Herr, sei fuori strada.
PER ME quei dati non sono coerenti...
Ma vuoi impedirmi di avere un'opinione ?
Ma per caso non la posso esprimere ?
Quale sarebbe sarebbe l'evidenza dei fatti tra l'acqua che ghiaccia a 0 gradi e la temperatura confort di un sacco a pelo, quale che sia, sul quale ognuno di noi potrebbe avere una sensazione di utilizzo diversa in base a chissà quante variabili ?
Oppure... se compero il Lightec e ci dormo a -2 devo desumere che è colpa mia che non sono abbastanza atletico se ho freddo? Con 300g a 550 cuin del resto è una certezza.
Cmq la polemica non mi appassiona, non mi esprimerò più sull'argomento...
Non volevo assolutamente fare polemica e mi spiace se ne ho data l'impressione.
Ci mancherebbe che uno non sia libero di dire la propria opinione!
Capisco benissimo quello che vuoi dire e, anzi, sappiamo bene tutti che i dati dichiarati da Ferrino vengono spesso criticati sul campo o anche solo durante un confronto fra schede tecniche di prodotti omologhi.
Del resto, come ha ricordato
@Cmps la domanda si è già posta in termini simili.
Certamente, sorprende che un sacco con più piuma ed inoltre di miglior qualità, sebbene non testato, dichiari temperature addirittura meno ottimistiche di Ferrino, però, a rigore scientifico, se c'è un dato non testato è di quello che si deve dubitare.
La mia osservazione puntava solo ad individuare il corretto obiettivo della critica o, quantomeno, della perplessità perchè, espresso come era espresso, non è corretto.
Provo a spiegarmi meglio.
Partiamo da un dato di fatto: le norme Uni En - ISO hanno codificato valori strumentalmente ricavabili e ripetibili al raggiungimento dei quali corrispondono determinate temperature di comfort e di limite.
Ferrino dichiara di testare i propri sacchi sulla base di tali standard e quindi le temperature che dichiara sono correttamente certificate, almeno fino a prova contraria.
Per contestare un dato certificato non possono valere, mai ed in nessun caso, impressioni soggettive e personali, ma servono altri dati strumentali che confutino quelli dichiarati da Ferrino.
Pertanto, preso atto del disagio provato da alcuni consumatori, gli scenari possibili sono due e sono alternativi:
1) Ferrino ha dichiarato e certificato correttamente i dati, quindi il problema non è dei dati, ma del soggetto che ha più freddo dello standard di riferimento normativo.
2) Ferrino ha dichiarato e certificato correttamente i dati, ma i parametri presi a riferimento dalla norma UniEn-ISO non sono corretti e vanno rivisti, perchè non sono adatti all'uomo medio comune.
In entrambi questi casi, Ferrino non è colpevole della sensazione di freddo sperimentata dal consumatore, perchè il problema è riconducibile o al consumatore stesso oppure alla norma che ha fissato parametri scorretti.
Residuerebbe un terzo scenario possibile, ma sarebbe gravissimo: Ferrino dichiara falsi dati di temperature certificate, o facendo svolgere test sbagliati ad un laboratorio compiacente, o dichiarando temperature completamente diverse da quelle riscontrate in laboratorio.
Una cosa del genere, però, sarebbe gravissima per Ferrino ed anche per l'eventuale laboratorio compiacente; sarebbe talmente grave che è ragionevole pensare sarebbe stata prontamente denunciata e smascherata o dalle aziende concorrenti o da associazioni di consumatori; del resto si sa, in ambiente commerciale ed industriale la concorrenza è spietata.
Mi viene quindi spontaneo escludere questa possibilità.
Rimarrebbe allora da verificare un'ultima cosa per chiudere il cerchio degli interrogativi: fare un confronto fra sacchi certificati di Ferrino e di altri produttori.
Se qualcuno ha tempo e modo di mettere le schede tecniche di alcuni sacchi di vari marchi, vediamo di ragionarci su.