Lo spirito d'avventura, questo sconosciuto

Navigando tra i consigli su equipaggiamento, abbigliamento e consigli tecnici noto che molto spesso vengono esibiti o consigliati equipaggiamenti da far invidia ad una spedizione geografica. Kit medici cui manca solo il tavolo operatorio, coltelli da far crepare di invidia Rambo se esistesse realmente, kit da sopravvivenza adatti a sopravvire una vita su un atollo in mezzo al pacifico, kit per accendere il fuoco anche in mezzo all'acqua e via andare.

Poi vado a leggere le escursioni e noto che i reportage, le richieste di informazione, i resoconti di trekking sono quasi tutti su sentieri e itinerari frequentatissimi e conosciutissimi, più o meno difficili, più o meno tecnici, da esperti o da principianti ma sempre quasi tutti percorsi battuti giornalmente da decine di altri appassionati che si possono fare, esclusi i percorsi alpinistici, con un paio di scarponi decenti e una borraccia d'acqua.

Finita la premessa, vengo al punto.

Cosa ci spinge a comprarci kit e ammennicoli carini ma superflui, non necessari o addirittura inutili se poi preferiamo andare sul sicuro con i soliti, sempre belli ovviamente, percorsi fatti e rifatti più volte? a cosa serve un kit per accendere il fuoco in una escursione sul monte Gennaro? o un coltellaccio più grande di un machete per fare la direttissima del Gran Sasso?

Indeciso se postare qui o in riflessioni, se ritenete, sposta pure.

Quanti di noi, fanno eccezione pochi utenti davvero avventurosi, mi viene in mente Zulo ad esempio, sono mai partiti alla ricerca di nuovi percorsi o itinerari non segnati su carta, partendo dal punto A per arrivare al punto B orientandosi con la sola bussola o con una cartina senza usare un sentiero battuto? Certo, non è facile e neanche comodo conciliare l'avventura con la realtà di tutti i giorni quale lavoro, famiglia, scuola etc... ma è lo spirito di avventura che non c'è, o almeno io non riesco a vederlo. Siamo in Italia, un paese molto bello e interessante da un punto di vista naturalistico ma molto antropizzato e, se escludiamo le montagne più pericolose dove affidarsi a piste battute è necessario per un escursionista amatoriale, abbiamo centinaia di boschi e foreste dove poterci avventurare e dove, forse, tutti quei gingilli che tanto amiamo potrebbero tornarci utili realmente e pure, ripeto, salvo eccezioni sempre più rare, non lo facciamo mai.

Perché, paura? pigrizia? mancanza di stimoli? praticità?
 
Ottimo argomento filosofico su cui discutere.
Condivido in pieno uno degli ultimi concetti espressi ossia la antropizzazione del territorio italiano. anzi l'eccessiva antropizzazione dello stesso. Purtroppo l'Italia intesa come territorio geografico è sempre uguale a se stessa mentre l'attività umana fatta di cemetificazione, occupazione del territorio è in continua crescita da almeno 60 anni circa ossia dal boom economico postbellico. Basta osservare il nostro stivale dall'alto con i mezzi datici dalla tecnologia e notare che oramai non vi praticamete nessun fazzoletto di territorio a parte quelli assolutamente inaccessibili per pendenze ed altitudini che non sia illuminato. Provate a guardare lo stivale di notte. Sembra un albero di natale di quelli che vanno di moda negli ultimi anni tutti pieni di luci e decorazioni dove non si nota nemmeno il verde delle foglie!!
Pertanto lo spirito d'avventura è di difficile pratica al di là dei propri problemi personali e familiari. Forse l'unico territorio in cui veramente ancora si potrebbe mettere alla prova il nostro spirito d'avventura in questo piccolo pianeta del sistema solare è la russia delle steppe e della tundra dove ancora l'antropizzazione non ha evuto effetti devastanti come invece ha fatto in altre parti del mondo.
Io la vedo che o troviamo un nuovo pianeta dove andare a vivere o mi sa che prima o poi moriremo gonfi tutti quanti!!
 
Rispondo con una domanda: a che serve comprare una Ferrari che raggiunge i 200 all'ora se il limite è di 130 km/h? Per andare in giro non basta un'onestissima Panda?

Il kit di sopravvivenza, come il coltellaccio, l'acciarino e simili sono nella maggior parte dei casi fini a sè stessi; chi li usa è il primo a sapere che, probabilmente, non gli serviranno mai a nulla. Eppure, molta gente (in qualche caso anche il sottoscritto) si sente appagata nel portarsi dietro queste cose spesso inutili, allo stesso modo (bè, più o meno :p ) in cui si sente appagato chi siede dietro al volante di una Ferrari.

