Riflessioni di Survival Lilly

Mi ha fatto riflettere in maniera estesa su tema analogo questo racconto di Corona.

Non è inteso con mentalità prepper ma fa pensare a come potrebbe essere il dopo...


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Nel 2012 uscì una serie tv americana di nome Revolution, di J.J. Abrams, chiusa dopo 2 stagioni, in cui si parla di ciò che rimane degli Usa 15 anni dopo che a causa di un incidente sparì l'elettricità dal pianeta. Praticamente dei ricercatori avevano sviluppato dei nanorobot che avevano il compito di assorbire e bloccare gli elettroni della corrente elettrica. Durante un esperimento persero il controllo dei nanorobot che si replicarono, bloccando l'elettricità in tutto il pianeta. La serie era carina, niente di eccezionale, l'unico aspetto verosimile era che l'esercito e le milizie private avevano preso il controllo degli stati ed erano in guerra tra di loro per le poche risorse disponibili.

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Però le risposte concrete (tipo Survival Lilly) vendono poco, meglio baloccarsi con catastrofi assortite, in linea col cattolicesimo punitivo. Non credo che l'esperta austriaca sia cattolica
 
Beh dipende che si intende per risposte concrete. A me è capitato di restare senza elettricità per tre giorni, e senza acqua per una settimana durante la tempesta Vaia sulle dolomiti, arrivò una sera di autunno di qualche anno fa, erano circa le 20-21 di sera quando arrivò. Ero in val di fiemme, e in fassa se la sono passata anche peggio. Le statali per Trento e Bolzano, o Belluno erano tutte interrotte, da alberi caduti e frane. La prima che riaprono fu la strada per Trodena, dopo una 20 di ore.

Se vi interessa posso dirvi come me la sono cavata.

Primo problema, le linee telefoniche e gli smartphone hanno una durata limitata della batteria, inizialmente non andava nulla. Avevo una power bank a casa, ma era scarica. Per avere il telefono funzionante la mattina dopo ho usato il computer portatile per caricarlo, finché non è finita la batteria. In una situazione del genere il telefono è più utile e pratico del portatile. Nei giorni successivi ho caricato una volta il telefono a lavoro, dove c'era uno dei pochi generatori d'emergenza a diesel e sono arrivato più al momento in cui hanno ripristinato la corrente con un allaccio provvisorio.

Per il cibo ho usato solo biscotti, fette biscottate, pane, affettati, corn flakes (di cui ho sempre molta scorta, latte, frutta e verdura. Il fornello termoelettrico era inutile, il camino non c'era. Frigo e congelatore andavano usati il meno possibile per mantenere la temperatura interna e salvare il cibo all'interno. Avevo comunque cibo disponibile per 5-6 giorni e corn flakes per un mese. La cosa più inutile era la carne congelata e la pasta in scatola. Tutti noi ne abbiamo una bella scorta e sono cibi, che senza almeno un fuoco, sono immangiabili. Io non avevo una fonte di cottura utilizzabile. Ho comunque pranzato sempre alla mensa a lavoro.

Senza elettricità non sono riuscito ad aprire la porta automatica del garage, inoltre le strade interrotte rendevano inutile la macchina. Però poteva essere utile accenderla per caricare il telefono ad esempio, o scaldarsi, dormirci ecc. Tuttavia non era raggiungibile. Sono andato a lavoro a piedi, con gli scarponi da montagna.

In casa ho usato una torcia e un frontalino, molto comodo perché lascia le mani libere. Avevo ampia scorta di pile per cui ero abbastanza tranquillo, anche se ho cercato di razionalizzarle per non restare senza.

Il riscaldamento elettrico o ad acqua calda centralizzato non andava. Il problema del riscaldamento non si è posto per me, ho usato una giacca in casa e via, ho dormito con due pigiami. Chi aveva camino o stufa non elettrica pure non ha avuto problemi. Ma so che senza elettricità, sulle dolomiti a novembre, molte famiglie, con anziani e bambini hanno avuto grossi problemi per il freddo, anche se sono temprati.

