Dati
Data: 29 agosto 2021
Regione e provincia: Lazio, Viterbo
Località di partenza: Montefiascone
Località di arrivo: Montefiascone (Lungolago)
Tempo di percorrenza: 8h 36 min totali
Chilometri: 54
Grado di difficoltà: T/E
Descrizione delle difficoltà: lunghezza, qualche passaggio su strade trafficate
Periodo consigliato: primavera/autunno ma anche inverno in giornate calde o estate in giornate fresche
Segnaletica: parzialmente presente (via Francigena)
Dislivello in salita: 555
Dislivello in discesa: 780
Quota massima: 579
Accesso stradale:
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/lago-di-bolsena-walking-marathon-2021-82616231
Descrizione
Era da tempo che volevo confrontarmi con una distanza estrema ed ero altrettanto voglioso di tornare al lago di Bolsena che è uno dei miei posti del cuore ma che non avevo mai frequentato in chiave escursionistica, così ho colto la palla al balzo e mi sono iscritto alla quinta edizione della maratona di camminata, rigorosamente non competitiva, che si svolge lungo le sue sponde e che percorre l'intero periplo di 54 km. Sono disponibili anche distanze inferiori, rispettivamente di 18 e 37 km, come ben spiegato sul relativo sito dagli ottimi organizzatori dell'associazione Via Francigena di Montefiascone. https://maratonalagodibolsena.it/
La giornata è splendida e fresca, ideale per camminare con un vento sostenuto che gonfia il lago e costringe a tenere un micropile per i primi km anche perché si parte alle 6.40 del mattino.
Si comincia da Piazza Roma, in paese, per andar sospesi tra splendide colline coltivate e boscate con l'immenso blu del lago a fare da sfondo e passando tra ulivi, vigneti, boschi incantati come quello di Turona in un continuo e splendido saliscendi.
Il passo è ottimo, viaggio intorno ai 7 km/h ma riesco comunque a godermi il paesaggio, le foto e i ristori (graditissimo quello con frutta fresca fornito da un'azienda agricola). L'arrivo a Bolsena (km 18) mi fa sentire "in cammino": il lago che si avvicina, il castello che passo dopo passo si fa più grande e in fondo sono proprio queste le sensazioni che cercavo. Da ora in poi l'altimetria spiana in modo abbastanza netto, anche se ancora graduale per un po', fino a toccare le sponde del lago in località San Lorenzo nuovo: l'emozione di osservare le onde da vicino è molto forte, riesco anche a fotografare un airone bianco che mi dà il benvenuto.
Da qui in poi rallento un po' perché si procede in piano e, anche se è strano dirlo per uno che viene dalle Paludi Pontine, non sono di certo in comfort zone perché sono abituato ai fondi vari della montagna e alle salite. Le selvagge sponde di Gradoli, con immensi canneti che svettano accanto alla sterrata, allietano la percorrenza e un super ristoro con vino, formaggi e salumi al km 37 mi illude che ormai si vada in scioltezza ma così non è: inizia la parte peggiore e meno piacevole della camminata in un'alternanza tra asfalto su strade trafficate e marciapiedi e per i miei piedi è tortura vera. Vorrei sentieri, salite, rocce ma si va inesorabilmente in piano in un passo eternamente costante e su una superficie che stanca il corpo e la mente.
Il lungolago di Capodimonte mi è molto familiare ed è sempre splendido nonostante lo sfruttamento turistico più sostenuto, dopo il piccolo borgo si devia verso una baia misteriosa in cui i piedi arrancano sulla sabbia in un abbraccio di boschi che si propendono sul lago come un tempo era ovunque.
L'arrivo a Marta dice che la meta è vicina ma mancano ancora tanti km di piano, di sterrato, di asfalto, di marciapiede. Le vesciche fanno male, i piedi sono ormai imballati e il passo è lento ma non si molla.
Finalmente l'arrivo sotto l'arco gonfiabile del traguardo con una scritta che recita "ARRIVO, hai percorso 54 km": togliersi le scarpe e mettere i piedi in acqua non è mai stato così bello.
Con uno sguardo si abbraccia quasi tutto il periplo infinito di questa caldera vulcanica splendida e mai soddisfazione fu più grande nel pensare di averla percorsa tutta a piedi, piedi dolenti come in un vero pellegrinaggio che celebra questo luogo unico.
Un applauso va certamente agli organizzatori e alle realtà locali che hanno partecipato a questo ambizioso progetto che è riuscitissimo in ogni suo aspetto.
