Dolomiti, il grande carosello

Ok ma allora ti dico che secondo questa visione non c'è nulla di male nel far estinguere la vita planetaria in quanto anche questo è un processo naturale: una specie domina e sopprime tutte le altre.
Quindi la prima parte del tuo post di fatto contraddice completamente la seconda, proprio perché l'essere umano ha la dote della ragione e la capacità di comprendere le proprie azioni è insensata l'affermazione iniziale.
Perciò, ti chiedo, perché opporsi alle pista da sci? Non c'è nulla di male nel lasciare una valle peggiorata rispetto a come l'abbiamo ereditata, è un concetto che abbiamo inventato noi.

perchè si contraddice..? ho scritto che ne abbiamo la facoltà, non che questa facoltà sia effettivamente "usata"..
cambiare il mondo che ci circonda è inevitabile, anche solo per il semplice fatto di esistere.. il come lo cambiamo pero' è quello che conta, è quello che ci dice che grado di comprensione abbiamo raggiunto..

L'eccesso di disponibilità di informazioni spesso contrastanti equivale all'assenza di informazioni.

E' un'illusione l'idea che oggi siano più disponibili le informazioni,
30 anni fa i terrapiattisti sarebbero stati solo una cosa ridicola, oggi trovano le dimostrazioni alle loro asserzioni.

I giovani di oggi che passano molte ore con gli occhi su uno schermo sono estremamente vulnerabili ai condizionamenti mentali, come mai era successo prima nella storia.

non è un'illusione, è quello che è.. sono li, disponibili, alla portata di un click..
la cara vecchia apologia del passato non manca mai.. i giovani di ieri si che erano duri e retti, mica gli smidollati di oggi davanti ad uno schermo.. lasciamo perdere..
 
Conoscevo la vicenda dell'Isola di Pasqua, in piccolo è quello che mi aspetto accada all'homo tecnologicus.
E' quello che mi aspetto anch'io
e questo mi porta a considerare le possibili contromisure.

Io non mi illudo che si riescano a trovare le forze per proteggere complessivamente l'ambiente,
quello che si può fare nel proprio piccolo è proteggere l'ambiente che ci circonda nella misura in cui è possibile.
Nel fare ciò credo sia cosa utile cercare di conservare anche una piccola capacità di produrre antiche varietà nella speranza che quando "l'isola di pasqua" si andrà a spopolare sia possibile resistere per un piccolo nucleo da cui si possa ripartire con una filosofia sostenibile.
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non è un'illusione, è quello che è.. sono li, disponibili, alla portata di un click..
si certo ... credi che gli UFO esistano? ti basta un click e trovi conferme,
credi che non esistano? con un altro click trovi le conferme.
Se esistono davvero o no resta un "credo".

la cara vecchia apologia del passato non manca mai.. i giovani di ieri si che erano duri e retti, mica gli smidollati di oggi davanti ad uno schermo.. lasciamo perdere..
no no ... non è questo il concetto,
anche se per certi versi (fisici) è vero ... io sono molto più smidollato di mio nonno... non ho alcuna difficoltà a riconoscerlo,
ma non è questo il punto, Il punto è che la mente umana è manipolabile. e i supporti tecnologici permettono di farlo in modo massivo.
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Non è detto ,durante l'abbandono delle campagne negli anni 60 si sono liberati un sacco di posti
mmm siamo troppo cambiati
dove allora ci stavano in 12 oggi ci staremmo in 2 .In .3 ci sentiamo già stretti :D
 
Ultima modifica:
il punto è che uno strumento, un oggetto, anche tecnologico, non ha colore politico o ideologia o fine, se non quello della persona che lo utilizza.. il resto sono balle, senza offesa..
 
La coscienza che smuove il singolo non può, non deve e non riesce a cambiare le cose, non nel nostro periodo storico. La situazione attuale non è certo risolvibile grazie agli illuminati che lasciano le città e vanno in campagna. Siamo tanti, troppi, e a meno di non affrontare il discorso del controllo delle nascite (condivisibile o meno), le città servono, esistono ed esisteranno.
Le misure, se si intende realmente cambiare le cose, devono essere drastiche e non possono essere lasciate alla coscienza individuale e ai buoni propositi del, passate il termine, uomo normale.
Riprendo un altro esempio appena fatto: il boicottaggio di certi marchi/compagnie.
Massimo rispetto per chi ci prova e magari ci riesce, sicuramente la loro coscienza è pulita. Anche qui però l'affidarsi alla coscienza e alla "voglia" del singolo non può essere la via: cosa compro invece della Nestlè? Il marchio Coop inquina meno? E' più etico? Come faccio a saperlo? Chi devo ascoltare? Non certo l'etichetta, dato che se ci limitiamo a quello anche la Nestlè passa per San Francesco. E per porla ancora più egoisticamente, è compito mio fare tutto questo?
Perchè non si impedisce direttamente, per rimanere nell'esempio, ai supermercati di offrire prodotti non etici, non ecologici, ecc.? La risposta è sempra quella: il sistema economico al quale continuiamo ad affidarci e che al momento è quello imperante non lo permette e non lo VUOLE permettere.