Altra considerazione: occhio a non confondere il trekking con il survival o con il bushcraft. Chi gioca al survival (perchè secondo me il survival, nel nostro paese, è un gioco, ma non me ne voglia nessuno), magari andando per boschi due ore la domenica pomeriggio per fare batoning col coltellaccio, accendere il fuoco con l'acciarino e costruire un riparo con i rami, o anche solo per provare l'attrezzatura, è facile che non perda nemmeno tempo a scrivere sul forum delle sue peripezie.

Sul perchè siano in pochi a "giocare" ho la mia idea: questo forum è frequentato da escursionisti, canoisti, skyrunners, cavallerizzi, ciclisti, cacciatori, fuoristradisti, pescatori e chi più ne ha più ne metta. Il collante che tiene unite tutte queste categorie di persone è la voglia di vivere la natura, in tutte le sue sfaccettature. Si vede che la sfaccettatura che "tira" di meno è quella del survival duro e puro. Ma d'altronde è difficile che in una qualsiasi comunità non ci siano minoranze, no?
 
Navigando tra i consigli su equipaggiamento, abbigliamento e consigli tecnici noto che molto spesso vengono esibiti o consigliati equipaggiamenti da far invidia ad una spedizione geografica. Kit medici cui manca solo il tavolo operatorio, coltelli da far crepare di invidia Rambo se esistesse realmente, kit da sopravvivenza adatti a sopravvire una vita su un atollo in mezzo al pacifico, kit per accendere il fuoco anche in mezzo all'acqua e via andare.

Poi vado a leggere le escursioni e noto che i reportage, le richieste di informazione, i resoconti di trekking sono quasi tutti su sentieri e itinerari frequentatissimi e conosciutissimi, più o meno difficili, più o meno tecnici, da esperti o da principianti ma sempre quasi tutti percorsi battuti giornalmente da decine di altri appassionati che si possono fare, esclusi i percorsi alpinistici, con un paio di scarponi decenti e una borraccia d'acqua.

Finita la premessa, vengo al punto.

Cosa ci spinge a comprarci kit e ammennicoli carini ma superflui, non necessari o addirittura inutili se poi preferiamo andare sul sicuro con i soliti, sempre belli ovviamente, percorsi fatti e rifatti più volte? a cosa serve un kit per accendere il fuoco in una escursione sul monte Gennaro? o un coltellaccio più grande di un machete per fare la direttissima del Gran Sasso?

Indeciso se postare qui o in riflessioni, se ritenete, sposta pure.

Quanti di noi, fanno eccezione pochi utenti davvero avventurosi, mi viene in mente Zulo ad esempio, sono mai partiti alla ricerca di nuovi percorsi o itinerari non segnati su carta, partendo dal punto A per arrivare al punto B orientandosi con la sola bussola o con una cartina senza usare un sentiero battuto? Certo, non è facile e neanche comodo conciliare l'avventura con la realtà di tutti i giorni quale lavoro, famiglia, scuola etc... ma è lo spirito di avventura che non c'è, o almeno io non riesco a vederlo. Siamo in Italia, un paese molto bello e interessante da un punto di vista naturalistico ma molto antropizzato e, se escludiamo le montagne più pericolose dove affidarsi a piste battute è necessario per un escursionista amatoriale, abbiamo centinaia di boschi e foreste dove poterci avventurare e dove, forse, tutti quei gingilli che tanto amiamo potrebbero tornarci utili realmente e pure, ripeto, salvo eccezioni sempre più rare, non lo facciamo mai.

Perché, paura? pigrizia? mancanza di stimoli? praticità?


Bella osservazione, semplice e che in un certo senso mi toglie le parole di bocca.
In realtà occorrerebbe che ciascuno spiegasse cosa intende per "avventura".
Per quanto mi riguarda queste stesse osservazioni le avrei fatte partendo dal presupposto che almeno posso rivendicare una coerenza: non sono certo un "avventuroso" (nell'accezione estrema o comunque ortodossa che in genere si ha dell'aggettivo) ma allo stesso tempo, proprio perchè ben consapevole di non esserlo, quei "gingilli" di cui parli non mi hanno mai procurato alcuna smania e anzi potrei dire che vivo tranquillamente ignorandoli.

Magari qualche spiegazione sarebbe curioso averla da chi invece ci corre dietro per poi far solo sentieri; ma del resto questa apparente contraddizione vale in mille altre cose e questa ne rappresenta solo una delle infinite varianti. Gente che compra i SUV per poi andarci a fare la spesa; bici in materiali spaziali da 10k euro per poi farci la salita dietro casa; aggeggistica elettronica di tutti i tipi poi regolarmente utilizzata a malapena per il 10% delle sue potenzialità e funzioni, e così via. E' la malattia della ridondanza...

Ciao.
 
