Non ricordo la strada di ritorno nel bosco.

Io ad esempio non ho capacità di orientamento con la bussola e mi rendo perfettamente conto di quanto sia un limite sia a livello di sicurezza che di appagamento in termini esperienziali.
A me capita qualcosa di simile: so usare la bussola da traguardo ma mi trovo impacciato con quella da cartografica (il metodo 1-2-3 Silva, lo leggo, mi dico che ho capito, chiudo e poff... tabula rasa).
 
Non è solo una questione di sicurezza ma di autenticità dell'esperienza, è un farcela con le proprie forze esattamente come completare una traversata a piedi senza usare mezzi.

Siamo nel 2021, per me, farcela con le proprie forze prevede pianificare su Komoot, percorrere virtualmente il percorso con fatmap e infine seguire con successo la traccia sul Garmin, trovando riscontro "là fuori" di ciò che ho pianificato digitalmente, sapendo che, avendo buone doti di orientamento, potrei cavarmela se qualche tecnologia dovesse fallire.
 
Siamo nel 2021, per me, farcela con le proprie forze prevede pianificare su Komoot, percorrere virtualmente il percorso con fatmap e infine seguire con successo la traccia sul Garmin, trovando riscontro "là fuori" di ciò che ho pianificato digitalmente, sapendo che, avendo buone doti di orientamento, potrei cavarmela se qualche tecnologia dovesse fallire.

Pienamente legittimo ma è chiaro che seguire una traccia blu sul gps non è come usare i propri sensi per orientarsi nel territorio oppure leggendo in Nord magnetico e interpretando una cartina e, ripeto, lo dico da persona che usa il GPS e che non sa usare carta e bussola. Allo stesso modo è pienamente legittimo usare una bici elettrica ma non è come scalare lo Zoncolan su una bicicletta priva di propulsione.
Quindi da persona che il GPS lo utilizza capisco pienamente chi sceglie di non usarlo ed anzi mi sento più limitato rispetto a loro.

P.S. "Siamo nel 2021" non mi aspetto di sentirla utilizzata come argomentazione da parte di chi pratica l'attività più ancestrale che esista.
 
No invece il 2021 per me ha valenza perché se mi dici "usare ii propri sensi per orientarsi" e aggiungo le capacità mnemoniche, di fotografia mentale, di lasciare segni e riferimenti, ok, sono d'accordo con te e non fa differenza in che anno/epoca ci troviamo.

Ma se parliamo di cartina, bussola e gps parliamo di strumenti (più o meno recenti), che con pro e contro rispettivamente assolvono alla stessa funzione. E proprio perché menzioni l'esempio della bici elettrica, ti rispondo che forse c'è più "lavoro" nel pianificare digitalmente che non su una cartina, se lo si fa in modo accurato, non perché sia più difficile ma perché la possibilità di scendere in maggior dettaglio, aumenta la complessità.

Certo prendere una traccia fatta da altri, caricarla e farsi "navigare", è l'equivalente di uscire con l'amico che conosce la strada, ma non parlo di questo.
 
ma è così antico l'escursionismo? per quello che so è da ben poco che si va in montagna "senza una ragione", fino a 50 anni fa o ci andavi con le pecore, o per sparare a qualche animale (o a qualcuno), oppure eri un grande alpinista e allora come motivo avevi la scoperta, l'apertura di una nuova via, ecc..

l'escursionismo che pratichiamo noialtri, ovvero l'andare in montagna per hobby e senza alcun motivo pratico è qualcosa di moderno, che ci possiamo permettere in massa forse da quando è finita la seconda guerra mondiale, prima passavamo il tempo in altra maniera, bombe e malattie permettendo.

quindi secondo me è sbagliato citare antichi montanari che sapevano orientarsi perchè non facevano ciò che facciamo noialtri, noi pratichiamo una attività moderna, quindi per essa è lecito utilizzare quegli strumenti che comunque sono frutto di studi, conoscenze e lavoro dell'uomo e che anzi lo esaltano, mettendo in sicurezza un trekking che nessuno ci obbliga a fare
 
Comunque, con un taccuino e una matita usando i simboli dei road book è facile farsi l'itinerario per il ritorno. Per i più sofisticati taccuini e penne riteintherain.
 
Viviamo in un' epoca straordinaria, ricca di opportunità incredibili, per capirlo forse bisognerebbe aver vissuto in un mondo in cui non c'era né gps né cartine né sentieri segnati (se parliamo di Lazio basta arrivare agli anni '90...) per telefonare dovevi cercare una cabina, per ascoltare una nuova incisione ti dovevi comprare il disco, se un amico ti invitava per un "aperitivo" ti aspettava un crodino analcoolico, un po' di patatine fritte e qualche oliva rinseccolita, non parliamo poi di una ragazza disposta ad avere intimità con te senza una formale promessa di matrimonio...

