Viaggio Sì viaggiare… dall’Interrail al Greyhound

Non servono tanti soldi per viaggiare, ma un po' di spirito di adattamento. Nel 2003 spesi circa 350 euro per un mese in viaggio in India escluso il volo (pagato 550 euro) e non è che dormivo per strada. L'anno precedente due mesi in viaggio tra Perù - Bolivia e Cile sono costati 1200 euro compreso un volo interno per l'Amazzonia + un altro per vedere le linee di Nazca.

In ogni caso, non sono ricco, anzi. Ho un lavoro che mi può permettere di prendermi molti giorni attaccati e questo è un grande privilegio, lo ammetto. Per il resto faccio mie le parole che pronunciò l'ex presidente dell'Uruguay Bepe Mujica quando incontrò gli studenti di una università italiana:
"dicono di me che sono stato un presidente povero. Ma io non sono povero, sono sobrio. Ho imparato a vivere con il necessario, per avere tempo libero da dedicare alle cose che mi commuovono."
 
Purtroppo devo dire che, anche come ho modo constatare sempre più spesso, i soldi influiscono molto sulla salute.
Purtroppo si sta andando sempre di più verso questa direzione, ma contrariamente a quanto scritto da @Montinvisibili secondo me la genetica ha un peso minore sulla salute rispetto all'alimentazione e allo stile di vita. Contrariamente a quanto si pensa, per alimentarsi in maniera salutare si spende di meno rispetto a mangiare schifezze poco salubri (il prof. Berrino lo spiega molto bene).
Per stile di vita intendo un po' tutto: attività fisica, stress e anche qualità dell'aria dove viviamo.

Per non andare troppo fuori tema con il post, ho scoperto una cosa molto interessante che offre Trenitalia: con 49 euro si può viaggiare ininterrottamente per 5 giorni su tutti i treni regionali italiani... una sorta di mini Interrail nostrano da proporre ai nostri ragazzi per avere un'esperienza quasi simile (vedete che si può viaggiare con pochi soldi ? )
 
Non servono tanti soldi per viaggiare, ma un po' di spirito di adattamento. Nel 2003 spesi circa 350 euro per un mese in viaggio in India escluso il volo (pagato 550 euro) e non è che dormivo per strada. L'anno precedente due mesi in viaggio tra Perù - Bolivia e Cile sono costati 1200 euro compreso un volo interno per l'Amazzonia + un altro per vedere le linee di Nazca.

In ogni caso, non sono ricco, anzi. Ho un lavoro che mi può permettere di prendermi molti giorni attaccati e questo è un grande privilegio, lo ammetto. Per il resto faccio mie le parole che pronunciò l'ex presidente dell'Uruguay Bepe Mujica quando incontrò gli studenti di una università italiana:
"dicono di me che sono stato un presidente povero. Ma io non sono povero, sono sobrio. Ho imparato a vivere con il necessario, per avere tempo libero da dedicare alle cose che mi commuovono."
Questo infatti mi sono dimenticato di evidenziare: la scarsa propensione della famiglia a dormire in ostelli e stazioni... e anche e muoversi con i mezzi pubblici.
 
Purtroppo si sta andando sempre di più verso questa direzione, ma contrariamente a quanto scritto da @Montinvisibili secondo me la genetica ha un peso minore sulla salute rispetto all'alimentazione e allo stile di vita.

Qui uno studio che cerca di quantificare l'incidenza delle varie componenti.
A prima vista appare una ripartizione ragionevole.

https://www.economiesuisse.ch/it/ar...-wichtiger-sind-als-behandlungen-und-therapie


E' vero, lo stile di vita è quello che incide di più (oltre il 37%), sebbene la genetica comporti un impatto non trascurabile (22%). Il punto, tuttavia, è che queste cause a mio avviso sono poco comparabili. Mentre lo stile di vita può essere "reversibile" - la classica decisione "smetto di fumare", di bere, di mangiare schifezze, comincio a fare sport, ecc. ecc. - ed anzi è veramente l'unico a rientrare totalmente nella sfera del proprio controllo, tutte le altre componenti ci rientrano soltanto in parte o addirittura per nulla. La genetica è quest'ultimo caso, tanto più poi quando consiste in qualcosa di raro. Poi ci sono le condizioni economiche (non si migliorano a comando o comunque dall'oggi al domani), poi l'ambiente fisico (spesso dove abitare o dove lavorare non è una scelta), e così via.
Potrei fare un esempio personale dove tutte le altre componenti messe insieme (a cominciare proprio da uno stile di vita monacale, integerrimo) non sono riuscite a compensare l'impatto delle genetica, soprattutto proprio nell'ambito dei viaggi, dove ho visto tirata fuori la parola magica "adattabilità" come passpartout per ogni sorta di problema, laddove invece non viene presa neppure in considerazione l'ipotesi che certe volte "adattarsi" è impossibile. L'adattamento totale è possibile solo a chi parte dallo stare in salute (e così il cane si morde la corda), altrimenti rischia di tornare da un viaggio stando in orizzontale. Ma soprassiedo.
Dico solo che da certe risposte ho capito come non pochi, qui, non si rendono minimamente conto della vastità delle possibili situazioni umane e scambiano lo spicchio, la fessura della propria personalissima prospettiva per un intero belvedere.
 
Lanci il sasso, poi nascondi la mano.
Curioso che ti sei iscritto ieri e hai scritto quasi solo in questa discussione.
Se vuoi trollare almeno fallo bene !
 
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