Per l'acqua della doccia avevo il boiler dell'acqua calda che mi ha lasciato una doccia calda solamente, che ho usato il terzo giorno, era ancora tiepida. Poi senza acqua corrente non ho potuto fare altre docce. Per l'acqua da bere nessun problema, io ho sempre la fissa di comprare casse d'acqua e tenerle di scorta. Avevo tipo 5-6 casse d'acqua naturale da 6 bottiglie, per 1,5 litri. Ampiamente sufficienti per una settimana, anche per cucinare se avessi avuto un fuoco,una stufa o un camino.

Comunque al secondo giorno vigili e protezione civile hanno fatto il massimo per aiutare tutti. Hanno mantenuto l'ospedale funzionante e hanno portato una cisterna di acqua potabile.

Se dovessi dire tra restare senza corrente per tre giorni e restare senza acqua per una settimana è sicuramente peggio restare senza corrente tre giorni, soprattutto d'inverno. Moltissimo nella nostra vita gira intorno alla corrente, dalle comunicazioni, al cibo, al riscaldamento, gli elettrodomestici ecc. Ecc. Anche non avere notizie, senza televisione, radio o internet non è facile.

Col senno del poi avrei cambiato qualcosa? Beh sicuramente avrei scelto una casa in affitto con un camino o una stufa a legna. Il gas invece non è molto diffuso sulle dolomiti. Poi avrei tenuto la power bank carica e avrei sicuramente trovato il modo di aprire quel maledetto garage per arrivare alla macchina. Ho salvato la macchina dal farla finire sotto un albero abbattuto da Vaia, bene, però se non riesco nemmeno ad entrare nel garage automatico è completamente inutile. È andato in mio favore il fatto di avere ampia scorta di acqua, indumenti invernali, pile e una buona quantità di cibo. Fossi stato a casa mia (io ero lì in affitto, da solo, per lavoro) avrei avuto ancora più scorte, camino, stufa, legna in abbondanza, gas, cibo e nessun problema, anche se avrei avuto più persone da sfamare e riscaldare.

Dopo questa esperienza I blackout di qualche ora non li considero neanche un problema, sono quasi divertenti,basta avere una torcia, una bottiglia d'acqua e non aprire il frigo. Fine dei problemi in poco tempo, è solo un disagio psicologico, non si rischia davvero nulla per qualche ora.
 
il quartiere dove stanno i miei in un comune della bassa padovana ha sempre avuto problemi elettrici. la cabina enel era sottodimensionata. a peggiorare le cose, la casa dei miei era terminale di linea. sbalzi di corrente e piccoli blackout di qualche ora erano una normalita', poi in estate quando saltava la corrente per i condizionatori spesso si restava tutta la notte al buio. questo capitava quasi sempre in estate (per fortuna), dato che la cabina saltava per surriscaldamento e una volta ha anche preso fuoco.

sicuramente non e' la stessa cosa che una settimana di blackout, ma tutti avevamo imparato a tenere pile pronte e, in frighi e freezer, bottiglie di acqua per coprire eventuali spazi vuoti.
 
Però le risposte concrete (tipo Survival Lilly) vendono poco, meglio baloccarsi con catastrofi assortite, in linea col cattolicesimo punitivo. Non credo che l'esperta austriaca sia cattolica
Ma non è impossibile, l'Austria veniva definita ai tempi dell'impero Cattolicissima.

Il guaio degli edc è che sono generici, la pila? Ce l'ho, la penna tattica pure, gli scarponi normalmente pure e lì sono a posto, una mappa per tornare a casa? Sono in treno, secondo il suo racconto, per prima cosa seguo le rotaie fino alla stazione, da lì spero di trovare un taxi o un passaggio verso casa. E se no sto in stazione, se è un tempo da lupi meglio lì che all'aperto.
 
Ultima modifica:
Quelle rarissime volte che va via la corrente nel mio condominio impazziscono tutti, per me è solo un po' di fastidio, grazie a qualche accortezza (ad esempio avere sempre una o due taniche d'acqua e qualche altra cosa indispensabile), ma soprattutto grazie a qualche competenza e atteggiamento da "avventuroso". In una scala di priorità la rete elettrica è inizialmente quella più importante con subito dopo la rete idrica e non dimentichiamo che se pur raramente salta la rete fognaria, anche quello del gabinetto che non si può usare è un bel problema. Insomma siamo collegati a più reti o web che dir si voglia.
 
