obbligatorio munirsi di “sistemi elettronici di segnalazione e ricerca (Arva), pala e sonda da neve omologati”

Hma chi scrive queste norme è dotato di capacità intellettive?
Difatti più che vietare proibire vietare adesso non si fa più.

Ricordarsene alle elezioni. Da ora in avanti seguirò mio fratello con FN o più probabile tartaruga.
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Fermo restando che secondo me con un po' di furbizia nel scegliere i luoghi è difficile che vadano a controllare eventualmente
Esatto,e magari evitando di vestirsi con colori da pagliacci da circo
Difatti più che vietare proibire vietare adesso non si fa più. La cosa più terrificante è che c'è gente che li difende,che dice che è giusto o che è da fare. Siamo in una dittatura lo vogliamo capire?

Ricordarsene alle elezioni. Da ora in avanti seguirò mio fratello con FN o più probabile tartaruga.
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Esatto,e magari evitando di vestirsi con colori da pagliacci da circo,magari evitando di attraversare placche a vento a mezzogiorno o magari evitando di gridare e squaccare o magari di portarsi impianti bluetoot che fanno a gara come db con quelli del concerto dei pink floyd

Io se andrà a escursionare ovviamente anche modalità aereo sul telefono e se ascolto musica volume sul 3 o 4

Come si dice sempre occhio non vede cuore non duole
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Senza formazione è una cosa del tutto inutile, anzi dannosa. Si rischia che qualche fesso si senta al sicuro solo perché indossa l'ARTVA.

Basterebbe una buona segnaletica (e al limite un divieto mirato) su quei percorsi che potenzialmente possono diventare particolarmente pericolosi.
 
Dobbiamo però osservare alcune cose: il popolo dei ciaspolatori è aumentato a dismisura negli ultimi anni e, adesso che è arrivata la neve e la gente ha voglia di uscire, ancora di più in queste ultime settimane.
A Reggio abbiamo già avuto 7 (sette) travolti da valanga negli ultimi 10 giorni, ovvero esattamente i due weekend di neve, dove si è visto l'Appennino essere preso d'assalto come la cima del monte Suribachi.
Non sono d'accordo sull'obbligo a prescindere di sistema di rilevamento ARVA, come anche della indicazione della VdA sullo scialpinismo, ma osservo anche che alcune norme sono volutamente (e questo da anni) fumose ed intepretabili, sia per incapacità del legislatore ma anche per poter poi (ed è un uso tipicamente italiano del diritto) poter derogare o correggere in itinere, esattamente come il sig. Conte sta facendo con il diktat dei divieti natalizi, che al momento sembra essere diventata la farsa del giorno (e rischia di far cadere il Governo).
Non credo alla base di tutto ci siano disegni ed interessi economici, stiamo parlando di poche migliaia di praticanti, con case produttrici quasi tutte estere, per cui è un bruscolino in confronto ai grandi affairs di mascherine, tamponi e vaccino.
Credo, come detto sopra, che si tratti della solita improvvisazione tutta italica, dettata perlopiù da interessi politici e di accaparramento delle masse votanti, piuttosto che da un serio problema di partenza e dalla voglia di risolverlo.
 
Il problema di fondo di una disposizione del genere è che è troppo generica. Voi parlate di ciaspolatori ma nella realtà è solo un esempio non una specifica. Inoltre dopo quanti cm. si può considerare "innevato" ?
Basta una spolveratina o tot cm. di neve per tot. giorni ? Escursione in ambiente innevato dove ? Montagna ? Collina ? Sempre o solo con rischio valanga ?
L'esempio di @walterfishing su Venezia è ovviamente un estremo ma burocraticamente siamo lì.

...... però io nell'articolo leggo ..... Questo è quanto emerge dal testo dell’articolo 24 dello schema di decreto legislativo (in attuazione delle legge delega n. 86 del 2019 di riforma delle sport) sulla sicurezza nelle discipline sportive invernali (Atto n. 229), che il Governo ha trasmesso al Parlamento per il parere delle Commissioni Cultura.

.... per cui desumo che sia ancora in fase "embrionale".

Bhà vedremo.

Ciao :si:, Gianluca
 
Non credo alla base di tutto ci siano disegni ed interessi economici, stiamo parlando di poche migliaia di praticanti, con case produttrici quasi tutte estere, per cui è un bruscolino in confronto ai grandi affairs di mascherine, tamponi e vaccino.
Credo, come detto sopra, che si tratti della solita improvvisazione tutta italica, dettata perlopiù da interessi politici e di accaparramento delle masse votanti, piuttosto che da un serio problema di partenza e dalla voglia di risolverlo.
Concordo, il problema è che non so di cosa parlo, faccio una norma generica, al massimo poi faccio qualche correzione. Diciamo che è la via semplice a minor fatica, per chi prepara la norma. :wall:

Detto questo l'ARVA, pala e sonda ce li ho e possono salvare le vite, ma non li porto a passeggio gratis tutte le volte che vado sulla neve, ma solo quelle volte che a causa innevamento e morfologia del terreno c'è il rischio valanghe.
Direte "bello, te lo dedici tu", giusto, ma al momento attuale non ho altri metodi.