Ripeto per evitare polemiche, massimo ed assoluto rispetto per chi riesce a condurre una vita etica ed ecologica.
 
il punto è che uno strumento, un oggetto, anche tecnologico, non ha colore politico o ideologia o fine, se non quello della persona che lo utilizza.. il resto sono balle, senza offesa..

Ma questo non è in discussione,
certo che è semplicemente uno strumento e tutto dipende dal modo in cui viene usato,
ma appunto a te sembra che la massa sappia usare lo spirito critico necessario?

a me non sembra.
 
La coscienza che smuove il singolo non può, non deve e non riesce a cambiare le cose, non nel nostro periodo storico. La situazione attuale non è certo risolvibile grazie agli illuminati che lasciano le città e vanno in campagna. Siamo tanti, troppi, e a meno di non affrontare il discorso del controllo delle nascite (condivisibile o meno), le città servono, esistono ed esisteranno.
Le misure, se si intende realmente cambiare le cose, devono essere drastiche e non possono essere lasciate alla coscienza individuale e ai buoni propositi del, passate il termine, uomo normale.
Riprendo un altro esempio appena fatto: il boicottaggio di certi marchi/compagnie.
Massimo rispetto per chi ci prova e magari ci riesce, sicuramente la loro coscienza è pulita. Anche qui però l'affidarsi alla coscienza e alla "voglia" del singolo non può essere la via: cosa compro invece della Nestlè? Il marchio Coop inquina meno? E' più etico? Come faccio a saperlo? Chi devo ascoltare? Non certo l'etichetta, dato che se ci limitiamo a quello anche la Nestlè passa per San Francesco. E per porla ancora più egoisticamente, è compito mio fare tutto questo?
Perchè non si impedisce direttamente, per rimanere nell'esempio, ai supermercati di offrire prodotti non etici, non ecologici, ecc.? La risposta è sempra quella: il sistema economico al quale continuiamo ad affidarci e che al momento è quello imperante non lo permette e non lo VUOLE permettere.

Ripeto per evitare polemiche, massimo ed assoluto rispetto per chi riesce a condurre una vita etica ed ecologica.

citami una cosa, un singolo oggetto, perfino cibo, che queste grandi compagnie come nestlè o coop e affini producono e di cui tu non puoi fare a meno..
nessuno ti punta la pistola addosso per farti bere la coca cola no..? altrimenti non dovrebbero spendere miliardi su miliardi per autoconvicerti che ne hai bisogno o per renderla assuefante..
il sistema imperante come lo chiami tu su questo si basa.. o credi che la coca cola o chi per lei sarebbe sempre li a produrre ed inquinare se nessuno la comprasse..? queste grandi compagnie rimangono in vita finchè portano profitto, non hanno anima o passione o un progetto dietro, sono vuote oltre ai loro bilanci.. se domani si comincia a fare profitto imbottigliando piscia di gatto quando ci mettono a convertire l'intera linea..?

Ma questo non è in discussione,
certo che è semplicemente uno strumento e tutto dipende dal modo in cui viene usato,
ma appunto a te sembra che la massa sappia usare lo spirito critico necessario?

a me non sembra.

guardiamo in faccia la realtà, senza tanti giri di parole..
fino a non troppi anni fa, anche secondo una scala umana, la stragrande maggioranza della popolazione era analfabeta, ignorante, nel vero senso della parola, troppo occupata a tirare a campare per preoccuparsi di altro.. oggi almeno nel mondo occidentale non è più così, ed infatti guarda caso proprio nel mondo occidentale abbiamo incominciato ad affrontare temi che vanno al di la della semplice sopravvivenza..
che poi di pari passo si siano sviluppate altri strumenti, diciamo di movimento contrario, non toglie il fatto che oggi qualsiasi bambino puo' aprire un telefono, accedere alle informazioni che cerca e non ultimo anche capirle.. mai successo prima nella storia dell'uomo..
 
