Dolomiti, il grande carosello

Il punto fondamentale resta il rispetto per gli altri, dire che bisogna abolire gli impianti da sci perchè gli sciatori non rispettano la montagna è una solenne stronzata, in quanto frutto di preconcetti e generalizzazione.
Bisognerebbe sempre cercare di capire il fluire dei discorsi,
perché certo detta così hai ragione, ma non era questo il punto nodale,
Abolire gli impianti, sarebbe una posizione certamente talebana,
evitare che prolifichino indiscriminatamente è un po' diverso, e si era partiti appunto dalla notizia che vorrebbero ampliare gli impianti in occasione delle olimpiadi invernali.

Comunque contesto un altro aspetti di quello che hai citato, o meglio
dico che va visto in modo più esteso:
Non basta rispettare in modo diretto gli altri, ci vuole anche il rispetto indiretto che passa attraverso il rispetto della natura e dell'ambiente.

La realtà è che quello che stiamo facendo fa si che i nostri nipoti rischiano di non avere mai un mondo naturale, non stiamo rispettando i loro diritti.

Che poi come ho già detto, non ci sia un modo semplice per ottenere davvero il risultato voluto e un altro problema.
 
La verità è che hai ragione di fondo.
Una montagna che per per effetto degli impianti, tutto l'inverno viene "calpestata" dagli sci di 5000 persone ogni giorno... (penso a Kronplatz come esempio) persone che lasciano scarti, rifiuti, inquinanti è ovvio che ne risenta.
Spero che tra le attività dei gestori sia prevista almeno, una profonda ripulitura del territorio a fine stagione.
Il peggio però se già non è in atto temo che lo sarà a breve, che per l'innalzamento delle temperature si adotteranno correttivi chimici per tenere la neve anche a temperature alte.
(anni fa frequentavo la fiera SKIPASS fine ottobre a Modena, e vedevo l'area demo innevata con 12 / 15 gradi di temperatura ambiente)

Tutto ciò è ovviamente male per l'ambiente e per il futuro.... ma decidere di bloccare questa forma di economia della montagna sarebbe un male forse peggiore.

Quello che possiamo fare è cercare per ora di realizzare un compromesso che cerchi di minimizzare e "curare" i danni.
Non è la soluzione definitiva, ne sono consapevole ....ma da qualche tempo sono alla conclusione
che per i mali dell'ambiente planetario ...l'unica vera soluzione sarebbe disumana,
poiché richiederebbe di ridurre di molto gli esseri umani che calpestano il pianeta.
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Credo chi il concetto inteso fosse molto diverso.

Quando tu in un posto ti ritrovi qualche migliaio di persone .... puoi sicuramente trovare chi è corretto come sicuramente sei tu, ma ci puoi scommettere che in mezzo ci saranno anche dei coglioni che fanno danni fregandosene di tutto e di tutti.

Ovviamente la teorici ci dice che sono da colpire solo loro...nella pratica sappiamo bene che non è sempre possibili e che per farlo bisogna finire per porre più limiti anche a chi non meriterebbe di averne.

anche ammesso che sia possibile, per assurdo, avere un turismo interamente "sostenibile" e consapevole, per il solo fatto di dover comunque ospitare ed accontentare x numero di persone, e quindi creare strutture, strade, servizi connessi etc. già si va a creare uno squilibrio, fine..
è un problema noto, mica lo scopriamo oggi.. in cina ogni parco nazionale o luogo di possibile richiamo turistico ha prezzi di entrata che partono dai 30€ fino ai 100 o 200 di casi particolari, in thailandia i parchi nazionali sono chiusi x giorni/mesi all'anno per permettere, almeno in teoria, alla natura di recuperare quello che inevitabilmente perde, città come barcellona o venezia che vorrebbero introdurre una tassa o biglietto di accesso e potrei andare avanti..
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Bisognerebbe sempre cercare di capire il fluire dei discorsi,
perché certo detta così hai ragione, ma non era questo il punto nodale,
Abolire gli impianti, sarebbe una posizione certamente talebana,
evitare che prolifichino indiscriminatamente è un po' diverso, e si era partiti appunto dalla notizia che vorrebbero ampliare gli impianti in occasione delle olimpiadi invernali.

Comunque contesto un altro aspetti di quello che hai citato, o meglio
dico che va visto in modo più esteso:
Non basta rispettare in modo diretto gli altri, ci vuole anche il rispetto indiretto che passa attraverso il rispetto della natura e dell'ambiente.

La realtà è che quello che stiamo facendo fa si che i nostri nipoti rischiano di non avere mai un mondo naturale, non stiamo rispettando i loro diritti.