Il kit di sopravvivenza, come il coltellaccio, l'acciarino e simili sono nella maggior parte dei casi fini a sè stessi; chi li usa è il primo a sapere che, probabilmente, non gli serviranno mai a nulla. Eppure, molta gente (in qualche caso anche il sottoscritto) si sente appagata nel portarsi dietro queste cose spesso inutili ....
Concettualmente è poi questo il succo anche se alla parola "appagata" la sostituirei con "più garantita" ma potrei dirti anche che è per lo stesso motivo per il quale uno si porta la gomma di scorta nella macchina, conosco gente che in vent'anni vuoi per fortuna, vuoi per capacità, vuoi per quello che vuoi non ne ha mai avuto bisogno e macinando chilometri su chilometri eppure, molto sinceramente, non mi sentirei sicuro se non l'avessi nel bagaglio (anche perchè sono convinto che SICURAMENTE sarebbe la volta buona che bucherei :D).
Poi ovviamente c'è un limite a tutto ..... anche a livello di garanzia che uno vuole e magari non ti porti la legna da casa per l'eventualità che non ne trovassi nel bosco ;) ma magari hai una scatoletta metallica dimenticata nello zaino da due anni che non mangia e non beve ..... stà lì e tu dici "se incontro un orso grizly sono sicuro di avere abbastanza carta igienica" :rofl: oppure "se un lupo mi ruba lo zaino con quello che ho in tasca mi posso costruire una villetta su un albero e ti senti felice".

Alla fine, ad alcuni, basta poco per sentire "felice" ;)

Ciao :), Gianluca
 
Pertanto lo spirito d'avventura è di difficile pratica al di là dei propri problemi personali e familiari. Forse l'unico territorio in cui veramente ancora si potrebbe mettere alla prova il nostro spirito d'avventura in questo piccolo pianeta del sistema solare è la russia delle steppe e della tundra dove ancora l'antropizzazione non ha evuto effetti devastanti come invece ha fatto in altre parti del mondo.!

Per avventurarsi, però, non credo sia necessario attraversare la steppa siberiana o la foresta dell'amazzonia. Avventurarsi potrebbe voler dire seguire il corso di un torrente fino alle sue sorgenti, seguire un percorso in linea d'aria che vada da A a B, cercare di fotografare un ululone o un cucciolo di lupo etc.. Avventura è anche esplorazione, o no?

Rispondo con una domanda: a che serve comprare una Ferrari che raggiunge i 200 all'ora se il limite è di 130 km/h? Per andare in giro non basta un'onestissima Panda?

Questo è un paragone che farei più con l'abbigliamento. Per salire sul gran sasso non è necessario uno scarpone da 300 euro, con uno scarpone decathlon che costa un terzo ci vai lo stesso.

Altra considerazione: occhio a non confondere il trekking con il survival o con il bushcraft. Chi gioca al survival (perchè secondo me il survival, nel nostro paese, è un gioco, ma non me ne voglia nessuno), magari andando per boschi due ore la domenica pomeriggio per fare batoning col coltellaccio, accendere il fuoco con l'acciarino e costruire un riparo con i rami, o anche solo per provare l'attrezzatura, è facile che non perda nemmeno tempo a scrivere sul forum delle sue peripezie.

No, un momento. Io non li confondo affatto. Il trekking è una passeggiata su sentiero aiutandosi con bastoni cercando di raggiungere una vetta o una meta. L'escursionismo è un'altra cosa, e il resto sono sport totalmente diversi.

Sul perchè siano in pochi a "giocare" ho la mia idea: questo forum è frequentato da escursionisti, canoisti, skyrunners, cavallerizzi, ciclisti, cacciatori, fuoristradisti, pescatori e chi più ne ha più ne metta. Il collante che tiene unite tutte queste categorie di persone è la voglia di vivere la natura, in tutte le sue sfaccettature. Si vede che la sfaccettatura che "tira" di meno è quella del survival duro e puro. Ma d'altronde è difficile che in una qualsiasi comunità non ci siano minoranze, no?

Io non parlo di colui che monta la tenda nel giardino di casa o prova il kit per accendere un fuoco nel proprio barbecue ma di chi, come Zulo ad esempio, parte da Percile ed arriva, a piedi, in provincia di Teramo.

a. E' la malattia della ridondanza...

Ciao.

O magari del consumismo nell'accezione più comune del termine.

Concettualmente è poi questo il succo anche se alla parola "appagata" la sostituirei con "più garantita" ma potrei dirti anche che è per lo stesso motivo per il quale uno si porta la gomma di scorta nella macchina, conosco gente che in vent'anni vuoi per fortuna, vuoi per capacità, vuoi per quello che vuoi non ne ha mai avuto bisogno e macinando chilometri su chilometri eppure, molto sinceramente, non mi sentirei sicuro se non l'avessi nel bagaglio (anche perchè sono convinto che SICURAMENTE sarebbe la volta buona che bucherei :D).

E' un po' divers però. La ruota di scorta serve perché se buchi o ce l'hai o non riparti, se devi accendere un fuoco basta un accendino e un foglio di carta. Poi possiamo anche fare altri esempi. A che serve un laccio emostatico nel kit se il 99% non lo sa usare e usandolo peggiorerebbe la situazione?