Ultima modifica:
citami una cosa, un singolo oggetto, perfino cibo, che queste grandi compagnie come nestlè o coop e affini producono e di cui tu non puoi fare a meno..
nessuno ti punta la pistola addosso per farti bere la coca cola no..? altrimenti non dovrebbero spendere miliardi su miliardi per autoconvicerti che ne hai bisogno o per renderla assuefante..
il sistema imperante come lo chiami tu su questo si basa.. o credi che la coca cola o chi per lei sarebbe sempre li a produrre ed inquinare se nessuno la comprasse..? queste grandi compagnie rimangono in vita finchè portano profitto, non hanno anima o passione o un progetto dietro, sono vuote oltre ai loro bilanci.. se domani si comincia a fare profitto imbottigliando piscia di gatto quando ci mettono a convertire l'intera linea..?

Perdonami ma prima mi chiedi oggetti indispensabili e poi mi citi la Coca Cola. Per me il problema è prendere l'esempio Coca Cola come problema nel 2021. Questo esempio fa parte della coscienza condivisa di cui parlavamo prima. Ormai quasi tutti sanno che la Coca Cola fa male, che chi la produce non è etico e che è meglio non comprarla.
Ma sullo scaffale, invece della Coca Cola, chi trovo?
E questo è l'esempio più "risolvibile", perchè qualsiasi marchio che io vado a comprare è assolutamente (e non vuole esserlo) non trasparente. Rispondendo alla tua domanda, facciamo che io non posso fare a meno della cioccolata e dimmi se una persona può rispondere alle domande che facevo nel post precedente.

Il discorso che fai te è assolutamente condivisibile ma riguarda i marchi, non il tipo di prodotto nè la sua produzione. Spendono miliardi per farmi scegliere il marchio "coca-cola", non per farmi comprare una bevanda dolce e gassosa.
 
La coscienza che smuove il singolo non può, non deve e non riesce a cambiare le cose, non nel nostro periodo storico. La situazione attuale non è certo risolvibile grazie agli illuminati che lasciano le città e vanno in campagna. Siamo tanti, troppi, e a meno di non affrontare il discorso del controllo delle nascite (condivisibile o meno), le città servono, esistono ed esisteranno.
Le misure, se si intende realmente cambiare le cose, devono essere drastiche e non possono essere lasciate alla coscienza individuale e ai buoni propositi del, passate il termine, uomo normale.
Riprendo un altro esempio appena fatto: il boicottaggio di certi marchi/compagnie.
Massimo rispetto per chi ci prova e magari ci riesce, sicuramente la loro coscienza è pulita. Anche qui però l'affidarsi alla coscienza e alla "voglia" del singolo non può essere la via: cosa compro invece della Nestlè? Il marchio Coop inquina meno? E' più etico? Come faccio a saperlo? Chi devo ascoltare? Non certo l'etichetta, dato che se ci limitiamo a quello anche la Nestlè passa per San Francesco. E per porla ancora più egoisticamente, è compito mio fare tutto questo?
Perchè non si impedisce direttamente, per rimanere nell'esempio, ai supermercati di offrire prodotti non etici, non ecologici, ecc.? La risposta è sempra quella: il sistema economico al quale continuiamo ad affidarci e che al momento è quello imperante non lo permette e non lo VUOLE permettere.

Ripeto per evitare polemiche, massimo ed assoluto rispetto per chi riesce a condurre una vita etica ed ecologica.

Il singolo può cambiare il mondo ma solo se miliardi di singoli remano nella stessa direzione. Ora, al netto di utopismi di vario tipo, è assolutamente impossibile che un cambiamento venga stimolato per auto-determinazione ma serve sempre un intervento di gestione ai vertici.
Tale intervento può essere certamente stimolato da alcuni movimenti, come accaduto qui in Italia durante la prolifica stagione degli anni '90 o in U.S.A. nei '60, ma alla fine sono sempre i Governi ad essere determinanti.
Senza una seria politica di incanalamento del mercato in un'ottica sostenibile la verità è che non ci sono speranze. Il mio boicottare Amazon, non comprare insalata in busta, acquistare pochissime o avere l'auto a metano non conta assolutamente nulla se non per ripulirmi un po' la coscienza.
Poi è chiaro che bisogna cominciare per primi ad agire ma guai a pensare che possa concretamente fare la differenza.
 