Sarebbe più corretto mappare le aree e stabilire quali sentieri, percorsi sono a rischio e quali no e legare il tutto ai bollettini arpa, so che non è semplice, ma penso che il CAI potrebbe dare una grossa mano a riguardo.

E come sottolineato da altri, più che l'ARVA, è importante avere una formazione di base sul rischio valanghe (pendii, innevamento, temperature, etc.) e non ultimo saperlo utilizzare, che non è così scontato.

Se la nuova norma verrà approvata, valuterò come comportarmi.
 
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.... ma ne estende l’obbligatorietà alle attività escursionistiche in ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve (ciaspole)

Dubito che una gita a Venezia si possa definire una escursione in ambiente innevati soprattutto perché immaginare una slavina a Venezia ci vuole tanta fantasia ..... o erba buona ;)

Ciao :si:, Gianluca

non apprezzi la fine ricerca poetica dell'assonanza "dell'arva in gondola" :(

:rofl::rofl::rofl::rofl:
 

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Dobbiamo però osservare alcune cose: il popolo dei ciaspolatori è aumentato a dismisura negli ultimi anni e, adesso che è arrivata la neve e la gente ha voglia di uscire, ancora di più in queste ultime settimane.
A Reggio abbiamo già avuto 7 (sette) travolti da valanga negli ultimi 10 giorni, ovvero esattamente i due weekend di neve, dove si è visto l'Appennino essere preso d'assalto come la cima del monte Suribachi.
Non sono d'accordo sull'obbligo a prescindere di sistema di rilevamento ARVA, come anche della indicazione della VdA sullo scialpinismo, ma osservo anche che alcune norme sono volutamente (e questo da anni) fumose ed intepretabili, sia per incapacità del legislatore ma anche per poter poi (ed è un uso tipicamente italiano del diritto) poter derogare o correggere in itinere, esattamente come il sig. Conte sta facendo con il diktat dei divieti natalizi, che al momento sembra essere diventata la farsa del giorno (e rischia di far cadere il Governo).
Non credo alla base di tutto ci siano disegni ed interessi economici, stiamo parlando di poche migliaia di praticanti, con case produttrici quasi tutte estere, per cui è un bruscolino in confronto ai grandi affairs di mascherine, tamponi e vaccino.
Credo, come detto sopra, che si tratti della solita improvvisazione tutta italica, dettata perlopiù da interessi politici e di accaparramento delle masse votanti, piuttosto che da un serio problema di partenza e dalla voglia di risolverlo.


concordo su tutto

a partire dall'idiozia dei singoli, che si buttano su pendii innevati senza aver la minima cognizione nivologica e manco si rendono conto del pericolo che corrono e fanno correre ad altri

per arrivare a quelli che, a Roma, legiferano ad minchiam, avanzando a tentoni avvolti da nebbie menando fendenti al cerchio e alla botte pur di non mollar la barra di comando

:biggrin: :argh:


al di là delle battute: la gente ha voglia di muoversi, gli impianti sciistici sono chiusi, come anche i centri commerciali e quindi.........

domenica scorsa, al monte penice (vetta più elevata del piacentino) si son verificati ingorghi stradali ed incidenti perchè vi si era assembrata mezza provincia :wub::wub::wub::oops: con carabinieri impegnati a far defluire il traffico

noi, io, mia moglie e mio fratello, siamo andati con le ciaspole, ma immaginando che lì ci sarebbe stato l'inferno, siamo andati a 10 km di distanza: siamo stati in giro 5 ore, non abbiamo incontrato anima viva

questo per dire che collegare il cervello è sempre più un optional

tornando sul tema: trovo l'obbligo, che si vorrebbe far passare, una porcata immonda
in un Paese dove vuoi che non ci siano regole, continua ad imporre obblighi

personalmente, avendo praticato anche scialpinismo ho arva, sonda e pala, ho fatto corsi svi ed esercitazioni sul campo, ma sia sabato che domenica non li ho certo portati con me

ma qua il discorso si fa molto più ampio, ed è per quello che spesso sul forum sono piuttosto "taleban" con chi fa richieste alpinistiche
molta gente si avventura, senza alcuna esperienza, solo perchè rassicurata da qualche post su un forum


scusate.... ho già scritto anche troppo
 
mi ricorda il tipo che, qualche anno fa, era a rimini in estate vestito da sci :rofl: sarebbe da fare pero'!!!

