Il nostro terremoto quotidiano

Devo essere sincero.
Sento le notizie, guardo le immagini del TG, vedo srotolarsi il nastro degli eventi quotidiani, ed è come se mi sentissi sempre più coperto da una sottile pellicola, un film trasparente: composto da un misto di disagio, inquietudine, malinconia, senso di incertezza.

Mai avrei pensato che quanto osservai a proposito della "paura nucleare", quando rievocai le sensazioni vissute con Chernobyl, si sarebbe potuto riproporre in modo identico ma in tutt'altra forma.
L'atomo sembrava l'unica possibile fonte di quella forma di paura, non replicabile. In particolare quella forma un po' tentacolare, nello spazio e nel tempo: la consapevolezza di poter essere "inseguiti" dal pericolo senza poter sapere con sicurezza fino a dove e fino a quando.
Ma per paradosso perfino la parabola dell'atomo aveva pur sempre un recondito barlume di speranza finale: il classico stereotipo dell'uomo che "se la va a cercare" facendo i passi più lunghi delle gambe, sfidando i limiti, riserva sempre la possibile via d'uscita della "volontà". Ovvero: basta redimersi, cioè smettere, tornare sui propri passi. In fondo quello è un pericolo oscuro, inquietante, ma pur sempre soggetto al forma più rudimentale e basilare di controllo: la VOLONTA'. Un po' come cessare di farsi del male fumando: basta smettere. Nessun destino lo impedisce.

E invece oggi questa striscia di terremoti, questo "sciame sismico" che hai voglia a cercare di sezionare in tanti episodi ma in realtà, almeno dall'Aquila in poi, ti scorre mentalmente davanti come un film senza soluzione di continuità, sembra travalicare perfino le gelide sensazioni provocate dall'atomo.
E' proprio la continuità di questi episodi, di cui non abbiamo memoria, a instillare l'idea che non ci possa essere un limite nel tempo.
Così come è proprio il loro verificarsi ormai ovunque, anche in terre da sempre giudicate "al riparo" dai più autorevoli e consolidati studi accademici e specialistici, ad instillare l'altra idea - terribilmente complementare - che non ci possa essere neppure un limite nello spazio. E che anche gli scienziati che hanno dedicato intere vite a osservare e studiare, siano in realtà immersi in una coltre di imponderabile e insospettabile ignoranza. Anche le sicurezze della scienza si sgretolano.
E così torniamo appunto a quello stesso tipo di paura: non sentirsi al sicuro in nessun momento e in nessun luogo. Percepire la propria vulnerabilità sempre e ovunque.

Forse è adesso che ci rendiamo conto di quanto un vero pilastro della nostra vita sia -psicologicamente - la sensazione di SICUREZZA. Che spesso si materializza in una casa che ci aspetta. L'avventura è bella, avvincente, ma solo perchè SAPPIAMO che resta comunque per così dire "fuori", esterna. Ci piace CONTRAPPOSTA alla sicurezza, ma in fondo il nostro inconfessato ovile è sempre quest'ultima.
Nulla è più psicologicamente devastante rispetto all'immagine di una casa crollata. Immagino che sia come perdere una parte di se stessi, come sentirsi sospesi nel vuoto. Lo immagino non avendolo vissuto, ma allo stesso tempo in modo diverso rispetto a prima, ossia con la strana consapevolezza che POSSA succedere anche a me. Il terremoto non sembra più l'evento straordinario, ma è proprio la sua pervasività nel quotidiano ad aver(me)lo reso così ferocemente vicino.
Sembra esserci una sorta di regia occulta nel vederlo colpire con una tale sistematicità periodica; nel vederlo colpire proprio le città, le fabbriche, i capannoni, insomma il cuore pulsante della nostra società anzichè lande spesso del tutto decentrate e semideserte o al massimo sperduti paesini come accadeva "prima". Sembra quasi che la natura nelle sue viscere abbia sviluppato un cervello, una mente perversa in grado di pianificare uno stillicidio distruttivo, facendosi beffe dell'uomo e costringendolo a tessere una tela di Penelope, o a riempire d'acqua un secchio sfondato, a nno dargli più il tempo (e le risorse) materiali della ricostruzione prima di una nuova distruzione. Come se i tempi geologici fossero diventati tempi "umani".