Il singolo può cambiare il mondo ma solo se miliardi di singoli remano nella stessa direzione. Ora, al netto di utopismi di vario tipo, è assolutamente impossibile che un cambiamento venga stimolato per auto-determinazione ma serve sempre un intervento di gestione ai vertici.
Tale intervento può essere certamente stimolato da alcuni movimenti, come accaduto qui in Italia durante la prolifica stagione degli anni '90 o in U.S.A. nei '60, ma alla fine sono sempre i Governi ad essere determinanti.
Senza una seria politica di incanalamento del mercato in un'ottica sostenibile la verità è che non ci sono speranze. Il mio boicottare Amazon, non comprare insalata in busta, acquistare pochissime o avere l'auto a metano non conta assolutamente nulla se non per ripulirmi un po' la coscienza.
Poi è chiaro che bisogna cominciare per primi ad agire ma guai a pensare che possa concretamente fare la differenza.

Anche perchè, per non andare troppo off topic e rimanere in tema discussione, il boicottaggio e il non frequentare gli impianti costruiti, migliorerebbe la situazione ambientale della zona? Se si considera l'auto per arrivarci e l'impatto umano sì, ma il cemento ormai è lì e lì rimane. Gli alberi che erano al posto del cemento non ci sono più.

"Il singolo può cambiare il mondo ma solo se miliardi di singoli remano nella stessa direzione". Verissimo, ma il fatto che la verità sia un ossimoro dice tutto.
 
Perdonami ma prima mi chiedi oggetti indispensabili e poi mi citi la Coca Cola. Per me il problema è prendere l'esempio Coca Cola come problema nel 2021. Questo esempio fa parte della coscienza condivisa di cui parlavamo prima. Ormai quasi tutti sanno che la Coca Cola fa male, che chi la produce non è etico e che è meglio non comprarla.
Ma sullo scaffale, invece della Coca Cola, chi trovo?
E questo è l'esempio più "risolvibile", perchè qualsiasi marchio che io vado a comprare è assolutamente (e non vuole esserlo) non trasparente. Rispondendo alla tua domanda, facciamo che io non posso fare a meno della cioccolata e dimmi se una persona può rispondere alle domande che facevo nel post precedente.

Il discorso che fai te è assolutamente condivisibile ma riguarda i marchi, non il tipo di prodotto nè la sua produzione. Spendono miliardi per farmi scegliere il marchio "coca-cola", non per farmi comprare una bevanda dolce e gassosa.

ma perchè tu hai bisogno di una bevanda dolce e gassosa..? tu hai bisogno di acqua, fine.. apri il rubinetto ed è li, se sei fortunato anche buona.. di questo hai bisogno, il resto sono pippe, il resto è un plus non necessario e non richiesto ma indotto, e per giunta anche dannevolo al tuo corpo.. per questo ho citato coca cola, la regina dell'inutile e secondo le statistiche la prima compagnia al mondo per inquinamento, seguita a ruota dalla tua citata nestle che di pari passo con coca cola non fa un prodotto che sia uno di cui tu hai bisogno realmente bisogno..

ripeto la domanda.. hai bisogno di comprare dei marchi..? hai bisogno di andare al supermercato a scegliere tra questo o quel brand..? rispondo io per farla breve.. no, tu hai bisogno di acqua, frutta e verdura, se proprio vuoi carne e pesce, stop.. prova ad andare in un mercato e vedrai che i prodotti non hanno etichette o marchi, un broccolo è un broccolo, una carota è una carota..
semplice no..? questo è coscienza, questo è rivoluzione..

Il singolo può cambiare il mondo ma solo se miliardi di singoli remano nella stessa direzione. Ora, al netto di utopismi di vario tipo, è assolutamente impossibile che un cambiamento venga stimolato per auto-determinazione ma serve sempre un intervento di gestione ai vertici.
Tale intervento può essere certamente stimolato da alcuni movimenti, come accaduto qui in Italia durante la prolifica stagione degli anni '90 o in U.S.A. nei '60, ma alla fine sono sempre i Governi ad essere determinanti.
Senza una seria politica di incanalamento del mercato in un'ottica sostenibile la verità è che non ci sono speranze. Il mio boicottare Amazon, non comprare insalata in busta, acquistare pochissime o avere l'auto a metano non conta assolutamente nulla se non per ripulirmi un po' la coscienza.
Poi è chiaro che bisogna cominciare per primi ad agire ma guai a pensare che possa concretamente fare la differenza.