Questo non me lo ricordo, però è capitato che quando è venuta giù molta neve, qualcuno ha fatto sci di fondo sulla spiaggia.

Quindi provate a pensare ad un escursione invernale nei boschi, con la neve (senza ARVA) piantando la tenda e accendendo un fuoco: quante infrazioni si commettono! :lol:
 
provate a pensare ad un escursione invernale nei boschi, con la neve (senza ARVA) piantando la tenda e accendendo un fuoco

no, provate a pensare a qualunque attivita' di qualunque gruppo scout sulla neve, anche in posti assolutamente tranquilli come Monte Livata o Campo Felice. O a qualunque associazione che organizza gite invernali per principianti. Dire a tutti quei ragazzini, o a tutti quegli adulti, che per UNA gita in montagna all'anno devono spendere ANCHE quella cifra, o anche il noleggio.
 
Volemose ben e non massacratemi subito... ma proprio pessimo in tutto e per tutto non lo è.

Spiego, ma se mi dite tutti che dico castronerie me ne faccio una ragione e cambio idea subito, promesso!

1)le leggi volte a "proteggere" le persone, non sono fatte perché lo stato ci vuole bene, ma perché tutto sommato in Italia l'assistenza esiste e costa. Se vado in moto mi devo mettere il casco e in auto la cintura perché se poi rimango rimminchionito a vita, e vivo pure parecchio sono un costo! Quindi il concetto è "Ciccio, ne spendiamo già una marea alla cavolo, non ti ci mettere pure tu!"

2)effettivamente una tassa potrebbe essere un sistema per "sfoltire" gli improvvisati. Me ne frega poco niente di andare in montagna, ci vado solo quest'anno perché DEVO uscire di casa, non posso fare altro, faccio quello che mi lasciano fare perché DEVO fare qualcosa per forza altrimenti esco fuori pazzo... mi pesa spendere quattrini, aspetta che ci penso due volte. Viceversa, ho capito che voglio coltivare questa passione, responsabilmente e studiando e imparando, ok, spendo i quattrini e magari è come la quota della palestra pagata in anticipo, poi mi ci dedico con un minimo di serietà.

3)io, personalmente, quando vado in giro da solo (estate, inverno, uno o più giorni) mi porto sul groppone un'esagerazione di attrezzatura... ma mica per me. Il senso di responsabilità mi dice che se durante il mio essere ramingo trovo qualcuno che ha bisogno di aiuto, poi non avere uno spezzone di corda, o una radio o un pouch del primo soccorso adeguato e credibile... magari mi dispiace. L'ARVA serve a chi è sotto tanto quanto a chi è sopra e vorrebbe aiutare... In certi posti relativamente distanti dai paesi, potenzialmente siamo l'unico soccorso su cui qualcuno può far conto, anche vederla così secondo me è vivere la montagna rispettosamente.

Poi le regole imposte piacciono poco anche a me e le considero sempre una sconfitta dello stato che non riuscendo ad "insegnare" sceglie di "costringere".
 

Sono assolutamente d'accordo con te! L'unico effetto sicuro sarebbe una diminuzione della reale sicurezza ed un aumento degli incidenti.
Potrei essere d'accordo su pala e sonda, ma quando uno è totalmente sepolto, non è che con l'ARTVA respira. In compenso, in molti si sentirebbe più sicuri, con il risultato opposto a quello desiderato.

Se proprio si volesse fare qualcosa, meglio una serie di incontri formativi, per spiegare i pericoli e come cercare di tenersi fuori dai guai, magari con frequenza obbligatoria ed attestato finale. Una sorta di patente, insomma. Perché, diciamocelo: più che imprudenze, io in giro vedo molta ignoranza, nel senso di non rendersi conto dei potenziali problemi.
Ps: io sul Penice sono stato lunedì e c'era pochissima gente....
 
Il Cai contrario all’obbligo di escursioni su neve con Arva, sonda e pala

https://www.loscarpone.cai.it/cai-contrario-obbligo-escursioni-neve-arva-sonda-pala/
se l'artva costa 300 euro (nb: corso per imparare ad usarlo non incluso nel prezzo) e rischio una multa dai 100 ai 150... la risposta è già nei numeri. a parte che devi essere abbastanza sfortunato da beccare il controllo, e poi ti devono anche raggiungere mentre tu sgambetti nella direzione opposta perchè non li hai visti nè sentiti che eri sovrappensiero :roll:
 
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