Occhio ai fuochi di bivacco

Mi sa che anche l'incendio al Colle del Lys (Torino) dell'altro pomeriggio, si possa attribuire, vista la zona, ad un bivacco. Purtroppo un fortissimo vento ha sicuramente peggiorato le cose e c'è stato bisogno di diversi passaggi di un Canadair per spegnerlo.
 
Sono il solo che invece pensa che dietro ci sia ben ben ben altro e che ,benchè questa volta FORSE è stato un focherello da bivacco ,si cerca SEMPRE di buttare popò su chi non "sta in casa". Sarà che sto diventando paranoico,mah...sarà che alla lunga le pedanterie stufano.

Tutte le mattine d'inverno devo accendere la stufa a legna perchè a casa mia mi scaldo così e le mancate accensioni dovute allo spegnimento della diavolina prima che abbia fatto partire il legno non sono poche.

Poi ovvio diamo a cesare quelo che è di cesare,le volte che dopo avela lasciata spegnere,magari dopo ORE trovo ancora qualche tizzone ardente dentro quando pulisco la griglia con il "corvo" (quel ferro con l'uncino).

Spesso quando gli incendi boschivi partono non è il focherello dell'escursionista ma un accensione deliberata ,talvolta con crudeltà usando come accellerante un animale domestico cosparso di benza.
Atto per il quale i piromani andrebbero legati sui binari senza nessuna indulgenza (a casa mia i gatti sono sacri).

E in altri (tanti casi) invece sono i fuochi dei contadini che bruciano le ramaglie,sebbene adesso in piemonte (volutamente minuscolo) nonostante non si debba accendere (sia per le "polveri" che perchè è tutto secco) ogni tanto si vede qualche focherello,io stesso avevo delle ramaglie da bruciare ma giusto per non combustare il parco di casa mia le ho prese fatte a pezzi e giù nella stufa.

Autocombustione? Gianni morandi ci aveva scritto una canzone (uno su mille)

Per cui occhio ai fuochi? Certo! ci mancherebbe altro. Ma occhio anche a non essere beccati per una cosa che non si è commessa (ergo modalità ZERO telefono e nessuna cella che vi agganci).e se vedete qualcuno che fa qualcosa "di male" allontanatevi con "posata eleganza" e solo dopo che siete lontani (e magari su un altra cella GSM) date l'allarme se vedete fuoco.

Perchè sebbene tutto sembra fare apparire come quei due ragazzi gli autori dell'accensione io nel mio recondito antiproibizionista ho sempre quell' 1 per cento di idea che magari no siano stati loro ma "casualmente" erano lì grazie alla tracciatura del telefono o qualche altra cosa e magari non c'entravano un kaiser.

Poi ovvio,prima dell'accendino occorre accendere il cervello
 
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La stampa ama i titoli scandalistici quindi non mi stupisco che due ignari trekker (o anche bushcrafters...Luca ne sai qualcosa?) siano indagati per qualcosa che probabilmente neanche hanno immaginato.
Fra qualche mese si scoprirà la vera causa, ma intanto si getta fango sulla categoria.
 
