinman. Federico, se volessi condividere con noi le tue esperienze sarebbe un piacere ed onore!!!
 
WARNING: quel che andro’ a scrivere, fà parte del mio bagaglio culturale, vi invito a NON credere ad una singola parola di quel che scrivo e di andare personalmente a verificare tutto: solo così ci sarà vera crescita e consapevolezza dei temi trattati

l’acqua è IL bene primario e necessario affinchè si possa vivere e prosperare nella località in cui si sceglie di vivere.
parlare di “acqua” è un argomento che potrebbe partire dalla sua salubrità , passando per la sua depurazione fino allo stoccaggio.
in avventurosamente e nel web esistono centinaia di siti dove poter trovare queste info.
io mi limiterò a descrivere i sistemi che ho provato, visto e toccato con mano nella mia zona e nelle zone in cui amici e conoscenti mi hanno dato ospitalità.
quando si parla di acqua , è necessario fare due grandi distinguo: l’acqua utilizzata per gli usi alimentari e quella per gli usi NON alimentari.
la grande differenza stà nei sistemi di stoccaggio, depurazione e controllo.
Inoltre, oltre ai concetti di “recupero & approvvigionamento” dell’acqua, è necessario introdurre una serie di sistemi e modus operandi in grado di farla risparmiare.

partiamo dall’uso dell’acqua a scopo alimentare.
l’acqua potabile, in natura può derivare SOLO da due fonti : suolo (pozzi, sorgenti) e cielo (acqua piovana); se nella raccolta delle acque ad uso NON alimentare, possiamo prendere un po’ di tutto, per quanto concerne le acque a scopo potabile la purezza in ingresso e la stabilità di tale purezza nel tempo è determinante per stabilire i successivi sistemi di depurazione.
Nelle mie zone è molto raro trovare dei pozzi che non siano contaminati da agenti chimici o batteriologici, molto spesso trovo nelle analisi lo pseudomonas aeruginosa Pseudomonas aeruginosa - Wikipedia

Batterio piuttosto obiquitario e decisamente poco raccomandabile, dunque ho deciso per la mia abitazione di dotarmi di un sistema buffer con raccolta di acque piovane e depurazione chimica con successiva filtrazione UV.
Questo è un sistema che alcuni miei amici già utilizzano con successo da circa 2 anni in una zona dove non arriva l’acqua potabile; si tratta di posti in cui lo smog cittadino non arriva ed è quindi decisamente facile ottenere acqua di buona qualità in ingresso.
il sistema consta di una superficie captante (tetto) , un sistema di lavaggio di acque di prima pioggia (esempio : http://plantingmilkwood.files.wordpress.com/2013/03/130401-itp-book-3.jpg ) e raccolta in 4 cisterne da 1000 lt. (due persone più invitati vari)
in queste cisterne avviene la prima depurazione attraverso cloro (amuchina, ne serve veramente poca, loro usano circa lo 0,05%) , essendo l’acqua pulita dai filtri sopra esposti, non ci sono cariche marcescenti che possono causare problemi.
Una volta che si è raccolta l’acqua, nella tubazione adibita all’uso potabile, è installato un filtro UV con microfiltrazione meccanica simile a questo ( Ultravioletti per acqua potabile uso domestico )

l’acqua è veramente buona, non ha mai causato problemi nè a me nè ai membri di quella famiglia o a mia figlia di 4 anni; il sistema funziona solo se non si è in mezzo allo smog, altrimenti ti avveleni in quanto tutto il marchingegno non dispone di sistemi per sanificare l’acqua da agenti chimici.

io utilizzerò questo sistema come principale, ridimensionando i miei consumi via via fino a staccarmi totalmente dall’acquedotto, in ogni caso, proprio in funzione della scelta del luogo, la zona che ho scelto come futura abitazione possiede 4 sorgenti incanalate nell’acquedotto che scendono per caduta dai monti: niente pompe, solo vasche di raccolta e tubazioni senza amianto, anche in questo senso un’accurata osservazione del territorio circostante può essere di estremo aiuto.

sconsiglio l’uso di pozzi per l’approvvigionamento di acqua potabile: le nostre zone sono densamente popolate da gente che ancora ha scarso rispetto per la natura, può essere molto facile trovarsi picchi di azoto o tricloroetilene nell’acqua che poi andremo a bere e la perforazione oltre i 30 mt è vietata dalla legge per cui : niente falde profonde.