Moltissimo nella nostra vita gira intorno alla corrente, dalle comunicazioni, al cibo, al riscaldamento, gli elettrodomestici ecc. Ecc. Anche non avere notizie, senza televisione, radio o internet non è facile.

Questo è il concetto principale e solo squando rimani senza elettricità, ti rendi veramente conto quanto la nostra vita attuale sia assolutamente dipendente da questa forma di energia.

Attenzione, non avremmo neppure l'acqua potabile: sono delle pompe elettriche che la prelevano dai pozzi e la spingono sui piezometri (da lì poi arrivano a cascata nella nostra rete idrica domestica).
 
in fondo mi divertono un po' queste discussioni sulla mancanza di luce elettrica...

Perché? Nella mia vita ne ho passate diverse, una la considero un po' la mia epopea... Di certo mi allargherò un po' rispetto all'argomento specifico ma spero non vi disturbi troppo...

Avevo 33 anni e per i casi della vita che intervengono in una coppia ho deciso che non volevo più avere nulla a che vedere con mio marito... e mi sono separata.

Il problema è che, mentre stavo organizzandomi per lasciare casa, ho dovuto abbandonarla con molta fretta una sera di aprile con solo gli abiti che avevo addosso e la macchina di cui avevo le chiavi a portata di mano... non avevo potuto prendere nemmeno documenti e soldi...

La prima notte l'ho passata praticamente sveglia, a chiedermi come diamine ero arrivata a quel punto della mia vita...

I cellulari a quel tempo erano in pochi ad averli e io non ne avevo... Il giorno dopo sono andata da un'amica e da lì ho avvertito al lavoro che sarei sparita per un po' e che se fosse arrivato mio marito a chiedere di me lo mandassero a spigolare...

L'amica mi ha offerto il letto di suo figlio di sei anni che ha tenuto con lei in camera sua. Per l'appartamentino di cui avevo già pagato un mese di affitto e la caparra di tre mesi (per fortuna) avrei avuto le chiavi la settimana successiva perché stavano finendoci la ristrutturazione, era disabitata da decenni.​

Del resto io senza documenti non potevo fare nulla... Sempre l'amica mi ha anche anticipato i soldi per fare la denuncia di smarrimento e la copia dei documenti (patente e carta d'identità) con quelli sono andata in banca a farmi rifare un libretto di assegni e ritirare qualcosa dal mio conto personale in cui c'era sempre pochissimo visto che era quello che usavamo per tutte le spese mensili tipo bollette, spesa, sigarette, bombole di gas e simili... Comunque ci volle qualche giorno per avere tutto e lo stipendio successivo ormai stava arrivando, intanto però guidavo senza patente...

Per non mettere in pericolo l'amica io lasciavo casa sua alle 5,30 del mattino e arrivavo la notte verso mezzanotte dopo avere controllato con attenzione per almeno un paio di ore i dintorni di casa sua per vedere se c'era segno di mio marito o di qualche suo amico. Avevo immaginato che non avrebbe pensato a quella mia amica di così tanti anni prima e infatti non arrivò mai da lei...

Intanto un'altra amica mi aveva prestato un po' di abiti avendo una taglia simile, li tenevo in un borsone che portavo sempre con me per non lasciare tracce a casa dell'amica che mi ospitava...

Nel frattempo mio marito mi aveva cercata al lavoro dove lo avevano mandato via e da altre amiche che non sapevano veramente dove fossi...

Appena avute le chiavi e qualche soldo dovevo arredare la casa... Ma i soldi mancavano, trovai un lettino singolo con materasso in un giornale delle occasioni, a quel tempo erano gettonatissimi quelle pubblicazioni. La mia auto aveva il portapacchi, li portai a casa e una terza amica mi aiutò a scaricare e trasportarli in casa, dormii lì quella notte, senza lenzuola e coperte... Che freddo... Senza elettricità, una casa vuota a 350 m circa...