I tempi geologici: in fondo era lì la nostra sicurezza ora incrinata...;
le famose probabilità: capita UNA volta ogni tot MILA anni. E allora un terremoto diventava quasi una liberazione, via il dente via il dolore.
Invece ora sembra non essere più così.

E se questa paura interviene come un cerino acceso sulla benzina dell'altra paura - quella di una crisi economica anch'essa mai prima vissuta in queste forme e con questa profondità - allora davvero viene da domandarsi se non ci è toccato di vivere in un momento eccezionale.
 
Secondo me non sono aumentati i terremoti, semplicemente la popolazione è aumentata rispetto a X anni fa; gli agglomerati urbani sono di più, e più grandi. Se un terremoto si fosse manifestato 20/30/40 anni fa dove si è manifestato in questi giorni, probabilmente avrebbe colpito una zona agricola e meno abitata rispetto ad oggi. Se oggi ha distrutto case, fabbriche, capannoni, ieri probabilmente avrebbe distrutto solo case e stalle, e in misura minore rispetto ad oggi.
Inoltre va aggiunta la maggiore copertura mediatica del fenomeno: oggi le informazioni viaggiano velocissime. Mio padre fu terremotato nel '71; lui e mia nonna mi raccontano che all'epoca furono si date notizie sull'avvenimento, ma in misura estremamente minore rispetto a quanto non avvenga oggi.

Ultima considerazione: il momento in cui viviamo è eccezionale nella misura in cui è eccezionale, nella sua unicità, ogni singolo istante. Ogni momento, sia un'epoca storica, un secolo, un anno o un secondo, è diverso da ogni altro momento che è stato, ed è diverso da ogni altro momento che sarà. A volte si trovano delle analogie tra il presente ed altri periodi storici, ma sono tutte assolutamente riduttive, neanche minimamente in grado di abbracciare l'infinita complessità di ogni presente.
Il presente non è nè più nè meno grave rispetto ad ogni altro presente passato o futuro, è semplicemente diverso, e in continuo mutamento, come lo è ogni presente.
Il momento in cui viviamo è eccezionale come lo era il momento in cui vissero i nostri nonni, e come lo sarà quello in cui vivranno i nostri figli.

Spero di aver esplicato con sufficiente chiarezza quello che penso. :)
 
Ciao,
vi porto una testimonianza diretta da Modena.
Io penso che sia vero che sono cresciuti i centri urbani ma c'è anche un concorso di colpa per ciò che riguarda costruire, progredire, trivellare senza mai tenere il minino conto del paesaggio.
Lo dimostra il fatto che quelle zone erano tra quelle definite "favorevoli" all'installazione di una centrale nucleare in Italia (alla faccia.....), e nonostante il sisma ancora ieri si parlava di costruire il rigassificatore a Rivara, frazione di S. Felice sul Panaro.
Se a tutto ciò ci aggiungete le costruzioni spesso effettuate fregandosene delle norme, perchè costa meno così, abbiamo la somma.

Nulla avviene per caso, e se ci sono stati questi crolli è anche perchè quando si doveva mettere in sicurezza certe cose si è lesinato sulle spese.
 
Mi lascia perplesso però vedere che un sisma di grado 5.8 possa essere così catastrofico in una zona come l'emilia fatta di territorio pianeggiante e case basse. E quella non è una zona di grandi abusi edilizi, con palazzoni o con case fatte lesinando sui costi. Vedere poi che a risentirne in misura maggiore sono stati dei capannoni industriali in cui sono morte diverse persone davvero lascia senza parole.
 
Non si può morire di terremoto - Giampaolo Giuliani - YouTube

...scusate se mi permetto, lungi da me ogni possibilità di alzare polemiche di qualsiasi natura, ma un pò più di informazione non guasterebbe anche se la Natura fa e farà sempre il suo corso...