--continua--> prossimo argomento : captazione acque a scopo non alimentare per abitazione e irrigazione
 
Questa è nuova anche a me. La mia casa ha un pozzo con pompa sommersa che pesca a -150 mt, non sono raggiunto dall'acquedotto, quindi questa soluzione dalle mie parti è abbastanza comune.
Il tutto è stato fatto a regola d'arte ed alla luce del sole, la casa ha l'abitabilità, e non ho mai avuto problemi di sorta con lo stato/comune per questa cosa.

Saluti

Manuel
 
U

Utente14482

Guest
Se posso esprimere la mia opinione in merito, condivido a pieno la filosofia e lo stile di vita del prepper, quello che non riesco a capire dopo tutti questi tread e che sembra quasi che il tutto sia gestibile da casa, quindi organizzarsi su uno stile di vita totalmente indipendente o il piu indipendente possibile.....dispensario, energia, acqua, rifugio, ecc......tutto non fa una piega finche non si e obbligati a lasciare tutto questo....o forse chi si ritiene prepper e sicuro al 100x100 che quando avverra una situazione di disagio tutto sia gestibile da casa, io non credo proprio.
Quindi essere un prepper con le pantofole se mi e concesso l umorismo serve a ben poco, perche sul pianeta non esiste un posto che sia completamente al sicuro, ed ogni luogo puo essere soggetto ad un cambiamento radicale, che sia di origine geologiaca, sociale o politica.....non esiste casa a prova di tutto!!!!
Io personalmente preferisco arricchirmi di tecniche per essere autosufficente ovunque, in modo tale da non essere in nessun caso vincolato dalla mia dimora fissa, abito in campagna e cerco di fare il piu possibile da me, ma mi rendo conto che potrei essere costretto a lasciare la mia abitazione per una qualsiasi causa di forza maggiore e a quel punto la mia casa antisismica, e tutto il resto delle precauzioni che ho preso servirebbero a poco, ....ho un amico "prepper convinto"...ossessionato, con tanto di barchetto ormeggiato nel fiume serchio pronto all evacuazione, il suo problema e arrivato quando il serchio e esondato ed e' entrato in casa sua, casa completamente autonoma!!!.......Alla conta dei danni la sua dispensa era da buttare e lui si e trovato ben assistito dai volontari della protezione civile in una tenda a mangiare minestra calda, perche quando hai moglie e figli piccoli terrorizzati da un innondazione ti passa la voglia di restare nella tua "casa autonoma", ......morale della favola puoi essere prepper quanto vuoi, ma se ti senti autosufficente solo a casa tua tua, sei un prepper a meta......e di casi in cui gente preparata e stata costretta a lasciare la propria abitazione ce ne sono a migliaia nel mondo, e quando sei OUT devi essere in grado di gestire la situazione anche con poco o niente.
Meglio quindi avere un buon mezzo da quik response, un mezzo ben attrezzato che ti permette di andare ovunque, la mia scelta e questa ad esempio, investire su un mezzo che mi garantisce completa autonomia nel caso fossi obbligato a lasciare la mia abitazione.
 
Ultima modifica di un moderatore:
completamente d'accordo Crash, quello si chiama "sopravvivenza", prepardness.