Posto che l'autoaccensione di un incendio boschivo in inverno è un fenomeno sostanzialmente impossibile, è evidente che nel 99,99% dei casi alla base c'è un fattore umano.
Se gli inquirenti di due nazioni (I e CH), fra i quali ci sono esperti in incendi boschivi, ipotizzano la responsabilità dei due giovani nella causazione dell'incendio, immagino che qualche motivo concreto lo abbiano, quindi prima di pensare che gli inquirenti siano stupidi o prima di fare pensieri complottisti, mi chiedo quali siano stati i possibili scenari dell'azione.
Considerate che i giornalisti spesso scrivono emerite fesserie nel riportare i fatti.
E infatti, cito: "all’origine del rogo vi sarebbe infatti un fuoco acceso durante un bivacco notturno nella zona dell’alpe di Neggia che i due giovani ritenevano di aver spento completamente prima di coricarsi".
La descrizione dei fatti è poco chiara.
L'incendio è divampato nella notte o nella giornata successiva? I due hanno usato il fuoco solo nella notte o anche al mattino per preparare la colazione e poi se ne sono andati?
Secondo me è impossibile che il fuoco sia divampato nella notte perchè infatti è' evidente che se accendo un fuoco da bivacco e poi vado a dormire, sono nelle immediate vicinanze, quindi se parte un incendio non posso non accorgermene perchè mi ci ritrovo subito dentro e o fuggo o muoio. Un fuoco spento prima di andare a dormire, per quanto possa mantenere braci accese per ore sotto la cenere, SE è stato lasciato in pace, mi pare improbabile possa far partire un incendio il giorno dopo.
Queste cose sono evidenti a chiunque, organi inquirenti inclusi.
Quindi secondo me per ipotizzare la responsabilità dei due escursionisti potrebbe essere accaduto che i due, a mattina, prima di andarsene hanno sparpagliato le ceneri del fuoco (spento nella notte precedente o più probabilmente solo poco prima di andarsene), che però contenevano ancora braci; poi sono partiti convinti di aver disperso il tutto e quindi di aver eliminato il problema, ma le braci hanno fatto ripartire il fuoco in modo incontrollato.
Per spegnere il fuoco, lo si può sparpagliare e calpestare per bene, pratica che può anche essere efficace, ma che può essere fatta solo su terreni sassosi e ghiaiosi e non assolutamente su terreni inerbiti o comunque prossimi a bosco o sterpaglie.
Il fatto che si parli di "giovani", mi rende incline a considerare seriamente una ipotesi di questo tipo, anche perchè oggi molte persone, totalmente inesperte di vita agreste e montana e delle relative abilità manuali e conoscenze pratiche, si improvvisano avventurieri ed è quindi più facile che combinino, involontariamente, dei guai.

Comunque, la vicenda conferma quello che ho detto varie volte: accendere fuochi liberi in natura è potenzialmente pericoloso, sia per rischio di provocare incendi, sia per il rischio di beccarsi multe/processi anche nel caso che non vi sia stato alcun incendio o che l'incendio eventualmente verificatosi non abbia comunque avuto origine dal nostro focherello.
 
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quindi prima di pensare che gli inquirenti siano stupidi o prima di fare pensieri complottisti, mi chiedo quali siano stati i possibili scenari dell'azione.
mai pensato che lo fossero (stupidi) ma è altrettanto vero che ci sono casi (rari eh,per carità) dove convinzioni personali (degli inquirenti) o le pressioni dall'alto (se mai ci sono state sia ben chiaro) portino a cercare un capro espiatorio.

Quanto ero piccolo mi era stato detto se al supermercato in una corsia vedevo una bottiglia rotta a terra di non entrare nella corsia e sopratutto di tirare dritto senza guardare perchè all'epoca era mooooolto facile che se andavi a dire che c'era una bottiglia rotta essedo tu "giovane" la avessi fatta cadere tu,per gli addetti del supermercato.

Per cui dare si l'allarme se si vede una erogazione senza senso certo! Ma farlo....a prudente distanza.

E fare di tutto per fare si che nessuno possa puntare il dito
 
Il fuoco in questione visto da casa mia,...

In realtà non c'é nulla da stupirsi, gli Svizzero Tedeschi & Co, comunemente e carinamente (ahahah) chiamati Zucchini, sono tanto attivi in natura quanto sono arroganti, superficiali e spesso "tonterelli" e non é raro che arrivino quì da noi e combinano guai. Poi, se per gli altri le conseguenze sarebbero gravissime, per loro ci sarà il trattamento di favore in quanto "turisti da oltralpe" e vanno "trattati con i guanti". Comunque niente di "strano".

NB: i fuochi spenti possono dare il via ad incendi anche giorni dopo.
Il fatto che sia un fuoco da bivacco non vuol dire nulla, tipico comportamento umano, crei il danno e poi scappi senza dire niente a nessuno. Inoltre le condizioni climatiche di questo periodo non sono "invernali", non piove da molto, é tutto secco e le temperature sono alte.

Inoltre, ancora,... non é potenzialmente pericoloso accendere fuochi liberi all'aperto, sono potenzialmente pericolose le persone che fanno quello che non sanno fare, che credono di saperlo perché ci giochicchiano ogni tanto.

Inoltre da noi non vige il divieto assoluto, generale di accendere fuori all'aperto, sempre e comunque. Nel caso specifico sono perseguibili per quel reato in quanto viste le condizioni il divieto era in vigore, ma altrimenti in condizioni "normali" é permesso.

