- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Data: 30.09.2012
Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Tempo di percorrenza: ho perso il conto
Chilometri totali: 8 circa
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: bianco-rossa
Dislivello assoluto in salita: 530m circa
Partecipanti: Donatella, Tiziana, Livio, Anna e Luca, pastora tedesca
Per domenica c’erano previsioni meteo subdole e pessime già da inizio settimana, ma io e Anna volevamo comunque andare in montagna. Studio qualcosa di non pretenzioso e trovo così un facile percorso che porta ad un piccolo gioiello: un rifugetto nella zona del Sirente. Avviso Livio, con il quale avevamo già un accordo di massima per altro progetto, e poi Tiziana e Donatella. Tutti e tre accettano la pazzia di farsi quasi due ore di auto per andare a camminare sotto la pioggia…tutto questo non è normale, e per questo ci piace!
L’appuntamento è vicino ad Ovindoli. Per arrivarci si passa per Celano, un carinissimo paese dell’aquilano sul quale, suggestivo, troneggia il castello Piccolomini.
Quando arriviamo all’appuntamento ha smesso di piovere da poco. Ci avviamo sotto un cielo grigio che incredibilmente inizia a rasserenarsi fino a far spuntare il sole…magia? No cu..lo!
Il percorso è di circa 4km ben segnalati e mai impervi. Nel bosco l’autunno è sotto i nostri piedi, i colori a terra sono caldi e il contrasto con la faggeta rende il tutto più “magico”. Con noi cammina una ruspante “pastora tedesca” che so essere abitudinaria del percorso. Questa cagnolona merita un elogio. Ci scruta a distanza, poi inizia a correrci incontro, si presenta annusando tutti e inizia a seguirci. Durante le soste riposa anche lei, poi se ne va in giro e spunta di nuovo da dietro un albero.
Dopo circa un’ora e mezza di cammino tra bosco e radure arriviamo in cresta, dalla quale ammiriamo il Gran Sasso verso Nord, che appare meno coperto di quanto sarebbe dovuto essere secondo le previsioni, che subdolo! Sotto di noi invece il panorama è su Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e più nascosta, in lontananza, la zona delle Grotte di Stiffe. La parte opposta a Sud-Sud Ovest mostrerebbe i monti della Magnola e più giù il Velino, ma un sipario di nuvole nega quasi del tutto la visuale.
Continuiamo il cammino lungo la dorsale, non manca molto al piccolo gioiello, il vento porta le nuvole ed inizia a piovigginare, ma ormai ci siamo. Acceleriamo il passo e, a dirla tutta, non so bene se ciò avvenga per la pioggia o per la fame, visto l’orario... Perdiamo quota scendendo a mezza costa e all’improvviso, proprio sotto i muri strapiombanti della cresta si apre lo scenario sul piccolo gioiello e tutti rimaniamo stupiti da quanto bello, particolare e favoloso (proprio da fiaba) sia: il tetto, per dire, è ricoperto di prato ed in primavera è un fiorire di colori, dentro poi c’è l’inimmaginabile. Mai visto nulla di simile, a disposizione di tutti.
Per diversi minuti lo perlustriamo come la scientifica sul luogo di un delitto, il posto ha dell’incredibile! Nel frattempo la cagnolona si riposa, ci guarda girare intorno al rifugio e pensa: “Ma io proprio questi dovevo seguire?”
La pioggiarella intermittente ora si fa continuativa, così ci mettiamo all’interno e iniziamo a mangiare gli antipasti: gateau portato da Anna corredato da nocciole, mandorle, arachidi e vodka&lime portati da Tiziana. Poi montato il fornelletto alleggerisco lo zaino mettendo in padella un po’ di carne divinamente accompagnata dal Montepulciano di Livio. Dopo questo pasto, come dire: frugale, nel quale mi è sfuggito un qualcosa alla pescatora portato da Donatella, concludiamo con i dolcetti sporcamuso di Anna, ed infine il caffè di Donatella.
La cagnolona aspetta sotto un albero il momento di ripartire. Noi ci prepariamo per il ritorno che si prospetta sotto pioggia battente, in realtà sarà quasi tutta scena. Tornati al paese caffè al bar, appuntamento alla prossima e salutiamo la ruspante cagnolona che prima di congedarsi si accerta della nostra partenza, come a dire: “Oh se non ve ne andate resto con voi eh…”.
Il ritorno in macchina avviene sotto secchiate d’acqua, per la gioia di Tiziana, anche se sarebbe meglio non fare nomi e cognomi, e con due mezze litigate al casello con gente dallo spiccato senso civico…ma del resto si sa: il centro commerciale nuoce gravemente alla salute!