NB. se non erro questo signore fu denunciato, dall'allora capo della protezione civile tale Bertolaso, perchè aveva suggerito ad alta voce di evacuare alcuni paesi dell'Aquila!!!!
 
La natura è LA NATURA ..... possiamo menarcela fino a domani ma è così.
Raramente i guai/casini dell'uomo hanno conseguenze minori dei guai/casini della natura non per altro perchè, quest'ultima, ha un suo equilibrio che dura da milioni di anni per cui è difficile da pensare ad un cataclisma naturale tale per il quale le sue conseguenze siano irreversibili se poi queste fossero funeste per l'uomo, bhè, probabilmente l'uomo sarebbe già estinto.

L'uomo invece non è su questa terra da così tanto tempo, e con un impronta così significativa come gli ultimi secoli, tale per il quale abbia trovato un suo equilibrio naturale. Se ci badiamo, almeno in teoria, provochiamo/realizziamo qualcosa e poi ci accorgiamo (magari decenni dopo) dell'errore e, almeno in teoria, cerchiamo di porvi rimedio ma in tanto l'errore è già stato commesso. Tutta la nostra vita è un imparare dai nostri errori, poi c'è chi impara e non li ricommette e c'è chi non impara e li ricommette. Quante volte si è usata la frase "se andava bene allora perchè non potrebbe andare bene oggi ?" oppure "ma come facevano allora ?".

La storia dell'umanità raffrontata alla storia del mondo è un "nulla", se non ricordo male in un documentario indicavano che se si dovesse dire che la storia del mondo è un giorno di ventiquattro ore noi appariremmo gli ultimi trenta secondi prima della mezzanotte.
I terremoti non li hanno inventati gli uomini ...... c'erano prima loro !!!! :biggrin:
Se tralasciamo il fatto che siamo nel 2012 bisognerebbe fare una analisi statistica sugli eventi sismici in generis per scoprire, molto probabilmente, che nel lungo periodo grandi differenze non c'è ne sono ....... ma è solo un mio pensiero e nulla di più.

Le differenze fondamentali sono nella diffusione delle notizie, ciò che avveniva, per esempio, 100 anni fa avevano una risonanza che è infinitesimale rapportata alla stessa notizia oggi; fra internet, twitter, fb, sms, telepatia, ect. ..... non si ha ancora in tempo reale magari la notizia ufficiale precisa e puntuale (magari) ma la percezione che è successo qualcosa bhè lo è quasi.

Ciao :), Gianluca

PS.: ...... e comunque direi che siamo OFF TOPIC alla grande ....... ;) ...... e non da riflessioni :D
 
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Mi lascia perplesso però vedere che un sisma di grado 5.8 possa essere così catastrofico in una zona come l'emilia fatta di territorio pianeggiante e case basse. E quella non è una zona di grandi abusi edilizi, con palazzoni o con case fatte lesinando sui costi. Vedere poi che a risentirne in misura maggiore sono stati dei capannoni industriali in cui sono morte diverse persone davvero lascia senza parole.