non è vero, ma proprio per niente.. il cambiamento viene sempre dal basso, quando la dirigenza non puo' più fare a meno di notare e prendere in considerazione le richieste, il borbottio dal basso.. rivoluzione francese, aborto, divorzio, schiavitù e molte altre che ora dimentico.. sempre dalla pancia, sempre in modo spontaneo..
il problema di oggi è che seppur alcuni temi siano ampiamente discussi e conosciuti non hanno ancora presa, non ne vediamo le reali conseguenze e per questo rimangono un pour parler o manipolati al contrario..

Anche perchè, per non andare troppo off topic e rimanere in tema discussione, il boicottaggio e il non frequentare gli impianti costruiti, migliorerebbe la situazione ambientale della zona? Se si considera l'auto per arrivarci e l'impatto umano sì, ma il cemento ormai è lì e lì rimane. Gli alberi che erano al posto del cemento non ci sono più.

"Il singolo può cambiare il mondo ma solo se miliardi di singoli remano nella stessa direzione". Verissimo, ma il fatto che la verità sia un ossimoro dice tutto.

classico immobilismo.. intanto tu incomincia a mandare il segnale che le piste da scii non sono più accettate, lasciale vuote per qualche stagione a marcire perchè nessuno ci va più, e vedrai che qualche politico inizierà a parlare di bonifica, di riqualificazione.. la politica e l'industria, il profitto, non hanno bandiera o colore, non hanno interesse a priori, ma solo quello della loro sopravvivenza a tutti i costi.. prima lo capiremo e prima potremo con le nostre stesse mani piegarli..
 
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classico immobilismo.. intanto tu incomincia a mandare il segnale che le piste da scii non sono più accettate, lasciale vuote per qualche stagione a marcire perchè nessuno ci va più,
E io pensa che farò il contrario ossia iniziare più conoscenti possibili all'uso dello snowboard! Perchè questo talebanismo ha stufato.

Per quanto riguarda la bevanda gassata bè sappiamo tutti che è foraggio per la porsche del dentista e se evito di metterla nel carrello ho i miei buoni motivi.
 
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ma perchè tu hai bisogno di una bevanda dolce e gassosa..? tu hai bisogno di acqua, fine.. apri il rubinetto ed è li, se sei fortunato anche buona.. di questo hai bisogno, il resto sono pippe, il resto è un plus non necessario e non richiesto ma indotto, e per giunta anche dannevolo al tuo corpo.. per questo ho citato coca cola, la regina dell'inutile e secondo le statistiche la prima compagnia al mondo per inquinamento, seguita a ruota dalla tua citata nestle che di pari passo con coca cola non fa un prodotto che sia uno di cui tu hai bisogno realmente bisogno..

ripeto la domanda.. hai bisogno di comprare dei marchi..? hai bisogno di andare al supermercato a scegliere tra questo o quel brand..? rispondo io per farla breve.. no, tu hai bisogno di acqua, frutta e verdura, se proprio vuoi carne e pesce, stop.. prova ad andare in un mercato e vedrai che i prodotti non hanno etichette o marchi, un broccolo è un broccolo, una carota è una carota..
semplice no..? questo è coscienza, questo è rivoluzione..

classico immobilismo.. intanto tu incomincia a mandare il segnale che le piste da scii non sono più accettate, lasciale vuote per qualche stagione a marcire perchè nessuno ci va più, e vedrai che qualche politico inizierà a parlare di bonifica, di riqualificazione.. la politica e l'industria, il profitto, non hanno bandiera o colore, non hanno interesse a priori, ma solo quello della loro sopravvivenza a tutti i costi.. prima lo capiremo e prima potremo con le nostre stesse mani piegarli..

Ho bisogno di una bevanda dolce e gassata come ho bisogno di una bevanda alcolica e gassata, o di una bevanda calda con caffeina. Non bevi caffè? Non bevi birra? La questione di cui stiamo discutendo è su scala mondiale, è utopistico pensare che 9 milioni di persone decidano spontaneamente di campare a pane, acqua, patate e carote.