...che è diverso da "vivere".

il punto finale è sviluppare resilienza personale, sociale e geografica, essere in grado si essere il più possibile non legati a sistemi fallaci (pur non facendo l'eremita, non avrebbe senso) e, nel caso di fuga, essere preparati a sopravvivere per un lasso di tempo....oltre il quale per forza di cose è necessario ristabilirsi in un altro luogo..
.e si ritorna all'homesteading :)
 
U

Utente14482

Guest
Esatto federico, la preparazione personale al cambiamento radicale e fondamentale, che si tratti di un giorno o dieci anni.......ma visto che qui si parla di essere preparati e vedo che a grande richiesta si cercano nuove tecniche, e non punti di vista......la mia tecnica e essere pronto a lasciare tutto ed essere auosufficente in modo itinerante per il maggior tempo possibile.
Sono assolutamente daccordo con tutte le tecniche e le scelte da adottare nelle proprie abitazioni, anche se mi rendo conto che e impossibile che tutti riescono ad avere casa e location perfetti, ma personalemente preferisco dare molta piu importanza ad un mezzo adeguato con dotazioni adeguate e soprattutto investire nella cosa piu importante ME,,,, ,inutile tutto il resto se non si ha bagaglio di conoscenze ed esperienza pratica.........Come gia letto in altri tread resta tutto quanto fantasia e teoria.
 
Andiamo avanti,
le acque che non servono direttamente al consumo umano, seguono invece la strada del consumo per usi non potabili (WC, lavaggio piatti e panni ecc) e quella per l’irrigazione del territorio di proprietà.
naturalmente casa dovrà essere dotata di un doppio sistema di tubazioni in modo da non sprecare la risorsa idrica potabile.
inoltre esistono sistemi per ridurre l’uso dell’acqua fino ad eliminarlo totalmente, come ad esempio la compost toilet :
http://static.ddmcdn.com/gif/composting-toilet-diagram.gif
questo sistema è particolarmente efficace nel caso in cui venga utilizzato anche la parte liquida di rifiuto ( urina, alto contenuto di azoto) per far crescere piante da biomassa, facendo attenzione che non si vada a generare un ambiente anaerobico che trasformerebbe i nitrati in ammoniaca, dannosa per le piante.

per quanto concerne invece la regimazione idraulica del territorio e l’uso dell’acqua nelle colture, ho scoperto che in tutti i terreni, l’aumento della componente organica, l’humus, è un ottimo sistema per mantenere l’umidità del terreno prima ancora di effettuare irrigazioni.
successivamente una pacciamatura perenne con colture a rotazione o prato polifita da sfalcio, sicuramente aiuteranno il lavoro di ritenzione idrica.
l’uso di swales http://www.autosufficienza.com/data/img_articoli/lo-swales_9303_G.JPG
è molto indicato in terreni con pendenze importanti, prima ancora della progettazione del bacino di contenimento a valle, è necessario realizzare le swales seguendo le isoipsie , queste faranno da contenimento per il terreno che altrimenti lentamente scivolerebbe a valle, inoltre creano una sorta di micro-clima per piante con esigenze idriche maggiori.
tutte le swales, andrebbero collegate fra loro e ad un lago in fondo alla valle, nel punto più basso.
tutta l’acqua che cade nel terreno deve rimanere nel terreno, ogni goccia che si perde è energia buttata.

Oltre a questa considerazione di natura poco emergenziale, ci sono da tenere in considerazione i venti dominanti, i tipi di essenze presenti nei boschi attorno a se (ove presenti) oppure qualunque altro fattore che possa determinare una zona con maggior rischio di incendio.
possedere un bacino idrico con svariati centinaia di metri cubi di acqua, ti garantisce con un minimo investimento (pompa diesel di emergenza) una garanzia di salvaguardare almeno la struttura di casa da incendi che non provengono dalla tua proprietà.