...l' inferno esiste ed è avere avuto 20 anni quando averli ero solo una gran rottura di cabbasisi...

:D:D:D
mah ...
sarà che allora avevo 20 anni ma io che quell'epoca l'ho vissuta, la rimpiango fortemente,
l'inferno lo trovo molto più simile al mondo di oggi.

Certo ... a quel tempo nulla arrivava per grazia ricevuta,
bisognava diventare presto uomini capaci di sudarsi ogni conquista, che però così diventava più preziosa e regalava soddisfazioni,

Era normale camminare anche fuori dai sentieri ma avendo imparato a tenere sempre presenti i riferimenti di orientamento, si sapeva sempre dove ci si stava muovendo, e se capitava che qualche imprevisto li nascondesse ci si arrangiava senza panico.
 
No invece il 2021 per me ha valenza perché se mi dici "usare ii propri sensi per orientarsi" e aggiungo le capacità mnemoniche, di fotografia mentale, di lasciare segni e riferimenti, ok, sono d'accordo con te e non fa differenza in che anno/epoca ci troviamo.

Ma se parliamo di cartina, bussola e gps parliamo di strumenti (più o meno recenti), che con pro e contro rispettivamente assolvono alla stessa funzione. E proprio perché menzioni l'esempio della bici elettrica, ti rispondo che forse c'è più "lavoro" nel pianificare digitalmente che non su una cartina, se lo si fa in modo accurato, non perché sia più difficile ma perché la possibilità di scendere in maggior dettaglio, aumenta la complessità.

Certo prendere una traccia fatta da altri, caricarla e farsi "navigare", è l'equivalente di uscire con l'amico che conosce la strada, ma non parlo di questo.

Allora siamo perfettamente allineati, l'importante è appunto non far diventare la tecnologia un modo per spegnere i sensi e il cervello. Io stesso spesso commetto questo errore e sto cercando di porvi parzialmente rimedio.
 
ma è così antico l'escursionismo? per quello che so è da ben poco che si va in montagna "senza una ragione", fino a 50 anni fa o ci andavi con le pecore,
mah 50 anni fa non lo so
io ho imparato ad usare bussola e cartine una 40ina di anni fa a militare grazie ad un tenente appassionato che ci portava spesso .... allora si diceva in pattuglia .

Tornato dal militare ho iniziato a girare i monti dei miei dintorni e c'erano già sentieri segnati
quindi l'escursionismo era già maturo.
 
ma è così antico l'escursionismo? per quello che so è da ben poco che si va in montagna "senza una ragione", fino a 50 anni fa o ci andavi con le pecore, o per sparare a qualche animale (o a qualcuno), oppure eri un grande alpinista e allora come motivo avevi la scoperta, l'apertura di una nuova via, ecc..

l'escursionismo che pratichiamo noialtri, ovvero l'andare in montagna per hobby e senza alcun motivo pratico è qualcosa di moderno, che ci possiamo permettere in massa forse da quando è finita la seconda guerra mondiale, prima passavamo il tempo in altra maniera, bombe e malattie permettendo.

quindi secondo me è sbagliato citare antichi montanari che sapevano orientarsi perchè non facevano ciò che facciamo noialtri, noi pratichiamo una attività moderna, quindi per essa è lecito utilizzare quegli strumenti che comunque sono frutto di studi, conoscenze e lavoro dell'uomo e che anzi lo esaltano, mettendo in sicurezza un trekking che nessuno ci obbliga a fare

Non è l'escursionismo ad essere ancestrale ma lo spostarsi a piedi e quindi, tornando al ragionamento di alcuni, un "complicarsi la vita" volontariamente. Non è questione di lecito/illecito ma di intensità e autenticità dell'esperienza. Facciamo escursionismo per ritrovare una dimensione che ci allontani proprio dal mondo artificiale, almeno in teoria. Dopodiché ognuno lo vive come meglio crede ovviamente ma arrivare a non capire chi desidera detecnologizzarsi è quantomeno singolare e me lo aspetterei di più da chi vive di Netflix e crick crock piuttosto che da chi passa le proprie ore libere a spostarsi faticando senza apparente ragione.
 