Il giorno dopo acquistai lenzuola, cuscino e coperta. Avevo il bagno con l'acqua corrente, fredda... Niente riscaldamento, dovevo fare l'allaccio del gas perché non c'era neppure quello... Nel senso che non c'erano i contatori né di gas né di luce... L'acqua si perché era di sorgente senza bolletta.

Era un paesino sperduto, senza negozi e senza servizi, ci arrivava una corriera piccolina due volte al giorno, una la mattina una la sera, residenti? Non più di dieci...

Naturalmente ero tornata al lavoro, nel frattempo il marito aveva capito (dopo un altro paio di puntate lì) di non dovere più provare a passarci.

Ho vissuto così per tre mesi, con solo l'acqua fredda, un letto, una coperta e niente altro. Non ero proprio una vera senza tetto... Ma era facile sentirsi tale. Poco alla volta, un mobiletto economico dopo l'altro misi insieme una specie di cucina in attesa del gas, un fornello da campeggio, un piatto, un set di posate e un pentolino, un tavolo e delle sedie, poi la fortuna di una camera da letto completa gratis, bastava togliergliela dal garage (sempre su quel giornale d'occasione) e stavolta fu una coppia di amici con un furgone a disposizione ad aiutarmi a portarla e montarla, ora avevo un enorme armadio 4 stagioni in cui c'erano un singolo cambio di lenzuola, di asciugamani e due cambi d'abito... Il cassettone era vuoto, non avevo niente da metterci...

Lo sapete che per mettere un contatore in una casa che non fosse considerata nuova si doveva avere un'altra utenza attiva? Alla fine un signore (fatelo oggi che si parla solo con call center!) allo sportello della SIP ebbe pietà di me in lacrime che avevo buttato fuori davanti al suo sportello tutta la frustrazione che provavo, fece finta che gli avessi portato una bolletta della luce e mi fece mettere l'utenza, con la prima bolletta del telefono potei fare mettere luce e gas... E, come gli avevo promesso, gli portai di corsa la prima bolletta della luce da mettere nella mia pratica...

Finalmente potevo avere una vera cucina a gas e misi via il fornello da campeggio con cui avevo tirato avanti quei mesi e poi uno scaldabagno! Basta lavarsi con l'acqua gelida! Misi anche i lampadari, rigorosamente di plastica, avevo la luce! Le candele e le pile iniziarono a non essere più nella lista della spesa settimanale.

L'avvocato nel frattempo era riuscito a "convincere" il marito a farmi prendere le mie cose senza fare intervenire i carabinieri... Quindi ebbi persino i vestiti, i libri, le mie cose...

Iniziava finalmente una nuova vita, tutta mia, a mia misura, a mia scelta.

E poi, qualcuno, si sorprende scoprendo che con due nuove successive relazioni alla parola matrimonio (nonostante avessi più volte dichiarato in modo assolutamente deciso di non volere più avere nulla che fare con tale "pratica") sono sparita senza dare più mie notizie ai relativi proponenti...

Credetemi, si sopravvive anche senza luce ^_^​
 
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Se dovessi dire tra restare senza corrente per tre giorni e restare senza acqua per una settimana è sicuramente peggio restare senza corrente tre giorni, soprattutto d'inverno. Moltissimo nella nostra vita gira intorno alla corrente, dalle comunicazioni, al cibo, al riscaldamento, gli elettrodomestici ecc. Ecc. Anche non avere notizie, senza televisione, radio o internet non è facile.

Se tu restassi veramente senza acqua per una settimana, saresti MORTO.

Comunque ho vissuto settimane in baita senza corrente e si stava benissimo, D'inverno con l'acqua nei fusti era un pò più macchinoso, ma si stava bene comunque.

Una volta che c'è cibo , acqua potabile e materiale da combustione si vive .
 
Se tu restassi veramente senza acqua per una settimana, saresti MORTO.

Comunque ho vissuto settimane in baita senza corrente e si stava benissimo, D'inverno con l'acqua nei fusti era un pò più macchinoso, ma si stava bene comunque.

Una volta che c'è cibo , acqua potabile e materiale da combustione si vive .