da ricordare: ogni fonte di energia o materiali deve avere almeno 3 funzioni interconnesse, solo così è possibile garantire la resilienza del sistema.
dato che nei precedenti post non è chiaro a tutti cosa si intende per resilienza , lo ripeto qui:
per resilienza (sociale, personale) si intende la capacità di un sistema di rispondere a destabilizzazioni improvvise, auto-regolarsi e mantenere le proprie funzioni essenziali
ad esempio: per il pericolo incendi, c’è da tenere in considerazione una progettazione di un sistema idrico efficente e non dipendente dall’esterno, filari di piante che tendono a ritardare le fiamme, ( http://www.cfs.sa.gov.au/public/download.jsp?id=1949 ) , zone da tener spoglie duranti le stagioni secche ecc ecc.
il concetto principale pero’ rimane sempre la progettazione sistematica e gli obiettivi finali.
le tecniche rimangono fini a se stesse se non si amalgamano ottimamente fra di loro e questo lo fai solo se , partendo dal tuo bagaglio di base, espandi la tua coscienza fino a raggiungere non solo i limiti della tua proprietà, ma anche i vicini di casa.
….nel caso in cui non si abbiano terreni, anche il dirimpettaio di porta del condominio….

due OTTIMI libri che mi sento di consigliare sono Rainwater Harvesting for Drylands and Beyond by Brad Lancaster (grazie Andrea! grazie di tutto cuore!)

in definitiva, PRIMA di utilizzare qualunque tipo di energia esterna, bisogna "catch & store" qualunque cosa, rubare con gli occhi e capire dove l'energia della natura viene immessa, vento, acqua, ...perfino i lombrichi sono degli ottimi aratri silenziosi.
in questo la permacultura ha molto da insegnare...
 
Anche io cito le mie esperienze a riguardo sperando siano utili :si:

Inutile prepararsi a scappare o prepararsi a sopravvivere .... nessuno dei 2 dura a lungo e ti da' una garanzia :D

Visto che tutti qui sul forum abbiamo intenzione di " VIVERE " chi 30 , chi 50 , chi ancora 80 anni ... l'idea sarebbe di preparsi e vivere con un tanto di autonomia :si: .... di questo stiamo condividendo :D

Visto che l'acqua e' la fonte della nostra vita in primis ... e' giusto parlarne per primo .

Nel mio caso " un’accurata osservazione del territorio circostante " e' stata la prima cosa che ho fatto
quando dal '80 al 2000 sono andato in cerca di un posto dove mettere radici in autonomia .

Diversamente da Federico la mia zona e' priva di abitanti , ancora allo stato vergine senza mai gente , industria o bestiame che abbia mai recato danni alle falde acquifere .

Il sotto suolo di tutta la mia zona per migliaia di Km e' costituito da pietra .
Pietra che risale al periodo Precambriano comunemente chiamato il " Canadian Shield " oppure il " Laurentian Plateau "

In poche parole nella mia zona ovunque scavi , prima o poi ..... trovi pietra :biggrin:

Quando la trivella ha iniziato a scavare il mio pozzo davanti la casa , dopo 3 metri di terra nera e fertile , ha iniziato a bucare pietra ed ha continuato per 150 metri ....... a bucare pietra :D
Il tizio da cui ho comprato la propieta' aveva fatto scavare il pozzo per poi abbandonare il tutto .....

Bucando varie falde artesiane , quel buco da 20 cm nella pietra si e' riempito d'acqua .
Con una semplice pompa da 3/4 di cavallo ho provato inutilmente piu' volte in vari periodi dell'anno ..... per giornate intere ad esaurire l'acqua nel pozzo ... senza mai riuscirci :D

L'acqua del sotto suolo di tutta la zona non ha dove andare e finisce tutta nel mio pozzo trivellato , bucando la pietra si e' creato un posto comune dove l 'acqua si aggrega .... il mio " Catch and Store " naturale :D

Anni fa' ho raccolto barili per raccogliere l'acqua piovana da usare nell'orto , poi dopo l'impianto del pozzo ho capito che posso usare l'acqua per qualsiasi cosa .... ne ho che mi avanza :D

Impianto originale richiedeva una pompa inox 220 volt immersa a 100 metri nel pozzo .