Che poi come ho già detto, non ci sia un modo semplice per ottenere davvero il risultato voluto e un altro problema.

perchè una posizione talebana..? gli impianti e tutto quello che ci gira intorno sono un male per le montagne da un punto di vista prettamente ambientale ed in molti casi anche da un punto di vista umano per le persone che ci abitano, visto che si parla tanto di rispettare il prossimo.. invadere una valle, "costringere" gli abitanti al rumore, al cemento, allo sporco a me non sembra particolarmente rispettoso..
e questo è un fatto, e che non offende e non riguarda ne i singoli che usufruiscono degli impianti ne tantomeno da un giudizio sulle loro passioni.. ma bisogna capire che ad un certo momento il piacere del singolo puo' e deve essere messo in discussione quando quella stessa passione porta a conseguenze in molti casi tragiche..

che poi il "semplice" eliminare o non costruire nuovi impianti non sia la soluzione magica per salvare le montagne è ovvio, ci vogliono fortissime politiche dietro di ripopolamento, di sostegno anche economico, di salvaguardia, di turismo "light" e le due cose devono o dovrebbero andare a braccetto..
nessuno qui, e sicuramente non io, sta demonizzando lo sciatore appassionato che una volta all'anno fa la settimana bianca.. ma almeno rendersi conto che con le nostre azioni inneschiamo o almeno contribuiamo a creare e sostenere un certo sistema mi sembra il minimo.. poi ognuno continuerà a fare quello che vuole come sempre ci mancherebbe..
 
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anche ammesso che sia possibile, per assurdo, avere un turismo interamente "sostenibile" e consapevole, per il solo fatto di dover comunque ospitare ed accontentare x numero di persone, e quindi creare strutture, strade, servizi connessi etc. già si va a creare uno squilibrio, fine..
è un problema noto, mica lo scopriamo oggi.. in cina ogni parco nazionale o luogo di possibile richiamo turistico ha prezzi di entrata che partono dai 30€, in thailandia i parchi nazionali sono chiusi x giorni/mesi all'anno per permettere, almeno in teoria, alla natura di recuperare quello che inevitabilmente perde, città come barcellona o venezia che vorrebbero introdurre una tassa o biglietto di accesso e potrei andare avanti..

Ho un po' perso il filo della discussione dalle foreste primarie al tema del turismo sostenibile ma permettimi di dirti che condivido la tua visione al 100% e sono discorsi che mi ritrovo spesso ad intavolare in prima persona e non sempre sono facili da trasmettere agli altri.
Come scrivevo in qualche altro topic, o forse anche questo, va proprio attuato un cambio di paradigma che è molto difficile da perseguire in una società come la nostra. Dall'antropocentrico all'ecocentrico, dal focus sullo sviluppo delle attività umane a quello sulle conseguenze che tali attività hanno sugli ecosistemi e sul pianeta. Non significa non accogliere più attività umane ma fare in modo che queste si adattino all'ambiente non viceversa, significa considerare intoccabili i pochi ecosistemi intatti rimasti e perseguire uno stile di vita diverso.
Riferendosi al talebanismo dipende sempre dal punto di vista o, appunto, dal paradigma.
Pensare di eliminare tranquillamente ettari di faggeta, strutturatasi in centinaia di anni e casa per centinaia di specie, per far divertire qualche turista non è forse molto più talebano? Non è forse molto più talebano che pochi decidano di antropizzare una valle intatta sottraendo a tutti gli altri, e alla future generazioni, la possibilità di goderne? Cosa diremmo se qualcuno comprasse il Colosseo o la Cupola del Brunelleschi e li trasformasse in dei fast food?
Che esistano attività come lo sci a me sta bene ma a patto che non intacchino i pochi luoghi intatti rimasti. Ecco perché prediligo il recupero dell'esistente piuttosto che l'ampliamento o i nuovi impianti.
Lo stesso vale per le nuove cubature nelle aree peri-urbane, per le aree industriali, per le infrastrutture. Oggi è tempo di uno sviluppo diverso dall'urbanistica, sempre più orientata al recupero e alla conversione, alle attività turistiche.
L'ISPRA ci dice che abbiamo tassi di consumo ed impermeabilizzazione dei suoli insostenibile (e da record nel mondo occidentale), che è in atto una crisi di biodiversità a dir poco spaventosa con una perdita di specie animali e vegetali allarmante e causata principalmente dalla frammentazione e dalla sottrazione degli habitat. In un contesto così deleterio vogliamo metterci pure a portare i centri commerciali nelle aree naturali?
Andrebbe poi aperto un discorso di natura culturale e su quanto attività di questo tipo sottraggano autenticità ai luoghi uniformandoli come dei McDonald's oltretutto attivi per pochi mesi l'anno.
 
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Ho un po' perso il filo della discussione dalle foreste primarie al tema del turismo sostenibile ma permettimi di dirti che condivido la tua visione al 100% e sono discorsi che mi ritrovo spesso ad intavolare in prima persona e non sempre sono facili da trasmettere agli altri.
Come scrivevo in qualche altro topic, o forse anche questo, va proprio attuato un cambio di paradigma che è molto difficile da perseguire in una società come la nostra. Dall'antropocentrico all'ecocentrico, dal focus sullo sviluppo delle attività umane a quello sulle conseguenze che tali attività hanno sugli ecosistemi e sul pianeta. Non significa non accogliere più attività umane ma fare in modo che queste si adattino all'ambiente non viceversa, significa considerare intoccabili i pochi ecosistemi intatti rimasti e perseguire uno stile di vita diverso.
Riferendosi al talebanismo dipende sempre dal punto di vista o, appunto, dal paradigma.
Pensare di eliminare tranquillamente ettari di faggeta, strutturatasi in centinaia di anni e casa per centinaia di specie, per far divertire qualche turista non è forse molto più talebano? Non è forse molto più talebano che pochi decidano come di antropizzare una valle intatta sottraendo a tutti gli altri, e alla future generazioni, la possibilità di goderne? Cosa diremmo se qualcuno comprasse il Colosseo o la Cupola del Brunelleschi e le trasformasse in dei fast food?
Che esistano attività come lo sci a me sta bene ma a patto che non intacchino i pochi luoghi intatti rimasti. Ecco perché prediligo il recupero dell'esistente piuttosto che l'ampliamento o i nuovi impianti.
Lo stesso vale per le nuove cubature nelle aree peri-urbane, per le aree industriali, per le infrastrutture. Oggi è tempo di uno sviluppo diverso dall'urbanistica, sempre più orientata al recupero e alla conversione, alle attività turistiche.
Andrebbe poi aperto un discorso di natura culturale e su quanto attività di questo tipo sottraggano autenticità ai luoghi uniformandoli come dei McDonald's oltretutto attivi per pochi mesi l'anno.