Forse mi sono espresso male, io non voglio scegliere tra brands, io voglio che il prodotto che mi viene offerto sia garantito come etico e sostenibile. A questo serve l'etichetta, che io intendo proprio come supporto materiale, non come marchio. L'etichetta deve essere trasparente e devo essere sicuro che dica la realtà. Questo non lo posso fare io cittadino, questo deve essere garantito da chi di dovere.
Mi citi l'esempio dei prodotti al mercato come se il mercato fosse quello di 60 anni fa dove andavi a comprare dal contadino. Al mercato non so nella maniera più assoluta cosa compro, a meno di conoscenze personali. Fai un giro al mercato del pesce con un pescatore e ti rendi conto della situazione e di cosa ti vendono.

La rivoluzione francese e l'abolizione della schiavitù furono imposte dal basso, non furono borbottii presi in considerazione. Divorzio e aborto idem, sono cambiamenti passati attraverso lotte, conflitti e espressioni del popolo, e si parla comunque di epoche storiche non confrontabili con quella in cui viviamo noi. Durante la rivoluzione francese sono morte 2 milioni di persone. E' una rivoluzione, non è un semplice rifiuto dello stato delle cose.

Il vero immobilismo è credere che girandosi dall'altra parte e vivendo da asceti possiamo cambiare qualcosa. E' una scelta bellissima e condivisibile ma che non intacca nè danneggia il sistema.
Immobilismo è lasciare che tutto ciò che è intorno a noi sia insostenibile e accettare di vivere a pane e acqua perchè tutto il resto non è etico.
Immobilismo è non accettare piste da sci. Per quale motivo non devono essere accettate? Perchè non possiamo pensare a un modo di vivere la montagna più sostenibile? La risposta è sempre il profitto.
Le stesse bonifiche e riqualificazione non verranno mai fatte come non sono mai state fatte in nessun campo nella nostra storia: non c'è guadagno. Perchè per gli eventi sportivi non si riqualificano le strutture esistenti? Perchè non si riqualificano i centri cittadini e si continua a costruire in periferia?
 
Perchè non si riqualificano i centri cittadini e si continua a costruire in periferia?
Sempre per il discorso che la gente non vuole più stare "stretta" . Oltretutto in certe zone sarebbe quasi impossibile visto che molti vecchi palazzoni mancano anche dei garage per le auto (una volta una ogni 2 famiglie e oggi 2 per famiglia)
 
Ho bisogno di una bevanda dolce e gassata come ho bisogno di una bevanda alcolica e gassata, o di una bevanda calda con caffeina. Non bevi caffè? Non bevi birra? La questione di cui stiamo discutendo è su scala mondiale, è utopistico pensare che 9 milioni di persone decidano spontaneamente di campare a pane, acqua, patate e carote.

Forse mi sono espresso male, io non voglio scegliere tra brands, io voglio che il prodotto che mi viene offerto sia garantito come etico e sostenibile. A questo serve l'etichetta, che io intendo proprio come supporto materiale, non come marchio. L'etichetta deve essere trasparente e devo essere sicuro che dica la realtà. Questo non lo posso fare io cittadino, questo deve essere garantito da chi di dovere.
Mi citi l'esempio dei prodotti al mercato come se il mercato fosse quello di 60 anni fa dove andavi a comprare dal contadino. Al mercato non so nella maniera più assoluta cosa compro, a meno di conoscenze personali. Fai un giro al mercato del pesce con un pescatore e ti rendi conto della situazione e di cosa ti vendono.

La rivoluzione francese e l'abolizione della schiavitù furono imposte dal basso, non furono borbottii presi in considerazione. Divorzio e aborto idem, sono cambiamenti passati attraverso lotte, conflitti e espressioni del popolo, e si parla comunque di epoche storiche non confrontabili con quella in cui viviamo noi. Durante la rivoluzione francese sono morte 2 milioni di persone. E' una rivoluzione, non è un semplice rifiuto dello stato delle cose.

Il vero immobilismo è credere che girandosi dall'altra parte e vivendo da asceti possiamo cambiare qualcosa. E' una scelta bellissima e condivisibile ma che non intacca nè danneggia il sistema.
Immobilismo è lasciare che tutto ciò che è intorno a noi sia insostenibile e accettare di vivere a pane e acqua perchè tutto il resto non è etico.
Immobilismo è non accettare piste da sci. Per quale motivo non devono essere accettate? Perchè non possiamo pensare a un modo di vivere la montagna più sostenibile? La risposta è sempre il profitto.
Le stesse bonifiche e riqualificazione non verranno mai fatte come non sono mai state fatte in nessun campo nella nostra storia: non c'è guadagno. Perchè per gli eventi sportivi non si riqualificano le strutture esistenti? Perchè non si riqualificano i centri cittadini e si continua a costruire in periferia?