Se avessi letto bene il post era tutto chiaro. Sono rimasto una settimana senza acqua corrente a causa della tempesta vaia. Tutto documentato, cerca su internet. Avevo acqua potabile in bottiglia in grande quantità. I supermercati erano aperti, per quanto possibile e c'è stata una corsa generale all'acquisto dell'acqua. I vigili del fuoco portano delle cisterne per la popolazione e l'ospedale. Nessuno è morto di sete, non c'era l'acqua corrente in casa. E dove c'era non era potabile a causa di smottamenti che avevano inquinato delle falde. C'è voluta una settimana a ripristinare tutto.

Fisiologicamente parlando, escludendo temperature estreme, si può stare tre giorni senza acqua.

La differenza tra stare in una baita e restare senza elettricità in casa è sostanziale. Nel primo caso te la sei cercata e voluta, e spero sia stata anche preparata bene. Nel secondo una catastrofe importante ha causato una reale situazione di emergenza imprevista, a cui gran parte della popolazione non era preparata. Mi riferisco a vaia. In questi casi ci sono comunque istituzioni che funzionano molto bene in Italia.

Per il resto per sopravvivere si sopravvive anche in situazioni peggiori. Ma l'emergenza vera è un'altra cosa.
 
Se avessi letto bene il post era tutto chiaro. Sono rimasto una settimana senza acqua corrente a causa della tempesta vaia. Tutto documentato, cerca su internet. Avevo acqua potabile in bottiglia in grande quantità. I supermercati erano aperti, per quanto possibile e c'è stata una corsa generale all'acquisto dell'acqua. I vigili del fuoco portano delle cisterne per la popolazione e l'ospedale. Nessuno è morto di sete, non c'era l'acqua corrente in casa. E dove c'era non era potabile a causa di smottamenti che avevano inquinato delle falde. C'è voluta una settimana a ripristinare tutto.

Fisiologicamente parlando, escludendo temperature estreme, si può stare tre giorni senza acqua.

La differenza tra stare in una baita e restare senza elettricità in casa è sostanziale. Nel primo caso te la sei cercata e voluta, e spero sia stata anche preparata bene. Nel secondo una catastrofe importante ha causato una reale situazione di emergenza imprevista, a cui gran parte della popolazione non era preparata. Mi riferisco a vaia. In questi casi ci sono comunque istituzioni che funzionano molto bene in Italia.

Per il resto per sopravvivere si sopravvive anche in situazioni peggiori. Ma l'emergenza vera è un'altra cosa.

Ho letto il tuo messaggio.
Ma ti ripeto senza acqua corrente ma con scorte d'acqua non è un dramma per nessuno, è una rottura di coglioni che tu sia in baita per settimane, o che tu sia in pianura.

L'emergenza esula dal discorso mi hanno sfollato anni fà per rischio frane , è a rischio la tua casa, quello che hai lasciato.
 
Ma non è impossibile, l'Austria veniva definita ai tempi dell'impero Cattolicissima.

Il guaio degli edc è che sono generici, la pila? Ce l'ho, la penna tattica pure, gli scarponi normalmente pure e lì sono a posto, una mappa per tornare a casa? Sono in treno, secondo il suo racconto, per prima cosa seguo le rotaie fino alla stazione, da lì spero di trovare un taxi o un passaggio verso casa. E se no sto in stazione, se è un tempo da lupi meglio lì che all'aperto.
scusa la domanda, perche' una penna tattica? non bastano una penna e un buon bulino o scalpello?
 
scusa la domanda, perche' una penna tattica? non bastano una penna e un buon bulino o scalpello?
Intanto perche la cita lei, poi è quasi indistruttibile ed ha la punta rompivetri. Non considero tanto la funzione "combat" che nello specifico non ha senso. Bulino o scalpello, il secondo potrebbe dare problemi legali ed entrambi non scrivono.

E comunque non ha detto nulla sulla possibilità/necessità di poter accendere un fuoco, che potrebbe anche essere difficile per mancanza di combustibili e anche di posti adatti alla bisogna, ma per me rimane mandatorio essere in grado di farlo.
 
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