Ho voglia di rispondere solo all'ultima affermazione di FedericoB89, e vabbè all'ultima di Rick626.
Caccia per i trofei, voi vedete i trofei e pensate che sia un'inutile spreco, magari pensate pure che pelli, corna, palchi e quant'altro serve a "produrre" un trofeo siano le uniche cose che vengono recuperate ed il resto sia buttato. Così come si pensa che questo tipo di caccia sia spesso condotta al limite dell'illegalità, beh nulla di più sbagliato, gli animali cacciati legalmente, tranne qualche specie ben precisa, sono tutti consumati, o al campo base della caccia, o immessi sul circuito commerciale o distribuiti come da contratto alla popolazione che vive nelle vicinanze alle zone di caccia. Il telegrafo del bush fa si che all'abbattimento si un elefante arrivi gente anche da 40/50km si distanza. Quando sono andato la prima volta in Namibia, l'outfitter, il proprietario della farm mi informò che aveva regalato la carne della zebra alla comunità a cui appartenevano i tracciatori, che mi ringraziavano per il regalo, fatto a mio nome. E quindi che cosa è un trofeo? Per chi è andato a caccia è il ricordo tangibile di ciò che ha vissuto, visto e fatto. Poi, ok, c'è il lato perverso della cosa e sono i cacciatori dei trofei record, quelli che vogliono scalare le classifiche del Rowland Awards, ne ho conosciuti alcuni, ma per i paesi in cui vanno a cercare la loro preda ideale sono comunque un contributo economico importantissimo. Tornando al'ipotesi della caccia al limite dell'illegale, nulla di più falso, i Professional Hunters (PH) in alcune nazioni sono ancora oggi forze di antibracconaggio. Con le licenze a rischio quando violano le leggi. Il PH del caso del leone Cecil è stato pesantemente inquisito e poi riabilitato perché aveva seguito le regole sulla caccia dello Zimbabwe.
Passiamo Rick62, lo dico io per primo e l'ho sempre detto, i cinghiali di oggi a parte la Sardegna e alcune aree toscane hanno conosciuto l'ibridazione con cinghiali romeni e ungheresi, molto più grossi,e in tutta l'Italia c'è stata anche l'ibridazione con i maiali. La capacità riproduttiva è oggi diversa da quella che avevano i cinghiali nazionali. Soprattutto se le stagioni fredde, fredde non sono. Aggiungiamo che a Dicembre/gennaio a seconda delle regioni, la caccia al cinghiale finisce, che generalmente i cacciatori non amano abbattere femmine gravide o cinghialini striati o rossi, perché ritengono siano il futuro patrimonio. "Ai scett se tira nen." Frase riportata su una rivista di settore, ai piccoli non si tira, pronunciata dai capocaccia piemontesi che avevano individuato un certo numero di cinghiale che avevano partorito, ma ovviamente non tiravano né alle madri né ai piccoli.
Gli ultimi inverni, a parte lo scorso anno sono stati tutto sommato miti, tante castagne e faggiole e questo ha portato anche a due cucciolate in un anno. In realtà ciò che avviene è molto più complesso e lungo da spiegare, entrano in ballo una marea di fattori diversi anche non naturali che a citarli tutti ne viene fuori un libro.
Ma non è così automatica la spiegazione cacciarne cento significa averne domani centocinquanta.