Dati
Data: 15/01/2011
Regione e provincia: Lazio Rieti
Località di partenza/arrivo: Scandriglia
Sentiero: 311 (segnavia bianco-rossi) del Parco Regionale dei Monti Lucretili
Tempo di percorrenza: 2:30H andata, 2H ritorno
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: parte iniziale e parte finale ripidi
Periodo consigliato: Dato che il percorso è quasi tutto 'al coperto', consigliato anche in estate. Con la neve non saprei,
dato che una minima parte della segnaletica è presente anche a terra (sassi)
Segnaletica: confusa nella prima parte, molto buona poi
Dislivello in salita/discesa: 650m
Quota massima: 1180m (Monte Serrapopolo)
Accesso stradale: Da Scandriglia, Largo S. Lucia Filippini, prendere la strada per Orvinio e, superate due curve, si
prosegue ancora un pò e si parcheggia in corrispondenza di un lampione sul lato sinistro della carreggiata, con il segno
bianco-rosso, e una croce sul lato destro destro della carreggiata.
Descrizione
Escursione in solitaria decisa e preparata giusto la sera prima. Da Roma si arriva a Scandriglia in 1 ora di auto passando
per la Via Salaria. L'accesso al sentiero è, come spesso avviene, problematico, perchè male segnalato (nessun bel cartello
in mostra) sopratutto se il sentiero comincia in un centro abitato. Si incontrano dei segnali bianco-rossi del sentiero 311
lungo la strada per Orvinio ma l'inizio vero e proprio non è indicato (poi trovato chiedendo informazioni a una persona del
posto). Alla croce, si sale su una strada asfaltata e ripida, passando tra 2 cancelli di due case, fino a che la strada non
diventa il classico sentiero sterrato. Incontrato un piccolo edificio di ispezione dell'acquedotto si gira a destra e
possiamo dire che li comincia l'escursione vera e propria.
Si raggiungono presto i ruderi del santuario di S. Nicola, purtroppo la visione non è delle più piacevoli causa immondizia
e roba varia sparsa dappertutto. Fino a quel punto bisogna fare attenzione alla segnalitica, incerta e un pò 'varia' (si
alternano segnali nuovi ad altri più vecchi di forma anche diversa). Dopo il convento, la segnaletica rimane sempre un pò
varia (il timore di prendere un sentiero per un altro c'e', ma il sentiero 311 si poi rivelato l'unico sentiero) ma è ben
visibile e spesso presente e quindi non ci sono problemi a seguire il percorso. Il tragitto è molto regolare, si sale
costantemente ma in maniera piacevole e tranquilla. Gran parte del percorso passa in mezzo ai boschi e un paio di volte
si arriva in una piccola radura per poi rituffarsi al 'coperto'. Anche il sentiero stesso è in buone condizioni, nessun
ostacolo o fitta vegetazione impedisce di proseguire (sui Lucretili non si può mai dire...).
Si arriva alla fine di fronte alla mole del Monte Serrapopolo. La parte iniziale, anche se la strada si fa più ripida, è
ancora nel bosco. Ad un certo punto, dove la strada è stranamente in discesa, si incontra 'Fonte di Valleapecoraro'. La parte finale invece è a cielo aperto e l'ascesa
diviene ripida e lenta: un ultimo sforzo fino ad arrivare sulla sommità del monte e alla relativa croce. Da li si gode un
bellissimo panorama quasi a 360° che invita a riposarsi e a godersi il paesaggio prima del ritorno, che avviene per la
stessa strada dell'andata.
Rovine del Convento di S. Nicola
Fonte di Vallepecoraro
Cima del Monte Serrapopolo
Nomnom! (Riso con i funghi e ...l'ingrediente segreto!)
Data: 15/01/2011
Regione e provincia: Lazio Rieti
Località di partenza/arrivo: Scandriglia
Sentiero: 311 (segnavia bianco-rossi) del Parco Regionale dei Monti Lucretili
Tempo di percorrenza: 2:30H andata, 2H ritorno
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: parte iniziale e parte finale ripidi
Periodo consigliato: Dato che il percorso è quasi tutto 'al coperto', consigliato anche in estate. Con la neve non saprei,
dato che una minima parte della segnaletica è presente anche a terra (sassi)
Segnaletica: confusa nella prima parte, molto buona poi
Dislivello in salita/discesa: 650m
Quota massima: 1180m (Monte Serrapopolo)
Accesso stradale: Da Scandriglia, Largo S. Lucia Filippini, prendere la strada per Orvinio e, superate due curve, si
prosegue ancora un pò e si parcheggia in corrispondenza di un lampione sul lato sinistro della carreggiata, con il segno
bianco-rosso, e una croce sul lato destro destro della carreggiata.
Descrizione
Escursione in solitaria decisa e preparata giusto la sera prima. Da Roma si arriva a Scandriglia in 1 ora di auto passando
per la Via Salaria. L'accesso al sentiero è, come spesso avviene, problematico, perchè male segnalato (nessun bel cartello
in mostra) sopratutto se il sentiero comincia in un centro abitato. Si incontrano dei segnali bianco-rossi del sentiero 311
lungo la strada per Orvinio ma l'inizio vero e proprio non è indicato (poi trovato chiedendo informazioni a una persona del
posto). Alla croce, si sale su una strada asfaltata e ripida, passando tra 2 cancelli di due case, fino a che la strada non
diventa il classico sentiero sterrato. Incontrato un piccolo edificio di ispezione dell'acquedotto si gira a destra e
possiamo dire che li comincia l'escursione vera e propria.
Si raggiungono presto i ruderi del santuario di S. Nicola, purtroppo la visione non è delle più piacevoli causa immondizia
e roba varia sparsa dappertutto. Fino a quel punto bisogna fare attenzione alla segnalitica, incerta e un pò 'varia' (si
alternano segnali nuovi ad altri più vecchi di forma anche diversa). Dopo il convento, la segnaletica rimane sempre un pò
varia (il timore di prendere un sentiero per un altro c'e', ma il sentiero 311 si poi rivelato l'unico sentiero) ma è ben
visibile e spesso presente e quindi non ci sono problemi a seguire il percorso. Il tragitto è molto regolare, si sale
costantemente ma in maniera piacevole e tranquilla. Gran parte del percorso passa in mezzo ai boschi e un paio di volte
si arriva in una piccola radura per poi rituffarsi al 'coperto'. Anche il sentiero stesso è in buone condizioni, nessun
ostacolo o fitta vegetazione impedisce di proseguire (sui Lucretili non si può mai dire...).
Si arriva alla fine di fronte alla mole del Monte Serrapopolo. La parte iniziale, anche se la strada si fa più ripida, è
ancora nel bosco. Ad un certo punto, dove la strada è stranamente in discesa, si incontra 'Fonte di Valleapecoraro'. La parte finale invece è a cielo aperto e l'ascesa
diviene ripida e lenta: un ultimo sforzo fino ad arrivare sulla sommità del monte e alla relativa croce. Da li si gode un
bellissimo panorama quasi a 360° che invita a riposarsi e a godersi il paesaggio prima del ritorno, che avviene per la
stessa strada dell'andata.
Rovine del Convento di S. Nicola
Fonte di Vallepecoraro
Cima del Monte Serrapopolo
Nomnom! (Riso con i funghi e ...l'ingrediente segreto!)
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