Non credo, ma non voglio entrare nel merito dei singoli casi, che sia un problema di abusi edilizi, costruzioni scadenti, edificazioni fuori norma, comunque non penso dipenda sostanzialmente da ciò.
La normativa antisismica in Italia (l'ultima quella del 14/02/2008 è entrata prepotentemente in vigore dopo il terremoto dell'Aquila. Doveva esserci un periodo più lungo di convivenza fra le norme precedenti e quella attuale che è stato tagliato proprio dopo l'evento sismico. E' una normativa in linea, quasi in ogni suo punto, con gli eurocodici e la filosofia prestazionale delle norme per costruzioni in zone sismiche in vigore in paesi soggetti a sisma.
Da quello che mi è dato sapere, dalla mia esperienza di tecnico, posso dire che il 60-70% del patrimonio edilizio italiano è datato intorno agli anni 50-60, periodo del boom economico, della ripresa del dopoguerra, delle speculazioni. Considerate che buona parte del patrimonio edilizio italiano è in murature di varia natura, spesso a sacco, con pietre da spacco, oppure tufo o altre simili. I centri storici sono praticamente tutti in muratura.
Aggiungete la natura geologica delle zone colpite più violentemente (ma non vorrei entrare in un argomento che per vastità e complessità potrebbe portarmi a dire delle sciocchezze) che sono facilmente liquefacibili, pianeggianti, senza affioramenti rocciosi (ovviamente parlo in generale).
Un sisma è qualcosa di impredicibile: non basta dire ho realizzato una costruzione a norma per dire che essa resisterà sicuramente al sisma. Tutte le ipotesi sono basate su statistiche che però spesso vengono facilmente smentite, e quando succede la statistica va a farsi benedire.
Probabilmente dobbiamo ancora razionalizzare il concetto che siamo un paese a forte rischio sismico e che le zone di pianura sono quelle che più facilmente subiscono gli effetti di un terremoto.
Dobbiamo anche convincerci che nulla, assolutamente nulla, può dirsi al sicuro dal terremoto.
Possiamo solo sperare, come diceva un professore ad Ingegneria, che il fabbricato regga.
 
La natura è LA NATURA .....
PS.: ...... e comunque direi che siamo OFF TOPIC alla grande ....... ;) ...... e non da riflessioni :D

"La Natura è la natura", l'hai detto tu...

trovo difficile trovare qualcosa di più IN-topic rispetto alla Natura di quanto lo sia un sisma...

che ti costringe alla TENDA, all'OUTDOOR e al SURVIVAL tuo malgrado, e non certo per divertimento...

che ti lascia magari senza nulla per davvero e non per il "capriccio" magari velleitario di "lasciare tutto" di cui si va a discutere su un post...

...difficile trovare qulcosa di più in-topic rispetto alla cronaca drammatica e ineludibile che (per fortuna solo ogni tanto) s'impone, rendendo la condivisione il sentimento dominante....

poi se invece tutto questo sarebbe off-topic e "non è da rilfessioni" mentre magari un thread "parliamo della mutanda" sarebbe "tecnicamente" in topic e potrebbe meritarsi una riflessione, lo troverei surreale (per non dire ridicolo). Diciamo pure una discreta offesa sia all'intelligenza che alla sensibilità.

Mi dispiace dover periodicamente constatare come la tua notevole intelligenza ogni tanto, nonostante tutto, risenta di certe vecchie impronte militaresche che portano a ragionare un po' per compartimenti stagni.
 
Mio caro Henry fermo restando che indubbiamente la frase "la natura è LA NATURA" è scritta da me .... se l'hai letto in un mio post ...... e allora ?

In secondo luogo la mia affermazione di "off topic" era in relazione ad una considerazione che a quanto a pare non è condivisa da chi per esso.

Per tanto mi scuso se la sua signoria è stata ripresa da questo povero ex militare che passa tutta la vita a darle fastidio.

Sarebbe stato carino (o più educato), ma indubbiamente la parola ti è del tutto sconosciuta, una risposta meno acida ma a quanto pare continuo a sbagliarmi sulla tua persona e il tuo modo gentile di dissentire ad una affermazione a te contraria è un esempio da citare.

Ti chiedo umilmente scusa ma sai "risento di certe vecchie impronte militaresche che portano a ragionare un po' per compartimenti stagni" ...... brutto difetto ..... grazie per le tue gentili parole e per niente tipiche di una prima donna (senza offesa per le donne ovviamente).

Pensi che se ti dicessi "ciao" lo considereresti troppo da confidenza da chi "risente di certe vecchie impronte militaresche che portano a ragionare un po' per compartimenti stagni" ? .... hai ragione troppa confidenza.

PS.: .... potevi dissentire alla mia affermazione in mille modi, avresti potuto mandarmi un post privato dicendomi quello che volevi ma a quanto pare per te lo scontro, in piazza ovviamente, come a dimostrare qualcosa, è più importante che una semplice discussione civile .... mah .....
 
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Mio caro Gianluca, io sto ai fatti.