Viste le premesse, il luogo, la compagnia, il cibo, le bevande e la pastora tedesca, penso si possa dire che sulla giornata trascorsa ce se potrebbe fa’ un film.
Non c’è che dire: dei lord!
NOTA: riportando pubblicamente informazioni dettagliate sul luogo in cui si trova questo rifugio/gioiello di libero accesso, potremmo facilitare il “genio” di tanti idioti che girano in montagna e che contribuiscono a rovinare spesso e volentieri il bene comune.
Cose già viste altrove, se ripetute anche in questa struttura, creerebbero con molta più facilità, un enorme danno materiale e morale, soprattutto nei confronti delle tre persone che con sacrificio, dedizione e altruismo hanno costruito questo rifugio senza secondi fini e che con lo stesso altruismo si impegnano a mantenere il rifugio in un perfetto stato di efficienza, certamente rafforzato da chi fino ad ora ha usufruito della struttura stessa lasciandola quantomeno così come l’ha trovata.
Le informazioni su come raggiungere questo rifugio sono comunque facilmente reperibili in internet, ma nel nostro limite vogliamo tutelare questo gioiello, rimanendo ovviamente disponibili a dare tutte le informazioni inerenti al rifugio direttamente a chi abbiamo il piacere di conoscere.
Basterebbe un minimo in più di coscienza e rispetto per evitare tutto questo.
Chiedo a tutti coloro che conoscono il rifugio in questione, sapendo dunque di cosa si sta parlando, di rispettare questa nostra volontà non inserendo qui informazioni al riguardo. Grazie
Di seguito le foto. Menomale che c’erano altre fotocamere perché le nostre sono poche e brutte visto che le subdole batterie della fotocamera hanno fatto i capricci tutto il tempo.
Luca
l'avvio del sentiero
Vedi l'allegato 25289
mentre il cielo ci regala il sole
Vedi l'allegato 25290
e camminiamo nell'autunno
Vedi l'allegato 25291
quasi in cresta
dalla cresta verso Nord: il Gran Sasso
Vedi l'allegato 25293
salendo verso il rifugio
e finalmente eccolo
il ritorno in discesa dalla cresta
Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Tempo di percorrenza: ho perso il conto
Chilometri totali: 8 circa
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: bianco-rossa
Dislivello assoluto in salita: 530m circa
Partecipanti: Donatella, Tiziana, Livio, Anna e Luca, pastora tedesca
Per domenica c’erano previsioni meteo subdole e pessime già da inizio settimana, ma io e Anna volevamo comunque andare in montagna. Studio qualcosa di non pretenzioso e trovo così un facile percorso che porta ad un piccolo gioiello: un rifugetto nella zona del Sirente. Avviso Livio, con il quale avevamo già un accordo di massima per altro progetto, e poi Tiziana e Donatella. Tutti e tre accettano la pazzia di farsi quasi due ore di auto per andare a camminare sotto la pioggia…tutto questo non è normale, e per questo ci piace!
L’appuntamento è vicino ad Ovindoli. Per arrivarci si passa per Celano, un carinissimo paese dell’aquilano sul quale, suggestivo, troneggia il castello Piccolomini.
Quando arriviamo all’appuntamento ha smesso di piovere da poco. Ci avviamo sotto un cielo grigio che incredibilmente inizia a rasserenarsi fino a far spuntare il sole…magia? No cu..lo!
Il percorso è di circa 4km ben segnalati e mai impervi. Nel bosco l’autunno è sotto i nostri piedi, i colori a terra sono caldi e il contrasto con la faggeta rende il tutto più “magico”. Con noi cammina una ruspante “pastora tedesca” che so essere abitudinaria del percorso. Questa cagnolona merita un elogio. Ci scruta a distanza, poi inizia a correrci incontro, si presenta annusando tutti e inizia a seguirci. Durante le soste riposa anche lei, poi se ne va in giro e spunta di nuovo da dietro un albero.
Dopo circa un’ora e mezza di cammino tra bosco e radure arriviamo in cresta, dalla quale ammiriamo il Gran Sasso verso Nord, che appare meno coperto di quanto sarebbe dovuto essere secondo le previsioni, che subdolo! Sotto di noi invece il panorama è su Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e più nascosta, in lontananza, la zona delle Grotte di Stiffe. La parte opposta a Sud-Sud Ovest mostrerebbe i monti della Magnola e più giù il Velino, ma un sipario di nuvole nega quasi del tutto la visuale.