tempo al tempo, il cambiamento sta già avvenendo ma chiaramente con la nostra prospettiva limitata non riusciamo a vederlo e sicuramente ne vediamo ancora meno gli effetti concreti.. ma io credo che senza andare tanto lontano da qui a cinquant'anni molte delle cose di cui discutiamo saranno realtà, compreso questo cambio sostanziale di consapevolezza rispetto al nostro ruolo nel mondo.. per ora sono parole al vento, prima deve cambiare il sentimento popolare, la tematica deve diventare veramente calda, e poi qualcosa si metterà in moto.. ma ripeto ogni cosa a suo tempo, un paio di generazioni devono sparire, un po' di pepe al culo alle nuove..

ma in ogni caso convidido.. le idee, i concetti umani possono sempre presi da diverse angolazioni, con diverse sfumature, differenti opinioni, che cambiano in base al momento storico, politico, geografico.. e già questo dovrebbe dare un'idea di quanto queste idee siano in realtà, senza offesa per nessuno, carta straccia..
cosa invece non cambia, cosa non puo' avere una differente angolazione, cosa è..? il nostro rapporto con la natura, il nostro far parte della natura ed in ultimo il nostro assoluto bisogno della natura.. da li dobbiamo ripartire, e non perchè mia opinione, non si tratta di un'opinione, ma di quello che è.. il resto sono pippe..
 
tempo al tempo, il cambiamento sta già avvenendo ma chiaramente con la nostra prospettiva limitata non riusciamo a vederlo e sicuramente ne vediamo ancora meno gli effetti concreti.. ma io credo che senza andare tanto lontano da qui a cinquant'anni molte delle cose di cui discutiamo saranno realtà, compreso questo cambio sostanziale di consapevolezza rispetto al nostro ruolo nel mondo.. per ora sono parole al vento, prima deve cambiare il sentimento popolare, la tematica deve diventare veramente calda, e poi qualcosa si metterà in moto.. ma ripeto ogni cosa a suo tempo, un paio di generazioni devono sparire, un po' di pepe al culo alle nuove..

ma in ogni caso convidido.. le idee, i concetti umani possono sempre presi da diverse angolazioni, con diverse sfumature, differenti opinioni, che cambiano in base al momento storico, politico, geografico.. e già questo dovrebbe dare un'idea di quanto queste idee siano in realtà, senza offesa per nessuno, carta straccia..
cosa invece non cambia, cosa non puo' avere una differente angolazione, cosa è..? il nostro rapporto con la natura, il nostro far parte della natura ed in ultimo il nostro assoluto bisogno della natura.. da li dobbiamo ripartire, e non perchè mia opinione, non si tratta di un'opinione, ma di quello che è.. il resto sono pippe..

Non sono così fiducioso circa il cambiamento. Andiamo verso un'economia ancora più accelerata e siamo calati in un sistema che non riesce a sostenersi se non consumando all'impazzata e senza direzione. Andiamo verso una sempre più massiccia artificializzazione del mondo, verso una ulteriore accelerazione dei processi produttivi con la I.A., verso un ulteriore incremento della popolazione e una nuova ondata di investimenti in paesi in via di sviluppo. Io la vedo malissimo e per quanto la coscienza collettiva possa essersi evoluta in materia ecologista i dati ci dicono che la situazione è in costante peggioramento anzi direi che sta velocemente precipitando.
Aumentano costantemente disboscamento, distruzione degli habitat, inquinamento da plastica, emissioni di CO2, richiesta di metalli rari, deperimento del patrimonio naturale marino. Tutto questo nonostante oggi la popolazione sia mediamente più sensibile rispetto a 100 anni fa.
Però mio nonno, che ha bonificato le paludi pontine distruggendo con soddisfazione quello che oggi sarebbe considerato un patrimonio UNESCO, ha vissuto auto producendosi gran parte del cibo, non comprando plastica, andando a lavorare in bicicletta (a 15 km di distanza) e poi facendo 2 km al giorno fino al terreno con l'auto (quando ha potuto permettersela). Due tv acquistate in tutta la vita, una sola casa (auto costruita e regolarmente autorizzata) senza impianto di condizionamento, zero viaggi a parte due volte l'anno per tornare nel suo Abruzzo. Fuori Italia solo per farsi la seconda guerra mondiale compresa detenzione in un campo nazista.
Sono più ecologista io o, inconsapevolmente, era più ecologista lui?
Meditare.
 