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ma è così antico l'escursionismo? per quello che so è da ben poco che si va in montagna "senza una ragione", fino a 50 anni fa o ci andavi con le pecore, o per sparare a qualche animale (o a qualcuno), oppure eri un grande alpinista e allora come motivo avevi la scoperta, l'apertura di una nuova via, ecc..
Mia mamma (nata in città) da bambina andava in montagna con i parenti d'estate. Parliamo della fine degli anni '30.
Arrivavano fino al "primo rifugio" quindi era escursionismo a tutti gli effetti…
:)
 
Mia mamma (nata in città) da bambina andava in montagna con i parenti d'estate. Parliamo della fine degli anni '30.
Arrivavano fino al "primo rifugio" quindi era escursionismo a tutti gli effetti…
:)
Mi hai risvegliato un flash ...
non parlo degli anni 30 ma solo dei 60/70 ..quando da bambino si andava in villeggiatura in montagna
col parroco del paese ...e si facevano le escursioni fino ai rifugi ... i più grandi facevano anche qualche ferrata.

tra l'altro è li che ho contratto la coltellite comperando il primo fisso con i risparmi della paghetta.
 
Non è l'escursionismo ad essere ancestrale ma lo spostarsi a piedi e quindi, tornando al ragionamento di alcuni, un "complicarsi la vita" volontariamente. Non è questione di lecito/illecito ma di intensità e autenticità dell'esperienza. Facciamo escursionismo per ritrovare una dimensione che ci allontani proprio dal mondo artificiale, almeno in teoria. Dopodiché ognuno lo vive come meglio crede ovviamente ma arrivare a non capire chi desidera detecnologizzarsi è quantomeno singolare e me lo aspetterei di più da chi vive di Netflix e crick crock piuttosto che da chi passa le proprie ore libere a spostarsi faticando senza apparente ragione.


beh, bisogna vedere quanto può pesare vivere con la tecnologia, personalmente non ci trovo nulla di male anzi mi aiuta a lavorare appunto per andare nel tempo libero sui monti.
è giusto dire che l'andare per natura non è come fare un giro in città, ma il concetto di allontanare la tecnologia per forza lo trovo innaturale, è da quando l'uomo esiste che lentamente progredisce, nel bene o nel male.
il gatto, il topo e l'elefante non sono progrediti, sono ancora primitivi, l'uomo no, è assurdo (o magari un gioco) provare ad assomigliare ad un essere completamente diverso dall'uomo.
detto ciò, tornando al topic iniziale, il gps va utilizzato con criterio, non bisogna farsi trasportare sempre col naso puntato sul display ma usarlo con criterio si, in caso di orientamento ad esempio.
se no neppure la bussola vale!
e neppure la cartina, che diavoleria è mai la cartina?
 
beh, bisogna vedere quanto può pesare vivere con la tecnologia, personalmente non ci trovo nulla di male anzi mi aiuta a lavorare appunto per andare nel tempo libero sui monti.
è giusto dire che l'andare per natura non è come fare un giro in città, ma il concetto di allontanare la tecnologia per forza lo trovo innaturale, è da quando l'uomo esiste che lentamente progredisce, nel bene o nel male.
il gatto, il topo e l'elefante non sono progrediti, sono ancora primitivi, l'uomo no, è assurdo (o magari un gioco) provare ad assomigliare ad un essere completamente diverso dall'uomo.
detto ciò, tornando al topic iniziale, il gps va utilizzato con criterio, non bisogna farsi trasportare sempre col naso puntato sul display ma usarlo con criterio si, in caso di orientamento ad esempio.
se no neppure la bussola vale!
e neppure la cartina, che diavoleria è mai la cartina?

Io non ho mai fatto un discorso di "validità" ma di differenza nella soddisfazione provata. Allontanare la tecnologia è quello che fai ogni volta che decidi di metterti in cammino quando potresti benissimo evitarlo, eppure pare che tu ne tragga soddisfazione.
 
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beh si, ne traggo soddisfazione, come quando vado ad arrampicare e mi appendo come un salame a una corda supertecnologica che mi salva da un volo, o come quando tiro fuori la fotocamera con zoom 20x per immortalare lo stambecco di turno, o come quando cammino per 14 ore facendomi 2400 metri di dislivello anche grazie alle scarpe.
il godere in natura non è una questione di oggetti ma di testa, se no ci sarebbe il libretto di istruzioni uguale per tutti e invece siamo tutti diversi, c'è chi il fuoco lo accende con l'archetto chi col bic, chi mangia barrette oppure bistecche della coop e chi cerca le erbe per terra.
il rinunciare alla tecnologia è solo un gioco, ma la soddisfazione mentale e pace interiore che prova il grande alpinista scalando una vetta potrebbe essere molto simile a quella che prova il merenderos a fare una passeggiata nel bosco col gps, il drone e il lettore mp3 con gigi d'agostino
 
Ho appena visto su FB segnare la neve (alla Meidassa) con la vernice rossa :eek: :azz:

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