4x54.jpg


Poi mi hanno spiegato che se la pompa si guasta devi chiamare una gru' per tirare fuori la pompa con attacato 100 metri di tubo pieno di acqua ...


........... allora piano " B " :D



20-30 metri di tubo inseriti nel pozzo e la pompa in casa nel semi-interrato .

Il tutto molto piu' facile da gestire in autonomia .... per un ' Fai Da Te ' :biggrin:

f0hj.jpg



Da notare il fatto che uso 2 tubi dalla pompa al pozzo ..... uno tira su' l'acqua mentre l'altro la spinge in giu' , acqua spinge acqua .... oppure in questo caso .... acqua tira acqua :D

Con 2 tubi inseriti nel pozzo una semplice pompa da 110volt arriva piu' a fondo che una pompa con un solo tubo .... fino circa 28 metri di profondita' .

difa.jpg

Qui la 110 e' la corrente comune usata in casa .
In futuro vorrei alimentare la pompa anche da fotovoltaica :D in autonomia .

Il resto dei 120 metri di pozzo trivellato sembrano sprecati o_O..... invece fungono da cisterna-stoccaggio :biggrin:
La mia riserva e' perennemente sotto terra , con una di queste pompe a mano collegate all' impianto funziona tutto anche senza corrente :D

e3ym.jpg



--continua--> prossimo argomento : particolari dell'impianto + filtro

rvjc.jpg





Cheers ...... Vin:)
 
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U

Utente14482

Guest
VINMAN....capisco il tuo entusiasmo, ma parli prepping o di autosufficienza??????....perche sono due cose ben distinte.
Io non sono un esaltato che aspetta la fine del mondo e mi piace mangiare vino e bistecca...e non leofilizzati, ma qui il discorso e un altro.
Se volete aprire una sezione dedicata al prepping allora dovete ragionare da preppers, e la filosofia del prepper e essere preparato ad ogni evenienza......compreso l abbandono dell abitazione....a breve, medio e lungo termine.
Se poi a te torna comodo vedere la cosa solamente gestendola da casa questo e un altro discorso, pero dovresti parlare di homesteading.....autosufficenza e basta
 
VINMAN....capisco il tuo entusiasmo, ma parli prepping o di autosufficienza??????....perche sono due cose ben distinte.
Io non sono un esaltato che aspetta la fine del mondo e mi piace mangiare vino e bistecca...e non leofilizzati, ma qui il discorso e un altro.
Se volete aprire una sezione dedicata al prepping allora dovete ragionare da preppers, e la filosofia del prepper e essere preparato ad ogni evenienza......compreso l abbandono dell abitazione....a breve, medio e lungo termine.
Se poi a te torna comodo vedere la cosa solamente gestendola da casa questo e un altro discorso, pero dovresti parlare di homesteading.....autosufficenza e basta

Crash, ma insomma: se non ti piace stà discussione, non guardarla no?
a noi ci piace di parlare di filtri, di acqua ecc...sinceramente star a parlare di homesteading, preppers o altro è un po' come parlar del sesso degli angeli.
che vor di? certe discussioni non si possono fare se parli di preppers? e qual'è il limite fra homesteading e preppers? ...daje là, a me non è che importi poi molto ahahahahah
relax, fratello :) just relax and drink your beer with us :)
 
Vin, mi potresti parlare un po' di piu' su quella pompa? mi sembra interessante che riesca a tirare da cosi' profondo. Non capiscobene il sistema tira/spinge di cui parlavi. Grazie.
 
Federico, grazie delle ottime info. Adesso so' anche cosa sono quei canaletti (swales) che ormai qui' fanno d'appertutto. grazie.
 
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