Alla fine, ad alcuni, basta poco per sentire "felice" ;)

Ciao :), Gianluca

Quindi torniamo al consumismo, compro un oggetto non perché mi serve ma magari perché mi rende contento o perché posso poi aprire un bel topic su avventurosamente.
Intendiamoci, niente di sbagliato. Ma il nome avventurosamente ha o non ha un significato?
 
secondo me il concetto di avventura varia , non è per tutti uguale. c'è chi scopre l'avventura in una landa desolata o chi in cima alle vette , per fortuna comunque non c'è una definizione fissa.
personalmente quando faccio un'escursione del concetto "avventura" poco mi importa , non devo dimostrare nulla a nessuno se non la gioia di passare una bella giornata nella natura , circondato da un qualche cosa che definisco sempre di più come "casa".
per quello che riguarda l'attrezzatura invece hai ragione , partiamo un pò tutti con oggetti sovradimensionati ai nostri bisogni; senza tirare in ballo il solito consumismo (che ogni tanto mi pare venga un pò troppo abusata come definizione) credo che in montagna sia meglio andare con cose in più che in meno , l'esperienza col tempo farà una cernita e la schiena ringrazierà :D
 
secondo me il concetto di avventura varia , non è per tutti uguale. :D

Per questo dicevo che secondo me occorre partire da lì, e già si previene buona parte della risposta.

Mezza Italia (se non la maggioranza) una volta l'anno a Pasquetta scopre l'ardore avventuroso del suo animo a suon di forchettoni, piatti di plastica e sedie pieghevoli (purchè rigososamente in parchi più o meno cittadini o sperduti: ecco l'avventura...)...e guai a chi glielo tocca, sto' lato avventuroso...:biggrin:

Rendetevi conto che siamo minoranza rispetto a questo concetto avventuroso qui :oops:
 
ahah....il paragone della ruota di scorta è proprio simpatico.

Che dire, certamente il novantanove percento delle volte, i nostri "escurzionismi" non si avvicinano nemmeno al concetto di "Avventura"; perchè non si può definire Avventura una passeggiata anche lunga in mezzo alla Natura dove forse ci sentiamo ancor più al sicuro che in mezzo al traffico in autostrada ecco, quello si avvicina di più al concetto Avventura.
Sai quante volte penso cosa può accadere se il mezzo ti si ferma in galleria in autostrada....un dramma sicuramente e,....quella è una Vera Avventura dove saper sfruttare gli spazi, saper fermarsi nel posto più sicuro, sfruttare gli ultimi rantoli dell'auto in panne per poter uscire dai pericoli (per esempio poter usare l'auto senza l'uso della frizione...o dei freni addirittura).
No, quando vado in Natura, mi sento molto di più a mio agio e dire che appena posso esco di pista, mi infilo dritto nel bosco, sono più consapevole delle mie possibilità/capacità.

Concordo però nel dubbioche ha generato il post; sono convinto che tanta gente, riempie lo zaino di ammennicoli ed approssimazione ma, lo fa in fondo consapevolmente e ci prova gusto. E' come guidare una ferrari nel traffico di Catania....sei pur sempre seduto su di un bel ferro. Io stesso che amo la fotografia ma, non è indispensabile al mio sostentamento anzi, è più un costo; mi porto appresso una pesante reflex con tutte le problematiche che comporta....non ha senso.

Daltro canto, lo vediamo pensando al mio trek in Albania; tanta gente era piena di entusiasmo ed interesse e alla fine, molto probabilmente andrò da solo. Eppure la, si va a grandi linee su un paio di Montagne sconosciute a chi non abita lì, ci sarebbe qualche rischio con i cani dei greggi che dicono siano un pò "stronzetti" e molto grossi, assistenza minima, posto nuovo e inesplorato da Escurzionisti.....eppure, nessuno viene; neanche fosse l'Amazzonia o la Siberia.

Vabbè, ma ci piace essere così, non si sa mai che accada la fine del mondo e noi potremo solamente contare sui nostri "gadget"....beato chi ne avrà di più e....migliori. :biggrin:
 
E' un po' divers però. La ruota di scorta serve perché se buchi o ce l'hai o non riparti, se devi accendere un fuoco basta un accendino e un foglio di carta. Poi possiamo anche fare altri esempi. A che serve un laccio emostatico nel kit se il 99% non lo sa usare e usandolo peggiorerebbe la situazione?
Scusami ma se non sai cambiare la gomma non ti serve a nulla esattamente come non ti serve a nulla un laccio emostatico se non lo sai usare per cui senza "conoscenza" nulla è utile anche quello che può essere più utile; secondo un accendino ed un foglio di carta è comunque un qualcosa in più esattamente come un firesteel, ovvero è pur sempre un qualcosa che ti porti in più (non c'è bisogno di un accendino per "camminare") perchè pensi che ti possa servire.