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essere "ecologisti" inconsapevolmente o per scelta non è la stessa cosa.. tuo nonno, come tutta la sua generazione, hanno fatto quello che il loro tempo ha concesso loro, così come noi e la generazione del dopo guerra grande responsabile dello sfacelo a cui assistiamo..
non comprare la macchina o la tv per mancanza di soldi, o addirittura per mancanza del bene stesso, non è la stessa cosa di non comprare perchè decido coscientemente che la macchina non mi serve, perchè so cosa comporta produrre e dopo utilizzare una macchina, perchè mi tiro fuori dal gioco..

ripeto non è un problema, l'umanità sta facendo il suo percorso evolutivo che passa anche attraverso degli errori, dei cambi di paradigma, delle esperienze formative.. per un momento, almeno in prospettiva cosmica, abbiamo creduto che il materialismo, il consumismo, potesse essere la soluzione ai nostri problemi, e prima di capire che non lo è dobbiamo sbatterci il muso.. abbiamo anche creduto, per un altro momento, che siamo in qualche modo slegati dal mondo che ci circonda, e anche questo verrà "corretto"..
dire, spiegare, convincere una persona povera che i soldi non sono la felicità non basta, non è possibile.. dare la possibilità a questa persona di diventare "ricca", di accumulare oggetti e benessere, forse le darà modo in prima persona di vedere quello che già altri sanno, tempo al tempo..

questo processo ha un peso..? certamente.. ecosistemi sono stati distrutti, animali sono estinti, equilibri sono stati alterati.. ma non dimentichiamo che viviamo un sistema molto più grande di noi, che ancora nemmeno conosciamo, e che puo' sostenere questo e ben altro.. siamo noi quelli che rischiamo per mano delle nostre stesse azioni..
 
dire che bisogna abolire gli impianti da sci perchè gli sciatori non rispettano la montagna è una solenne stronzata, in quanto frutto di preconcetti e generalizzazione.
ESATTO!
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non comprare la macchina o la tv per mancanza di soldi, o addirittura per mancanza del bene stesso, non è la stessa cosa di non comprare perchè decido coscientemente che la macchina non mi serve, perchè so cosa comporta produrre e dopo utilizzare una macchina, perchè mi tiro fuori dal gioco..
Ma pensi davvero che tutti coloro che tutte le sante mattine accendono un motore termico per andare al lavoro siano contenti di farlo? Pensi davvero che in posti come era Corso Francia negli anni 80 con file interminabili di auto con tutte una sola persona a bordo a subirsi l'interminabile brobrobro dei duecento e più motori per cento metri sia una cosa che "vogliono" fare?
E tu ti accanisci sullo sci? Ma come direbbe totò...

Io ci sono riuscito a sbarazzarmi della schiavitù di condominio,sono riuscito ad andare al lavoro in bici e a stare in una casa nel quale se non per me non devo accendere le stufe (e visto che sono due le accendo solo nel piano dove sto e visto che il pellet me lo devo portare sulla schiena evito di tenere troppo caldo) ma ci ho messo 50 ANNI nel quale ho dovuto subire i pensieri idioti dei troppi venduti al sistema. Gli stessi peraltro che oggi da soli girano in macchina con la mutanda sulla faccia.

per un momento, almeno in prospettiva cosmica, abbiamo creduto che il materialismo, il consumismo, potesse essere la soluzione ai nostri problemi, e prima di capire che non lo è dobbiamo sbatterci il muso..

Proprio per niente è che siamo usciti da una guerra mondiale nel quale potevi scegliere se tagliarti un dito per non partire al fronte o decidere quale marchio avere la pallottola che ti centrava. Oppure potevi tirare fuori i maroni e fare l'imboscato in montagna,non sempre riusciva e non a tutti. Poi ovvio che dopo aver demolito mezza italia si sono fatti avanti gli avvoltoi e sono venuti a offrirci a rate le radio,le televisioni (guardare il catalogo anie anni 60 per ridere) le auto e quel poco di trasporto pubblico che c'era è stato lasciato senza evoluzione perchè comunque l'avvocato doveva riempire l'italia di automobili. La prima settimana che ho fatto casa lavoro in bici (nulla di chè 20 minuti di allegra pedalata o 40 di passeggiata) ero veramente contento,non perchè avessi fatto chissà cosa ma perchè se non piovesse mai potrei dire ai petrolieri bersela la loro infame brodaglia.

dire, spiegare, convincere una persona povera che i soldi non sono la felicità non basta, non è possibile.. dare la possibilità a questa persona di diventare "ricca", di accumulare oggetti e benessere, forse le darà modo in prima persona di vedere quello che già altri sanno, tempo al tempo..
Difatti...peccato che se non lavori non fai nulla (e le tasse le devi pagare comunque) e complici anche radio e tv che spandono il loro veleno ,poi adesso in tema virus lasciamo perdere....meno male che la gente troppo emotiva con ha una 38 in casa se no i suicidi supererebbero i morti "col virus" (non DA sia ben chiaro).