E i fatti dicono che :

1) sei tu quello a cui piace sempre ESTRAPOLARE dalle mie frasi spezzoni o addirittura singole parole allo scopo - quasi sempre - di stravolgerne il tono ed il senso. L'ultimo esempio l'hai appena fornito.
Io ho scritto testualmente: "Mi dispiace (ovvero : non lo faccio certo con piacere, semmai con rammarico) dover (ovvero: non è una mia volontà, ci sono costretto ) periodicamente (ovvero: come eccezione, non come regola) constatare (ovvero: prendere atto, cosa oggettiva) come la tua notevole intelligenza (che mi pare un complimento, fino a prova contraria !) ogni tanto, nonostante tutto (ulteriori ribadimenti della sporadicità della cosa )....
per poi seguire con il pezzo da te ripreso. Ma ovviamente ti guardi bene dal soffermarti su quel vero e proprio guanto di velluto che ti ho sopra specificato, e in cui, peraltro, non mi pare di aver infilato alcun pugno di ferro;

2) sei tu quello a cui piace "provocare" non riuscendo mai a trattenerti dall'infilare anche in extremis una qualche stilettata quasi sempre assolutamente gratuita per quanto palesemente avulsa ed immotivata; quasi fosse un istinto più forte di te. Ed anche di questo ne hai appena fornita l'ennesimo esempio con quel post scriptum, messo pure in bella evidenza in neretto come a farlo rimanere più impresso e ad attribuirgli addirittura più importanza rispetto a tutto il messaggio precedente. Se solo mi spieghi la necessità di quella precisazione e se ritieni TU che sia EDUCATO ad infilare sempre e comunque una qualche sorta di rimprovero da maestrino anche e perfino quando si parla di cose del genere...te ne sarei grato;

3) infine, da quanto sopra, discende per logica la terza cosa: la tua attitudine a RIBALTARE le colpe ed i difetti. Ecco quindi che il maleducato sarei io, l'insensibile (solo per non aver usato un m.p) sarei sempre io, la prima donna acida sarei io, e così via.

Se poi a tutto questo aggiungiamo anche un quarto elemento, ossia l'attitudine alla disinvolta elusione dialettica (giacchè in fin dei conti non hai minimamente spiegato neppure dopo perchè saremmo stati OT, dopo aver mostrato cotanta solerzia nell'affermarlo) direi che ce n'è abbastanza.

L'unica cosa che posso solo ribadirti per l'ennesima volta è il motivo - per me inspiegabile - di questo TUO, e sottolineo TUO atteggiamento che va anche al di là di una ormai compresa passione per la discussione, la vis polemica, la dialettica di lana caprina fine a se stessa e quant'altro, cose su cui passerei sopra come del resto ho già più volte fatto in passato semplicemente standomene in silenzio nonostante la tentazione di replicare.
Ti sarai pur dovuto chiedere perchè mai precisazioni come quella mi arrivano sempre e solo da te e MAI da nessun altro ?
Perchè stai pur tranquillo che senza quel tuo puntuale ed ennesimo venenum in cauda (come quel post scriptum) non mi sarei lontanamente sognato di rispondere in quel modo, semplicemente perchè non ne avrei avuto motivo.

Comunque io son sempre per le parole chiare ma anche per le riconciliazioni, sappilo.

Ciao.
 
Comunque io son sempre per le parole chiare ma anche per le riconciliazioni, sappilo.
E lo dimostri perfettamente ogni volta .......
giacchè in fin dei conti non hai minimamente spiegato neppure dopo perchè saremmo stati OT, dopo aver mostrato cotanta solerzia nell'affermarlo
A parte che tu non l'hai mai chiesto (cosa che avresti potuto fare prima) .... ho mal interpretato un post dell'amministratore il quale consigliava di usare questa sezione del forum per riflessioni che di fatto riguardavano direttamente o indirettamente l'outdoor.
Ora per quanto il sisma sia un evento naturale non lo considero (io) attinente all'outdoor intesa come comunque una attività escursionistica volontaria, per me, non era da "riflessioni" e non perchè indegna di una "riflessione" ..... indubbiamente mi sbagliavo.
 