Nota personale: persone adulte, capaci di intendere e volere, anche adolescenti,... non hanno scusanti. Quel che fanno é "pseudo involontario", mentre é "molto consapevole con superficialità e strafottenza", ovviamente "stupidità" ed "ignoranza". Che poi porta, prima o poi, a pesare sugli altri.



LUCA1237.JPG
 
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Il clima di questi giorni con assenza di precipitazioni da tempo e la presenza di vento asciutto
ha creato le condizioni ideali per il pericolo di incendi.

I due giovani sicuramente non volevano provocarlo, ma è molto probabile che abbiano sottovalutato il loro fuoco.
In condizioni climatiche diverse probabilmente non avrebbe provocato nulla anche se per assurdo
fosse stato abbandonato acceso, ma con le condizioni attuali probabilmente è bastata un favilla trasportata dal vento.
 
NB: i fuochi spenti possono dare il via ad incendi anche giorni dopo.
certo, ma NON se le braci restano dove erano in origine, cioè in un posto isolato dal combustibile.
Infatti, per accendere un fuoco si innesca la fiamma su legno posizionato in uno spiazzo di terra pulita, di roccia, di ghiaia, magari contornato di sassi e senza che nelle immediate vicinanze ci siano sterpaglie o legno che possano incendiarsi. In questa situazione, quando finisce il legno, finisce il carburante e seppur lentamente, si spegne tutto senza problemi.
Per riattivare la fiamma serve mettere nuovo combustibile sulle braci oppure spostare le braci dal "focolare" ad altro posto.
Finchè le braci restano nel luogo originario, tutte le condizioni climatiche intorno sono ininfluenti: può esserci secco, umido, vento o bonaccia, che non cambia nulla. I guai iniziano se uno sparpaglia le braci in giro e, in tal caso, il vento ed il secco certamente sono determinante nel combinare il disastro.
Quando parlo di inverno, è per dire che non ci sono i 50 gradi e le condizioni climatiche estreme che in casi limite possono dar luogo ad incendi spontanei, magari innescati da un fulmine (si tratta comunque di meno dell'1% dei casi di incendi). In inverno può esserci certamente secco, ma mancano sia i fulmini, sia le temperature altissime, sia l'irraggiamento tipici dell'estate.

sono potenzialmente pericolose le persone che fanno quello che non sanno fare, che credono di saperlo perché ci giochicchiano ogni tanto
Certo, su questo siamo d'accordo. Però il divieto di accendere fuochi lo mettono proprio perchè le persone incoscienti sono molte ed il danno che possono provocare è enorme.
E' lo stesso concetto, mutatis mutandis, che sta alla base delle licenze per uso e posssesso di armi ed esplosivi: non sono pericolosi in sè, ma lo diventano perchè se uno non li maneggia con attenzione e competenza, può provocare gravi conseguenza a terzi; quindi lo stato ha imposto che solo alcuni possano maneggiarli, cioè i titolari di specifiche licenze.
 
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Non é esattamente così, nel senso, non sono solo quelle le cause... tutto quello che hai scritto chiaramente é TOP, ma in realtà bastano delle radici al di sotto del terreno che portano a causare incendi imprevisti, imprevedibili. Anche se si penserebbe "radici, sottoterra, zero ossigeno, zero combustione" ASSOLUTAMENTE NO! Infatti si dovrebbe anche controllare di tagliare tutte le radici al di sotto di un fuoco, proprio per isolare il tutto. È uno dei tanti problemi principali degli incendi boschivi con cui si é confrontati. Inoltre basta un "zampillo", un" scintilla" o come preferisce chiamarla uno, che non si nota ma che svolazza in giro anche per decine di metri, in sù, di lato, ecc... e che dà il via ad incendi, molto lenti in partenza, impercettibili, nessuno ci fà caso e poi via,...

NB: non stò dicendo che sia questo il caso, non stò escludendo o mettendo in discussione tutto il resto, ma sono situazioni e dinamiche concrete in quei contesti. Soprattutto conoscendo la vegetazione e le zone interessante, non sarebbe nulla di strano.

Le condizioni attuali sono favorevoli agli incendi spontanei del tipo: pezzi di vetro rotti + sole, ghiaccio + sole. In realtà bastano anche i camini, i grill domestici costruiti male e che fanno andare in giro "braci" leggerissime ma attive,...