Io di solito non butto via nulla,difatti ho 50 mq di cantina strapieni di ogni ciarpame ,mi sono sentito dare dell'accumulatore seriale dallo stesso ecokey coyote che butta via tutto perchè se no non si giova l'energia e poi venire (in zona rossa) a strisciare alla mia porta per sapere se potevo rimettergli in funzione il controller (rigorosamente senza fili) dell'ultimo videogioco da bimbomin[NON SI DICE] copn cui gioca in rete che ha comprato due anni e un giorno fa (se non non si sarebbe rotto) oppure ha rotto lui perchè lo ha fatto cadere o la sua compagna glielo ha tirato dietro. E GUARDA CASO lo si ripara con i tastini tolti magari dal vecchio lettore dvd che lui stesso aveva buttato 2 anni prima e me lo aveva dato per smontare i pezzi.

questo processo ha un peso..? certamente.. ecosistemi sono stati distrutti, animali sono estinti, equilibri sono stati alterati.. ma non dimentichiamo che viviamo un sistema molto più grande di noi, che ancora nemmeno conosciamo, e che puo' sostenere questo e ben altro.. siamo noi quelli che rischiamo per mano delle nostre stesse azioni..

Mah , io preferirei non estinguermi IO ,per carità la specie umana per ora non rischia ma visto tutti i divorziati che ho ospitato a casa perchè la megera li metteva con le chiappe a terra penso che 600 anni poi saremo a rischio pure noi.

Un conto è essere ecologisti "veri" e in tal caso sono convinto che mio nonno Kino buonanima a Forno canavese le insegnava a tanti,un conto è essere ecokey del razzo avere la casa minimale,probabilmente con luce fredda da obitorio con tutto nuovo e rigorosamente fatto da mani cinesi. E magari un bell'ampli a valvole che si vedono ,ovvio classe A si compralo compralo .....ed è il peggiore in termini di efficienza!

Hanno più efficienza gli integrati finali delle autoradio!
 
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essere "ecologisti" inconsapevolmente o per scelta non è la stessa cosa.. tuo nonno, come tutta la sua generazione, hanno fatto quello che il loro tempo ha concesso loro, così come noi e la generazione del dopo guerra grande responsabile dello sfacelo a cui assistiamo..
non comprare la macchina o la tv per mancanza di soldi, o addirittura per mancanza del bene stesso, non è la stessa cosa di non comprare perchè decido coscientemente che la macchina non mi serve, perchè so cosa comporta produrre e dopo utilizzare una macchina, perchè mi tiro fuori dal gioco..

Perfettamente vero ma la riflessione che volevo stimolare con il post precedente è che non vedo affatto questo spirito ecologista, nel concreto, nella mia generazione e nemmeno in quelle successive. Nonostante la presa d'atto e la consapevolezza, nei fatti, ci stiamo orientando sempre di più verso uno stile di vita tutt'altro che compatibile con i limiti planetari e con la sopravvivenza dei suoi abitanti.
In quanti si tirano veramente fuori dal gioco? Che speranze concrete ci sono, in una società dominata in ogni dove da stimoli consumistici, che questa sorta di "semplicità volontaria" venga realmente perseguita da una larga fetta di popolazione, tale da determinare un cambiamento?
A mio parere poche, se non nulle.
Tutti i modelli sociali alternativi alla visione imperialista/consumistica sono stati rapidamente spazzati via prima con conquiste e genocidi e successivamente con i capitali. Non vedo vie d'uscita concrete se non un collasso sistemico determinato da un collasso planetario.
L'essenza dell'essere umano è quella mostrata da Kubrick nell'incipit di 2001 Odissea nello Spazio: che maneggi un osso oppure un'astronave la natura umana prevede l'affermazione dell'io e la sottomissione dell'altro (inteso come proprio simile e come altri esseri viventi) e non è mai cambiata dalla prima discesa dagli alberi fino ai nostri giorni.
Non abbiamo mai imparato e mai impareremo.
 
perchè una posizione talebana..? gli impianti e tutto quello che ci gira intorno sono un male per le montagne da un punto di vista prettamente ambientale ed in molti casi anche da un punto di vista umano per le persone che ci abitano, visto che si parla tanto di rispettare il prossimo.. invadere una valle, "costringere" gli abitanti al rumore, al cemento, allo sporco a me non sembra particolarmente rispettoso..
dipende dall'alternativa...
vedi...un impianto di quelli importanti come dicevo vede il passaggio di persone dell'ordine di grandezza di 5000 al giorno per un periodo che mediamente dura 120 giorni.
Ogni giorno queste persone tra skipass, pranzi merende alberghi ecc spende almeno 150 euro
questo significa che quella località e dintorni vede circolare qualcosa tipo 90 milioni di euro che sostengono i residenti, finanziano la cura e la conservazione del territorio oltre ovviamente alla manutenzione degli impianti.
Se togli questa economia non credere che sia possibile nemmeno avvicinarsi con un turismo più verde a tali cifre. Di conseguenza i residenti o se ne vanno abbandonando la montagna oppure trovano altri modi di sfruttarla ...legname? cave ? allevamenti intensivi?
Davvero gli impianti sono il peggio?

Peraltro posso dire per averlo visto coi miei occhi che d'estate sotto le funivie di Cervinia l'ambiente rinasce e le marmotte prosperano a poca distanza da quelle che erano piste.
in altri luoghi per la precisione in svizzera ho visitato paesini dove non si può proprio arrivare con l'auto, solo gli impianti portano su e poi si gira a piedi .... e li l'esperienza di totale assenza dello smog è un'esperienza sconcertante.
 
ESATTO!
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Ma pensi davvero che tutti coloro che tutte le sante mattine accendono un motore termico per andare al lavoro siano contenti di farlo? Pensi davvero che in posti come era Corso Francia negli anni 80 con file interminabili di auto con tutte una sola persona a bordo a subirsi l'interminabile brobrobro dei duecento e più motori per cento metri sia una cosa che "vogliono" fare?
E tu ti accanisci sullo sci? Ma come direbbe totò...