Inoltre per me qualsiasi cosa è inutile se non la sai usare, però non è che io possa dire cosa gli altri sanno fare ma fidati se mi porto un taglia burro laser con pile atomiche è perchè lo sò usare ..... poi quello che fanno gli altri bhè chiedilo agli altri. :D
Quindi torniamo al consumismo, compro un oggetto non perché mi serve ma magari perché mi rende contento o perché posso poi aprire un bel topic su avventurosamente. Intendiamoci, niente di sbagliato. Ma il nome avventurosamente ha o non ha un significato?
Cosa c'entra scusa ? ..... se per te è avventuroso andare sul monte bianco con solo il tuo coltello per me no però se vuoi ti dico che tu sei più avventuroso di me ...... senza polemica :D ..... ma alla fine sai ognuno fà le avventure che gli pare, ti pare ? ..... se vuoi da domani possiamo chiedere all'amministratore del forum di farti scrivere "super avventuroso" sotto il nick name :D .... ripeto nessuna polemica o "acidità".

Ti dirò il mio kit di pronto soccorso può far invidia quasi ad un reparto di medicina di urgenza e, grazie a dio, una discreta parte delle cose che mi porto andranno a scadenza prima di essere utili ..... e allora ? ..... porto del peso inutile ? ..... forse e molto probabilmente sì ma, scusa, alla fine lo porto io qual'è il problema per te ? Posso capire se qualcuno dicesse "se non porti almeno X Y Z non sei degno di stare quì o non sei un vero amante della natura" ma non mi sembra che ciò avvenga per cui qual'è il problema ?

Ognuno di noi ha una percezione o richiedono un grado di sicurezza che è soggettivo e non oggettivo e come tale si comportano ...... inoltre ci persone che non hanno interesse ad imparare cose nuove per cui che serva o non serva non gli interessa e non si pongono il problema e vanno così ..... però il giorno che si trovassero in una condizione di necessità voglio vedere come accendono il fuoco con le sole lenti degli occhiali o con archetto e nient'altro ...... ;)

C'è chi non si muove da casa se non ha una zaino che non supera i 10 kg, c'è chi non ha importanza il peso finale ma gli importa che abbia polenta e salsiccia a tutti i costi, alla faccia del peso finale .... chi fra i due è più "avventuroso" ?

In amicizia, ciao :), Gianluca
 
argomento molto interessante..e dico il mio punto di vista..ihih

secondo me è come dice Kima: il concetto di avventura cambia in ognuno di noi..ed è quello che ci spinge a scoprire nuove cose...c'è chi lo spinge a fare un picnic a pasquetta e basta e chi a girare italia o europa a piedi o in bici..ecc....

Ognuno di noi conosce il suo grado di avventura e quello che vuole o meglio , che cerca.... io ogni volta che vedo foto di vette maestose o altissime come everest, ecc... rimango a bocca aperta e senza parole...magari a altri che fanno i cercatori di funghi la domenica, quella è avventura e salire a 2500 metri è pazzia....

Per quanto riguarda la mia esperienza che è ancora novella, ma io dopo 2 uscite in gruppo ho deciso, sia per superare le paure e sia x provare l'ebrezza, di andare a fare una solitaria...ovviamente conoscevo la montagna e avevo mappe e GPS...all'inizio ero fomentato come sempre...arrivato a metà percorso..il cielo era nero e c'ero SOLO io sulla montagna c'è stato un momento classico che mi dicevo: ma che sto a fa da solo qui ?! ma sei pazzo?! torna indietro...ma dopo 1 minuto mi sono detto: no no vado avanti...ed è andato tutto benissimo...

Per quanto riguarda andare in montagna con le tecnologie o solo armato di bussola: beh preferisco avere mappe e GPS almeno so dove sono qualunque cosa succeda..poi puoi non usarli...io li uso così se voglio fare un fuori percorso so sempre dove devo andare x tornare sul sentiero..non per questo non mi reputo avventuroso...

Preferisoc inoltre avere le cose ( coltelli, torcia, mappa, kit soccorso) nello zaino e non usarle che non averle e poi averne bisogno... :)
 
Preferisoc inoltre avere le cose ( coltelli, torcia, mappa, kit soccorso) nello zaino e non usarle che non averle e poi averne bisogno... :)


Aaahhh, quest'espressione mi fa venire in mente quella categoria di persone tutta particolare (e del tutto trasversale in tutti gli àmbiti e a tutte le età) che si portano dietro la casa, l'attrezzatura di un intero pronto soccorso, e ogni rimedio contro ogni evenienza possibile, immaginabile e soprattutto NON immaginabile.