se ne hai bisogno continua a comprarle..! il tuo corpo farebbe volentieri a meno, e anche la tua mente, ma la scelta è tua.. fai quello che ti fa sentire meglio, come ho già detto non voglio convertire nessuno..

il tuo pensiero riflette il messaggio che da molti anni a questa parte passa, ossia di un popolo inerme, senza potere, sottomesso, assuefatto ed in attesa del messia, del colpo di spugna, della liberazione.. è un messaggio molto conveniente, ti lascia senza responsabilità, senza rimorsi, tanto non è colpa tua, il cattivo è altrove, tu fai il tuo, fai quel che puoi..
parli di vivere a pane e acqua come se fosse una condanna, una rinuncia, una cosa da sfigati, una cosa addirittura inutile.. in un mondo guidato dal consumismo chi decide di non comprare farebbe una cosa inutile.. non ha molto senso no..? a me sembra più utile di chi parla e parla ma con le proprie azioni finisce sempre per finanziare il sistema stesso.. ma magari sono strano..

anni ed anni ad aspettare il movimento, il politico, l'evento.. e nulla cambia.. ma non sarà il caso di cominciare a prendersi la responsabilità delle proprie azioni invece di dare sempre la colpa agli altri..? chiedo eh..
 
parli di vivere a pane e acqua come se fosse una condanna, una rinuncia, una cosa da sfigati,
Per me lo è ma tra un consumo consapevole e un essere schiavi del topoburgher ci passa un tir (e messo pure per traverso) .

Obbiettivamente se una ragazza mi venisse a dire (quando si poteva ancora farlo) se sto mangiando uno spiedino di rinunciare per salvare un bimbo del terzo mondo io ne ordino e ne mangio subito un altro (l'ho fatto....he he he) perchè è COME si è espressa e non quello che ha detto che mi ha fatto girare i maroni.

Poi ovvio che non è il mio cibo preferito.

Poi magari quando si comincia ad avere un goccio di controllo magari qualcosa migliora.
 
Sempre per il discorso che la gente non vuole più stare "stretta" . Oltretutto in certe zone sarebbe quasi impossibile visto che molti vecchi palazzoni mancano anche dei garage per le auto (una volta una ogni 2 famiglie e oggi 2 per famiglia)

Questo fa parte del riqualificare al posto del costruire. Venire incontro ai bisogni adattando ciò che esiste è riqualificare.
Le persone non comprano in centro per i posti macchina? Si creino dei garage o dei posti macchina. Oppure si preveda un sistema di traspprti veramente efficiente e economico.
Il centro è "malfamato"? Si intervenga sulla sicurezza.
E così via.
Lasciare che le persone scappino verso le periferie è semplicemente continuare a cercare profitto, continuare a cementare e a ridurre il verde e non risolvere i problemi che oggi sono del centro, un domani saranno delle periferie e così via.
 
Questo fa parte del riqualificare al posto del costruire. Venire incontro ai bisogni adattando ciò che esiste è riqualificare.
Le persone non comprano in centro per i posti macchina? Si creino dei garage o dei posti macchina. Oppure si preveda un sistema di traspprti veramente efficiente e economico.
Il centro è "malfamato"? Si intervenga sulla sicurezza.
E così via.
Lasciare che le persone scappino verso le periferie è semplicemente continuare a cercare profitto, continuare a cementare e a ridurre il verde e non risolvere i problemi che oggi sono del centro, un domani saranno delle periferie e così via.
Piu facile a dirsi che a farsi.Ilproblema dei centri storici è...................che sono storici. Vuoi i parcheggi? Peccato che le strade sono rimaste della stessa larghezza di quando si girava a piedi o a cavallo. L' unico modo per ottenerli è o di buttare giu qualche palazzo che se va bene risale all' 800 ( per non dire medioevale) oppure crearli dentro qualche palazzo mutandone l' aspetto.
Trovami una qualsiasi giunta comunale disposta a passare per quella che ha deterpato il patrimonio artistico della città.....................
Sempre che mentre scavano per fare i parcheggi non saltino fuori delle rovine romane .....
Pechè la gente vuole i parcheggi ma vuole anche i palazzi dell' 800.............
Tanto per fare un esempio:
Un mio conoscente aveva un bar nel centro storico del suo paese. Un giorno decide di trasformarlo in un ristorante. Lo spazio c' era, mancava solo la cucina. Visto che era un palazzo del 1400 per metterla a norma prima ha dovuto chiedere un permesso alle belle arti per allestire una cucina in uno dei locali, poi alla ASL per avere i permessi sanitari...................Morale dela favola per poter aprire ci ha messo un anno e mezzo. E doveva solo trasformare una stanza in una cucina...................
 