Data: 29 agosto 2021
Regione e provincia: Lazio, Viterbo
Località di partenza: Montefiascone
Località di arrivo: Montefiascone (Lungolago)
Tempo di percorrenza: 8h 36 min totali
Chilometri: 54
Grado di difficoltà: T/E
Descrizione delle difficoltà: lunghezza, qualche passaggio su strade trafficate
Periodo consigliato: primavera/autunno ma anche inverno in giornate calde o estate in giornate fresche
Segnaletica: parzialmente presente (via Francigena)
Dislivello in salita: 555
Dislivello in discesa: 780
Quota massima: 579
Accesso stradale:
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/lago-di-bolsena-walking-marathon-2021-82616231
Descrizione
Era da tempo che volevo confrontarmi con una distanza estrema ed ero altrettanto voglioso di tornare al lago di Bolsena che è uno dei miei posti del cuore ma che non avevo mai frequentato in chiave escursionistica, così ho colto la palla al balzo e mi sono iscritto alla quinta edizione della maratona di camminata, rigorosamente non competitiva, che si svolge lungo le sue sponde e che percorre l'intero periplo di 54 km. Sono disponibili anche distanze inferiori, rispettivamente di 18 e 37 km, come ben spiegato sul relativo sito dagli ottimi organizzatori dell'associazione Via Francigena di Montefiascone. https://maratonalagodibolsena.it/
La giornata è splendida e fresca, ideale per camminare con un vento sostenuto che gonfia il lago e costringe a tenere un micropile per i primi km anche perché si parte alle 6.40 del mattino.
Si comincia da Piazza Roma, in paese, per andar sospesi tra splendide colline coltivate e boscate con l'immenso blu del lago a fare da sfondo e passando tra ulivi, vigneti, boschi incantati come quello di Turona in un continuo e splendido saliscendi.
Il passo è ottimo, viaggio intorno ai 7 km/h ma riesco comunque a godermi il paesaggio, le foto e i ristori (graditissimo quello con frutta fresca fornito da un'azienda agricola). L'arrivo a Bolsena (km 18) mi fa sentire "in cammino": il lago che si avvicina, il castello che passo dopo passo si fa più grande e in fondo sono proprio queste le sensazioni che cercavo. Da ora in poi l'altimetria spiana in modo abbastanza netto, anche se ancora graduale per un po', fino a toccare le sponde del lago in località San Lorenzo nuovo: l'emozione di osservare le onde da vicino è molto forte, riesco anche a fotografare un airone bianco che mi dà il benvenuto.
Da qui in poi rallento un po' perché si procede in piano e, anche se è strano dirlo per uno che viene dalle Paludi Pontine, non sono di certo in comfort zone perché sono abituato ai fondi vari della montagna e alle salite. Le selvagge sponde di Gradoli, con immensi canneti che svettano accanto alla sterrata, allietano la percorrenza e un super ristoro con vino, formaggi e salumi al km 37 mi illude che ormai si vada in scioltezza ma così non è: inizia la parte peggiore e meno piacevole della camminata in un'alternanza tra asfalto su strade trafficate e marciapiedi e per i miei piedi è tortura vera. Vorrei sentieri, salite, rocce ma si va inesorabilmente in piano in un passo eternamente costante e su una superficie che stanca il corpo e la mente.
Il lungolago di Capodimonte mi è molto familiare ed è sempre splendido nonostante lo sfruttamento turistico più sostenuto, dopo il piccolo borgo si devia verso una baia misteriosa in cui i piedi arrancano sulla sabbia in un abbraccio di boschi che si propendono sul lago come un tempo era ovunque.
L'arrivo a Marta dice che la meta è vicina ma mancano ancora tanti km di piano, di sterrato, di asfalto, di marciapiede. Le vesciche fanno male, i piedi sono ormai imballati e il passo è lento ma non si molla.
Finalmente l'arrivo sotto l'arco gonfiabile del traguardo con una scritta che recita "ARRIVO, hai percorso 54 km": togliersi le scarpe e mettere i piedi in acqua non è mai stato così bello.
Con uno sguardo si abbraccia quasi tutto il periplo infinito di questa caldera vulcanica splendida e mai soddisfazione fu più grande nel pensare di averla percorsa tutta a piedi, piedi dolenti come in un vero pellegrinaggio che celebra questo luogo unico.
Un applauso va certamente agli organizzatori e alle realtà locali che hanno partecipato a questo ambizioso progetto che è riuscitissimo in ogni suo aspetto.
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