Ponderano tutto ciò che per gli altri rappresenta (normalmente) l'imponderabile. Li riconosci dai papiri che sono le liste scritte a penna già da settimane prima contenenti tutto l'elenco di cose e ammennicoli da portare appresso.
E quindi sono in realtà l'ANTITESI dell'avventuroso: fanno così proprio perchè nulla deve correre il rischio di trasformarsi in un'avventura, per la quale hanno l'idiosincrasia: tutto dev'essere sotto controllo qualsiasi cosa accada, niente dev'essere affidato all'improvvisazione e quindi anche l'imprevisto dev'essere previsto...
 
aahhah henry ma io mi riferivo alle cose che ho scritto...ehehe

certo poi si potrebbe fare come Aldo fabrizi nel film che al mare in spiaggia si porta: lasagne, fettine panate..ecc.... :) :)
 
Scusami ma se non sai cambiare la gomma non ti serve a nulla esattamente come non ti serve a nulla un laccio emostatico se non lo sai usare per cui senza "conoscenza" nulla è utile anche quello che può essere più utile; secondo un accendino ed un foglio di carta è comunque un qualcosa in più esattamente come un firesteel, ovvero è pur sempre un qualcosa che ti porti in più (non c'è bisogno di un accendino per "camminare") perchè pensi che ti possa servire.

Eh, ma io fumo :biggrin:

Seriamente, non credo esista chi non sappia cambiare una ruota, cmq, non tutte le auto hanno la ruota di scorta. Per molte case è un optional a tua scelta.

Inoltre per me qualsiasi cosa è inutile se non la sai usare, però non è che io possa dire cosa gli altri sanno fare ma fidati se mi porto un taglia burro laser con pile atomiche è perchè lo sò usare ..... poi quello che fanno gli altri bhè chiedilo agli altri. :D

Ma guarda che per come la penso io ognuno può portarsi dietro anche un ak47 se crede possa servirgli. Ma se poi vedo che se lo porta per andarci a funghi non posso non restarne stupito.
Cosa c'entra scusa ? ..... se per te è avventuroso andare sul monte bianco con solo il tuo coltello per me no però se vuoi ti dico che tu sei più avventuroso di me ...... senza polemica :D ..... ma alla fine sai ognuno fà le avventure che gli pare, ti pare ? ..... se vuoi da domani possiamo chiedere all'amministratore del forum di farti scrivere "super avventuroso" sotto il nick name :D .... ripeto nessuna polemica o "acidità".

Per me avventuroso è anche chi, semplicemente, lascia un sentiero conosciuto per una scorciatoia sconosciuta. Avventura, ossia tentare l'ignoto e rischiare l'imprevisto. Io qui dentro sono tra i meno avventurosi di tutti e difficilmente mi incotrerai su una cima dei simbruini, dietro casa mia, ma molto più probabile incotrarmi lungo un fiume o in una macchia per il solo piacere di immergermi nella natura, senza meta e senza uno scopo particolare. Posso restarci ore o meno di 10 minuti.

La frecciata "se vuoi da domani possiamo chiedere all'amministratore del forum di farti scrivere "super avventuroso" sotto il nick name" proprio non l'ho capita e la trovo polemica e provocatoria. A che pro provare polemicamente e poi scrivere nessuna polemica? è come tirare il sasso e nascondere la mano. Un attacco personale in un topic di riflessioni mi sembra esagerato. :D

Ti dirò il mio kit di pronto soccorso può far invidia quasi ad un reparto di medicina di urgenza e, grazie a dio, una discreta parte delle cose che mi porto andranno a scadenza prima di essere utili ..... e allora ? ..... porto del peso inutile ? ..... forse e molto probabilmente sì ma, scusa, alla fine lo porto io qual'è il problema per te ? Posso capire se qualcuno dicesse "se non porti almeno X Y Z non sei degno di stare quì o non sei un vero amante della natura" ma non mi sembra che ciò avvenga per cui qual'è il problema ?

Dove ho scritto che per me è un problema? portati pure quello che ti pare sui sentieri che ti pare.

..... però il giorno che si trovassero in una condizione di necessità voglio vedere come accendono il fuoco con le sole lenti degli occhiali o con archetto e nient'altro ...... ;)

Le probabilità che arrivi quel giorno sono molto scarse per la stragrande maggioranza delle persone qui dentro, per fortuna. Senza contare che, in Italia, non abbiamo foreste così grandi dove un disperso non possa essere facilmente rintracciabile in poche ore. Portarsi dietro un acciarino, e io lo faccio eh, o un accendino è la stessa cosa. Ma l'ho gia detto.

C'è chi non si muove da casa se non ha una zaino che non supera i 10 kg, c'è chi non ha importanza il peso finale ma gli importa che abbia polenta e salsiccia a tutti i costi, alla faccia del peso finale .... chi fra i due è più "avventuroso" ?

