Io devo aver cominciato da piccolo per motivi romantici, ne ero affascinato e ci giocavo, in giardino, intagliando ed immaginando.
Da adulto, dipende.
Mettiamo da parte l'interesse/passione, secondo me alle volte è utile.
Qualche giorno fa era venuto fuori il discorso ed un amico mi chiede: "ma in montagna a che serve?"
"Ad aprire le buste della bresaola". Non sapevo come rispondere sul momento, ma metà delle volte non mi faccio i panini, apro il frigo e prendo qualcosa che metto nello zaino.
Oppure mi fermo in un alimentari lungo la strada e compro pane, formaggio e salame, o un pezzo di speck. Trovo impratico mangiare senza coltello.
La busta della bresaola mi è venuta in mente perchè una volta ne abbiamo beccata una blindata, che non si apriva se non tagliandola.
Ora in tasca non porto nulla (il racconto dell'orrore, cioè dall'Opinel 9 a 23.000 euro, mi ha scosso), ma la settimana scorsa decidiamo di fare un brindisi tra colleghi nel giardino sotto l'ufficio.
Pasticcini e spumante.
Prendo dalla tazza portapenne un Opinel che uso per mangiare e come taglia carte.
Arrivo giù e stanno strappando la tovaglia di carta per coprire il tavolo, e dico "aspetta".
Parte una litania, anzi la litania, "ma cosa fai giri con il coltello in tasca", "no lo tengo nella tazza" , "se ti fermano", "come dicevo sta nella tazza" etc etc.
Poi c'era da tagliare i nastri dei pasticcini. Intendiamoci, si poteva fare anche senza, assolutamente, però non capisco perchè fare più fatica.
Potevano portare delle forbici, ma non l'hanno fatto.
E alle volte capita di tagliare una torta o altro. Stiamo parlando di Opinel eh, mica bowie o coltelli da sopravvivenza.
C'è da dire che io mangio in ufficio tutti i giorni, normalmente porto da casa, ma può capitare che non faccia a tempo e che debba passare dal supermercato.
Andando indietro con la memoria, i miei nonni avevano un temperino in tasca, una nonna attaccato al portachiavi, l'altra nonna passava il tempo a tentare di affilare dei coltelli orrendi mutilati dall'arrotino. Forse sono stato condizionato da ragazzino.