Io ci sono riuscito a sbarazzarmi della schiavitù di condominio,sono riuscito ad andare al lavoro in bici e a stare in una casa nel quale se non per me non devo accendere le stufe (e visto che sono due le accendo solo nel piano dove sto e visto che il pellet me lo devo portare sulla schiena evito di tenere troppo caldo) ma ci ho messo 50 ANNI nel quale ho dovuto subire i pensieri idioti dei troppi venduti al sistema. Gli stessi peraltro che oggi da soli girano in macchina con la mutanda sulla faccia.



Proprio per niente è che siamo usciti da una guerra mondiale nel quale potevi scegliere se tagliarti un dito per non partire al fronte o decidere quale marchio avere la pallottola che ti centrava. Oppure potevi tirare fuori i maroni e fare l'imboscato in montagna,non sempre riusciva e non a tutti. Poi ovvio che dopo aver demolito mezza italia si sono fatti avanti gli avvoltoi e sono venuti a offrirci a rate le radio,le televisioni (guardare il catalogo anie anni 60 per ridere) le auto e quel poco di trasporto pubblico che c'era è stato lasciato senza evoluzione perchè comunque l'avvocato doveva riempire l'italia di automobili. La prima settimana che ho fatto casa lavoro in bici (nulla di chè 20 minuti di allegra pedalata o 40 di passeggiata) ero veramente contento,non perchè avessi fatto chissà cosa ma perchè se non piovesse mai potrei dire ai petrolieri bersela la loro infame brodaglia.


Difatti...peccato che se non lavori non fai nulla (e le tasse le devi pagare comunque) e complici anche radio e tv che spandono il loro veleno ,poi adesso in tema virus lasciamo perdere....meno male che la gente troppo emotiva con ha una 38 in casa se no i suicidi supererebbero i morti "col virus" (non DA sia ben chiaro).

Io di solito non butto via nulla,difatti ho 50 mq di cantina strapieni di ogni ciarpame ,mi sono sentito dare dell'accumulatore seriale dallo stesso ecokey coyote che butta via tutto perchè se no non si giova l'energia e poi venire (in zona rossa) a strisciare alla mia porta per sapere se potevo rimettergli in funzione il controller (rigorosamente senza fili) dell'ultimo videogioco da bimbomin[NON SI DICE] copn cui gioca in rete che ha comprato due anni e un giorno fa (se non non si sarebbe rotto) oppure ha rotto lui perchè lo ha fatto cadere o la sua compagna glielo ha tirato dietro. E GUARDA CASO lo si ripara con i tastini tolti magari dal vecchio lettore dvd che lui stesso aveva buttato 2 anni prima e me lo aveva dato per smontare i pezzi.



Mah , io preferirei non estinguermi IO ,per carità la specie umana per ora non rischia ma visto tutti i divorziati che ho ospitato a casa perchè la megera li metteva con le chiappe a terra penso che 600 anni poi saremo a rischio pure noi.

Un conto è essere ecologisti "veri" e in tal caso sono convinto che mio nonno Kino buonanima a Forno canavese le insegnava a tanti,un conto è essere ecokey del razzo avere la casa minimale,probabilmente con luce fredda da obitorio con tutto nuovo e rigorosamente fatto da mani cinesi. E magari un bell'ampli a valvole che si vedono ,ovvio classe A si compralo compralo .....ed è il peggiore in termini di efficienza!

Hanno più efficienza gli integrati finali delle autoradio!
Mi sa che alla fine hai un impatto ambientale più basso di tanti ecologisti. :lol:

Alla fine ci vorrebbe un po' più coerenza, che a scrivere e criticare gli altri son capaci tutti, a rinunciare alle comodità (inquinanti) un po' meno.
 
Tutti i modelli sociali alternativi alla visione imperialista/consumistica sono stati rapidamente spazzati via prima con conquiste e genocidi e successivamente con i capitali. Non vedo vie d'uscita concrete se non un collasso sistemico determinato da un collasso planetario..
Il sistema economico consumistico/imperialistico è già arrivato alla frutta,
sarebbe già crollato da tempo se non si continuassero ad inventare sistemi fantasiosi per continuare a spingerlo ...a mio avviso rendendo sempre peggiore il momento in cui non si potrà più farlo.

Questo sistema non vive in equilibrio ha bisogno di espansione continua .... ma il pianeta è finito
e non si vedono altri pianeti disponibili.

Oggi l'economia si regge anche su invenzioni tipo i bitcoin che sono quotati moltissimo ...pur non avendo alcun vero intrinseco valore, ogni giorno si scambiano denari su quotazioni di .... certificati legati alle quotazioni dei contratti che sottendono la possibile intenzione di acquistare un materiale
e il tutto per un valore che è molto maggiore di 10 volte i beni reali esistenti.
è tutta fuffa, una commedia molto peggiore del commercio di tulipani del 600 ...allora almeno i tulipani esistevano davvero!
 
Il sistema economico consumistico/imperialistico è già arrivato alla frutta,
sarebbe già crollato da tempo se non si continuassero ad inventare sistemi fantasiosi per continuare a spingerlo ...a mio avviso rendendo sempre peggiore il momento in cui non si potrà più farlo.