In amicizia, ciao :), Gianluca

Adesso ho capito che non hai compreso il senso del topic. Colpa mia che non sono stato abbastanza chiaro. Lo spirito di avventura, per me, non dipende da quello che ti porti dietro ma di come affronti la natura. Ho citato i kit e i materiali, e qui ti sei probabilmente sentito toccato, solo come contraddizione apparente tra l'equipaggiamento e l'escursione tipica. Lo spirito di avventura lo giudico, non infallibilmente sia chiaro, nell'escursione in se e non nel materiale che ti porti dietro.
 
Bella discussione!
C ' e chi ha ottime attrezzature per puro spirito di materialismo e chi di fatti la sua vita e' vivere avventurosamente (con quei 2/3 accessori che l avventura ti consente di portarti a presso)! in questi ultimi due mesi c ho dato su questo forum con scelte di tende, materassino,fornelli ho avuto tanti consigli e altri ne ho dati! Ora grazie a voi ho praticamente tutto il miglior materiale per partire in viaggio ( di diversi mesi o piu?!). quindi per me non importa se l avete bisogno o meno , l importante e' che lo usate abbastanza per poter trarne un opinione da scrivere qui !!
hehe GRAZIE avventurosamente.it!!!!!!! viva gli avventurieri e chi s interessa, chi ci prova, chi sogna di esserlo e vorrebbe esserlo! ( e chi vuole collezionare scarponi! :D...azzi suoi)
 
Ultima modifica:
Io credo che una parziale giustificazione vada ricercata anche nel nostro DNA.
In fondo da quello che vedo, soprattutto girando all'estero, noi italiani in genere tendiamo a fare dell'estetica un valore sempre più importante rispetto alla funzionalità.
Non so se vi è mai capitato di vedere stranieri in camper, spesso hanno mezzi di fortuna fatti in casa. Se vai su un campeggio del lago di garda vedrete molti italiani con mega camper accessoriati da 7 metri di lunghezza con antenna parabolica.

Per me è puramente un discorso di immagine, in fondo credo che la maggior parte di noi italiani abbia questo vizio, mostrare che si ha il gadget più bello, più alla moda, per sentirsi superiore agli altri.

Pensate che lo scorso anno andai al rif. Dorigoni in val di Rabbi: mentre scendevo ho incontrato un gruppo di turisti italiani, tutti con abbigliamento rigorosamente tecnico, scarponi giusti forse per uno che va sul k2. Meta della gita? Malga Stablasolo, 500 metri di percorrenza e 50mt di dislivello dal parcheggio, tutti su strada.
In compenso a venir giù con me c'èra un austriaco con bermuda di jeans e maglietta di cotone che si è fatto una traversata di 18km in quota.

Per me c'è anche molto esibizionismo.
 
Adesso ho capito che non hai compreso il senso del topic. Colpa mia che non sono stato abbastanza chiaro. Lo spirito di avventura, per me, non dipende da quello che ti porti dietro ma di come affronti la natura. Ho citato i kit e i materiali, e qui ti sei probabilmente sentito toccato, solo come contraddizione apparente tra l'equipaggiamento e l'escursione tipica. Lo spirito di avventura lo giudico, non infallibilmente sia chiaro, nell'escursione in se e non nel materiale che ti porti dietro.
E' una cosa talmente soggettiva, lo spirito di avventura, che qualsiasi valutazione può essere la più giusta del mondo come la più sbagliata.
Per me è "avventuroso" la vecchietta che decide di andare a ritirare la pensione alle poste in un quartiere popolare esattamente come il ragazzino degli scout che a dodici fà la via crucis con le torce a vento di notte ...... e avendola fatta, un pò di lune fa, ti posso garantire che anche se eravamo in tanti, sì in mezzo ad un pò di bosco, ogni ombra nascondeva chi sà che "bestia feroce" :D. Magari per tizio è avventuroso andare dormire in giardino in tenda perchè non l'ha mai fatto, per caio è fare una notturna in montagna, ect. ect. ma considera che le stesse identiche gesta potrebbero essere talmente "normali" o abitudinarie, per un altro soggetto, che ciò che a te può sembrare avventuroso per lui non lo è. Per cui, secondo me, poi IMHO / AMMP, lo spirito di avventura non è nell'azione in sè ma nello spirito con il quale uno vive quel momento, e questo, sempre secondo me, esula da ciò che materialmente uno ha o meno con sè.

E' vero la tecnologia, ma sopratutto anche le disponibilità economiche, negli anni sono cambiate e come per una macchina ci si accontentava che avesse le ruote, un volante, quattro marce e tutto il resto era grasso che colava anche perchè di fatto oltre a quello non si poteva andare a livello di soldini e la macchina che invece aveva qualcosina in più costava talmente tanto in più che non valeva di certo la pena, oggi, si può avere qualcosa di più del necessario e c'è chi ne abusa e c'è chi di fatto semplicemente valuta che fare un qualcosa per diletto dev'essere un diletto e non uno stress mentale perchè ti senti inadeguato in un ambiente che, oggi per la maggior parte di noi (me compreso), non è più il suo habitat naturale.