Continuiamo il cammino lungo la dorsale, non manca molto al piccolo gioiello, il vento porta le nuvole ed inizia a piovigginare, ma ormai ci siamo. Acceleriamo il passo e, a dirla tutta, non so bene se ciò avvenga per la pioggia o per la fame, visto l’orario... Perdiamo quota scendendo a mezza costa e all’improvviso, proprio sotto i muri strapiombanti della cresta si apre lo scenario sul piccolo gioiello e tutti rimaniamo stupiti da quanto bello, particolare e favoloso (proprio da fiaba) sia: il tetto, per dire, è ricoperto di prato ed in primavera è un fiorire di colori, dentro poi c’è l’inimmaginabile. Mai visto nulla di simile, a disposizione di tutti.
Per diversi minuti lo perlustriamo come la scientifica sul luogo di un delitto, il posto ha dell’incredibile! Nel frattempo la cagnolona si riposa, ci guarda girare intorno al rifugio e pensa: “Ma io proprio questi dovevo seguire?”
La pioggiarella intermittente ora si fa continuativa, così ci mettiamo all’interno e iniziamo a mangiare gli antipasti: gateau portato da Anna corredato da nocciole, mandorle, arachidi e vodka&lime portati da Tiziana. Poi montato il fornelletto alleggerisco lo zaino mettendo in padella un po’ di carne divinamente accompagnata dal Montepulciano di Livio. Dopo questo pasto, come dire: frugale, nel quale mi è sfuggito un qualcosa alla pescatora portato da Donatella, concludiamo con i dolcetti sporcamuso di Anna, ed infine il caffè di Donatella.
La cagnolona aspetta sotto un albero il momento di ripartire. Noi ci prepariamo per il ritorno che si prospetta sotto pioggia battente, in realtà sarà quasi tutta scena. Tornati al paese caffè al bar, appuntamento alla prossima e salutiamo la ruspante cagnolona che prima di congedarsi si accerta della nostra partenza, come a dire: “Oh se non ve ne andate resto con voi eh…”.
Il ritorno in macchina avviene sotto secchiate d’acqua, per la gioia di Tiziana, anche se sarebbe meglio non fare nomi e cognomi, e con due mezze litigate al casello con gente dallo spiccato senso civico…ma del resto si sa: il centro commerciale nuoce gravemente alla salute!
Viste le premesse, il luogo, la compagnia, il cibo, le bevande e la pastora tedesca, penso si possa dire che sulla giornata trascorsa ce se potrebbe fa’ un film.
Non c’è che dire: dei lord!
NOTA: riportando pubblicamente informazioni dettagliate sul luogo in cui si trova questo rifugio/gioiello di libero accesso, potremmo facilitare il “genio” di tanti idioti che girano in montagna e che contribuiscono a rovinare spesso e volentieri il bene comune.
Cose già viste altrove, se ripetute anche in questa struttura, creerebbero con molta più facilità, un enorme danno materiale e morale, soprattutto nei confronti delle tre persone che con sacrificio, dedizione e altruismo hanno costruito questo rifugio senza secondi fini e che con lo stesso altruismo si impegnano a mantenere il rifugio in un perfetto stato di efficienza, certamente rafforzato da chi fino ad ora ha usufruito della struttura stessa lasciandola quantomeno così come l’ha trovata.
Le informazioni su come raggiungere questo rifugio sono comunque facilmente reperibili in internet, ma nel nostro limite vogliamo tutelare questo gioiello, rimanendo ovviamente disponibili a dare tutte le informazioni inerenti al rifugio direttamente a chi abbiamo il piacere di conoscere.
Basterebbe un minimo in più di coscienza e rispetto per evitare tutto questo.
Chiedo a tutti coloro che conoscono il rifugio in questione, sapendo dunque di cosa si sta parlando, di rispettare questa nostra volontà non inserendo qui informazioni al riguardo. Grazie
Di seguito le foto. Menomale che c’erano altre fotocamere perché le nostre sono poche e brutte visto che le subdole batterie della fotocamera hanno fatto i capricci tutto il tempo.
Luca
l'avvio del sentiero
Vedi l'allegato 25289
mentre il cielo ci regala il sole
Vedi l'allegato 25290
e camminiamo nell'autunno
Vedi l'allegato 25291
quasi in cresta
dalla cresta verso Nord: il Gran Sasso
Vedi l'allegato 25293
salendo verso il rifugio
e finalmente eccolo
il ritorno in discesa dalla cresta
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