Questo sistema non vive in equilibrio ha bisogno di espansione continua .... ma il pianeta è finito
e non si vedono altri pianeti disponibili.

Oggi l'economia si regge anche su invenzioni tipo i bitcoin che sono quotati moltissimo ...pur non avendo alcun vero intrinseco valore, ogni giorno si scambiano denari su quotazioni di .... certificati legati alle quotazioni dei contratti che sottendono la possibile intenzione di acquistare un materiale
e il tutto per un valore che è molto maggiore di 10 volte i beni reali esistenti.
è tutta fuffa, una commedia molto peggiore del commercio di tulipani del 600 ...allora almeno i tulipani esistevano davvero!

Concordo ma il guaio è che questo sistema ha culturalmente influenzato miliardi di persone e continua quotidianamente a farlo senza sosta.
Il nuovo modo che ha elaborato è cavalcare l'ecologismo e l'ecosostenibilità, temi cruciali e forse la più grande sfida che il genere umano abbia mai affrontato, trasformandolo in marketing volto all'alimentazione del consumismo stesso.
Ecco quindi che non si parla di diminuire i consumi ma di incrementarli con l'elettrico, la I.A. e la big data ovvero due nuove forme di assalto al pianeta che richiedono energia, metalli rari e compagnia bella. L'homus tecnologicus per me non potrà mai e poi mai (purtroppo) prendersi cura realmente del proprio pianeta, il patto tra noi e lui si è rotto a partire dalla rivoluzione industriale quando cioè abbiamo definitivamente iniziato un percorso di artificializzazione tout court.
L'unica speranza è un cambio di paradigma, una profonda revisione sistemica culturale prima ed economica poi.
 
il guaio è che questo sistema ha culturalmente influenzato miliardi di persone e continua quotidianamente a farlo senza sosta.
Il nuovo modo che ha elaborato è cavalcare l'ecologismo e l'ecosostenibilità, temi cruciali e forse la più grande sfida che il genere umano abbia mai affrontato, trasformandolo in marketing volto all'alimentazione del consumismo stesso.
sono assolutamente d'accordo in questo,
sono anche dell'idea che il punto di rottura non sia lontano, Basterebbe un evento catastrofico di un certo peso che crei un po' di carestia che si innescherebbe un effetto valanga capace di devastare la produttività mondiale, soprattutto se questo dovesse avvenire quando le coltivazioni OGM fossero predominanti.

Sarebbe una devastazione notevole ma alla fine il pianeta saprebbe riprendersi.

A dire il vero mi terrorizza di più l'alternativa ...
un mondo che continuando il processo di arificializzazione resta quasi privo di vita naturale con colture OGM autoimpollinanti perché non ci saranno più le api, e dove gli esseri umani dovranno continuamente impasticcarsi per poter sopravvivere.
 
sono assolutamente d'accordo in questo,
sono anche dell'idea che il punto di rottura non sia lontano, Basterebbe un evento catastrofico di un certo peso che crei un po' di carestia che si innescherebbe un effetto valanga capace di devastare la produttività mondiale, soprattutto se questo dovesse avvenire quando le coltivazioni OGM fossero predominanti.

Sarebbe una devastazione notevole ma alla fine il pianeta saprebbe riprendersi.

A dire il vero mi terrorizza di più l'alternativa ...
un mondo che continuando il processo di arificializzazione resta quasi privo di vita naturale con colture OGM autoimpollinanti perché non ci saranno più le api, e dove gli esseri umani dovranno continuamente impasticcarsi per poter sopravvivere.

Sarebbe decisamente il peggiore scenario possibile.
 
A dire il vero mi terrorizza di più l'alternativa ...
un mondo che continuando il processo di arificializzazione resta quasi privo di vita naturale con colture OGM autoimpollinanti perché non ci saranno più le api, e dove gli esseri umani dovranno continuamente impasticcarsi per poter sopravvivere.
Che non è poi così diverso da come stanno girando le cose attualmente.
Nonnetti che carburano a medicine ne ho visti parecchi durante il downlock e uno addirittura con due borsoni altro che la borsettella sfigata che danno in fermacia.
Per il discorso api sembrerebbe si possano usare le apis mellifera scure che sono meno delicate ma producono un miele qualitativamente meno buono e hanno un peggior carattere.
Inoltre sto provando nel parco di casa mia dove in un rettangolo grosso come 2 autoscontro messi insieme a mescolare specie . Difatti ho 3 ciliegi,6 meli un susino e varie piante estetiche giusto per dare più possibilità di fare miele.
Anche perchè comunque anche un banale agrumeto fa fare comunque miele
 
Che non è poi così diverso da come stanno girando le cose attualmente.
già ... è vero, ma oggi siamo fortunati perché una alternativa possibile la abbiamo ancora,
come hai fatto tu abbandonando i formicai, o come ho fatto io trovando un angolo di campagna.

Potrebbe arrivare un tempo in cui queste possibilità non ci saranno più
 
già ... è vero, ma oggi siamo fortunati perché una alternativa possibile la abbiamo ancora,
come hai fatto tu abbandonando i formicai, o come ho fatto io trovando un angolo di campagna.