Piu facile a dirsi che a farsi.Ilproblema dei centri storici è...................che sono storici.

Verissimo, ma solo in piccola parte. Non tutte le città sono gioellini storici e quelle che lo sono, lo sono in parte.
E comunque, a voler andare oltre, il "freno" dovuto alla storicità di un luogo è un retaggio del nostro modo di leggere il mondo. Meglio (ambientalmente parlando) un palazzo in meno del 1800 o un nuovo isolato in periferia?
 
se ne hai bisogno continua a comprarle..! il tuo corpo farebbe volentieri a meno, e anche la tua mente, ma la scelta è tua.. fai quello che ti fa sentire meglio, come ho già detto non voglio convertire nessuno..

il tuo pensiero riflette il messaggio che da molti anni a questa parte passa, ossia di un popolo inerme, senza potere, sottomesso, assuefatto ed in attesa del messia, del colpo di spugna, della liberazione.. è un messaggio molto conveniente, ti lascia senza responsabilità, senza rimorsi, tanto non è colpa tua, il cattivo è altrove, tu fai il tuo, fai quel che puoi..
parli di vivere a pane e acqua come se fosse una condanna, una rinuncia, una cosa da sfigati, una cosa addirittura inutile.. in un mondo guidato dal consumismo chi decide di non comprare farebbe una cosa inutile.. non ha molto senso no..? a me sembra più utile di chi parla e parla ma con le proprie azioni finisce sempre per finanziare il sistema stesso.. ma magari sono strano..

anni ed anni ad aspettare il movimento, il politico, l'evento.. e nulla cambia.. ma non sarà il caso di cominciare a prendersi la responsabilità delle proprie azioni invece di dare sempre la colpa agli altri..? chiedo eh..
Non ti offendere ma i tuoi discorsi sono molto belli in teoria ma profondamente irrealistici. E' vero che per vivere basta l' acqua ma trovami qualcuno che è disposto a rinunciare d' estate quando fa caldo, a farsi una coca gelata o una birretta, solo perche la ditta Coca cola non è etica o o solidale. Trova qualcuno disposto a rinunciare a Netflix perchè le server farm sono altamente inquinanti.La gente non è inerme, sottomessa,e assuefatta; semplicemente non gliene frega niente, almeno a parole, sono tutti bravi , ecologicamente impegnati e solidali, ma poi quando la cosa incomincia a comportare sacrifici allora le cose cambiano.
ES:
Quando è diventata di moda Greta Thumberg, dove lavoro io, tutti i colleghi hanno incominciato a venire in ufficio con le loro belle borraccette multicolori, tutte messe in mostra sulle scrivanie per chè faceva tanto "geen" ma i parcheggi rimanevano pieni.
Non ce ne era uno che aveva lasciato a casa la macchina per venire in ufficio con i mezzi pubblici.
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Verissimo, ma solo in piccola parte. Non tutte le città sono gioellini storici e quelle che lo sono, lo sono in parte.
E comunque, a voler andare oltre, il "freno" dovuto alla storicità di un luogo è un retaggio del nostro modo di leggere il mondo. Meglio (ambientalmente parlando) un palazzo in meno del 1800 o un nuovo isolato in periferia?
Dipende dai punti di vista ...............col tuo ragionamento distruggeremmo tutte le memorie del nostro passato. Comunque il mio discorso non era su un discorso su cosa sarebbe etico fare ma su un discorso reale. Prima di tutto per abbattere un palazzo storico l' ipotetica giunta comunale dovrebbe avere il permesso dellla sovraintendenza delle belle arti che non lo darebbe mai. Poi anche se lo ottesse finirebbe su tutti i tg di tutte le reti denunciata dallo Sgarbi di turno con il rischio di essere cosretta a dimettersi per lo scandalo. Nesuno rischierebbe mai la poltrona , neanche i piu illuminati o piu geen.......... Sarebbe piu realistico, a mio parere, riqualificare, quei quartieri dormitorio sorti nelle periferie della citta negli anni 60 che non sono altro che immensi agglomerati di cemento
 
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