Purtroppo é così,... e purtroppo altre persone pagano il prezzo per il comportamento di certi,...
 
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Eh non so se avete presente come funzionano le carbonaie...


il concetto è lo stesso, con poco ossigeno il fuoco c'è e appena trova più ossigeno ecco che divampa...

dovresti sì avere sotto un fondo di pietra e soprattutto spegnere bene con abbondante acqua
 
Acqua sempre, certo. Mi rimane difficile immaginare il propagarsi di fuoco attraverso radici con linfa e immerse nel terreno che sebbeno arido mantiene sempre una certa umidità.
 
Il rischio c'é soprattutto nei boschi Resinosi, quindi piante con Resina e se ne trova anche nelle Radici. Inoltre in certi contesti, ambienti, il terreno é spesso molto arido, molto spesso,... soprattutto le sponde esposte sempre a sud e su larghi orizzonti.
 
U

Utente 374

Guest
Più che delle sole radici è una combustione generale di tutto l'orizzonte organico del suolo, là dove ci siano le giuste condizioni, lenta ma che può espandersi anche moltissimo nello spazio. Un orizzonte organico da conifera è ovviamente più prono a questo tipo di pericoli.
E' come se il suolo fosse un gigantesco char cloth, oggetto di cui oggigiorno molto si parla

Si tratta di un'eventualità comune soprattutto nelle foreste boreali, ma non è escluso che capiti anche da noi qualche volta
 
Questa probabilità di propagazione nel sottosuolo, che ad istinto riterrei evento raro, dico bene se è ancor più improbabile X un focherello da bivacco da 0.5/0.7 mq?
Possiamo dire che il rischio c'è X fuochi vasti tipo boscaioli X ramaglie, pulizie campestri ecc?
 
U

Utente 374

Guest
Non penso che i metriquadri abbiano un'importanza (anche perchè il focherello da bivacco sarà pure di pochi metriquadri, ma sta lì ore), l'importanza ce l'ha il suolo e la sua propensione a questo tipo di incidenti, e in Italia è raro trovare suoli fatti in modo da essere suscettibili a queste cose.

Il rischio ribadisco che è basso, spiegavo solo come funziona il processo

EDIT: sono più comuni nelle foreste boreali perchè per avere questo effetto occorre un suolo con uno strato ricchissimo di sostanza organica e abbastanza profondo (aghi, rametti, scaglie di corteccia, residui di foglie, micelio). Nelle foreste boreali la temperatura molto rigida per quasi tutto l'anno e altre condizioni di pH particolarmente basso impediscono una veloce decomposizione della sostanza organica, la quale rimane lì e s'accumula formando questa "pasta" di Diavolina. Solitamente invece da noi il clima permette una veloce decomposizione dei residui organici, perciò i nostri orizzonti superficiali sono più poveri e sottili.

Ri-EDIT: Far North Bushcraft and Survival fa cenno a questa cosa in questo video. Lui vive in Alaska, quindi per lui questa eventualità di propagazione sotterranea è da prendere in considerazione sul serio

Ri-ri-EDIT: manco a farlo apposta, c'è un esempio recente: https://www.lagendanews.com/incendi...a-pirolisi-del-terreno-che-dura-da-piu-giorni
 
Ultima modifica di un moderatore:
NB: la propagazione degli incendi boschivi da fuochi all'aperto tramite radici é molto frequente, é una delle cause principali. NB: UNA DELLE,... NON LÀ. Boschi di Abeti, Larici, Pini e simili, tutti propensi a questo genere di problematica in quanto hanno radici poco profonde e che si allargano tantissimo sul terreno, in realtà sono alberi che creano tutta una sorta di ragnatela di radici anche connesse l'una all'altra tra diversi alberi, il tutto a poca profondità. Quindi problematiche presenti sia dove sono io che in molti luoghi dove siete voi,... ovviamente in base alle regioni in cui si vive, ma non si parla di ambienti "dall'altra parte del mondo".

La cosa importante inoltre é informarsi, apprendere, inserire nella propria memoria tutte le possibili cause, tutti i possibili rischi, senza tante questioni sulle probabilità, ecc... e poi organizzarsi di conseguenza, questo non significa non fare le cose, ma proprio farle con cognizione di causa e prendendo tutte le precauzioni del caso. Il tutto senza rinunciare a nulla,... alla fine non ci vuole tanto,...
 
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