Potrebbe arrivare un tempo in cui queste possibilità non ci saranno più

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: all'eccessiva smaterializzazione e virtualizzazione secondo me si assisterà con forza ad una volontà di parziale ritorno alla natura, anche solo per alimentare un'esigenza che è pienamente radicata in ogni individuo. Perciò chissà, forse da una parte non è tutto perduto.
E' un po' come nel mondo della musica: Spotify, YouTube e Napster hanno ucciso il cd ma hanno resuscitato il vinile.
 
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: all'eccessiva smaterializzazione e virtualizzazione secondo me si assisterà con forza ad una volontà di parziale ritorno alla natura, anche solo per alimentare un'esigenza che è pienamente radicata in ogni individuo. Perciò chissà, forse da una parte non è tutto perduto.
In parte è vero,
ma non dobbiamo sottovalutare la forza del condizionamento mentale in corso e le modificazioni naturali nel tempo.
I concetti di "natura" come la intendiamo oggi resterà forse solo per pochissime menti indipendenti
agli altri passeggiare per un'ora nel parco dell'autodromo di Monza sembrerà di aver fatto un safari
totalmente immersi nella natura.

Le cose cambiano anche naturalmente del resto,
quando mio padre era giovane appena maggiorenne, andava a lavorare come bracciante agricolo
era cosa normale fermarsi a dormire la notte semplicemente su un mucchio di paglia nel campo ove stava lavorando, o quando andavano a far legna in un improvvisato riparo nel bosco.
Allora l'avventura in natura era partire per territori sconosciuti restandovi mesi senza contatti.

Oggi pochi sono quelli che dormono sotto un tarp o semplicemente su un'amaca. ...
e restare senza contatti .... ma quando mai ?
220192
 
Anche io credo che la coscienza ecologica sia aumentata e che oggi siamo più consapevoli della situazione e dei problemi ambientali, ma questo può migliorare la situazione? E cosa si intende per coscienza?
Oggi sappiamo che è sbagliato buttare le sigarette in terra, che è sbagliato lasciare il rubinetto aperto e così via. E' sufficiente? Come ha già detto qualcuno, magari 50 anni fa una persona queste cose non le sapeva, ma allo stesso tempo, ad esempio, non aveva l'asciugatrice e non andava in vacanza due volte all'anno con l'aereo, oppure viveva con 17 gradi in casa invece che 21. E così via. Già su questo si potrebbe discutere per giorni.
Aggiungiamoci altre cose: visto che ormai la questione ambientale riguarda il mondo intero e non la propria provincia, a Nairobi queste cose le sanno? E se le sanno, le possono mettere in pratica?
Ancora più difficile sarebbe secondo me affrontare una questione ancora più importante: qual'è l'effettivo impatto delle nostre scelte?
Io so che non devo comprare imballaggi eccessivi in plastica; il mio "boicottaggio" impedirà la produzione di imballaggi eccessivi in plastica? Io so che devo evitare di sprecare fogli di carta e di preferire il digitale; questo impedirà il disboscamento selvaggio?
Alla luce del sistema economico e politico nel quale quasi in tutto il mondo viviamo, ritengo che la tutela ambientale non sia effettivamente una priorità semplicemente perchè non può esserlo. Purtroppo qualsiasi tipo di profitto e sviluppo economico su grande scala è basato sul consumo di risorse e sulla produzione continua e incontrollata.
 
Anche io credo che la coscienza ecologica sia aumentata e che oggi siamo più consapevoli della situazione e dei problemi ambientali, ma questo può migliorare la situazione? E cosa si intende per coscienza?
Oggi sappiamo che è sbagliato buttare le sigarette in terra, che è sbagliato lasciare il rubinetto aperto e così via. E' sufficiente?
La coscienza sicuramente è di per sé un motore, e per andare in una direzione ..il motore ci vuole
e comunque a volte ho l'impressione che sia ancora scarsa ...ad esempio quando vedo sigarette in terra soprattutto per le stradine di campagna, o quando trovo tra i monti discariche abusive.

Però ci sono anche tante supposte verità senza ragionevolezza che purtroppo minano lo sviluppo della coscienza . .. ad esempio mi si dice di non sprecare l'acqua che è preziosa ...
qui dove basta fare un buco e l'acqua c'è sempre? ... davvero se io evito di annaffiale l'orto e il giardino, l'acqua che risparmio arriverà ai bimbi assetati nell'Africa subsahariana? ... come ?

Poi ci sono aspetti più subdoli e ambigui .... come l'errata equazione secondo cui il riscaldamento a legna inquina di più di quello a gas, ... o il discorso sulla carta ...
certo se utilizziamo carta di provenienza cinese ottenuta dalla deforestazione indiscriminata ...siamo complici di un crimine, che invece dovremmo impedire semplicemente bloccando quelle merci....
Ma invece quella dalle cartiere europee... la cui cellulosa viene da foreste rigorosamente gestite e dal riciclo ? Siamo sicuri che l'impatto ambientale di una memoria elettronica non sia peggiore?
Certo sono pochi grammi di materiale .... milligrammi di terre rare ...ma che per essere estratte richiedono di lavorare migliaia di tonnellate di terreno sbancando tutto quello che c'è.

La stessa cosa occorre per sostenere le energie green .... davvero sono così green come vogliono farci credere ? o sono solo una distrazione ...al più un cerottino che rimanda un po' la resa dei conti .... conti che comunque si facciano danno sempre lo stesso risultato :
siamo troppi e per questo abbiamo bisogno di troppe risorse.
 
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