Trent'anni fa io andavo in montagna con niente, il poncho ma più il kway (praticamente era l'equivalente di una busta di plastica azzurra che era talmente non traspirante che se camminavi un pò eri talmente bagnato, alla fine, che forse era meglio la pioggia almeno non puzzavi), un maglione perchè mia madre rompeva le scatole, due panini ed una borraccia e, visto che già mi piacevano, un coltellino comprato su una bancherella per intagliare il bastone. Punto. Però andavo in montagna una domenica sì ed una domenica anche, l'estate la passavo quasi sempre in montagna a sbaffo dai nonni, camminavo per ore con scarponi che probabilmente non avevano fatto la guerra ma che per tanto che pesavano potevano essere armi da difesa ed altro che in gorotex, cuoio e basta con anni di grasso (mi è sempre piaciuto ingrassare gli scarponi :D).

Oggi se tutto va bene riesco ad andarci, od ho la voglia di andarci, una volta ogni due mesi, in un territorio che ormai non vedo più come quando ero bischello ma che vedo con un pò più di rispetto ma anche di timore, vuoi perchè da bischelli si è più incoscienti, vuoi perchè da adulti si ha più responsabilità e tendi a farti domande del tipo "se mi rompo una gamba come faccio a lavorare ?" (da ragazzino avrei detto "figo !! se mi rompo una gamba sto a casa un mese da scuola !!!) ma vuoi anche perchè l'età un pò si fà sentire e tutta quella energia che si aveva, per lo meno "io", non la sento più uguale per cui, realisticamente, ricalibri il tutto.

Ricalibrando il tutto dici ok il kway non solo non mi basta più perchè lo posso sostituire con un poncho ma voglio anche avere, per esempio, un tarp perchè ....... e quì uno zaino da 1 kg. può diventare quello che uno vuole.

Ora la "sovra attrezzatura", che sicuramente oggi c'è, uno la può vedere come un semplice sfogo consumistico (alla stessa stregua di chi ha il telefonino ultimo modello con il macina caffè incorporato e la lampada abbronzante) oppure come una semplice necessità di sentirsi adeguato in contesto che di fatto non è più il suo mondo perchè, magari, vive sette giorni su sette in città oppure pur vivendo in campagna ha uno stile di vita da cittadino.

Io ho sempre invidiato i "muntagnin", quelle persone, spesso di una certa età, che sembrano più capre che esseri umani, dove il suo equipaggiamento è un coltellino serramanico, un paio di scarponi ed un cappello. Punto. Però stagli dietro tu quando cominciano a salire ....... da ragazzino ci riuscivo (+/-) ...... oggi non ci provo. Però prendi quel "muntagnin" e portalo in città, portalo a Milano e digli di andare dal punto "X" al punto "Y" passando dalla stazione e poi vediamo e, credimi, per quelle persone non solo ho il massimo rispetto ho invidia (nel senso buono della parola ovviamente) e nel suo mondo è perfetto e si sente a suo agio con niente, nel mio mondo lui si sentirebbe esattamente a disagio come me e, nel tempo, per necessità o per volontà in tasca si ritroverebbe, magari non più il coltellino, ma un telefonino piuttosto che qualcos'altro. Poi, intendiamoci, quando parlo di disagio non è un qualcosa di "opprimente" o peggio di patologico.

Comunque ogni cosa ha il suo equilibrio ma anche il suo contesto che dipende anche molto dal soggetto che, materialmente, affronta una determinata cosa ..... io trovo, ad esempio, assurdo un sistema di potabilizzazione ad osmosi inversa sulle Alpi a 3000 metri per bere l'acqua di un ruscello ma se qualcuno lo vuole portare perchè si sente meglio e gli permette di affrontare quella escursione senza patemi d'animo ben venga per lui, e sono contento per lui se si diverte, e, sinceramente, non lo considero meno avventuroso di un altro che si porta solo il bicchiere (o neanche quello) ..... al limite dirò che "io" non l'avrei portato ed è un peso inutile ma se a lui stà bene così buon divertimento :rofl: anche perchè lo scopo è divertirsi, sentirsi a proprio agio, godere della vita, vivere in armonia con la natura ......

Ciao :), Gianluca
 
concordo con chi dice che ogniuno vede l'avventura e il relativo spirito dove vuole...sia chi va nudo in montagna,sia chi si porta dietro l'esercito svizzero con relativi coltellini.
 
Ripeto, non è quello che ti porti dietro a farti più o meno avventuroso. Ma se non riesco a farmi capire smetto di provarci.
 
Infatti concordo ....... per me "lo spirito di avventura", e credo anche per altri, è nel mondo con cui uno si pone davanti a ciò che stà o vuole fare ....... e non nell'azione di per sè o in cosa ti porti.

Ciao :), Gianluca
 
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