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Torno in topic :)

Credo che i terremoti ci siano sempre stati e sempre ci saranno, questa ansia è dovuta dal fatto che al giorno d'oggi (fortunatamente oserei dire) abbiamo il privilegio di conoscere i fatti accaduti da più fonti e con più tempestività rispetto al passato, cosa che nello specifico dell'evento sismico ci porta a una maggiore conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze, aumentando anche le preoccupazioni.

Tanto per dirne una, in questo gran parlare di terremoti sono venuto a conoscenza che esiste un vulcano sottomarino in pieno tirreno meridionale capace di provocare un maremoto distruttivo qualora eruttasse Marsili - Wikipedia

Sicuramente se 20 anni fa mi fossi messo a cercare notizie sul terremoto in Emilia non avrei utilizzato internet ma mi sarei fermato ai notiziari in tv e ai giornali, e questa informazione non l'avrei recepita e non sarebbe andata ad accrescere l'ansia da fenomeno naturale.

Purtroppo credo che l'informazione sia un arma a doppio taglio, da una parte una conoscenza maggiore implica consapevolezza del fenomeno, capacità di reagire quando questo si presenta e possibilità di fare opere preventive per arginarne i danni, dall'altra accresce il senso di impotenza di fronte alle manifestazioni della natura.

Quindi alle volte per vivere meglio ci si dovrebbe attenere maggiormente a questa massima (che penso sia un proverbio romanesco)

BEATA L'IGNORANZA SE STAI BENE DE MENTE, DE CÒRE E DE PANZA: ...

 
Giusto una puntualizzazione:
il post primo di Gianluca mi è sembrato assolutamente consono interessante ed esaustivo, il "ps" non mi sembrava provocatorio,
ma proprio per niente.
In certi casi basta chiedere una spiegazione e la cosa si risolve in due mail.
Ci tengo a dire la mia perchè ho stima delle persone che frequentano questo forum e pure io mi sono trovato in situazioni simili.
Buona giornata a tutti :)
 
In certi casi basta chiedere una spiegazione e la cosa si risolve in due mail.

Giusto!

Il dubbio sulla attinenza alla sezione ci poteva stare, l'ho avuto anch'io quando ho letto il prim post, ma sta bene qui! Comunque non è una cosa su cui valga discutere, se anche fosse stato, l'argomento è comunque interessante, ed il fatto che un thread possa andare in off-topic non significa finire nel "cestino". :D
E' solo un discorso di razionalizzazione dei numerosi thread di un forum come il nostro! ;) A volte in off-topic ho trovato discussioni interessantissime!

Se il termine outdoor può generare confusione, vedremo di correggere.

Finiamo quindi questa incomprensione e i relativi commenti sulla vicenda.

Se gli utenti interessati ne sentiranno la necessità e la convenienza si chiariranno privatamente.

Buon proseguimento di topic!
 
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certo che riuscire a far nascere una polemica parlando di un dramma come un terremoto, davvero c'è ne vuole.
Non so se il post iniziale era o meno O.T., vedo che è stato postato in una sezione del forum alquanto generica -> comunità e riflessioni, quindi come sezione può essere definita "varie ed eventuali" quindi nulla può essere O.T. in questa sezione.

giusto un ammonimento per Stroppy, per favore evita di nominare il Marsili. Il buon Marsili sta li bello tranquillo sotto il tirreno ogni tanto sgassa qualcosa ma lasciamolo tranquillo senza nominarlo.
Se si sveglia il marsili stiamo parlando del più grande vulcano d'europa con i suoi 3000 mt. di altezza anche se sommerso dal mare, e sarebbero cavoli....

Tanto prima del marsili c'è pur sempre l'altro vulcanetto sempre somerso che è l'area flegrea di pozzuoli (napoli), ovvero un vulcano dal cratere che dire enorme è poco... la cui ultima eruzione sottomarina credo 20 anni fa, provocò l'evacuazione di pozzuoli e abbandono della città vecchia.. in italia non ci facciamo mancare nulla... ma almeno evitiamo le polemiche.
 
Non so se il post iniziale era o meno O.T., vedo che è stato postato in una sezione del forum alquanto generica -> comunità e riflessioni, quindi come sezione può essere definita "varie ed eventuali" quindi nulla può essere O.T. in questa sezione.

Non è esatto.

L'ambito della sezione è chiarito nella riga sottostante il nome della sezione, nel menù principale. Lì è scritto "Pensieri e riflessioni riguardanti direttamente o indirettamente il mondo dell'outdoor", non varie ed eventuali, come dici.
Leggi qui http://www.avventurosamente.it/vb/153-riflessioni/15377-utilizzo-del-forum-riflessioni.html

E comunque, con quest'ultimo chiarimento di servizio, torniamo al SOLO topic del terremoto.
Grazie.

ps: al seguito dei recenti malintesi, lo staff ha modificato la nota chiarificatrice della sezione Riflessioni, in modo da renderla più chiara.
 
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mi sono imbattuto in questo scritto:
"E' una notte di inizio primavera nei ducati di Parma e Reggio Emilia, cittadini e autorità locali dormono, ma non sono tranquilli. L'inizio dell'anno del Signore 1832 non era stato dei migliori, in quanto a tensioni politiche e sociali. Nel 1831 Ciro Menotti aveva guidato moti insurrezionali e l'autorità politico-religiosa aveva risposto utilizzando l'esercito per la dura repressione delle istanze liberali. Alle 3 e 30 del mattino la terra trema con un'intensità valutabile intorno al VII-VIII grado della scala Mercalli. Il 14 marzo il vescovo di Reggio Emilia Filippo Cattani rese pubblico un comunicato alle popolazioni in cui si faceva chiarezza sulle colpe, che andavano senz'altro attribuite ai rivoluzionari risorgimentali, i quali non avevano alcun timore di Dio, né di nessun altro potere costituito. Non fosse bastato, anche il duca d'Este ribadì il concetto: il terremoto era un segno divino di condanna delle ribellioni in atto un po' dovunque in quella che ancora era solo un'espressione geografica. Eppure, ai giorni nostri, qualcuno ancora si meraviglia quando si parla di terremoti in Pianura Padana.............Dovremmo infine farla finita di parlare di ipotetiche catastrofi naturali, che in realtà non esistono: esiste solo la nostra incapacità, ignoranza o malafede nel rapportarci con il rischio naturale e una delittuosa propensione a perdere la memoria degli eventi passati. L’Italia è regione di alluvioni, vulcani e terremoti, cerchiamo di ricordarlo anche quando non succede niente."

Mario Tozzi
geologo, primo ricercatore CNR-IGAG
 
certo che riuscire a far nascere una polemica parlando di un dramma come un terremoto, davvero c'è ne vuole.
Non so se il post iniziale era o meno O.T., vedo che è stato postato in una sezione del forum alquanto generica -> comunità e riflessioni, quindi come sezione può essere definita "varie ed eventuali" quindi nulla può essere O.T. in questa sezione.

giusto un ammonimento per Stroppy, per favore evita di nominare il Marsili. Il buon Marsili sta li bello tranquillo sotto il tirreno ogni tanto sgassa qualcosa ma lasciamolo tranquillo senza nominarlo.
Se si sveglia il marsili stiamo parlando del più grande vulcano d'europa con i suoi 3000 mt. di altezza anche se sommerso dal mare, e sarebbero cavoli....

Tanto prima del marsili c'è pur sempre l'altro vulcanetto sempre somerso che è l'area flegrea di pozzuoli (napoli), ovvero un vulcano dal cratere che dire enorme è poco... la cui ultima eruzione sottomarina credo 20 anni fa, provocò l'evacuazione di pozzuoli e abbandono della città vecchia.. in italia non ci facciamo mancare nulla... ma almeno evitiamo le polemiche.

Lungi da me andare a stuzzicare il can che dorme! ;)
 
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